giovedì 27 settembre 2018

Mancano almeno 5 punti.


Ma cominciamo dalle cose belle e cioè, che Elliott dopo il rimborso dei due bond ha azzerato i debiti del Milan, completando il percorso di risanamento del club, così anche per quest’anno a tutti quelli che speravano in un fallimento del Milan gli andrà di traverso, ora con l’arrivo di Gazidis e Gandini si punta all’aumento dei ricavi e la ricerca di nuovi sponsor, per pagare tutti i riscatti che restano e placare le illazioni altrui.
Il passaggio da Yonghong Li a Elliott continua a produrre effetti benefici sull’assetto societario, tanto che adesso le banche sarebbero disposte a consentire delle linee di credito, magari con la garanzia dei futuri incassi dai diritti tv, per completare il percorso virtuoso verso la stabilità finanziaria, richiesto della UEFA per il Fair Play Finanziario.
Ma se gli effetti benefici si vedono sull’assetto societario, la stessa cosa non si può dire sotto l’aspetto tecnico, Higuain in questa squadra e in questo inizio di stagione, ha avuto un peso importantissimo alzando il tasso tecnico del Milan (menomale), quindi non può essere data per scontata una partenza del genere, per una squadra che cambia il solo Kalinic con Higuain e che nella scorsa stagione con Gattuso ha avuto una media da Champions.
Il Milan ad Empoli doveva dare una risposta importante e non l’ha data, non serve avere creato tanto come dice Gattuso, se poi si è sbagliato il doppio, va bene, l’errore ci può stare, ma non è vero che li stiamo pagando a caro prezzo, un errore (quello di Romagnoli) si paga a caro prezzo con la perdita di due punti, ma quando una squadra lascia l’iniziativa in mano agli avversari (secondo errore), sbaglia l’impossibile sotto porta (terzo errore) e non chiude mai le partite (quarto errore), anzi con un pareggio sta pure pagando poco.
Questo è il problema e per carità non parliamo di un’altra partita sfortunata, non è sfortuna giocare 45 minuti e poi consegnarsi agli avversari (sempre), non può essere sfortuna presentarsi dalle parti del portiere avversario e tirare alle stelle, non è sfortuna non riuscire mai a concretizzare una ripartenza in superiorità numerica, non è sfortuna se non riusciamo a fare gol su palla inattiva, bisogna migliorare la fase realizzativa (quando?), perché il gioco del calcio è segnare un gol in più dell’avversario, specie quando questo e “immensamente” inferiore.
Stiamo facendo fatica e si vince poco, ma non sono ammissibili tutti questi errori sistematici, non è ammissibile giocare con un tridente dove non segna nessuno (gli ultimi due gol di Higuain non fanno testo) e non centra nemmeno come gioca il Milan, anzi, tanto meglio visto che Suso e Calha pensano più al tiro che a cercare Higuain e se non vinci giocando bene, pensi di vincere quando giocherai male?
Poi non si può sentire dire i ragazzi ce la stanno mettendo tutta, Calhanoglu e Kessie non li ho visti da cinque partite, Calabria, Musacchio, Biglia e Suso vanno a sprazzi senza mostrare miglioramenti, “dobbiamo lavorare", ancora! Con la stessa squadra dello scorso anno, dobbiamo ancora lavorare? Che significa il portiere loro ha fatto 4-5 miracoli e tutte quelle altre palle sbagliate?
