sabato 30 ottobre 2021

Ufficiale: Kjaer prolunga con il Milan.

Il difensore danese ha prolungato il suo contratto con i rossoneri per altre 2 stagioni e quindi fino al 2024, ma il Milan sta lavorando anche su altri rinnovi, per provare ad evitare gli ultimi casi recenti, assodata la difficoltà di trattenere Romagnoli e Kessie, Maldini si sta muovendo per allungare i contratti Hernandez, Bennacer e Leao.

Oltre a Kjaer, prima di lui aveva già rinnovato Saelemaekers, altri due anni anche per lui, portando la scadenza dal 2024 al 2026, chiaramente con adeguamento salariale, i prossimi rinnovi sono come detto quelli di Hernandez, Bennacer e Leao, tutti in scadenza nel 2024 e che si spera di potere allungare di altre due stagioni, sempre con un ingaggio adeguato.

L’altro rinnovo sarà quello di Pioli e poi non so quanto possano essere veritiere, le voci di un possibile rinnovo anche per Ibrahimovic, in scadenza nel giugno del 2022, certo, uno Zlatan in perfette condizioni fisiche, su cui non deve gravare tutto il peso dell’attacco e a cifre adeguate, si può pure rinnovare anche a quasi 41 anni, diversamente Ibra saprà in coscienza, decidere il suo futuro.

A proposito di futuro, rinnovi, risanamento dei conti e costruzione del nuovo stadio, possono essere possibili se, oltre all'aumento dei ricavi da diritti tv, a nuove sponsorizzazioni e alla riduzione delle spese, anche e soprattutto, con la qualificazione della squadra in Champions League ogni stagione e il tema dello stadio è un tema caldissimo, come quello dei rinnovi e dei bilanci in ordine.

Milan e Inter si incontreranno imminente mente con il sindaco Sala, con la speranza di trovare il prima possibile un accordo sulle volumetrie, è oramai certo, che il nuovo impianto verrà costruito nell’area di fianco al Meazza, non si sa con certezza se l’Inter metterà i soldi (Elliott potrebbe costruirlo pure da solo), ma i problemi sono dati dal progetto di tutta l’area circostante allo stadio e la nuova destinazione d’uso del Meazza, per cui si sarà addirittura un referendum e poi si potrà andare veloci nelle due diverse fasi della costruzione, perché lo stadio è diventato indispensabile

Un altro argomento che mi sta a cuore, viste le ultime e continue sviste tra arbitro e VAR, è sapere quando questo protocollo, che comincia a fare acqua verrà cambiato, il chiaro ed evidente errore sta diventando una questione troppo soggettiva e il protocollo attuale nonostante tutte le revisioni fatte, non riesce più ad evitare gli errori grossolani per cui è nato, adesso così com’è risulta molto limitato e va cambiato.

Gli ultimi turni della serie A, sono stati ricchi di polemiche contro gli arbitri, il VAR e i protocolli, una prerogativa tutta italiana, all'estero la metodologia di consultazione del VAR, è chiara e coerente ovunque, soltanto in Italia invece, la metodologia di consultazione è discrezionale e risulta pesantemente condizionato dalla personalità e dallo spessore dell’arbitro in campo.

Resto dall’idea che al VAR, specie adesso che lo hanno riunito in un’unica sede, devono andare essere gli ex arbitri, personalità che abbiamo l’esperienza e caratura adatte, per potere intervenire in maniera decisa e inequivocabile con l’arbitro in campo, per dare certezze a chi sta in campo, sugli spalti e davanti al televisore.

Troppo decisionismo o protagonismo e a poco servirebbe fare ascoltare le comunicazioni tra arbitri e VAR, intanto sembra che adesso l’Italia (FIGC), si stia preparando a svolgere il ruolo di pioniere, anche per quanto riguarda la tecnologia relativa al fuorigioco e a quanto pare sarà sperimentato nel girone di ritorno della Serie A.

Sarà senza comunicazione col campo e quindi per ora senza impatto sul gioco, si pensa che si possa arrivare a un tracciamento in tempo reale, della posizione dei calciatori rispetto al pallone e al penultimo difensore, in modo che il VAR possa rilevare in tempo reale l’eventuale posizione irregolare e intervenire in maniera più rapida. 

mercoledì 27 ottobre 2021

Milan sotto ritmo contro i granata

Nonostante tutto è arrivata la nona vittoria nelle prime 10 partite, per il Milan è la seconda volta che succede nella sua storia, la prima è stata nella stagione 1954/55, ma più che i record, quello che conta e che sono tre punti pesantissimi, in una gara priva di divertimento, di spettacolo e sempre sul filo della paura, però per provare a vincere qualcosa d’importante, serve anche vincere partite con il sacrificio, con la determinazione e il coraggio, diciamo d’esperienza o alla maniera di Allegri.

Purtroppo, come dice Ancelotti e come ho sostenuto in qualche post precedente, siamo difronte ad un calendario nazionale ed internazionale saturo d’impegni, per il tifoso che guarda le partite in televisione, trova piacevole l’offerta di calcio che gli si propone, ma giocare ogni tre giorni, senza avere la possibilità di rispettare il naturale riposo fisico e senza potere allenare adeguatamente i giocatori, non è il modo migliore per preparare le partite ed averle allo stesso tempo tutte di alto livello.

Giocare troppe partite, abbassa il livello tecnico della prestazione, la FIGC con le leghe, deve fare immediatamente questa riforma dei campionati e poi mettere mano con FIFA e UEFA, a sistemare i calendari internazionali e alla riforma totale del calcio, FPF e commissioni ai procuratori compresi e poi parlando sempre di Milan-Torino, non è solo una questione di troppe partite, ma anche di assenze di giocatori determinanti per infortunio e con una condizione precaria perché appena recuperati.

