giovedì 30 aprile 2020

Rebic chiama Jovic.


Incertezza e polemiche accompagnano una sempre meno probabile ripresa del campionato, dove trovano terreno fertile i giochi di potere tra il Coni e il Governo, tra la Figc (Gravina) e il Coni (Malagò), tra la Lega di A e il Governo, vero è che se la serie A non riparte il calcio crolla (potevano pensarci pure prima), che potrebbe avere anche effetti devastanti per tutto lo sport (verissimo) e per l’economia del Paese (un po' meno), ma è altrettanto vero che ci sono tantissime altre priorità per il governo e che il calcio è l’attività con la più alta possibilità di conduzione del contagio.
Potrei fermarmi a parlare di quanto si “scialacqui” nel calcio, di quanto non serve dare tutti questi soldi a Ronaldo e poi in Italia non vincere un “c***o”, potrei parlare di uno spettacolo modesto rispetto alla quantità di soldi che girano e delle spropositate commissioni dei procuratori, che con l’art. 93 hanno fatto più danni del Covid-19, potrei continuare ed entrare nello specifico ma non ho voglia, preferisco rompermi le “p***e” con il “dramma” in innumerevoli atti, del mio sempre e comunque amato Milan.
Rivoluzione nella dirigenza e in panchina, rivoluzione in porta, mezza rivoluzione in attacco e super rivoluzione a centrocampo, questo è il programma per il prossimo mercato, mercato in generale su cui avrei tanto da dire ma mi taccio e torno a parlare dei probabili sostituti di Biglia, Bonaventura (certi) e dei quasi sicuri partenti Kessie e Paquetà, la rivoluzione mediana quindi parte dall’unico superstite Bennacer.
No! Perché poi io non riesco a stare zitto, due mesi di riduzione drastica delle attività, dell’inquinamento per il quale il pianeta (con l’INPS) ne ha tratto un beneficio eccezionale, dovevamo entrare per forza in pandemia per regalarci un pianeta migliore? Non potremmo imporci un fermo totale ogni tot per fare respirare il mondo? Come quando ci prendiamo una purga per pulirci l’intestino, ogni tanto facciamo una bella pulizia del pianeta e del calcio.
Tutto questo per dire che se il calcio italiano non si fosse indebitato così tanto, non si rischierebbero questi effetti devastanti, non vinciamo un mondiale da 14 anni, un europeo da 50 e una Champions da 10, ci siamo indebitati per non vincere niente, spendiamo come i campionati top e abbiamo un campionato di seconda fascia a pari della Francia.
Menomale che Mancini e Gasperini ci hanno spiegato che si può provare a vincere anche con giocatori giovani, di prospettiva e con qualche vecchio campione a dare fiducia e saggezza, ingaggi contenuti e meno squadre professionistiche, questa è la medicina, ma lo sento dire da anni e poi non se ne fa niente, questo poteva evitare gli effetti devastanti.
Ma torniamo a Bennacer, qualsiasi sarà il modulo con cui giocherà il prossimo allenatore (sicuramente Rangnick), dovrebbe giocare da mezzala, tranne se Moncada e Almstadt non dovessero trovare sul mercato il play da affiancargli, sia nel 4-4-2, che nel 4-3-3, ripeto che il giocatore ideale per dare sostanza e geometria al centrocampo sarebbe Tonali, ma il dio denaro lo porterà in panchina da altre parti, se non si sistema prima questo tassello, non si può procedere a tutto il resto.
Ancora rinviato il faccia a faccia tra Gazidis e Ibrahimovic, ma quello che risalta di più è la crescita delle valutazioni del suo possibile sostituto e anche Rebic spinge per Jovic, segno forse che le telefonate di Maldini a Ibra non hanno sortito l’effetto sperato, certo se i due tornassero ad essere quella bella "Coppia gol" che erano a Francoforte, prendendo Tonali e tenendo Donnarumma, potremo tornare a dire al nostra (per un posto in Champions).
In questi giorni si è capito che Jovic è tornato ad essere uno dei principali obiettivi del Milan per l’attacco, così come il giovane Boadu 20 gol e 13 assist in questa stagione con l’Az Alkmaar, li ha fatti in Olanda è vero ma è pure vero che ha 19 anni, ha una valutazione di circa 25 milioni ed è un profilo da fare crescere dietro al titolare, l’unico difetto è che appartiene a Raiola.
Questi, sono i due sono i profili che il Milan vorrebbe mettere accanto a Rebic e Leao per completare l’attacco, sempre che Ibra senza Pioli non resti, ma nel caso in cui Jovic o anche Boadu non dovrebbero arrivare, il Milan sulla sua lista ha gli eventuali sostituti: David del Gent e Scamacca del Sassuolo, che però sta giocando nell’Ascoli, è tornata l’idea Pietro Pellegri che potrebbe tornare in Italia ma piace a diverse squadre di serie A.
Poi c’è il capitolo Rafinha, il centrocampista offensivo ex Inter, di proprietà del Barcellona e in prestito al Celta Vigo, è un vecchio pallino del Milan già dagli ultimi anni di Galliani, non è un profilo Elliott e fisicamente è “rotto”, potrebbe essere però il giocatore d’esperienza e di qualità per guidare i giovani, specialmente se Ibra come sembra dovrebbe lasciare il Milan fra qualche mese, Valencia e diverse squadre italiane sono interessate, il prezzo del suo cartellino non è proibitivo (16 milioni di euro), l’ingaggio al momento non si conosce.
Infine parliamo di un altro giocatore che vede salire le sue quotazioni, ovvero il 20enne dello Strasburgo Simakan, il suo agente ha detto che ci sono molte squadre interessate: francesi, italiane, tedesche, inglesi, spagnole e questo tiene alto il prezzo, poi ha fatto una considerazione che non significa che è già del Milan, ma quando dice: “E poi il Milan è il Milan e Maldini è Maldini... Due grandi nomi", ti viene da pensare.
Questo potrebbe voler dire che Maldini forse ha deciso di restare, in questi giorni si sa di un Maldini positivamente coinvolto e operativo, perché comunque per le trattative del Milan Maldini è importante, Gazidis questo lo ha capito e sta tentando di trattenere Maldini e Ibrahimovic, il cui rinnovo però sembra legato a quello di Pioli, per Maldini tutto dipenderà dal ruolo in società.

martedì 28 aprile 2020

Questo Milan ha ancora bisogno di Ibra.