Sicuramente non siamo una grande squadra, non possiamo vincere o competere con quattro/cinque squadre del nostro torneo, ma dobbiamo battere e sonoramente il Cagliari, l’Atalanta e l’Empoli, gente come Chalanoglu e Suso devono essere cinici e concreti come sono gli avversari, dobbiamo sapere gestire la partita e il risultato, “oggi abbiamo provato a gestire un po’ e il rigore ci ha tagliato le gambe”, lo posso sentir dire all’Empoli e non al Milan.
Ora scusate, io fin qui ho elogiato Gattuso e non voglio essere un volta faccia, ma tutti gli allenatori del mondo, compresi quelli scarsi sanno che non si prova a gestire e a palleggiare nella propria metà campo, è normale che al primo errore prendi gol, con le ammissioni delle ultime partite, Gattuso sta dimostrando di non comprendere il calcio o che gli è sfuggita di mano la squadra, proprio come Montella lo scorso anno, quando mi parla dei concetti dei difensori che sono buoni, vuol dire che non ha capito che siamo il Milan e dobbiamo parlare dei concetti degli attaccanti.
Abbiamo tirato in porta 17-18 volte e mettiamo che 5 sono stati i miracoli di Terraciano, ma si possono sbagliare 12 palle gol? Anche perché il gol non è di Biglia ma è autorete, se no staremmo qui a parlare di una disastrosa sconfitta, ingiustificabile dall’assenza di Higuain e non parliamo di partita sfortunata per piacere.
“Dopo l'episodio del rigore abbiamo cominciato a giocare” parole di Gattuso, perché io aggiungo in stato confusionale e il Milan ad Empoli deve cominciare a giocare dopo il rigore? A venti minuti dalla fine? Le partite vanno chiuse e basta, non ci sono se e non ci sono ma, frasi come: "Viviamo in una nazione in cui ognuno vuole dire la sua, quando non arrivano i risultati” che significa? Oppure “Dobbiamo scrollarci di dosso tutte quelle scorie che ci stiamo portando dietro", quali scorie? E allora il campionato scorso? Frasi di circostanza che mi portano alla domanda: ma ci è o ci fa?
Intanto la classifica si allunga e la corsa per il quarto posto si rivela più complicata del previsto, l’anno scorso il Milan aveva qualche punto in più (quelli che già mancano adesso) e poi sappiamo come è andata a finire.
Adesso una piccola divagazione, non sono più cose che mi interessano fin che a Palermo resta Zamparini, ma siccome spesso parlo di altri temi che non sono il Milan, la sconfitta di Brescia che ha decretato il secondo e per niente precoce esonero di Tedino è un altro tema.
Che la squadra con Tedino giocasse senza una chiara trama di gioco e che si affidasse alle giocate dei singoli, lo aveva già dimostrato ampiamente lo scorso campionato, ora capisco che con Zamparini non ci voglia lavorare più nessuno e che Tedino consapevole dei propri limiti come allenatore, consideri una grande fortuna avere incontrato nella sua vita Zamparini, ma che fosse finita così lo sapevamo tutti già a giugno.
Al di là dell’incapacità del tecnico per questa categoria, Tedino non era stato più voluto da Bellusci, Jajalo, Nestoroski, Alesaami ecc, è tornato con la speranza-promessa da parte di Zamparini che avesse potuto vendere i “senatori”, questo non è accaduto e i senatori, insieme all’incapacità del tecnico lo hanno fatto fuori, lo dimostrano le prestazioni di Bellusci e soci, visto che sono dovuti restare quasi per forza a Palermo, almeno cambiano l’allenatore.
A prendere il posto di Tedino sarà come nelle abitudini di Zamparini, un tecnico riciclato e già a libro paga: Stellone, anche lui esonerato per manifesta incapacità e poi richiamato e lodato, giusto sempre per non fare investimenti sul Palermo, ridotto oramai a esclusiva fonte di ricavi.