Dopo tutto la difesa è tornata salda e sicura, il Torino si è reso pericoloso solo in un paio di occasioni nei minuti finali, quando la squadra ha accusato la stanchezza, vero è che il Milan a parte il gol poi non ha mai concluso in porta, però a centrocampo ha brillato il solito Tonali, mentre nonostante i tre giorni di febbre alta, Kessie mi è sembrato in crescita, in avanti può sembrare strano, ma si è notata in maniera pesante l’assenza di Diaz, nessun cambio di ritmo e nessuna invenzione.

Ora i rossoneri sono attesi da due partite delicatissime contro Roma e Inter e poi dalla madre di tutte le partite, quella con il Porto, speriamo di recuperare qualche assente e di non perderne altri per strada e poi a fine di queste partite, avremo un quadro più chiaro del nostro futuro, dove magari poi più avanti, questi tre punti presi giocando male, faranno la differenza.

Tornando alle riforme di FIFA ed UEFA, all’inizio del 2022, Il Milan avrà l'incontro con l’Uefa per il Fairplay finanziario, sento dire che così come è stato concepito è sbagliato e che verrà modificato, intanto il Milan deve prepararsi ad affrontare un giudizio, che magari l’indomani non avrà più nessun valore, mentre Roma, Inter e Juventus, che sono pieni di debiti da ripianare, non devono comparire davanti a nessuno, con Roma ed Inter addirittura recidive, per non parlare della Juventus, invischiata anche (si sapeva) in plusvalenze gonfiate ad arte.

In questo caso si parla di scambi di calciatori con valutazioni extralarge, spesso e volentieri senza che si muovesse realmente un solo euro, al  momento si tratta di una relazione, che è arrivata sul tavolo del

Procuratore federale e che ha al centro gli scambi di calciatori e le plusvalenze dal 2019 al 2021, la Commissione di vigilanza sulle società di calcio, ha inviato al Procuratore federale, un dettagliato resoconto su 62 trasferimenti su cui approfondire, per capire se certi affari avrebbero potuto incidere (si), in maniera significativa sui conti delle varie società coinvolte.

Il Napoli è citato per l'affare Osimhen, per la contropartita tecnica di 4 giocatori andati al Lille, per un totale di 20 milioni e si tratta di giocatori che oggi giocano in Serie D, uno in serie C e un altro che non ha mai giocato, poi la solita Juventus con ben 42 trasferimenti (Pianic con Arthur), di cui 21 di questi sono stati scambiati per complessivi 90 milioni, quando in effetti sembra siano circolati poco più di 3 milioni, al momento non è stato ancora aperto nessun procedimento, ma non è escluso che possa essere aperto in futuro.

Non sappiamo a questo punto se verranno aperti procedimenti per le maggiori squadra europee, Barcellona, PSG, City ecc., il Milan prosegue per la sua strada e tra gli obiettivi dei prossimi anni, c'è quello di arrivare entro tre stagioni con il bilancio in pari, difatti prima della partita contro il Torino, si è svolta l'Assemblea dei soci, che ha ratificato una perdita in bilancio di 98,2 milioni, circa la metà rispetto all'esercizio precedente. 

lunedì 25 ottobre 2021

Blackout Milan

 

Dopo quasi 70 anni, era precisamente dal 1954-1955, che il Milan non riusciva ad ottenere in Serie A, 8 vittorie nelle prime 9 partite di campionato, così il Milan 2021-2022, ha confermato il record assoluto, come miglior partenza del club di sempre.

Importantissima vittoria, dopo che all'intervallo sembrava già messa in cassaforte e poi invece è stata messa in discussione da un Bologna in 9 uomini e da un approccio sbagliato del Milan nel secondo tempo, è stato un errore pazzesco, definiamolo di gioventù, ma che nelle ultime partite ricorre troppo spesso (Atalanta, Verona, Bologna).

Sarebbe pure ora che non accadesse più, specie se sei con un uomo in più e in vantaggio di due gol, una squadra di dimensione europea, nel secondo tempo entrare in campo, fa altri due gol in un quarto d’ora, mette ko l'avversario e poi fa entrare in campo chi non gioca mai o gioca poco e fa rifiatare gli indispensabili.

Il Milan invece, si è comportato da squadretta di provincia e ha smesso di giocare, per non parlare che dopo il pareggio rossoblù e con due uomini in più, il Milan non è riuscito a capire, che bisognava disperdere quella uniforme massa umana messa al limite dell’area, allargando il gioco sulle fasce.

Complimenti al Bologna che ha fatto una grande partita, ma gli ultimi blackout mentali del Milan, vanno analizzati in maniera profonda (come secondo me anche questi infortuni ricorrenti), a parte i 3 punti e il primo posto in classifica, c’è poco da essere contenti, è evidente che il Milan con tante assenze dei titolarissimi, con le seconde linee (ed anche terze) ha pagato il dislivello qualitativo, che a questo punto deve essere rimodulato.

C’è troppa differenza tra i titolari e le alternative, per fortuna torna Theo Hernandez e ci saranno contro il Torino anche Kessie e Pellegri, non ci sarà Rebic, mentre la speranza è quella di avere Brahim Diaz, se si negativizzasse per tempo, Bologna ci ha regalato un’ottima prova di Ballo-Tourè, diversa da quella di Porto, stavolta è stato sempre propositivo e pericoloso sulla fascia sinistra, Ibra è stato decisivo, ma è molto indietro di condizione.

giovedì 21 ottobre 2021

È arrivata anche la settima sorella.

Con la vittoria sulla Roma, la Juventus (settima sorella) ha raggiunto il gruppo delle sei oramai in volata, con il Napoli che si riporta di nuovo in testa alla classifica: Napoli 24, Milan 22, Inter 17, Roma 15, Juventus, Lazio e Atalanta 14, nonostante il primo posto in classifica, non riesco ad essere ostico nei confronti del Napoli, anche se al momento è avanti di 2 punti e si candida come principale antagonista per il titolo.