Si dilatano i tempi della ripartenza nel calcio e si allunga anche l’attesa per conoscere il futuro di Ibra, non si sa se lui ha deciso di smetterla con il Milan o se è Rangnick che non lo vuole, se è una questione di ingaggio oppure un problema di progetto, finché non tornerà dalla Svezia e non si saranno visti con Gazidis, non sapremo se Ibrahimovic rimarrà anche nella prossima stagione.
Come dicono tutti, il Milan ha ancora bisogno di Ibra, chiaro che non costruisci il futuro su di lui, ma al momento può essere la “carpenteria” su cui appoggiare il progetto, è quello che può fare girare la giostra Milan con tutti i “giovani” a bordo, può essere il “maestro” del nuovo giovane “giostraio”, di quell’attaccante che prenderà il suo posto, per consacrare il rilancio del Milan e diventarne la nuova guida.
Le telefonate fatte da Maldini a Ibra, non sono altro che la convinzione di Gazidis di continuare con Paolo, Zlatan e Gigio, questo il sudafricano ce l’ha chiaro in testa, come ha chiaro in testa di affidare la rivoluzione a Rangnick, però fino a quando non ci saranno le ufficialità, dovremo pensare ad un Milan senza Ibrahimovic e forse senza Donnarumma, ma personalmente qualcosa mi dice che Maldini resta.
Se davvero sarà così e anche se Ibra dovesse restare, il Milan dovrà comunque prendere un altro attaccante di sicuro affidamento, la sua eventuale attuale “riserva” che diventerà poi il nuovo titolare, un giovane talento emergente già cercato nell’imminente passato, il 22enne Luca Jovic attaccante del Real Madrid, che Rangnick conosce molto bene e di cui è un estimatore, considerandolo il centravanti giusto da far giocare nuovamente in coppia con Rebic.
Jovic al Real è chiuso da Benzema, ma l’ostacolo importante è come al solito il costo del cartellino, i blancos hanno speso 60 milioni l'estate scorsa e per quanto possa essersi svalutato, resta sempre un costo proibitivo vista la giovane età e lo spessore del ragazzo, magari lo girerebbe al Milan in prestito, ma questa soluzione senza riscatto non rientra nella voglia de i rossoneri e di Jovic, la situazione potrebbe sbloccarsi per un trasferimento definitivo a 40 milioni più la prelazione su Donnarumma in caso di cessione.
Le quotazioni in salita di Luka Jovic (si parla di un prestito biennale con risacatto), aprono a due scenari: l’addio di Ibra a fine stagione e l’arrivo di Rangnick, quindi con l’addio di Ibra e in vista della prossima stagione, il Milan dovrà prendere un altro attaccante da alternare a Jovic o a chi per lui e al momento il primo nome della lista è il 19enne Boadu dell’Az Alkmaar, che ha superato Scamacca nelle preferenze.
La volontà di Donnarumma di rinnovare e di restare al Milan, apre a possibilità e prospettive di futuro diverse, ma resta sempre determinante il nodo del suo maxi-ingaggio, che già così è assolutamente fuori dai parametri del tetto salariale a 2,5 milioni netti, figuriamoci se Raiola (come è sicuro che sia) poi non ha l’intenzione di portarlo a 9/10, che sarebbe quello che Real, PSG e Chelsea gli garantirebbero.
Gigio ha il Milan nel cuore, è un tifoso e un innamorato dei colori rossonero, sicuramente si riuscirà a blindarlo e a premiarlo, ma giusto per non perderlo per una manciata di euro, lo scenario però potrebbe essere diverso, proprio per la volontà che ha Gigio di trovare un accordo per il rinnovo, un prolungamento per le stesse cifre sarebbe un importante eccezione, un atto d’amore e un grande sacrificio (rinuncerebbe a 50 milioni per la cessione) della società verso il portiere e del portiere verso la maglia e la città a cui è legato.
Intanto in attesa di definire il suo futuro e prendendo atto che: Meret, Cragno e in ultima analisi anche Musso “sono cari”, queste le parole di De Laurentis, Giulini e Marino, il Milan prende in considerazione uno dei nomi più interessanti tra i giovani portieri europei, si tratta del 21enne Luís Maximiano dello Sporting Lisbona, per cui il Milan sarebbe disposto ad offrire fino a 20 milioni a fronte di una clausola di 45, anche per lui la concorrenza di Inter e Real Madrid è molto alta e viene considerato un predestinato.