lunedì 24 settembre 2018

Piaccia o no, il Milan non può più sbagliare.


Dopo Milan – Dudelange, Maldini ha parlato di mentalità e personalità, una cosa su cui Gattuso deve provare a lavorare tanto, perché alcune qualità se non ce li hai non le puoi allenare e quello che preoccupa è il fatto di non riuscire a dare continuità di gioco e di risultato, Cagliari, Atalanta e poi le altre, doveva essere il filotto per portarci in alto in attesa degli scontri diretti per capire cosa siamo e invece incassiamo il secondo pareggio consecutivo che dopo la sconfitta di Napoli, cambia gli obiettivi.
Il Milan sta giocando un buon calcio, ma come la scorsa stagione gioca solo 45 minuti, i primi o i secondi, ma se quest’anno si vuole uscire dai sesti, settimi o ottavi posti, serve assolutamente continuità, è inutile girarci intorno, perché così com’è partito il Milan è deludente, solo una vittoria quando dovevano essere due, in pratica i due pareggi e contro il Napoli e la Roma ci potevano e dovevano stare due pareggi.
Cinque punti in quattro partite e cinque punti di ritardo dal posto Champions accendono un campanello d’allarme, questa è la classifica dopo cinque giornate, i primi due posti se li stanno opzionando la Juventus e il Napoli: Juventus 15; Napoli 12; consideriamo Fiorentina 10; Sassuolo 10; SPAL 9 delle meteore, ma la Lazio ha 9 punti, la possiamo considerare la terza pretendente e se per lo stesso motivo di Fiorentina, Sassuolo e Spal, scartiamo: Udinese 8 e Sampdoria 7, non possiamo scartare l’Inter a 7 punti, in pratica a 3 punti dal terzo posto.
Milan e Roma sono in evidente crisi, due crisi diverse ma in ritardo con programmi e ambizioni e se il buon giorno si vede dal mattino, anche quest’anno dovremo lottare per entrare in Europa, quello che non capisco è come mai squadre come Fiorentina, Sassuolo, Spal, Udinese, Sampdoria e Parma, pur con organici nettamente inferiori e con il cambio di alcuni tecnici e qualche rivoluzione, per non parlare dell’impatto con un campionato nuovo, siano già al massimo e abbiano già una loro continuità.
Inspiegabile poi come il Milan durante la stessa gara si trasformi, capisco da una partita all’altra, ma no nella stessa partita, a Napoli si è sciolto improvvisamente e inspiegabilmente dopo 50 minuti, con la Roma nel secondo tempo ha subito il ritorno dei giallorossi, con il Cagliari nei primi 20 minuti non è sceso in campo, con l’Atalanta nel secondo tempo si è fatto impaurire da Zapata, così è sicuro che non si torna in Champions.
Il problema è la continuità di gioco e questo per me è legato alla personalità dei giocatori, nel secondo tempo Biglia e Calhanoglu sono scomparsi, anche la mancanza di cinismo sotto porta è una questione di personalità ed è sempre questione di personalità subire sette gol in quattro partite.
Il campionato è iniziato da poco, ma il Milan non può più sbagliare, nelle prossime due trasferte (Empoli giovedì e Sassuolo domenica), si deve tornare a vincere, portare sei punti per rimettere in piedi la classifica ed evitare di attardarsi troppo per i primi quattro posti, il Milan, finora, ha raccolto meno di quello che meritava e alla lunga, questi punti persi peseranno.
La zona Champions è già lontana? se vogliamo arrivare nei primi quattro posti dobbiamo migliorare quello che succede da quattro giornate a questa parte, dare continuità alle prestazioni, ora bisogna fare di più, il tempo non manca perché mancano ancora tantissime partite, ma a condizione che le partite si chiudano se no diventa un problema, oggi quello che conta è diventato vincere.
Gattuso può spiegare come vuole la sostituzione di Bonaventura, ma doveva uscire Calhanoglu per Bakajoko e Jeck doveva venire avanti nel tridente e dopo un poco doveva tirare fuori Biglia e mettere Borini, per un 4-4-2 con Borini-Kessie-Bakajoko e Bonaventura, poi fuori Suso e dentro Castillejo in coppia con Higuain per velocizzare il contropiede.
Al Milan manca una terza punta e nella sessione invernale di mercato bisognerà provvedere per non rischiare di compromettere la stagione, magari cedendo uno tra Mauri e Borini, sostituendolo con un profilo più duttile in attacco, anche Halilovic potrebbe già lasciare il Milan a gennaio per andare al Girona.
Sono tornati tanti ex e non capisco perché non fanno rientrare anche Filippo Galli, l’ex responsabile del settore giovanile del Milan, ha lavorato benissimo con la primavera, che ora è una squadra senza più certezze e senza identità, è vero che l’allenatore è stato promosso da lui in emergenza per sostituire Gattuso, ma non ha dimostrato nulla e andava cambiato, se fosse restato lui lo avrebbe fatto.