A parte il presidente che non è proprio simpaticissimo, per il Napoli ho sempre avuto una grande simpatia, vuoi perché meridionale, ma anche perché ricordo con piacere i tempi di Cuman e Canè, di Sivori e Altafini, di Stenti e Juliano, il Napoli di Maradona, che anche allora era primo rivale del Milan di Sacchi e poi perché c’è Spalletti, un tecnico che ammiro e che avrei voluto al Milan.

Un Milan che ha bruciato le tappe in Italia, ma che non è ancora pronto per giocarsela con le grandi della Champions, al netto di tutte le decisioni arbitrali, non abbiamo l’intensità e anche l’esperienza, che abbiamo visto al Porto e al Liverpool, per esempio non sono d’accordo che contro Liverpool e l’Atletico abbiamo fatto delle buone prestazioni, con il Liverpool siamo venuti fuori a risultato acquisito e con l’Atletico non so se anche in undici ci saremo fermati dopo un po’.

Abbiamo indiscutibilmente tre buoni motivi per giustificare lo zero in classifica, la sproporzionata differenza con il Liverpool, l’espulsione di Kessie con l’Atletico, gli errori arbitrali con Atletico e Porto e sempre contro il porto le numerose assenze, ma tutti questi alibi non portato punti, contro il Porto abbiamo fatto una prestazione che non può essere da Champions.

Le cose dovranno obbligatoriamente cambiare, magari nelle tre partite che restano dobbiamo perdere giocandocela alla pari, senza essere surclassati, senza stare lì ad inseguire l’avversario per tutta la partita, se non dovesse succedere e questo Maldini e Massara lo sanno, bisogna ricorrere a calciatori di esperienza e di qualità, il Porto starà pure meglio economicamente, ma è seconda come il Milan in un campionato di second’ordine, ma la differenza è stata abissale.

Comunque, in queste prossime tre partite che restano, si può e si deve provare necessariamente a stravolgere la classifica, imparata la lezione, in casa con il porto e con i rientri di Diaz e Theo, quella partita la dobbiamo vincere, poi se l’Atletico perde ancora con il Liverpool e resta a 4 punti, non ci resta che andare a fare il colpaccio a Madrid, mentre il Liverpool batte il Porto (speriamo).

A quel punto potremmo essere secondi con due punti di vantaggio e un pareggio tra Porto e Atletico, ci consegnerebbe il pass, anche perdendo con il Liverpool, purtroppo dobbiamo rimanere aggrappati alla convinzione, che Porto e Atletico si possono battere e poi dobbiamo batterle, solo così possiamo sperare di agguantare il sogno qualificazione, non è stata ancora detta l’ultima parola, ma alla prossima partita di Champions si deve presentare un altro Milan.

Quello di prima dell’espulsione di Kessie contro l’Atletico e sperare pure di avere degli arbitri migliori, il passaggio agli ottavi è difficilissimo, ma quantomeno dobbiamo fare una bella figura, migliore di quelle fatte fin ora e poi ci potrebbe sempre essere la possibilità di andare in Europa League e li chissà, potremmo avere altre fortune.

Contro il Porto brutta prestazione dei rossoneri, purtroppo non ha funzionato niente, la squadra ha commesso tantissimi errori, anche Tomori ne ha fatti tanti, lui che di solito non sbaglia mai, non c’è stata la maturazione e la crescita che dopo le prime due partite ci si aspettava, il Milan non è mai stato in partita, è stato troppo morbido nei contrasti e ha avuto poca cattiveria agonistica.

È stata la peggior partita della stagione, ma non dimentichiamo che per tanti si è trattato delle prime partite in Champions, devono crescere e imparare, queste gare in Champions li arricchiranno d’esperienza anche per il campionato.

Tutti sanno che bisogna lavorare molto e c’è la consapevolezza che bisogna crescere ancora molto, per tornare competitivi ad alti livelli, l’organico va ulteriormente allungato e migliorato, con il tempo le cose miglioreranno, ma adesso bisogna giocarsi il tutto per tutto nelle prossime 3 partite che rimangono, per sperare nella qualificazione. 

domenica 17 ottobre 2021

Miglior partenza di sempre nell'era dei tre punti.

Con i tre punti conquistati contro il Verona, il Milan ha ottenuto 22 punti in classifica, nelle prime otto giornate di campionato ed è record per i rossoneri, nell’era dei tre punti a vittoria, con questa straordinaria rimonta sul Verona, torna momentaneamente in testa alla classifica, in attesa del risultato del Napoli e con la speranza di restarci perché no, fino alla fine.

Certo, dopo il 2 a 0 del Verona a fine del primo tempo e con un Milan “2” letteralmente annichilito dagli scaligeri, nonostante la speranza che il Milan potesse almeno ristabilire la parità iniziale, sembrava che questo record e il cammino verso lo scudetto, avrebbero avuto una brusca frenata ed invece i ragazzi di Pioli, sono riusciti a ribaltare il risultato, con gli ingressi di Castillejo e Krunic, giocatori del Milan “3” e di un super Leao.

Non è bello vincere grazie  all’autorete di Gunter, ma la vittoria è meritata e poi bisognava in qualche modo riequilibrare il rigore inesistente assegnato al Verona, perché il fallo di Romagnoli su Kalinic non c'era, ma al contrario era fallo di Kalinic su Romagnoli, è lui che mette la gamba davanti a Romagnoli colpendolo, come lo stesso rigore della passata stagione avuto contro con la Roma, anche in quella occasione in porta c’era Tatarusanu e abbiamo dovuto rincorrere la Roma (3 a 3) per 90 minuti.