lunedì 27 aprile 2020

Ripresa del campionato: torna l’ipotesi dei play-off


Mentre la Serie A attende di riprendere, il proprio destino è in mano al Ministro dello Sportche sembra voglia ritardare la ripresa del campionato, in quanto anche se continuano a calare i contagi di Co-vid 19, la situazione non è però ancora cristallizzata, quindi non è ancora deciso alcunché e non ci sono le date della ripartenza.
Serve ancora prudenza, perché il calcio è considerato più a rischio di altro e questo fa altro allungare ancora di più i tempi, mettendo in discussione la possibilità di chiudere il campionato entro le date previste dalla UEFA e soprattutto la possibilità di chiuderlo, ecco perché il presidente della Figc si è dichiarato pronto al piano di riserva.
Più che piano di riserva, si tratta proprio di ultima spiaggia, l'opzione playoff e playout nel caso di prolungata clausura per il calcio da parte del Governo, è un piano che nessuno ha mai voluto prendere in considerazione, ma che Lega e FIGC non ha mai scartato proprio come ultima ipotesi, coinvolgendo al ritorno in campo solo 10 squadre di Serie A: le prime 6 (Juventus, Lazio, Inter, Atalanta, Roma e Napoli) e le ultime 4 (Genoa, Lecce, SPAL, Brescia).
Questa ipotesi prevede l’assegnazione dello scudetto attraverso ai play-off e le retrocessioni tramite i play-out, sempre nel caso in cui si possa tornare in campo, con i tempi troppo esigui è la soluzione più veloce e più meritoria (meglio delle media punti), si giocherebbero poche gare e magari tutte al Centro-Sud, con pochi spostamenti e giocatori più facilmente monitorati per le due settimane necessarie.
Non sono d’accordo però ai play off a 6 squadre per lo scudetto, perché comunque sia: Atalanta, Roma e Napoli sono tagliate fuori dallo scudetto, non sarebbe “sportivo” se lo scudetto lo vincesse una delle tre, per me il play off scudetto deve essere un triangolare a classifica tra Juventus, Inter e Lazio, per il resto la classica è ben delineata.
Se proprio si vuole fare, un altro triangolare tra Atalanta, Roma e Napoli, lo si faccia per l’ultimo posto in Champions e a questo punto perché no, un triangolare tra Milan, Parma e Verona, se il Milan non arrivasse in finale di coppa Italia, per decretare la settima partecipazione alla Europa League, quel triangolare, come quello per lo scudetto è il più incerto e deve essere fatto.
Quattro squadre per tre (ma restano tre le retrocessioni?) retrocessioni mi sembrano poche, però poi sette diventerebbero troppe e per la serie B e i campionati minori? Per me vanno promosse o retrocesse le squadre già “certe” e per le situazioni meno chiare lo spareggio, a spese della Lega e della FIGC per quanto concerne il protocollo sanitario.

sabato 25 aprile 2020

Ibra è ancora in Svezia ad allenarsi


Lo scambio di prestiti biennali tra André Silva e Rebic, potrebbe già da questa estate diventare uno scambio di cessioni definitive, il portoghese ha iniziato alla grande e dopo un periodo di flessione è tornato a segnare con regolarità, il croato dopo una prima parte di campionato misteriosa, è esploso ed è diventato uno dei punti fermi del Milan, André Silva non nasconde la sua volontà di restare all'Eintracht e anche Rebic non vuole cambiare squadra.
I due calciatori quindi potrebbero quanto prima restare a titolo definitivo nelle società in cui si trovano, ci guadagnerebbero i due giocatori e anche il Milan in particolare, perché non dovrebbe svenarsi per tenersi Rebic e potrebbe destinare altrove le risorse economiche (25 milioni), una situazione che va valutata attentamente da Gazidis e da chi avrà in mano il progetto tecnico.
In questo mercato il Milan cercherà un difensore da affiancare a Romagnoli e che possa anche giocare a destra, sono tanti i nomi nel mirino, dal 23enne Alderete del Basilea al 23enne Koch del Frisburgo, passando per il 21enne N'Dicka dell'Eintracht, ma i più attenzionati sono: il 23enne Christensen centrale danese del Chelsea e il 21enne Ajer del Celtic, al centro della difesa però potrebbe anche essere riscattato Kjaer, ma il terzino destro è uno dei ruoli dove il Milan ha sofferto di più.
Per questo il Milan sta valutando il laterale Emerson del Barcellona (costo 20 milioni) e Simakan, francese classe 2000 dello Strasburgo, con cui a quanto pare si sono già stati un paio di contatti, il 19enne francese può giocare sia da centrale che da terzino destro e il valore del cartellino si aggira sopra i dieci milioni, capisco lo stupore nel leggere tutti questi nomi di giovanissimi sconosciuti, ma sui giocatori veri, quelli buoni, ci arrivano sempre gli altri.
Tornando a Donnarumma e più precisamente al suo probabile sostituto Musso, il direttore dell’area tecnica dell’Udinese Marino, ha fatto sapere che il portiere ha un costo alto e ti pareva, non si capisce perché il prezzo di Gigio scende inesorabilmente, mentre quello degli altri portieri sale, finirà che venderemo Donnarumma e aggiungeremo pure un conguaglio per prendere Musso.
Il calcio è impazzito, non è servito nemmeno il virus a cambiargli la testa, sarà per questo che il 23enne portiere polacco della Fiorentina Dragowski, è diventato un nuovo obiettivo del Milan, uno che in questa stagione ha confermato quanto di buono aveva messo in mostra ad Empoli.
Ibra è ancora in Svezia ad allenarsi con l'Hammarby, ma ha fatto arrivare segnali al Milan di voler giocare ancora e il più a lungo possibile, è innamorato del Milan e vorrebbe continuare a giocarci ed è molto combattuto a causa del cambio della dirigenza, i suoi dubbi sono nel programma, perché il suo desiderio è quello di fare un’altra stagione con il Milan e portarlo in Champions, il fatto che si senta continuamente con Maldini fa ben sperare.
Gilardino ha parlato di Ibrahimovic, della sua straordinarietà, del suo impatto nello spogliatoio e anche per lui, sarebbe il caso di tenerlo anche l’anno prossimo, proponendo in caso di sua sostituzione Dzeko che non rinnoverà con la Roma, sicuramente è uno attaccante ancora importante, ma anche lui è fuori budget e fuori età, per quelli che sono i dettami della società.
Tornano invece di attualità anche per le difficoltà di arrivare a Werner, Luka Jović 23enne attaccante croato sempre più lontano dal Real Madrid e il 27enne Thauvin del Marsiglia, in giocatore in scadenza il 30 giugno 2021, dopo l’infortunio vuole rilanciarsi in una nuova squadra, su di lui c’è anche la Roma e le resistenze dell’OM nonostante i rapporti tesi con il calciatore la direzione del Marsiglia.
Maldini continua ad avere contatti fittissimi con Zlatan e non credo che si tratti solo per invogliarlo a finire con lui la stagione e poi lasciare insieme, io credo che a Maldini sia stata spiegata la questione Boban e che sia stato chiesto di restare per occuparsi del mercato con Almstrad, su quelle che saranno le segnalazioni fatte da Moncada e le indicazioni di Rangnick, che sarà l’allenatore.
Il momento è delicato per tutta una serie di fattori, non ultimo quello di allestire in un battibaleno la prossima stagione fissata come quella della ripartenza, cosa che Rangnick non può gestire da solo come si preventivava, in società non hanno dimenticato come Maldini sia riuscito a portare Hernandez in rossonero, non sono tanto convinto che a fine stagione vada via, io penso che possano lavorare insieme e con Ibra compreso.
Qualcuno faceva notare, la difficoltà che il tedesco avrebbe incontrato nell’avviare la “rivoluzione”, in un tempo limitato a causa del protrarsi della stagione in corso e che questo motivo frena la società e lo stesso Rangnick, io credo che si sia scelta una rivoluzione più “soft”, dove l’allenatore fa l’allenatore e su sua indicazione (che poi è giusto visto che li deve allenare lui) i responsabili dell’area tecnica fanno il loro, per me il compromesso è stato raggiunto, anche alla luce del fatto che in Italia l’allenatore-manager non funziona.
Quindi l’ipotesi Rangnick è concreta ma non ancora definita, qualche altro sostiene che Pioli possa restare protempore per poi avviare la rivoluzione il prossimo anno, niente di più sbagliato, o si crede nel lavoro di Pioli (in società non ci credono) oppure si taglia la testa al toro e si parte (storta va, diritta viene), non è Platone, magari non vinceremo già dalla prima giornata, pazienza, però dobbiamo avere un programma chiaro e portarlo avanti.
Il Milan non lo ha cambiato Pioli, è cambiato da quando è arrivato Ibrahimovic, segno che serviva e serve un (tre) giocatore del genere, con Rangnick si può pensare che con la grande organizzazione di gioco, possa supplire alla carenza di un organico competitivo (e si può), Ibra permetterà a questa squadra di acquisire quella personalità, che gli servirà nell’immediato futuro.
Piuttosto visti gli addii di Bonaventura e Biglia, è a centrocampo che bisogna intervenire maggiormente, riscattiamo Kjaer, confermiamo Ibra e per questa sessione di mercato, concentriamo tutti gli sforzi economici per arrivare a Tonali, che piace a Pioli, a Rangnick e anche a Spalletti, per un ragazzo tifoso del Milan, un incontro con Maldini lo aiuterebbe a capire quali sono le sue ambizioni e i suoi desideri, perché molto dipenderà dal Brescia, ma altrettanto dalla volontà del giocatore.