venerdì 21 settembre 2018

Omaggio al 'maestro'


Higuain ha una rabbia e una determinazione, che non pensavo potesse avere dopo la “retrocessione” dalla grande Juventus al piccolo Milan, pensavo che potesse avere lo stesso rigetto che ha avuto Bonucci e che poi è culminato con il ritorno in bianconero, Higuain non ha l’arroganza e la presunzione di uno Juventino “doc”, è un signore, modesto e un grande campione.
Grazie sinceramente alla Juventus per averci donato un “gioiello” di queste dimensioni ed essersi ripresa un capitano senza coraggio, Higuain è milanista dentro, ha tutte le qualità per far parte di questo gruppo e della storia del Milan, così come è successo ad Inzaghi.
Vittoria a parte con il Dudelange, è arrivato a Milanello e ha comincianto a prendere per mano la squadra, anche se alla prima in Europa League, i rossoneri hanno fatto una gran fatica e senza il gol dell’argentino sarebbe stata una figuraccia epocale, una mazzata tremenda per una squadra giovane e in crescita.
Alla fine ci ha pensato Higuain a levare il Milan dai guai, come faceva Pippo ai tempi belli, tre punti soffertissimi che preannuncia un’Europa League complicata, se giocata con così tante seconde linee, visto che questa trasferta era la più agevole del girone, a Siviglia col Betis e ad Atene con l’Olympiacos, sarà una cosa ben diversa.
Intanto non si è trattato di un esperimento, Gattuso ha fatto quello che avrebbe fatto qualsiasi allenatore, che trovandosi difronte un avversario abbordabile e avendo una decina di calciatori utilizzati pochissimo, ha privilegiato la possibilità di dare minutaggio alle seconde linee, confidando sul fatto che anche se riserve, (Reina, Caldara, Romagnoli, Laxalt Bakayoko e Higuain non li chiamerei riserve), si potesse avere ragione degli avversari.
Gattuso con il suo rivoluzionato undici di partenza, voleva testare le seconde linee e cercare di sfruttare la loro voglia di mettersi in mostra, ma a parte i tre punti e qualche nota di merito per Caldara, Castillejo e Bakayoko, l’esperimento non è perfettamente riuscito.
Il Milan comunque inaugura positivamente il girone di Europa League con una vittoria, piuttosto speriamo che non debba pesare il fatto di avere superato il Dudelange solamente con un gol di scarto, la squadra nonostante la prestazione non sia stata esaltante e il Milan avrebbe dovuto chiuderla prima, Higuain oltre al gol, ha avuto almeno altre due occasioni e poi c’è anche un palo colpito da Borini.
Il turnover è una ghiotta opportunità per scalare le gerarchie, ma non tutti sono riusciti a sfruttarla, per tanti la prova non è stata del tutto positiva e molti giocatori non hanno convinto, come ad esempio Bertolacci, che non è riuscito a creare superiorità numerica né a dialogare con i compagni, anche se le motivazioni e la voglia di mettersi in mostra avrebbero dovuto spingere chi gioca poco a dare qualcosa in più.
Così non è stato e tra i peggiori oltre a Bertolacci, ci sono Abate, José Mauri e anche Borini se vogliamo, tra i nuovi bene Bakayoko sull’arco dei 90 minuti, ha recuperato diversi palloni e si è fatto sentire e Castillejo, un po' fumoso ma molto incisivo nel secondo tempo, regalando gli assist ad Higuain per il gol e a Borini per il palo.
Ora permettetemi di dedicare due righe di omaggio al 'maestro' Tabarez, ha conquistato l'ammirazione del mondo intero conducendo l'Uruguay a Russia 2018 nonostante la malattia che lo costringe in sedia a rotelle o con il supporto di una stampella, i milanisti e gli addetti ai lavori, abbiamo avuto da sempre ammirazione e rispetto per un uomo, una persona che abbiamo considerato sempre “il” maestro, di calcio ed ora anche di vita.
l'Uruguay gli rende l’onore che merita, rinnovando a lui e a tutto il suo staff tecnico il contratto per altri quattro anni, fino ai Mondiali di Qatar 2022, quando il tecnico avrà 75 anni e ci piace ricordare che questo è il quinto contratto di Tabarez come ct della Celeste, il quarto consecutivo, infatti l'ex tecnico di Milan siede sulla panchina della sua nazionale dal 2006.
Negli ultimi dodici anni, l'Uruguay si è qualificato in tutte e tre le Coppe del Mondo e in Russia ha ottenuto il miglior risultato, nel 2011 ha vinto la Coppa America, è il più longevo ct di tutti i tempi con 185 partite in panchina e quattro mondiali giocati con la stessa nazionale, il calcio non è mai riconoscente, ma per “il maestro” si.