Ancora una volta la responsabilità maggiore è del VAR, l’arbitro può essere ingannato dalla dinamica dell’azione sul campo, non ha l’immagine frontale che sgombra ogni dubbio e ha deciso in una frazione di secondo, non si è preso oltre 2 minuti e mezzo per valutare e poi fare una cagata, il calcio di rigore non andava assegnato e il VAR avrebbe dovuto intervenire, mandando l’arbitro rivedere l’immagine frontale.

Ma comunque, vittoria incredibile dopo un primo tempo pressoché disastroso, nel secondo tempo con il cuore e anche con il gioco dei ragazzi di Pioli, il Milan si è regalato una vittoria straordinaria, un record e il primo posto in classifica, anche se potrebbe essere momentaneo, ma che vale più del semplice primo posto in classifica, perché è arrivato con una marea di assenze e sotto per 2 a 0 alla fine del primo tempo.

Come sempre straordinario Pioli nei cambi, forse ha sbagliato la scelta iniziale di Maldini, con il senno del poi, Krunic e Leao hanno cambiato la partita, Krunic dopo l’infortunio e tornato in grande forma, nella stessa forma smagliante delle prime giornate di campionato, è un altro miracolo di Pioli, è cresciuto anche lui.

Adesso è un giocatore di sostanza, si fa sentire sia sulla trequarti che in mediana, si butta in tutti gli spazi e fa la guerra con tutti, Maldini non è ancora pronto per la serie A, sbaglia tanto e pecca ancora di personalità, non capisco perché non lo diano in prestito a maturare, come hanno fatto con Pobega, Colombo e Brescianini.

Se Donnarumma è milanista nel cuore come dice, credo che avrà guardato questa partita e spero che abbia capito guardando le lacrime di Castillejo, che cosa significa attaccamento alla maglia, professionalità e grande cuore rossonero, poi se ne ha voglia, gli e lo spiega a quello stupido del suo agente e a proposito di Donnarumma, la vittoria con il Verona ha anche rivalutato Tatarusanu.

Il portiere rumeno è stato protagonista di un paio di ottime parate, non può nulla sul gol di Caprari, che è stata una botta violenta da vicino e per poco non para il rigore a Barak, per il resto fa bene quello che deve fare, per non parlare dell’importanza di Giroud, quello che è mancato lo scorso anno, che poteva essere Mandzukic e non lo è stato, il francese è al terzo gol in campionato, con una media di una rete ogni 123 minuti, è ancora presto però, per dire se è stata sfatata la maledizione di Inzaghi.

Con il Milan primo in classifica (forse per poco) e i 5 punti di vantaggio sull'Inter, si può pensare meglio alla Champions League e alla gara fondamentale con il Porto, sul doppio confronto con i portoghesi, si fondano tutte le speranze di passare il turno, visto che il Milan è obbligato a fare due vittorie contro i lusitani, risultato per niente scontato, ma è l’unico modo per centrare una missione impossibile, il probabile raggiungimento degli ottavi. 

sabato 16 ottobre 2021

Milan, mai una gioia.

Stavamo andando che era una meraviglia, anche se tartassati dagli infortuni per i due nostri fuoriclasse e tac, arriva l'infortunio di Maignan (questa è una iettatura di Raiola), il portiere ha avuto un problema al polso sinistro ed è stato operato in artroscopia, i tempi di recupero saranno lunghi, si presume un suo rientro dopo la sosta natalizia e il Milan ha già fuori pure il terzo portiere Plizzari per tre mesi, non potendo stare per tutto questo tempo con il solo Tatarusanu, il Milan si è cautelato con Mirante.

Di Mirante se ne era già parlato in estate, come terzo portiere, poi la scelta è caduta su Plizzari, ma adesso gioco forza, il Milan è dovuto intervenire sul mercato degli svincolati e a portato Mirante a Milanello, in pratica con due mesi di ritardo, Mirante è stato un buonissimo portiere e al di là dell'età, ha fatto vedere ancora buone cose l’anno scorso nella Roma, non è Maignan e nemmeno Donnarumma, ma è un portiere affidabile e poi penso che almeno per le prime partite il titolare sarà Tatarusanu.

In sincerità Tatarusanu non mi ispira nessuna fiducia, sarà per questo suo comportamento distaccato, o per quella micidiale partita di un anno fa contro la Roma, ma non mi sento tranquillo, anche se poi nelle coppe (Italia e Europa League), ha fatto dei buoni interventi, ma gli avversari non si chiamavano Porto, Atletico e Liverpool, speriamo in un altro miracolo di Pioli, in questo caso di Dida.

Come se non bastasse c’è la positività al Covid-19 di Theo Hernandez, in pratica è la prima “vittima” di Rabiot, che è stato il primo a risultare positivo al coronavirus nella Francia, ma a Theo si aggiunge anche Brahim Dìaz, risultato positivo al tampone, mentre tutto il gruppo squadra è stato testato con esito negativo.

Il Milan aveva già i suoi problemi, con una impossibile sequenza di infortuni e a questi di devono aggiungere anche quelli rimediati nelle nazionali, fisici o di Covid, le partite per le nazionali, ai club creano un danno sistematico e stavolta l’indisponibilità di giocatori fondamentali per il Milan, non è imputabili allo staff atletico e medico rossonero.

Come diceva Courtois, oramai si giocano troppe partite, molte più partite dell’indispensabile, il calendario tra partite di campionato, di coppe e di nazionale è troppo fitto ed è vero che molte partite, svolte nel segno di dare a tutti una possibilità di partecipare, in realtà sono fatte solo per intascare più soldi dalle sponsorizzazioni.

In effetti è vero che guadagnano una barca di soldi, ma è pure vero che i giocatori, giocano senza mai fermarsi un attimo, senza potersi allenare come dovrebbero e a questo poi devi mettere la particolare circolazione del virus, che aggiunge altre indisponibilità agli infortuni ricorrenti.