venerdì 24 aprile 2020

L’UEFA detta le condizioni


L’UEFA, ha chiesto a tutte le Federazioni di provare a concludere i campionati, dove non risultasse possibile, le Federazioni potrebbero terminarli prima e decidere chi parteciperà alle coppe europee, ma solo nei casi in cui i campionati non dovessero concludersi per: decreto che vieti gli eventi sportivi e non si possa completare la stagione in tempo prima dell'inizio della stagione successiva o problemi economici che metterebbe a rischio la stabilità finanziaria dei club.
A quel punto, dovranno essere le Federazioni a indicare le squadre che parteciperanno alle competizioni europee, lasciando quindi alle Federazioni la procedura, che dovrà basarsi su criteri trasparenti e non discriminatori, fermo restando che l’UEFA avrà il diritto di rifiutare l'ammissione dei club dove: la Federazione ha interrotto il campionato per motivi diversi dai 2 contemplati, o che a parere dell’UEFA, la Federazione non abbia scelto con criteri di obiettività e trasparenza, oppure, si percepisce chiaramente l'ingiustizia nella scelta dei club.
L'UEFA ha pure deciso, che entro il 27 maggio le 55 federazioni dovranno presentare i piani dei singoli campionati, che dovranno concludersi entro il 2 agosto o la classifica con meriti sportivi e il 3 agosto le 55 federazioni dovranno consegnarle le liste con le squadre che parteciperanno alle competizioni europee 2020-2021.
Guardiamo la situazione adesso dal punto di vista delle direttive e in attesa delle decisioni politiche, la Lega vuole riprendere a giocare e portare a termine il campionato entro il 2 agosto, però se il Governo ad un certo punto dovesse decidere di concluderlo anticipatamente, cosa si verrebbe a creare? intanto si verrebbe a verificare una dei due motivi previsti dall’UEFA per la sospensione e poi darebbe una posizione di forza alle società per affrontare il discorso dei diritti TV.
Ma se il Governo dovesse decidere di dare lo stop adesso e fare finisce così il campionato, come la metteremmo con i 70 milioni dati alle società dall'Uefa per aiutarle a finire i campionati e poi sarà valida la classifica attuale con altre 4 partite da giocare? Milan in coppa e Verona no? In caso di stop più avanti invece, saranno valide le classifiche al momento dell'interruzione.
Se il campionato non si finisse la Serie A ha due piani B, venuti fuori dal meeting UEFA, in un modo o nell’altro i vari campionati dovranno definire una classifica finale, che permetta di stabilire quali squadre saranno qualificate alle prossime coppe europee, se lo stop avvenisse adesso e si prendesse a riferimento questa  classifica, senza fare disputare le restanti 4 partite da recuperare, in pratica è già definita, ad eccezione del duello Verona-Milan per l’ultimo posto disponibile in Europe League.
Toccherebbe quindi alla Federazione indicare le squadre che parteciperanno alle competizioni europee, con una procedura obiettiva, trasparente e non discriminatoria, secondo il merito sportivo, mettendo da parte eventuali ranking UEFA o blasone, che sarebbero in questo caso discriminatori, il Consiglio Federale deciderà su proposta della Lega, con quale dei due criteri decidere e che hanno due esiti finali diversi.
Uno qualificherebbe il Verona e si tratterebbe del criterio di divide i punti fatti per le gare giocate, in modo da avere una classifica finale, basata sulla media punti e sarebbe: Juventus (2,42); Lazio (2,38); Inter (2,08) e Atalanta (1,92) tutte in Champions League, Roma (1,73); Napoli (1,5) e Verona (1,40) in Europa League), il Verona, anche se attualmente è un punto dietro al Milan, ha una partita e una media punti leggermente superiore (Milan 1,38).
Anche il Parma con 1,40 ha una media punti superiore al Milan, ma il Verona ha una migliore differenza reti, mentre se si adottasse l’altro criterio, a qualificarsi in Europa League sarebbe il Milan, ovvero con la classifica alla 25^ giornata nuda e cruda, al momento dello stop, in quel caso con 36 punti il Milan chiuderebbe settimo davanti al Verona e quindi in Europa League.
Questa soluzione a mio avviso da milanista, trovo che sia discriminatoria, anche se non è detto che Verona e Parma vincano o pareggino i recuperi, il Milan potrebbe anche qualificarsi all’Europa League tramite la finale della coppa Italia, estromettendo senza se e senza ma il Verona, io spero solo si riescano a giocare i recuperi, con le sconfitte di Parma e Verona.
Un pensierino al Palermo però lo faccio pure, ufficialmente non è stata presa nessuna decisione definitiva, ma si può dire con assoluta certezza, che i campionati dalla serie D in giù (e con ogni probabilità anche la C) per questa stagione hanno chiuso i battenti e qui si aprirà la discussione su come procedere, alle promozioni e alle retrocessioni.
La situazione attuale ha comportato enormi criticità per le società della LND, preoccupate per l’incerto futuro, desiderose di conoscere l’esito dei Campionati e la conseguente programmazione della prossima stagione sportiva, che deve tenere conto delle indicazioni medico/ scientifici, per garantire la tutela sanitaria a tutti gli associati.
Sarà oggettivamente impossibile, applicare i vari protocolli di sicurezza sanitaria e quindi inevitabilmente il ministro dello sport e il consiglio federale, vidimeranno la fine della stagione e apriranno l’estrema complessità, per come comportarsi in futuro e sulle promozioni e retrocessioni, per cui ci sono diverse ipotesi: cristallizzare tutto e promuovere le attuali prime, o promuovere chi era in testa al termine del girone d’andata, con lo stesso criterio saranno decretate anche le retrocessioni.