lunedì 17 settembre 2018

Così la VAR non serve.


Stava funzionando bene, bisognava renderla migliore e togliere ancora di più la discrezionalità dell’arbitro, in modo da avere un’uniformità di giudizio, invece la solita parolina “magica” inserita opportunamente nel protocollo e così gli arbitri posso continuare a fare tutti i danni che vogliono, a favore di chi vogliono.
Peccato! abbiamo perso un’altra occasione per crescere, non lo abbiamo voluto neanche stavolta, preferiamo continuare a fare baggianate sulla fascia da capitano, la serie B a 19 o a 22, i bilanci gonfiati e non puniti (quale penalità? “radiazione”) e promozioni vergognose di arbitri scadenti.
Meno male però che finalmente è arrivato il gol di Higuain, stavolta non è riuscito neanche il VAR (l’unica volta dove lo hanno fatto funzionare) a fermarlo e si è (speriamo) finalmente sbloccato, perché nonostante Gattuso continui a preparare a Milanello il tour de force che attende il Milan il prossimo mese, il Milan non decolla.
Tra serie A ed Europa League, il Milan giocherà una partita ogni tre giorni e poi ci sarà un’altra nuova sosta per le nazionali, il Milan a Cagliari però non ha superato il primo esame di maturità, regalando un tempo e un gol agli avversari e sbagliando l’approccio alla gara, nel secondo tempo i rossoneri hanno avuto un piglio diverso e Higuain ha segnato il suo primo gol stagionale, sull’unico pallone giocabile.
Finisce così, con una grande occasione sprecata e non è stata nemmeno una grande partita, il Milan non si è ripetuto ai livelli della partita con la Roma o del primo tempo di Napoli, nonostante abbia una sua identità precisa e una filosofia di gioco offensiva, il Milan gioca bene, è piacevolissimo da vedere, è messo bene in campo, ha giocate interessanti, ma fa tutto troppo lentamente.
Per il Milan, è fondamentale avere Higuain, ha grande voglia di vincere ed è il fuoriclasse che ti tira fuori dalle difficoltà, però deve essere servito di più e meglio, se no lui da solo non basta, serve che i compagni lo cerchino di più, che siano meno egoisti e che capiscano che la d’avanti c’è un grande centravanti e poi bisogna migliorare la fase difensiva.
La squadra si fa sorprende spesso quando gli avversari giocano con determinazione, nei primi minuti di Cagliari e anche dopo, è improponibile anche se pur su ripartenza, che si lasci in difesa l’uno contro uno senza raddoppi, perdiamo troppo tempo prima di resettare l’approcciare sbagliato alla partita, arrivando sempre secondi sulla palla e non va bene per una squadra come il Milan cominciare così.
E’ un problema che il Milan si porta avanti da tempo, come quello che oltre a servire Higuain, gli esterni devono segnare, Cagliari, Dudelange, Atalanta, Empoli, Sassuolo, Olympiacos e Chievo, queste sette partite (ora 6) vanno sfruttate a pieno, la prima non è andata bene ma bisogna fare meglio tutte le altre, in modo da arrivare al derby con una consapevolezza maggiore delle nostre possibilità, più forte mentalmente e anche nella due classifiche.
Venti giorni per capire quanto vale e dove può arrivare questo Milan, che però ha bisogno anche dei migliori Suso, Calhanoglu e Bonaventura, che al momento non sono quei giocatori di qualità che conosciamo e poi per diventare grande, il Milan deve imparare a vincere anche nelle difficoltà e non solo quando gioca bene.
Di contro Elliott continua a lavorare per il rilancio del Milan in cinque anni, come dice Scaroni, sta pressando su Gazidis per lasciare il posto di direttore esecutivo dell'Arsenal e accettare il ruolo di amministratore delegato rossonero, Gazidis sembra convinto e sembra molto vicino al Milan, dall’Arsenal potrebbe arrivare pure Ramsey, il 27enne centrocampista ha il contratto che scade a giugno 2019 e non ha ancora rinnovato.
Il gallese potrebbe essere molto utile alla mediana rossonera, è in scadenza e non è intenzionato a rinnovare, potrebbe arrivare la prossima estate a parametro zero o per pochi milioni nella finestra di mercato invernale, Ramsey in Inghilterra ha giocato finora 335 partite e ha segnato 59 gol, oltre alla qualità porterebbe anche esperienza e duttilità, visto che può ricoprire diversi ruoli in mezzo al campo.
Gazidis dovrà arrivare però in tempi brevi, perchè entro fine mese andrà pianificata la strategia con l’Uefa per il Fair Play finanziario e un AD che abbia una visione commerciale per l'aumento dei ricavi è necessaria, nel frattempo prosegue senza soste il lavoro di Leonardo e Maldini che sono attivi su diversi profili giovani come: Tonali del Brescia e Paredes dello Zenit.