È chiaro che questa cosa andrebbe rivista, anzi, andrebbe riscritto tutto il pianeta calcio, dal var disuguale per tutti, agli ingaggi stratosferici, dai procuratori strozzini, allo spezzatino dei calendari, dalle troppe partite, alla sostenibilità tecnica ed economica dell’azienda calcio.

Si gioca troppo e non solo … Sarri si lamenta di tutto e di tutti, però lui è quello che fino a qualche anno fa calcava i palcoscenici del calcio minore e più di tutti, sente la mancanza di passione e di romanticismo nel calcio del terzo millennio.

Troppo soste per le nazionali, in cui ci si allena per due settimane a ranghi ridotti, senza uno scopo, senza l’obiettivo (la partita) e poi troppe partite compresse nel giro di pochi giorni (7 partite in 19 giorni), adesso il calcio è questo e forse non è più il “calcio”, quello della passione, ma è quello delle multinazionali, dei fondi d’investimento, delle sponsorizzazioni, dei soldi a valanga e di uno spettacolo mediocre.

Stavolta devo dargli ragione, abbiamo ecceduto anche in questo sport, come abbiamo ecceduto ovunque, come dice Sarri: “Non siamo di fronte al calcio come uno sport, ma di fronte a uno show dove si cerca di spremere soldi ovunque".

A proposito di soldi l'agente Giovanni Branchini, ha parlato della tendenza dei calciatori a liberarsi a parametro zero, dicendo, che quando un giocatore sta in un club oltre dieci anni, non c’è nulla di criminale volere cambiare”, ma Calhanoglu e Kessie non sono al Milan da 10 anni, per giustificare nel loro comportamento la voglia di cambiare.

È vero! il Milan ha accettato con grande signorilità (noi siamo signori da 100 anni, altri no), che Donnarumma se ne andasse ed è vero anche che sono stati più i media a calcare la mano, ma quello sui cui dobbiamo riflettere, è il fatto che ci sia una tendenza ad andare via a zero, come una cosa assodata, a favore chiaramente degli agenti, che sono oramai i "padroni del calcio" e sono stati l’unici, che anche in pandemia, hanno incassato cifre astronomiche.

È chiaro che Branchini difende la categoria e il loro operato, tutti dicono di voler cambiare le regole ma alla fine non le cambia nessuno, invece di fare più partite per rastrellare più soldi e fare arricchire molti giocatori e tantissima gente che si limita a “ricattare le società”, smettiamola di prendere tempo, la riforma del calcio è un tema urgente, che non può essere più rimandata, perché le società non possono reggere a lungo questi costi eccessivi.

Tra tanta gente che non rinnova per raggiungere l’eldorado, ufficialmente Saelemaekers ha prolungato il suo contratto di due anni, fino al 30 giugno 2026, forza Maldini, lasciamo perdere i perditempo e prolunghiamo tutte le scadenze 2023 e 2024.

martedì 12 ottobre 2021

Nove contratti da rinnovare.

Si prepara un mercato di gennaio rovente per il Milan, dovrà provare a rinnovare sei contratti in scadenza a giugno, prima che questi già dal primo di febbraio, possano firmare per altre società e poi ci sarebbero tre giocatori in prestito, per i quali bisognerà decidere se riscattarli oppure no, senza contare che sarebbe pure il caso, di cominciare a blindare Hernandez, Tonali, Leao e Tomori, per non arrivare come gli altri alla scadenza.

Il terzino era già appetibile dopo il primo anno al Milan, adesso è diventato un calciatore completo ed è diventato ancora più interessante, a maggior ragione se dovesse arrivare a scadenza, stesso discorso per Tonali, Leao e Tomori, mentre, per quanto riguarda Pioli, al momento potrà contare sulla clausola unilaterale, come quella del Chelsea con Giroud, che lo vincola fino al 30 giugno 2023, ma il rinnovo a Pioli va fatto, per lui vale un po' lo stesso discorso di Gasperini, non sarà un top allenatore, però non credo che arrivi un altro e faccia gli stessi risultati.

Quindi finché si può, bisogna cavalcare l’onda e poi non credo che Pioli si attesti su ingaggi proibitivi, comunque, i contatti per allungare il rapporto ci sono stati e l’idea è quella di proseguire insieme, ha fatto una scelta coraggiosa, quando ha rifiutato la Sampdoria per aspettare il Milan, ha vissuto mesi terribili con il fantasma di Ragnich alle spalle e la conclusione naturale è che prosegua ancora con il Milan, è cresciuto il Milan, è cresciuto Maldini ed è cresciuto anche lui, c’è stima reciproca tra le parti e ci sarà anche il prolungamento e un adeguamento salariale.

Un altro con cui non dovrebbero esserci problemi è Kjaer, non dovrebbero, perché oggi veramente mai dire mai, Kjaer è uno dei leader, sta vivendo la sua seconda giovinezza, non credo che ci siano squadre più forti del Milan che gli garantiscano un posto da titolare, al Milan sta bene e penso che chiuderà a Milano la sua carriera, rinnovando per altre due stagioni.

Di certezze in certezze, Kessie non rinnoverà con il Milan, i rossoneri hanno raggiunto il massimo consentito da Elliott e dal risanamento societario, non dobbiamo dimenticare che il Milan ha un accordo con l’UEFA di rientrare dal debito entro un certo periodo e che per evitare sanzioni maggiori, ha rinunciato alla partecipazione all’Europa League, Atangana gioca al rialzo, i club che a zero gli danno i soldi che chiede ci sono e quindi l’avventura milanista di Kessie finisce qui.