Anche il Napoli su Ricci.


Tornando al discorso dell’altra volta e continuando quello del post scorso, Ricci è diventato un obiettivo del Napoli per la prossima stagione, ma se ha appena preso a gennaio Demme? È chiaro che se l’Inter prende Tonali per fare la riserva a Brozovic, il Napoli prende Ricci per fare la riserva a Demme, il Milan per forza di cose deve andare su Vranckx e non importa se non lo conosce nessuno, perché è rimasto solo lui.
Forse al Milan però qualcuno ha capito che il progetto giovani così non si può fare e in considerazione che il FPF come ha detto Ceferin, è destinato a diventare molto meno rigoroso rispetto alla versione originale, a quanto pare per il prossimo mercato Elliott apre anche agli over 25, chiaramente tutto in funzione del rapporto qualità-prezzo del cartellino, ma soprattutto dell’ingaggio.
Sempre in ottica mercato e Elliott, il fondo in vista del corona virus e per via di una sua intuizione, ha ricavato nei conti del primo trimestre un bel gruzzolo, cosa che gli ha consentito di limitare le perdite e di avere un consistente paracadute, ora, se la stessa cosa si replicasse nel Milan, questo momento di crisi sarebbe il momento migliore per compiere investimenti importanti nella società, per attrezzare la squadra di un organico migliore, dato che i prezzi dei cartellini saranno al ribasso, qui diventano importanti le indicazioni dell’area tecnica.
In un modo (economico) e nell’altro (tecnico), questo potrebbe essere l’anno giusto per la svolta, Rangnick è l’uomo che la proprietà ha scelto per il rilancio sportivo del Milan e che a distanza di trent’anni, ripropone il “Pressing” aggressivo di Sacchi, quel gioco innovativo che non è mai passato di moda e che solo in pochi sono riusciti a tenerlo al passo con i tempi, un calcio aggressivo e rapido, capace di sovvertire velocemente l’azione da difensiva in offensiva, perfettamente rappresentato negli anni dal Barcellona e ora dal Liverpool di Klopp.
Quindi dovremmo tornare a vedere un calcio coinvolgente e divertente (Klopp è tra gli allievi calcistici del “professor” Rangnick), fatto di pressing, velocità e rapidità di esecuzione e di pensiero, caratteristiche che contraddistinguono il calcio fulmineo e verticale del Lipsia, in realtà i giovani oltre ad essere un risparmio economico, sono quelli più adatti (fame di mettersi in luce) ad un gioco dispendioso e di sacrificio (Zeman docet).
Linea verde, rapida e promettente, selezionata attentamente per interpretare sia il 4-4-2 che il 4-3-3, con ripartenze fulmine sulle corsie esterne, che proprio sulle fasce trova la base del suo calcio efficace e divertente, come Sacchi con la catena di destra affidata a Tassotti e Colombo e quella di sinistra a Maldini e Evani (mentre scrivo una lacrima mi solca la guancia, anche perché questo è il mio calcio).
Certo l’Italia non è terreno fertile per i tecnici stranieri, più che fallito diciamo che non sono riusciti ad imporsi, gente come Terim, Tabarez e Luis Enrique, giusto per citarne qualcuno, ma sono arrivati in Italia relativamente giovani, Rangnick arriverebbe con un’età più matura e più esperto, è vero che il tifoso rossonero è esigente, ma è altrettanto vero che ha pazienza, capisce quando si sta costruendo qualcosa e poi è abituato a ricominciare anche dalla serie B.
Al momento ci sono tante incognite date dalla situazione, già il licenziamento di Boban è stato devastante, mettere in piazza altre questioni non mi sembra proprio il caso, però moltissime cose dipendono dalla permanenza o meno di Maldini, paradossalmente come dice qualcuno, i due casi più importanti Donnarumma e Ibra, dipendono proprio dalla sua permanenza, entrambi resterebbero e con ingaggi contenuti, perché avrebbero rassicurazioni su un progetto in essere.
Tutti legati tra di loro (Romagnoli compreso) dai programmi e dalle ambizioni della società, so per certo che la proprietà non vuole vendere, che specialmente su Donnarumma imposta il suo programma di rilancio, ma i parziali fallimenti recenti non gli hanno dato molte soluzioni, i soldi nel bene e nel male la proprietà li ha spesi, ma non sono stati spesi come pensavano, specialmente con Piatek, Leao e Paquetà e poi anche i ruoli dirigenziali non sono mai stati chiari e definiti. 
Maldini vuole restare, ma vuole capire in maniera netta e precisa con quale ruolo e con quali mansioni, quali sarebbero i suoi poteri e i suoi limiti decisionali, non credo che la scelta di Ragnick come tecnico al momento sia ostativa, ma solo se il tedesco si limita a fare il tecnico, pur dando alcune linee guida di mercato, Ibra ha bisogno di essere protagonista di un progetto più o meno importante, se no si scogliona e la permanenza di Maldini è garanzia di progetto.
Per Donnarumma non è una questione di soldi (per Raiola si), lui vorrebbe restare in un Milan in veloce e continua crescita, a queste condizioni trova l’accordo e Elliott non è interessato a venderlo, per Gigio l’attaccamento al Milan, il sogno di vincere con questa maglia, sentirsi al centro del futuro, valgono più di ogni vagonata di soldi, ma questo progetto si deve almeno intravedere, stessa cosa per Romagnoli. 
Con Donnarumma, Ibra, Romagnoli, Rebic, Theo Hernandez e Bennacer, forse anche Tonali si farebbe guidare dal cuore e a quel punto i soldi da spendere sul mercato sarebbero molto meno e possono essere ancora di meno, se si risolvono alcune scadenze come quella di Ibrahimovic, per me fondamentale per avviare un nuovo progetto, Kjaer è l’esperienza anche in panchina e Begovic potrebbe essere il giusto secondo portiere. 

