lunedì 6 gennaio 2025

Un brutto Milan nel primo tempo, che poi nel secondo la ribalta con il cuore.

 

Come ha detto il giornalista Peppe Di Stefano: "Brutto Milan, bruttissimo nel primo tempo, quasi horror. Nel secondo tempo invece la ribalta, nel cuore, nella determinazione, nelle scelte. Secondo me bravo Conceicao nelle scelte e il Milan vince. Non tira mai in porta nel primo tempo, fa il 58% di possesso palla. Nel secondo tempo invece, ripeto, la reazione c'è stata. Ad esempio, ecco, è solo un esempio: Theo Hernandez e Maignan protagonisti nel gol della Juventus, nel secondo tempo si riscattano con delle buone giocate. Theo sbaglia anche un gol quasi clamoroso ma chiude in crescendo. È un buon Milan, però deve sistemare tante cose in vista di una finale". 

Di Stefano ha praticamente detto tutto in sintesi, su quello che è il nuovo Milan di Conceicao, per me è ancora troppo presto per potermi sbilanciare in commenti, la sola partita con la Juventus, preparata in fretta e furia e che comunque risente ancora moltissimo dei sei mesi di cura Fonseca, non può essere motivo per un’esultanza sfrenata, il gruppo ha reagito bene, ma aspettiamo di vederlo alle prime difficoltà.

Sostanzialmente il Milan non aveva praticamente quasi mai creato occasioni, è sembrato un Milan spento e sulle gambe, da quel calcio di rigore, da quell’errore, la Juve si è abbassata, il Milan ha giocato più avanti e i rossoneri si sono tirati fuori da una situazione complicatissima, con rabbia e agonismo.

Non so se per una questione di contesto o perché Agroppi è scomodo anche da morto, ma posso condividere eventualmente il primo caso e comunque, brevemente, due parole io le voglio spendere, per un uomo, più che per il calciatore o per l’allenatore, che non è stato mai banale, né in campo né in panchina e men che mai di fronte alle telecamere, si è spento all'età di 80 anni, pace alla sua anima e condoglianze vivissime alla famiglia. 

Mercato Milan, i giornali parlano di Rashford e di Dani Olmo, Rashford è un giocatore che guadagna talmente tanto da essere complicato per il Milan prenderlo, al di là della sua eventuale collocazione, al momento per me siamo molto lontani da una trattativa, per Dani Olmo, se dovesse andar via, comunque, c’è tutta l'Europa su di lui e per il Milan andarlo a prendere, sarebbe ugualmente complicato.

Non meno complicate sono le operazioni per arrivare a Ricci e Nico Paz, su cui hanno messo gli occhi anche i dirigenti dell’Inter, per il centrocampista del Torino però, il Milan sarebbe in pole e a fine stagione potrebbe essere un innesto importante da inserire nel centrocampo dei rossoneri, l’Inter dovrebbe sostituire la probabile partenza di Frattesi.

Per Nico Paz invece ci sarà da trattare col Real Madrid, visto che certamente gli spagnoli faranno valere il proprio diritto di ricompra dal Como, l'Inter come sempre è alla ricerca di giocatori di talento, per sostituire i parametro zero che oramai si sono invecchiati, in questo preciso caso si parla Mkhitaryan, sul fatto che il Milan possa inserirlo nel 4-2-3-1 di Conceicao dietro le punte, non sono tanto convinto, primo perché sono convinto che il portoghese quanto prima giocherà con il 4-4-2 e che abbia più necessità, anche se dovesse fare il 4-3-3 o lo stesso 4-2-3-1, di un attaccante centrale che faccia tanti gol.

Piuttosto il Milan è molto forte su Kabar del Dortmund per giugno, anche se un tentativo a gennaio potrebbe pure farlo, il Milan ha in mente di rinnovare Theo Hernandez e accettare quest’estate una grande offerta e poi prendere un giocatore che possa sostituirlo, Kabar ha 18 anni, gioca già nell'U20 della Germania, nella prima squadra del Borussia Dortmund e se ne parla un gran bene. 

Ha una situazione contrattuale particolare, che consentirebbe al Milan di prenderlo ad un prezzo di saldo la prossima estate, io penso che il Milan ci stia facendo un grande pensiero per giugno e che magari un tentativo per gennaio possa farlo comunque, specialmente se dovesse uscire Calabria, in modo da cominciare a farlo crescere all’ombra di Theo, anche perché, nel contratto di Jimenez c'è una recompra del Real Madrid. 

sabato 4 gennaio 2025

Ibra ha presentato Conceicao.