lunedì 10 settembre 2018

Nazionale Italiana da seconda fascia.


E’ successo come nelle migliori famiglie ricche, che dilapidano tutte le ricchezze e poi vivono di stenti, o per capirci meglio un poco come la storia della cicala e della formica, eravamo calcisticamente la nazione migliore al mondo e non abbiamo saputo fare nulla per preservare questa ricchezza, adesso dopo anni di attendismo e fatalismo, come se le soluzioni cadessero dal cielo, eccoci qua con una nazionale “decaduta” per cui non sappiamo da dove ripartire.
In passato e anche nel presente, altre “nobili decadute” si sono trovate nella nostra stessa situazione, solo che loro hanno riprogrammato velocemente e bene il loro futuro, noi dopo 12 anni siamo ancora qui a chiederci che fare, troppo tardi per non retrocedere nella serie B delle Nazionali, con rammarico, ma dobbiamo accettare la crudele realtà e cioè che siamo una Nazionale di seconda fascia e da lì seriamente dobbiamo ripartire, senza imitare la FIGC che sta annegando in una pozza d’acqua.
Non è solo l’esclusione dal mondiale o la vittoria che manca da un anno, abbiamo perso con le nazionali più forti e pareggiato con quelle medie, ma soprattutto non abbiamo mai imposto il nostro gioco a nessuno, neanche agli Emirati Arabi, le colpe sono molteplici e oramai c’è solo una soluzione, demolire tutto e ricostruire da zero.
Rivera giocava in serie A a 16 anni, in Olanda, in Belgio e in altre nazioni a 17 anni sono già in nazionale, noi i giovani li facciamo diventare “vecchi” e poi li facciamo giocare, non sono d’accordo sul fatto che in Italia non abbiamo “calciatori interessanti”, caso mai non abbiamo allenatori “coraggiosi” e presidenti coerenti, ma ditemi: Chiesa, Bernardeschi, Barella, Donnarumma, Romagnoli e qualche altro non possono giocare in qualsiasi nazionale? E allora cosa aspettiamo?
“Demoliamo” Chiellini, Balotelli, Criscito e così via “piazza pulita” come ha fatto la Spagna oggi, l’Inghilterra e la Francia 4 anni fa e altre prime ancora, 4 anni per tornare “grandi”, anche perché fra 4 anni i Chiellini, i Balotelli, i Criscito e i Bonucci non ci saranno, mettiamo una legge che Barzagli non deve più giocare, ma è possibile che uno dei più forti difensori italiani (Rugani) debba fare panchina a vita?
Perdere per perdere e poi con prestazioni miserevoli, tanto vale puntare su un gruppo di 16/17 giocatori e portarlo avanti e io credo che Donnarumma, Caldara, Romagnoli, Barella, Chiesa, Bernardeschi, Spinazzola, Conti, Pellegrini, Baselli e Belotti, possono costituire il gruppo su cui partire, integrandolo con Rugani, Meret, Cutrone, Biraghi, Insigne ecc.
Donnarumma mi è sembrato tornato ad essere un portiere tranquillo ed affidabile, Caldara non è ancora pronto per la difesa a 4 e fa bene Gattuso a non bruciarlo, Romagnoli è troppo solo per potersi esprime come sa, Bonaventura è una garanzia, in qualsiasi posto lo metti da il massimo, sotto l’aspetto Milan questa parentesi azzurra ci ha fatto bene.