mercoledì 22 aprile 2020

Spatafora permettendo


Il blocco per il Covid-19 non ha fermato le trattative in entrata e in uscita, ma le ha solo rallentate, il Milan è già avanti su alcune operazioni già avviate e mai interrotte, come quella per il nuovo manager che è stato individuato in Rangnick e sono stati già individuati anche i calciatori che piacciono al nuovo tecnico per la prossima stagione.
Sarà una squadra rinforzarla nel rispetto delle regole del Fair Play Finanziario, ma con il sacrificio indispensabile di Donnarumma, per avere più facoltà d’investimento, è chiaro che il mercato cambia a seconda delle cessioni, sia per una questione di budget che per una questione tecnica.
Sarà un anno importante se non decisivo, per Elliott, per il Milan, ma soprattutto per Gazidis, perché dopo due stagioni “sbagliate”, in cui la parte economica non migliora e nemmeno quella tecnica, è arrivato anche per lui il momento della valutazione e di prendersi le proprie responsabilità.
Ad ogni “nuovo” insediamento di una “proprietà”, bisogna sempre prevedere 2/3 anni di assestamento, dove si possono verificare molti momenti di alti e bassi, ma dopo si deve vedere in maniera netta la strada intrapresa, magari le scelte porteranno ad un percorso più lungo, ma la linea tracciata per il rilancio deve essere ben visibile, probabilmente queste scelte particolari, in contrapposizione, saranno quelle della svolta.
Non mi sento di escludere che questo cambiamento radicale, senza “bandiere”, senza dirigenti italiani all’interno della società, senza campioni affermati, possa essere sicuramente un fattore negativo, non dimentichiamo che l’Inter del dopo triplete stagnava tra debiti e cilecche, poi cambiare con i cinesi è risultato positivo, non so se in Italia siamo pronti per affidare tutte le scelte ad una sola persona e snellire la catena di comando, fino ad ora la scelta della vecchia struttura con grandi ex non ha funzionato, funzionerà meglio così?
Siccome il Milan dopo anni difficili (8 per l’esattezza) deve rialzarsi e deve farlo in maniera veloce, penso che un tentativo di rivoluzione mentale (non credo a caso) anche se disperato va fatto, proviamo anche con questo e non è detto che non possa essere l’impulso nuovo e definitivo, per accelerare il processo di crescita, spesso per guarire da uno shock, ne occorre un altro più forte.
Sento dire che il Milan tra scadenze e cessioni sta azzerando quanto di buono è stato fatto in questi anni, ritrovandosi con una squadra ridotta all'osso, ma il Milan non ha parlato di cedere Hernandez, Bennacer, Rabic, e Romagnoli, sta solo facendo spazio al nuovo che avanza, lasciando una base solida su cui ricostituire, ci siamo sempre lamentati di Biglia, di Paquetà e di tanti, Chi altri sta vendendo? Quelli che non ci piacciono.
Donnarumma per via delle alte pretese del suo agente, che il Milan non può permettersi e forse Ibrahimovic perché non costituisce il futuro e poi? si parla di calciatori, che non sempre per colpa loro, non hanno avuto la possibilità di esprimersi con sufficienza, si parla di giocatori con stipendi elevati e di seconde (Biglia, Paquetà o Bonaventura) o terze scelte (Antonio Donnarumma).
Si tratta di stipendi che stanno impattando in maniera rovinosa sul bilancio già critico del Milan, certo davanti alla possibile titolarità di un ventenne straniero, si può essere un po' scettici, ma lo siamo stati anche la scorsa estate per Theo e Bennacer, certo, ogni singolo acquisto però va valutato bene, è arrivato il momento di evitare spese inutili, per giocatori che avranno scarsissime possibilità di mettersi in mostra.
Non possiamo continuare a cedere Cutrone e acquistare Leao, se ci si deve prendere un rischio, deve “incidere” poco nel bilancio, a questo punto tanto vale rischiare con quello che abbiamo, tradotto in soldoni, giovani per giovani, io mi terrei Gabbia, Plizzari e Pobega come seconde linee, con un risparmio importante a livello di ingaggio e cartellino, poi chi lo sa non vengano fuori i nuovi Baresi e Maldini.
In questa ottica dico: siamo interessati al 18enne Ricci dell’Empoli, giocatore di grandi prospettive che ha fatto una grande stagione in serie B e comunque al Milan sarebbe la riserva del regista in attesa di crescere ed esplodere? Bene! ma Pobega, che si è fatto notare pure lui in serie B al Pordenone e che insieme a Ricci è stato tra i prospetti più interessanti in Italia, non può fare la riserva a Kessie in attesa di esplodere?
Non vedo perché dobbiamo spendere 20/30 per un 22enne del Salisburgo, Gabbia è stato il miglior under 20 nell’ultimo europeo di categoria, assieme a Plizzari, e si è piazzato al quattordicesimo posto dietro a Pobega 13°, tra i giovani italiani più interessanti, quindi perché acquisire suoi coetanei strapagati, o cederlo per pochi spiccioli a squadre concorrenti? (oggi sono Torino, Verona, Parma) o prendere un calciatore a fine carriera (escluso Ibra) per ricoprire il ruolo di quarto/quinto di difesa, o di centrocampo nel caso di Pobega?
Per me il giocatore del Pordenone, può facilmente rimpiazzare la cessione di Paquetà a costo zero, senza spendere 3.5 milioni per il prestito di 6 mesi di un giovane sconosciuto come Saelemaekers, proveniente da un campionato a livello della serie B italiana. 

