Il difensore danese ha prolungato il suo contratto con i rossoneri per altre 2 stagioni e quindi fino al 2024, ma il Milan sta lavorando anche su altri rinnovi, per provare ad evitare gli ultimi casi recenti, assodata la difficoltà di trattenere Romagnoli e Kessie, Maldini si sta muovendo per allungare i contratti Hernandez, Bennacer e Leao.
Oltre a Kjaer, prima di lui aveva già rinnovato Saelemaekers,
altri due anni anche per lui, portando la scadenza dal 2024 al 2026, chiaramente
con adeguamento salariale, i prossimi rinnovi sono come detto quelli di
Hernandez, Bennacer e Leao, tutti in scadenza nel 2024 e che si spera di potere
allungare di altre due stagioni, sempre con un ingaggio adeguato.
L’altro rinnovo sarà quello di Pioli e poi non so quanto possano
essere veritiere, le voci di un possibile rinnovo anche per Ibrahimovic,
in scadenza nel giugno del 2022, certo, uno Zlatan in perfette condizioni
fisiche, su cui non deve gravare tutto il peso dell’attacco e a cifre adeguate,
si può pure rinnovare anche a quasi 41 anni, diversamente Ibra saprà in
coscienza, decidere il suo futuro.
A proposito di futuro, rinnovi, risanamento dei conti e
costruzione del nuovo stadio, possono essere possibili se, oltre all'aumento
dei ricavi da diritti tv, a nuove sponsorizzazioni e alla riduzione delle
spese, anche e soprattutto, con la qualificazione della squadra in Champions
League ogni stagione e il tema dello stadio è un tema caldissimo, come quello
dei rinnovi e dei bilanci in ordine.
Milan e Inter si incontreranno imminente mente con il sindaco Sala,
con la speranza di trovare il prima possibile un accordo sulle volumetrie, è
oramai certo, che il nuovo impianto verrà costruito nell’area di fianco al
Meazza, non si sa con certezza se l’Inter metterà i soldi (Elliott potrebbe
costruirlo pure da solo), ma i problemi sono dati dal progetto di tutta l’area
circostante allo stadio e la nuova destinazione d’uso del Meazza, per cui si
sarà addirittura un referendum e poi si potrà andare veloci nelle due diverse
fasi della costruzione, perché lo stadio è diventato indispensabile.
Un altro argomento che mi sta a cuore, viste le
ultime e continue sviste tra arbitro e VAR, è sapere quando questo protocollo,
che comincia a fare acqua verrà cambiato, il chiaro ed evidente errore sta
diventando una questione troppo soggettiva e il protocollo attuale nonostante
tutte le revisioni fatte, non riesce più ad evitare gli errori grossolani per
cui è nato, adesso così com’è risulta molto limitato e va cambiato.
Gli ultimi turni della serie A, sono
stati ricchi di polemiche contro gli arbitri, il VAR e i protocolli, una prerogativa
tutta italiana, all'estero la metodologia di
consultazione del VAR, è chiara e coerente ovunque, soltanto in Italia invece,
la metodologia di consultazione è discrezionale e risulta pesantemente
condizionato dalla personalità e dallo spessore dell’arbitro in campo.
Resto dall’idea che al VAR, specie adesso che lo hanno riunito in un’unica sede, devono andare essere gli ex arbitri, personalità che abbiamo l’esperienza e caratura adatte, per potere intervenire in maniera decisa e inequivocabile con l’arbitro in campo, per dare certezze a chi sta in campo, sugli spalti e davanti al televisore.
Troppo decisionismo o protagonismo e a poco servirebbe fare ascoltare
le comunicazioni tra arbitri e VAR, intanto sembra che adesso l’Italia (FIGC), si stia preparando a svolgere il ruolo di pioniere, anche
per quanto riguarda la tecnologia relativa al fuorigioco e a quanto pare sarà sperimentato
nel girone di ritorno della Serie A.
Sarà senza comunicazione col campo e quindi per ora senza impatto sul gioco, si pensa che si possa arrivare a un tracciamento in tempo reale, della posizione dei calciatori rispetto al pallone e al penultimo difensore, in modo che il VAR possa rilevare in tempo reale l’eventuale posizione irregolare e intervenire in maniera più rapida.