Ora però perdere con un gol di Andrè Silva può significare due cose, la prima che siamo talmente scarsi che ci ha fatto gol pure lui o la seconda, che aveva visto bene Mirabelli, bisognava servirlo meglio e di più, il Milan non gioca ancora per il centravanti, è il centravanti che gioca per la squadra, Higuain lo fa in maniera magistrale, ma in porta tira due palloni a partita.
Parlavo della federazione che sta annegando nello sputo, il commissariamento non ha sortito nessuna rivoluzione, rimandando di qualche mese la soluzione di alcune problematiche, forse potremmo essere ad una svolta importante per la presidenza della Federcalcio con la nomina di Abodi, personaggio che non sono il solo ad apprezzare e sconfitto di misura dal mamma santissimo Tavecchio alle ultime elezioni.

venerdì 7 settembre 2018

Sindrome da CT


Chi sa perché quando si arriva sulla panchina della Nazionale, si viene colpiti da una specie “morbo” che ti porta consapevolmente a fare quello che dici di non volere fare, la mancanza di coerenza diventa l’esercizio più frequente, si soffre di doppia personalità e onnipotenza e pensare che non si è ancora trovato un rimedio a tutto questo, che non fosse l’esonero.
Appena si arriva in Nazionale ci si dimentica di essere stato allenatore e si cominciano a criticare tutte le cose che fanno gli ex colleghi, si critica il mancato impiego dei giovani e poi pur avendo un giovane difensore italiano di grandissima prospettiva e che gioca da 3 anni titolare (Romagnoli), si mette in squadra il 34enne Chiellini.
Abbiamo un buonissimo centravanti giovane che gioca pure lui titolare da anni (Belotti) e perdiamo ancora tempo con Balotelli che ha intrapreso oramai la sua parabola discendente, Mancini dice di non fare giocare chi non gioca nei club e poi gioca titolare Zappacosta che un minuto quest’anno non lo ha fatto, per non parlare di Gagliardini che con la Nazionale non ha niente da spartire.
Quindi ci risiamo, dobbiamo rilanciare una nazionale con un futuro splendente e stiamo li ancora con Chiellini, Balotelli, Bonucci, Criscito, D’Ambrosio, De Sciglio e Zaza, serve gente nuova, dobbiamo giocare con il 4-3-3? Bene il campionato ci dice e il secondo tempo di Bologna lo conferma, che i tre la davanti sono Bernardeschi, Belotti e Chiesa, a centrocampo con Jorginho devono giocare Baselli e Barella, a proposito quest’ultimo dove? È giovane, bravo e gioca titolare al contrario di Zaniolo.
Bene anzi benissimo: Donnarumma, Bernardeschi, Biraghi e a seguire Chiesa e Belotti, è da questi che bisogna ripartire e poi, si chiede di utilizzare più italiani, il Milan ne ha più di tutti, li convochiamo e poi gioca Chiellini e Bonucci, o Pellegrini e non Bonaventura, Balotelli e non Cutrone?
Nella pochezza generale si è vista un'Italia troppo lenta, senza brillantezza e fantasia, d’accordo che è presto per bocciare il nuovo progetto, ma al momento sembra un progetto senza criterio, i risultati del resto non sbagliano quasi mai, malissimo con la Francia e con l'Arabia Saudita e due bruttissimi pareggi con Olanda e Polonia, due Nazionali tornati di seconda fascia (come la nostra se vogliamo).