martedì 21 aprile 2020

Quarantasette pagine per ripartire.


È contenuto in 47 pagine, il protocollo che la FIGC ha inviato al governo, per avere l’OK alla ripresa degli allenamenti, ma in queste 47 pagine, non c’è nessun riferimento concreto sulla disputa delle partite, le prime 35 pagine riguardano il lato medico, quindi gli esami da effettuarsi per il ritiro, la divisione in tre gruppi tra guariti dopo malattia, contagiati lievi e mai positivi al contagio, si procederà con uno screening completo, visite cliniche, tamponi, test sierologici, ECG, spirografia ed emocromo.
Un imponente impegno, che forse solo un paio di squadre di serie B sono nelle condizioni di potere sostenere, per cui già da questo si capisce che i campionati di B e C compresi quelli minori, per quest’anno e forse per altri ancora, non potranno essere giocati, per tanto, comincerei a pensare a come chiuderli con le assegnazioni delle promozioni e delle retrocessioni.
Le altre 12 pagine, sono diciamo quelle “sportive” riguardanti la gestione del ritiro, che sarà di tre settimane, nella prima solo preparazione atletica e tecnica individuale e solo a piccoli gruppi, nelle altre due settimane invece ci sarà una graduale ripresa del normale lavoro tecnico-tattico, le postazioni negli spogliatoi saranno distanti almeno 2 metri una dall’altra e così anche a tavola.
I giocatori dovranno alloggiare in stanze singole e li faranno la doccia, per evitare più che i rischi legati all’assembramento, i rischi della zona ricca di vapore acqueo (addio scherzi sotto la doccia) e restano comunque valide le indicazioni sulle zone comuni, il distanziamento sociale ecc., i calciatori che rientrano dall’estero faranno un periodo di 14 giorni di isolamento prima dello screening, più tardi arrivano e più allungano i loro di tempi di ripresa.
In caso di dubbi o sospetti di contagio, i soggetti saranno immediatamente allontanati e tutti i guariti si dovranno sottoporre a ulteriori esami, per escludere danni permanenti o complicazioni polmonari e cardiache, in caso di positività invece, oltre all’isolamento del soggetto e alla richiesta di pronto intervento, si interromperebbe l’allenamento del gruppo e si sottoporranno tutti i giocatori a nuovi test, io sono nato con il concetto che il calcio è uguale a qualsiasi latitudine e longitudine, ma capite che in serie D (forse ancora) e in tutti i campionati minori il calcio è finito.
Ci resterà solo la Serie A (almeno fino a quando non ci sarà un vaccino efficace), una serie A a porte chiuse, una serie B solo per pochi e senza retrocessioni, giusto per dare più interesse alla serie A, si moltiplicheranno i disoccupati perché dalla serie C in poi non si ripartirà, almeno per un periodo sarà un calcio mai visto, diverso, ma credo che anche la vita non sarà più la stessa.
Intanto prendiamoci questo calcio da vedere solo in televisione, con cinque cambi e giocato in estate, in ricordo delle notti magiche del mondiale Italia “90”, gli stranieri del Milan se non sono già tornati stanno tornando, entro giovedì saranno sicuramente tutti a Milanello, per provare a concludere questo campionato, con la speranza di guadagnare un posto in Europa League, che anche se non porta tanti soldi, porta almeno un po' di visibilità.
Gazidis nel frattempo ha lavorato per gettare le basi per il prossimo torneo, per potenziare l’organico e mettere Rangnick nelle condizioni migliori per lavorare (Gazidis non può più sbagliare), ufficiosamente si apprende che il fondo Elliott sarebbe disposto a stanziare un budget di 130 milionida mettere a disposizione di Rangnick, per costruire il Milan che nel giro di un paio d’anni, possa tornare ad essere competitivo almeno in Italia.
Sarà sempre più un mercato basato su giovani e meno giovani di spessore, su gente come l’attaccante 26enne del Betis Siviglia Moron, che ha una clausola rescissoria di 60 milioni, ma le offerte non superano i 30, o il 23enne centrocampista dell’Udinese Mandragora, praticamente della Juventus e con un costo che si aggira sempre sui 30 milioni.
Poi profili come il portiere 26enne Musso dell'Udinese valutato 25 milioni, o come il 22enne attaccante Dani Olmo del Lipsia, anche lui con una quotazione sui 30 milioni, più volte cercato dal Milan e ora possibile con l’arrivo di Rangnick, oppure il 22enne centrocampista Koopmeiners, capitano dell'Under 21 olandese e dell'Az Alkmaar, senza sottovalutare il 18enne regista Ricci di proprietà dell'Empoli.

lunedì 20 aprile 2020

Parte la quarantena.