 

Veramente è stato Conceicao a presentarsi in quella mezz’ora di conferenza fatta prima di volare in Arabia e con l’allenamento voluto sul tardi al suo arrivo a Milanello, c’è abbastanza per capire le idee e i metodi del nuovo allenatore del Milan, Ibrahimovic si è limitato a passare la parola al tecnico e poi ha speso due minuti per chiedere scusa a Fonseca e ai tifosi, per le modalità dell’esonero e non solo, per la fine di questo gigantesco obbrobrio concepito dalla dirigenza, che andava avanti da giugno a dicembre.

Ci ha messo la faccia Zlatan, come è giusto che sia, ma in maniera molto tardiva, come sempre, il vero colpevole non ha avuto ancora il coraggio di metterci la faccia lui, a Riyad in tribuna c’era solo Ibra, gli altri due “magi” dov’erano?  È stato Ibra a farla finita con Fonseca, ad addossarsi tutte le colpe e a scegliere Conceicao? Li ha mandati finalmente a quel paese e ha preso in mano tutto lui?

Ibra dice che i motivi della scelta sono stati, perché Conceicao è una persona molto diretta, perché ha molto carattere, perché è un vincente, ha esperienza, anche di entrare a campionato iniziato, con il Porto ha fatto molto bene e ha portato dei grandi risultati, tanto che appena è arrivato, ha voluto subito la squadra in campo per lavorare e ha voluto subito spiegare le sue idee e i suoi metodi.

Sicuramente del futuro non c’è certezza, non possiamo sapere se poi alla fine la scelta di Conceicao risulterà quella giusta, quella più opportuna, però almeno come dice Ibra, porta carattere, una cosa di cui c’era bisogno, come dicevo, già il fatto stesso che abbia voluto subito la squadra in campo, in un orario e in una situazione inconsuete, ci dice quanto le cose dovrebbero cambiare, anche rispetto ai recenti anni di Pioli, cambierà anche il modo di giocare, che è diverso da Fonseca e dallo stesso Pioli, questo sarà sicuramente una difficoltà, ma credo che peggio di così non si può fare.

Fonseca e Conceicao sono due allenatori completamente diversi, Conceicao tiene meno alla gestione del pallone, è più concreto e punta a un calcio più di ripartenza, diciamo in un certo senso il Pioli dei due anni migliori, quello on-fire, in cui uno con la velocità di Leao può fare la differenza, così come l’ha fatta nell’anno dello scudetto.

Dovrebbe partire dall’attuale 4-2-3-1, ma sarà un modulo che cambierà in base alle assenze e agli avversari, diventando all’occasione un 4-3-3 con un centrocampo più denso o un 4-4-2 con due punte che giocano insieme e al di là del normale scetticismo, il nome e i numeri di Conceicao ottenuti al Porto, sono numeri di tutto rispetto.

Poi si può discutere che li abbia ottenuti in un campionato di second’ordine, che non gioca proprio un calcio propositivo, però in sette stagioni ha vinto 11 titoli, ha riportato il Porto ai massimi livelli portoghesi, anche se per vincere ha prediletto spesso il caro, vecchio 4-4-2, pur essendo un allenatore capace di cambiare a seconda delle esigenze, ma al Milan il problema principale è la gestione dello spogliatoio.

Conceicao come personalità è noto per i suoi standard elevati, chiunque non raggiunga i livelli richiesti di impegno avrà vita difficile, così saranno motivati ad alzare il proprio livello delle alte richieste dell'allenatore, per portarli fuori dalla loro zona di comfort, in modo che possano continuare a crescere, al momento cercherà giustamente di cambiare meno possibile, ma lavorerà per arrivare al suo gioco.

Quello fatto con le due punte che devono muoversi, pressare, rientrare e attaccare lo spazio, Conceicao non ha nulla di Fonseca, non sono simili, non fa concessioni a nessuno, si potranno rivedere le famose e belle catene laterali dell’era Sacchi (Maldini e Evani), catene che lavorano in mezzo al campo con quantità e qualità, che accompagnano la squadra con sacrificio, Conceicao sa andare in transizione, vuole la pressione e il recupero palla senza attese e predilige sempre una squadra molto temperamentale.

Il Milan di Conceicao conquista la finale di Supercoppa battendo la Juventus in rimonta, grazie a una bella prestazione nel secondo tempo, un secondo tempo straordinario, per la determinazione mostrata dalla squadra, ma ci sono ancora aspetti da migliorare nel gioco, l’inserimento di Abraham al fianco di Morata, ha portato a un cambio radicale nel secondo tempo e ha confermato in Pulisic, uno dei protagonisti indiscussi di questo Milan.