Un’altra certezza è che Conti andrà in scadenza, come Kessie potrebbe anticipare il divorzio a gennaio, ma entrambi orami sono degli ex, per me è un ex anche Ibrahimovic, stavolta veramente non è pensabile di puntare un altro anno su di lui, se non come riserva e chiaramente neanche alla metà dell’ingaggio attuale, Elliott ha già dato l’ok quest’anno e non lo darà per il prossimo.

Zlatan è e sarà sempre il benvenuto, per il Milan è un totem, ma può restare con altre mansioni, lui dice che gli piacerebbe fare il dirigente, magari prenderà il posto che fu di Boban, ha detto pure che gli piacerebbe allenare i ragazzi e quindi potrebbe prendere il posto di Giunti nella primavera, potrebbe fare il collaboratore di Pioli (questa la vedo più difficile), ma per me Zlatan non giocherà un altro anno al Milan.

Per quanto riguarda Romagnoli, non ho nessuna certezza che rinnovi, quando c’è di mezzo Raiola so come finisce, per me è un mero tentativo “d’estorsione”, l’ultimo, sapendo che nessuno al mondo escluso il Qatar, gli darà le cifre che chiede il suo agente, la dirigenza farà un’offerta a cifre più basse di quelle attuali e Raiola deciderà di andare via a zero, per me anche lui è un altro ex.

Per quanto riguarda i prestiti, Pellegri non ha ancora potuto dimostrare nulla e non credo che ci riuscirà quest’anno, è giovane e può avere un grande futuro, il Milan deve crederci come ha fatto con altri, del resto la somma del riscatto non è proibitiva e personalmente lo terrei, Florenzi è un ibrido e di ibrido abbiamo già Krunic, lui al contrario di Pellegri non è più giovane e 4 milioni per il riscatto non sono un investimento, sono sicuro che non verrà riscattato.

Per Messias bisognerà aspettare, bisognerà vederlo giocare, se è quello che abbiamo visto nello scampolo di partita con l’Atalanta, lo riscatterei subito, poi se non dovesse convincere, a 33 anni qualsiasi sia la cifra del riscatto, non fai un investimento, per lui aspettiamo, pare invece che i dirigenti del Milan, non vogliano aspettare più di tanto per Faivre.

Il Milan ha tutte le intenzioni, di tornare a trattare Faivre nel mercato di gennaio, il giocatore piace e piace tantissimo, in estate è stato ad un passo dal trasferimento, poi il Brest ha interrompere le trattative e lo ha tolto dal mercato, a gennaio il Milan ci proverà ancora e possibilmente con una cifra inferiore, rispetto a quella offerta in estate, ma l’idea di avere Faivre il prossimo anno al Milan, non è stata abbandonata.

Ad ogni sosta si pensa al mercato.

Più passa il tempo e meno sono le possibilità, che chi non ha rinnovato torni sui suoi passi e stranamente, quasi a sorpresa, un assistito di Raiola potrebbe decidere di rimanere e continuare a giocare con il Milan, chiaramente si tratta del capitano Romagnoli, in scadenza a giugno del 2022 così come Kessie e a quanto pare, Alessio ha la ferma volontà di prolungare al giusto 'prezzo' e continuare a sposare il progetto rossonero.

Pur non essendo più titolare inamovibile, Romagnoli in questo primo scorcio di stagione, ha dato grandissimi segnali di ripresa e sembra essere tornato a buonissimi livelli, tanto che Pioli lo ha alternato molto spesso, alla coppia centrale titolare e Romagnoli ha preso consapevolezza del fatto, di potere essere molto utile nelle rotazioni, in un Milan sempre più competitivo.

Pare quindi che il difensore adesso si sentirebbe più stimolato, dal progetto ambizioso dei rossoneri, cosa che non hanno capito Donnarumma e Calhanoglu e a quanto pare neanche Kessie, credo comunque che si siederanno a discutere del rinnovo, ma che la cosa non sia poi tanto scontata, attualmente il contratto capestro fatto dal trio Mirabelli-Fassone-Raiola, prevede un ingaggio di 5 milioni annui, bonus compresi.

Dunque, è cominciato un dialogo tra Romagnoli (mi voglio augurare con lui e non con Raiola) e la dirigenza del Milan, per provare a trovare un accordo, difficile che si resti sulle cifre attuali, ma il desiderio di Romagnoli di restare al Milan, potrebbe far chiudere la trattativa per la permanenza, basti però, che non ci metta becco Raiola, se no è tempo perso.

Maldini e Massara oltre ai rinnovi, sono proiettati verso il mercato di gennaio e verso quello estivo, ad oggi al centro dell’attacco, il Milan può contare su Ibrahimovic, Giroud e Pellegri, se così come si spera, il Milan dovesse fare di nuove le coppe (Champions in particolare), bisognerà pensare al sostituto di Ibrahimovic, che quest’anno smette o che comunque non rinnoverà con il Milan.

I rossoneri oramai sono svezzati e poi Zlatan non assicura più la continuità della sua presenza in campo, quindi bisogna pensare al futuro, uno potrebbe essere Pellegri, ma è in prestito dal Monaco e poi deve essere confermato e riscattato, l’altro invece potrebbe essere finalmente Belotti, in scadenza a giugno 2022, centravanti della Nazionale campione d’Europa, capitano del Torino e stando a quanto si sente in giro, difficilmente rinnoverà con i granata.

Il Milan e Belotti, ci provano per la terza volta e chissà se questa sarà quella buona, già due volte i rossoneri hanno provato a portare l'attaccante a Milanello, la prima volta nell'estate del 2017 con Fassone e Mirabelli, ma la richiesta di 100 milioni da parte di Cairo, mandò in fumo l'affare, la seconda volta è stata lo scorso gennaio, quando si cercava un vice-Ibrahimovic, ma il Torino non volle fare la cessione e così si andò su Mandzukic. 

