Incertezza e polemiche
accompagnano una sempre meno probabile ripresa del campionato, dove trovano
terreno fertile i giochi di potere tra il Coni e il Governo, tra la Figc (Gravina)
e il Coni (Malagò), tra la Lega di A e il Governo, vero è che se la serie A non
riparte il calcio crolla (potevano pensarci pure prima), che potrebbe avere
anche effetti devastanti per tutto lo sport (verissimo) e per l’economia del
Paese (un po' meno), ma è altrettanto vero che ci sono tantissime altre
priorità per il governo e che il calcio è l’attività con la più alta possibilità
di conduzione del contagio.
Potrei fermarmi a parlare di quanto si
“scialacqui” nel calcio, di quanto non serve dare tutti questi soldi a Ronaldo
e poi in Italia non vincere un “c***o”, potrei parlare di uno spettacolo
modesto rispetto alla quantità di soldi che girano e delle spropositate
commissioni dei procuratori, che con l’art. 93 hanno fatto più danni del
Covid-19, potrei continuare ed entrare nello specifico ma non ho voglia, preferisco
rompermi le “p***e” con il “dramma” in innumerevoli atti, del mio sempre e
comunque amato Milan.
Rivoluzione nella dirigenza e in
panchina, rivoluzione in porta, mezza rivoluzione in attacco e super
rivoluzione a centrocampo, questo è il programma per il prossimo mercato,
mercato in generale su cui avrei tanto da dire ma mi taccio e torno a parlare
dei probabili sostituti di Biglia, Bonaventura (certi) e dei quasi sicuri
partenti Kessie e Paquetà, la rivoluzione mediana quindi parte dall’unico superstite
Bennacer.
No! Perché poi io non riesco a stare
zitto, due mesi di riduzione drastica delle attività, dell’inquinamento per il quale
il pianeta (con l’INPS) ne ha tratto un beneficio eccezionale, dovevamo entrare
per forza in pandemia per regalarci un pianeta migliore? Non potremmo imporci
un fermo totale ogni tot per fare respirare il mondo? Come quando ci prendiamo
una purga per pulirci l’intestino, ogni tanto facciamo una bella pulizia del
pianeta e del calcio.
Tutto questo per dire che se il calcio
italiano non si fosse indebitato così tanto, non si rischierebbero questi
effetti devastanti, non vinciamo un mondiale da 14 anni, un europeo da 50 e una
Champions da 10, ci siamo indebitati per non vincere niente, spendiamo come i
campionati top e abbiamo un campionato di seconda fascia a pari della Francia.
Menomale che Mancini e Gasperini ci hanno
spiegato che si può provare a vincere anche con giocatori giovani, di
prospettiva e con qualche vecchio campione a dare fiducia e saggezza, ingaggi
contenuti e meno squadre professionistiche, questa è la medicina, ma lo sento
dire da anni e poi non se ne fa niente, questo poteva evitare gli effetti
devastanti.
Ma torniamo a Bennacer, qualsiasi sarà il
modulo con cui giocherà il prossimo allenatore (sicuramente Rangnick), dovrebbe
giocare da mezzala, tranne se Moncada e Almstadt non dovessero trovare sul
mercato il play da affiancargli, sia nel 4-4-2, che nel 4-3-3, ripeto che il
giocatore ideale per dare sostanza e geometria al centrocampo sarebbe Tonali,
ma il dio denaro lo porterà in panchina da altre parti, se non si sistema prima
questo tassello, non si può procedere a tutto il resto.
Ancora rinviato il
faccia a faccia tra Gazidis e Ibrahimovic, ma quello che risalta di più è la crescita
delle valutazioni del suo possibile sostituto e anche Rebic spinge per Jovic, segno
forse che le telefonate di Maldini a Ibra non hanno sortito l’effetto sperato,
certo se i due tornassero ad essere quella bella "Coppia gol" che
erano a Francoforte, prendendo Tonali e tenendo Donnarumma, potremo tornare a
dire al nostra (per un posto in Champions).
In questi giorni si è
capito che Jovic è tornato ad essere uno dei principali obiettivi del Milan per
l’attacco, così come il giovane Boadu 20 gol e 13
assist in questa stagione con l’Az Alkmaar, li ha fatti in Olanda è vero ma è
pure vero che ha 19 anni, ha una valutazione di circa 25 milioni ed è un
profilo da fare crescere dietro al titolare, l’unico difetto è che appartiene a
Raiola.
Questi, sono i due sono
i profili che il Milan vorrebbe mettere accanto a Rebic e Leao per completare
l’attacco, sempre che Ibra senza Pioli non resti, ma nel caso in cui Jovic o anche
Boadu non dovrebbero arrivare, il Milan sulla sua lista ha gli eventuali
sostituti: David del Gent e Scamacca del Sassuolo, che però sta giocando
nell’Ascoli, è tornata l’idea Pietro Pellegri che potrebbe tornare in Italia ma
piace a diverse squadre di serie A.
Poi c’è il capitolo Rafinha,
il centrocampista offensivo ex Inter, di proprietà del Barcellona e in prestito
al Celta Vigo, è un vecchio pallino del Milan già dagli ultimi anni di
Galliani, non è un profilo Elliott e fisicamente è “rotto”, potrebbe essere però
il giocatore d’esperienza e di qualità per guidare i giovani, specialmente se
Ibra come sembra dovrebbe lasciare il Milan fra qualche mese, Valencia e diverse
squadre italiane sono interessate, il prezzo del suo cartellino non è
proibitivo (16 milioni di euro), l’ingaggio al momento non si conosce.
Infine parliamo di un altro
giocatore che vede salire le sue quotazioni, ovvero il 20enne dello Strasburgo Simakan,
il suo agente ha detto che ci sono molte squadre interessate: francesi,
italiane, tedesche, inglesi, spagnole e questo tiene alto il prezzo, poi ha
fatto una considerazione che non significa che è già del Milan, ma quando dice:
“E poi il Milan è il Milan e Maldini è Maldini... Due grandi nomi", ti
viene da pensare.
Questo potrebbe voler dire che
Maldini forse ha deciso di restare, in questi giorni si sa di un Maldini positivamente coinvolto
e operativo, perché comunque per le trattative del Milan Maldini è importante, Gazidis questo lo ha
capito e sta tentando di trattenere Maldini e Ibrahimovic, il cui rinnovo però
sembra legato a quello di Pioli, per Maldini tutto dipenderà dal ruolo in
società.