Tuccio 2010

sabato 1 settembre 2018

Ancora un buon Milan solo per un tempo


Vincere era importante e alla fine il Milan ha meritato la vittoria, ma come dice giustamente Gattuso c’è ancora da lavorare, anche perché specialmente sulle ripartenze, ci si è trovati spesso 3 contro 3, 4 contro 4 e poi siamo stati troppo macchinosi e non abbiamo concluso niente.
Anche quando gli avversari vengono fuori, il Milan comincia ad abbassarsi e fa fatica a ripartire, la linea difesa si impaurisce e alla prima difficoltà perde l'atteggiamento giusto, anche questo è un problema su cui lavorare.
Con Higuain la davanti il rifornimento deve essere costante, ancora troppi pochi palloni arrivano all’argentino, che ha gestito comunque da campione, è il centravanti e il campione che ci mancava, ma bisogna coinvolgerlo di più, contro la Roma si è visto un Milan che ha giocato meglio rispetto a Napoli, ma anche l’avversario mi è sembrato diverso, ancora in cerca di identità.
Bisogna ancora lavorare, sulla tenuta fisica e mentale dei calciatori, sulla mentalità aggressiva e sul fatto di sapere soffrire, sicuramente non si può pensare di comandare il gioco per novanta minuti, ma gestire meglio i periodi di “pausa” della squadra sicuramente si.

In panchina quest’anno mi sembra che ci siano a disposizione ragazzi con caratteristiche che l'anno scorso mancavano, quelli che sono entrati hanno dato brillantezza e convinzione, si può fare meglio rispetto all'anno scorso perché si può lavorare più tranquilli, non avendo sulle spalle il fallimento di Montella e questo si dovrebbe vedere meglio dopo avere smaltito i carichi di lavoro, perchè la squadra continua anche quest’anno a non essere brillantissima.
Higuain è il nostro salto di qualità, non è solo l’attaccante di reparto, ma è anche la punta che entra nella coralità del gioco del Milan, dobbiamo sfruttare meglio la sua classe la davanti ed essere più pericolosi quando attacchiamo la profondità, con Higuain che viene incontro e poi l’argentino ha dimostrato che può giocare anche insieme a Cutrone e la cosa è positiva.
Con l’Europa League che va in scena tra due settimane e si comincerà a giocare ogni tre giorni, ci sarà gloria per tutti i giocatori che al momento stanno avendo poco spazio, anche perché mi sembra gente che merita l’occasione per giocare e mettersi in mostra, la seconda competizione UEFA non è ricca come la Champions, ma può comunque garantire un buon gruzzoletto.
Per le 48 squadre partecipanti alla fase a gironi ci sono a disposizione 560 milioni, chi vincerà la finale incasserà 8.5 milioni, mentre la perdente quasi la metà 4.5 milioni, un club come il Milan (con un corposo ranking storico) arrivando in fondo, porterebbe a casa o meglio nelle casse rossonere circa 30 milioni, giusti quelli per pagare il riscatto di Kessie.

Tuccio 2010