Belotti non è nel suo periodo migliore, ma a parametro zero è sicuramente un'occasione, è comunque un attaccante che ha disputato 212 partite in serie A, ha segnato 93 gol e fatto 23 assist, certo bisogna pure sottolineare che ha giocato in una squadra, che quasi sempre ha lottato per non retrocedere, in un ambiente come il Milan e con un allenatore come Pioli, andrebbe a rigenerarsi alla grande, senza mai dimenticare che anche lui tifa Milan, è un attaccante esperto, capace di fare reparto da solo ed è bravo anche nel gioco aereo, Belotti rimane comunque un giocatore di livello.

Il Milan pensa a Brozovic, anche il croato dell’Inter è a scadenza di contratto (quindi quelli stolti non sono solo al Milan) e con l’Inter c’è distanza per il rinnovo, c’è stato un sondaggio da parte dei rossoneri e il croato potrebbe essere l’alternativa, allo stallo totale per Kessie, per il quale non ci sono grosse novità sul rinnovo, mentre riprendono le trattative per Faivre, ci sono già dei contatti con i suoi agenti, per capire se a gennaio il Brest abbasserà le richieste economiche. 

giovedì 7 ottobre 2021

Il futuro di Kessie è lontano dal Milan.

La Nazionale ha giocato a San Siro contro la Spagna e in porta c’era Donnarumma, Gigio giustamente temeva i fischi del tifo milanista e non è servito dichiarare, che lui al Milan ha dato sempre tutto, fino all'ultimo, per evitare la reazione di sdegno nei suoi confronti, sapeva che sarebbe successo, ma non ha fatto mai nulla per evitare che succedesse.

Aveva dichiarato che una cosa del genere gli sarebbe dispiaciuto, ma non ha mai pensato a quanto è dispiaciuto ai tifosi milanisti quel suo comportamento, nessuno ha mai messo in dubbio il suo impegno e la sua professionalità, ma il suo comportamento e per quello del suo amato procuratore in occasione del rinnovo, sono stati censurabili.

Nella vita purtroppo non c’è solo impegno e serietà negli allenamenti o nelle partite, ma ci sono anche valori morali come la riconoscenza, l’attaccamento ad un gruppo di persone, la fede e poi ci sono valori meno nobili, quelli scelti da lui e dal suo procuratore, il denaro, le ripicche e la poca dignità, essere rappresentato da qualcuno, non significa accettare passivamente tutto quello che ti impone.

Gigio ha “tradito” i suoi tifosi, ma non perché è andato via, solo per come è andato via e adesso non può biasimare chi lo ha fischiato, non hanno fatto altro che trattarlo per come ci ha trattati, non era il caso di andare a fare il secondo, o anche il primo al PSG e per una cifra inferiore a quanto avrebbe preso al Milan, per andare a giocare poi, in una squadra che è un album di figurine.

Il Milan dopo sette giornate di campionato ha fatto meglio del PSG, ha due punti in più rispetto alla scorsa stagione, ha eguagliato la miglior partenza rossonera, nell’era dei tre punti a vittoria nelle prime sette gare in Serie A, come quella dello scudetto del 2003/04, con Ancelotti in panchina e Maldini capitano e in questo record 2021/22 Donnarumma non c’è.

Ma pensiamo alla ripresa del campionato e a quando potremmo finalmente contare anche su Ibra, Giroud, Krunic e Bakayoko, si perché a giustificazione della sconfitta, l’Atalanta ha presentato la lista degli infortunati, come se noi non avevamo, per non parlare dei rinnovi di Kessie (quest'anno è irriconoscibile), Kjaer e Romagnoli, che non contribuiscono a creare un clima sereno.

In tutto questo è bravo Pioli, che riesce a tenere fuori da Milanello le difficoltà e va avanti nel suo lavoro, un lavoro che comunque lo porta a fare delle valutazioni, senza lasciarsi influenzare dalle situazioni, Kessie fino ad adesso, vuoi per una questione atletica, vuoi per una questione mentale, questo rinnovo di contratto, probabilmente incide anche sulle gambe, ma di fatto si vede che Kessie non è sereno.

Siamo soltanto all'inizio del campionato e l'ivoriano può ancora ritornare “presidenziale”, ma la sensazione è che senza la firma sul rinnovo del contratto col Milan, non succederà, così la dirigenza, anche per un fattore economico, starebbe pensando all'ipotesi di una cessione a gennaio, di fronte al pagamento di un indennizzo, o in uno scambio tra quasi parametri zero.

Dall’Inghilterra rimbalza la notizia dell’interesse del Manchester United per Kessie, come uno dei principali obiettivi di mercato, a maggior ragione il Milan sta provando a cautelarsi, Van de Beek centrocampista del Manchester United, continua a trovare poco spazio e per questo starebbe pensando di essere ceduto a gennaio, su gli accordi è ancora presto per parlarne, anche perché se l'olandese dovesse cominciare a giocare con più continuità, non se ne farebbe più nulla.

La lista anche senza Van de Beek, resta lunga e tra questi c’è il nome di Hector Herrera, che a fine stagione si libererà a zero dall’Atletico, per me il futuro di Kessie è già lontano dal Milan, a gennaio forse no, ma in estate c’è l’arrivo di Adli, al momento in prestito al Bordeaux, ma che non ha le caratteristiche dell’ivoriano. Il profilo che più gli somiglia e che piace da tempo è il 22enne Kamara del Marsiglia, in scadenza anche lui a giugno 2022, è abile nell'impostazione dal basso e perfetto davanti alla difesa ed è stato utilizzato anche da difensore centrale, in estate il Marsiglia chiedeva 20 milioni, ma il Milan ha ritenuto la richiesta troppo alta, il Marsiglia spera ancora nel rinnovo, lui vorrebbe andare via e c’è tanta concorrenza di squadre che hanno disponibilità economica.