Gli step nel calcio al tempo del Covid-19, si susseguono come nella vita quotidiana, sono e restano la speranza di potere raggiungere una specie di normalità oramai persa per sempre, si aspettano i DCM, le ordinanze, le date di inizio e fine “fasi” e il calcio che con la pizza e gli spaghetti alla carbonara, caratterizzano la nostra vita, come un metronomo tornerà a scandire il tempo delle nostre giornate.
Adesso segna con i bollettini della protezione civile, le tappe che devono condurci fuori dal tunnel e il 4 maggio dovrebbe essere il giorno della rinascita, di una rinascita lenta e graduale, il giorno dopo dovrebbero ricominciare gli allenamenti, mentre da adesso al 4 maggio, i calciatori che sono rientrati dall’estero cominceranno la quarantena, in attesa che la FIGC sottoponga al governo il suo protocollo e ne approvi la fattibilità.
Nel frattempo le squadre si attrezzeranno (ma lo stanno già facendo) per la ripresa degli allenamenti, i giocatori del Milan che sono all’estero, sono attesi nei prossimi due giorni in città, per sottoporsi al regime di quarantena, prima di ritornare (oramai è dato per scontato) al lavoro a Milanello, dove in queste due settimane, saranno effettuati gli interventi idonei di sanificazione degli ambienti, per l’accoglienza e la dimora di atleti, staff tecnico e dirigenziale, dipendenti e quanti altri dovranno lavorare nella struttura.
Tutto al momento all’insegna del “vecchio”, poi non appena ci sarà la possibilità di tornare a muoversi, Rangnick avrà la maniera di incontrarsi con chi di competenza e mettere (o no) questa benedetta firma sul contratto, così avremo finalmente un quadro più chiaro, se non altro almeno sul programma dei prossimi tre/quattro anni, sempre che non si cambi ancora in corsa e non si ricominci di nuovo da zero.
L’unica cosa di cui sono certo è che il calcio mercato non si è mai fermato e che mai come adesso, moltissime trattative sono bene avviate, l’assenza di calcio giocato ha dato modo di fare mercato in Smart Working e di gestire anche da remoto tutti i flussi di notizie, trattative e accordi, standosene comodamente a casa, così come sono andate avanti il resto delle attività nel Paese, il caso Donnarumma è un esempio lampante.
I nomi che stanno circolando in questi giorni, sono quasi tutti legati a trattative più o meno avviate, Tonali, Scamacca, Ricci e Musso a mio avviso sono i giocatori al momento più attenzionati (uno per reparto), giocatori giovani e di personalità che possono entrare subito negli schemi della squadra, conoscendo già il calcio italiano, già seguiti, visionati, e approcciati da Moncada e Almstrad, con il benestare di Rangnick.
Ritocchi in attacco e in difesa, rivoluzione in porta e a centrocampo, dove tra scadenze e cessioni, sono pochi gli "incedibili" superstiti, Bennacer sicuro, Calhanoglu e Krunic forse, anche per loro dipenderà comunque dalle offerte di mercato, considero già partiti Biglia e Bonaventura in scadenza di contratto e che non rientrano nei piani del Milan, per Kessié si aspetta una proposta attorno ai 25 milioni, per prendere in considerazione la sua cessione.
In partenza anche Paquetà, ma sarà dura trovare un acquirente, più facile lo scambio con il Benfica per Florentino Luis, per disegnare un centrocampo ai tempi di Rangnick (dicono 4-3-1-2), con Tonali al centro dei tre, Bennacer mezz’ala sinistra e Ricci o Florentino mezz’ala destra, Krunic, Pobega e uno fra Ricci e Florentino in panchina, un centrocampo giovane ma di esperienza e personalità.
Nel caso (quasi sicuro) del fallimento di una di queste trattative, si potrebbe pensare a Mandragora, richiestissimo sul mercato oltre che dal Milan, anche da Fiorentina e Roma, per la Roma si tratterebbe di uno scambio con Cristante, o al giovane Szoboszlai del Salisburgo sponsorizzato da Rangnick, ungherese classe 2000, è uno dei talenti più interessanti e Liverpool, Arsenal, Borussia Dortmund, Inter, Lazio e Lipsia, sono interessatissime.
La sua valutazione al momento, si aggira intorno ai 30 milioni e il Lipsia è più avanti di tutte, essendo come il Salisburgo di proprietà della Red Bull, ma il Milan come per Werner, potrebbe arrivare al giocatore grazie a Rangnick, sempre a centrocampo seguito già dallo scorso settembre ci sarebbe il 18enne centrocampista Vranckx del Mechelen, della rivoluzione a centrocampo fa parte pure Saelemaekers, che però era stato preso più come laterale che come esterno.
Al Milan ha avuto pochissime possibilità di dimostrare qualcosa, anche a causa dell’imprevista interruzione, non è ancora chiaro se lo vorranno riscattare, ma Calabria e Conti hanno deluso e su quella fascia si cerca il clone di Theo Hernandez, il belga (classe ’99 già costato 3.5 milioni) doveva essere questo tipo profilo, anche se si stanno vagliando altri nomi come: Mazraoui dell'Ajax, il 23enne Celik del Lille, Sidibe dell’Everton e Aurier del Tottenham. 
Come dicevo, in Smart Working il Real Madrid sta stringendo per Donnarumma, mentre la Juventus che sta per rinnovare il contratto a Buffon sembra defilarsi, sicuramente il PSG farà un nuovo tentativo, inserendo Areola (che guadagna troppo però) più una ventina di milioni, ma il destino di Gigio sembra oramai indirizzato verso il Real per 50 milioni, senza nemmeno intavolare una discussione per un possibile rinnovo, Musso dell’Udinese diventa sempre più il candidato principale per i pali rossoneri.