Sempre in materia di rinnovi, si sta tentando di rinnovare il contratto di Romagnoli, anche lui in scadenza nel 2022 e per cui si spera sia tornato a più miti consigli, il Milan vuole rinnovare con Romagnoli, così come vuole con Kessie e come voleva con Donnarumma e Calhanoglu, ma al momento non è chiara se si tratta della stessa offerta di prima o se è migliorata, tanta da convincere il giocatore, che al contrario di Kessie sta facendo bene”.

Sembra complicarsi invece il rinnovo di Kjaer, che in un primo momento sembrava facile, Kjaer ha un ingaggio meno importante e le sue richieste sono più basse rispetto a Kessiè e Romagnoli, su questo rinnovo almeno, speriamo di potere essere fiduciosi.  

lunedì 4 ottobre 2021

Signori però, l’Atalanta è il calcio.

Che partita! Il Milan gioca bene e va a grande velocità, ma l’Atalanta ma avuto ancora più intensità del Milan e non è una cosa poco, bellissima partita, forse più bella di come ce lo aspettavamo, tra due squadre dalla mentalità europea, capaci di giocare a ritmi altissimi e senza perdere mai la lucidità, che ha permesso ad entrambe di fare giocate di qualità e di mettere in scena uno spettacolo pazzesco.

È un’altra domenica di fuoco per i rossoneri ed è anche una gara importantissima per classifica, con questo successo il Milan rilancia le sue ambizioni (di scudetto) e prima della sosta, che sarà provvidenziale per recuperare le energie e soprattutto alcuni giocatori, il Milan vince e convince a Bergamo per 3 a 2, ma il diavolo era già in vantaggio con Calabria dopo 30 secondi e aveva chiuso la partita (3 a 0) con Leao al 80esimo.

Nel primo tempo dopo il gol di Calabria, è l'Atalanta a gestire il pallone e a creare più occasioni, salvate dagli interventi decisivi di Tonali (ormai titolare indiscusso) su Malinovski, di Maignan (strepitoso su Zappacosta e Zapata in meno di un minuto) e di Tomori su Pessina, ma è il Milan a chiudere il primo tempo segnando il 2 a 0 con Tonali, che ruba palla a Freuler e batte Musso spiazzandolo.

Un Tonali che anche nel secondo tempo sembra indemoniato ed è ancora una volta il migliore in campo, artefice di una prestazione maiuscola, che con il suo gol allo scadere del primo tempo indirizza la partita, la riapre l’Atalanta all'84esimo, con un rigore dubbio per un rimpallo sulla mano di Messian (positivo il suo esordio, peccato per il rigore, ma riesce a impegnare bene la difesa avversaria), realizzato da Zapata.

Il rigore è dubbio, ma è ancora più dubbio il gol dell’ex Pasalic al 93esimo, per un fallo di Zapata su Messias (buona la sua prestazione a tutto campo), che gli permette di tagliare dentro un traversone, che Pasalic ribatte in porta da due passi, una reazione quella degli orobici, che ci si aspettava già nei primi minuti del secondo tempo e che invece si vedono poco, nonostante gli ingressi di Muriel e Ilicic.

Il Milan forte del 2 a 0, gestisce la gara nel secondo tempo e si rende pericoloso in più occasioni, fino al missile terra-aria di Leao all'incrocio dei pali, che sancisce il 3 a 0 a 10 minuti dalla fine, la partita sembra finita, ma l'Atalanta continua a giocare e la riapre, forse troppo tardi, perché il Milan è più forte nella qualità dei singoli e porta a casa tre punti meritatissimi.

Il Milan si riprende il secondo posto in classifica in solitaria con 19 punti, dopo sette partite di campionato, a due punti dal Napoli capolista, dimostrando di essere una grande squadra, nel secondo tempo con la crescita di Kessie (prestazione maiuscola, dopo alcune prove non positive), il Milan è stato ancora più padrone del campo, Gasperini ha provato con Muriel ed Ilicic ha cambiare le cose, ma Kjaer (mostruoso) e Tomori (insuperabile), si sono dimostrati la coppia di centrali, forse più forte del campionato.

Tutti hanno fatto un partitone, i ragazzi di Pioli hanno bene in mente i concetti di gioco e l’idea di squadra, quest’anno in più il Milan può sopperire alle assenze dei “titolari”, con diverse alternative validissime, questo è il segnale forte e chiaro, di un processo di crescita globale (società-squadra), che due anni fa sembrava impossibile, Pioli sta facendo un grande lavoro, qualcosa di magico ed è grazie a lui che il Milan è tornato ad essere una squadra altamente competitiva in Italia ed anche in Europa.

Calcio e Finanza, hanno emesso un dato sul passivo di bilancio del Milan (2020-21), da cui si nota che l’esercizio si è chiuso con un passivo di 96,4 milioni, in nettissimo miglioramento rispetto a quello della stagione 2019-20, che si era chiuso con un passivo di 194,6 milioni, si tratta di un importante miglioramento, nonostante l’impatto del Covid, degli stadi chiusi e delle altre attività che non hanno prodotto utili.

Un miglioramento dei conti è andato di pari passo con il miglioramento della squadra, grazie anche a Maldini e a Massara, non che a Gazidis con tutto il suo stuolo di commercialisti, da quando ci sono loro, il Milan continua ad essere una società che non produce debiti, un segnale di solidità economica, che ha permesso nell’ultima sessione di calciomercato, di spendere 70 milioni.

Per cercare di migliorare ulteriormente questi conti, sarà però necessario avere uno stadio nuovo, all’avanguardia e funzionale, solo così, con una nuova fonte di ricavi (uno stadio che può essere sfruttato sette giorni su sette), ci potrà essere quell’ulteriore salto di qualità a livello economico e di conseguenza, di investimenti tecnici sulla squadra, che potrà far diventare ancora più competitivo il Milan in Italia e soprattutto in Europa.