sabato 4 gennaio 2025

Ibra ha presentato Conceicao.

 

Veramente è stato Conceicao a presentarsi in quella mezz’ora di conferenza fatta prima di volare in Arabia e con l’allenamento voluto sul tardi al suo arrivo a Milanello, c’è abbastanza per capire le idee e i metodi del nuovo allenatore del Milan, Ibrahimovic si è limitato a passare la parola al tecnico e poi ha speso due minuti per chiedere scusa a Fonseca e ai tifosi, per le modalità dell’esonero e non solo, per la fine di questo gigantesco obbrobrio concepito dalla dirigenza, che andava avanti da giugno a dicembre.

Ci ha messo la faccia Zlatan, come è giusto che sia, ma in maniera molto tardiva, come sempre, il vero colpevole non ha avuto ancora il coraggio di metterci la faccia lui, a Riyad in tribuna c’era solo Ibra, gli altri due “magi” dov’erano?  È stato Ibra a farla finita con Fonseca, ad addossarsi tutte le colpe e a scegliere Conceicao? Li ha mandati finalmente a quel paese e ha preso in mano tutto lui?

Ibra dice che i motivi della scelta sono stati, perché Conceicao è una persona molto diretta, perché ha molto carattere, perché è un vincente, ha esperienza, anche di entrare a campionato iniziato, con il Porto ha fatto molto bene e ha portato dei grandi risultati, tanto che appena è arrivato, ha voluto subito la squadra in campo per lavorare e ha voluto subito spiegare le sue idee e i suoi metodi.

Sicuramente del futuro non c’è certezza, non possiamo sapere se poi alla fine la scelta di Conceicao risulterà quella giusta, quella più opportuna, però almeno come dice Ibra, porta carattere, una cosa di cui c’era bisogno, come dicevo, già il fatto stesso che abbia voluto subito la squadra in campo, in un orario e in una situazione inconsuete, ci dice quanto le cose dovrebbero cambiare, anche rispetto ai recenti anni di Pioli, cambierà anche il modo di giocare, che è diverso da Fonseca e dallo stesso Pioli, questo sarà sicuramente una difficoltà, ma credo che peggio di così non si può fare.

Fonseca e Conceicao sono due allenatori completamente diversi, Conceicao tiene meno alla gestione del pallone, è più concreto e punta a un calcio più di ripartenza, diciamo in un certo senso il Pioli dei due anni migliori, quello on-fire, in cui uno con la velocità di Leao può fare la differenza, così come l’ha fatta nell’anno dello scudetto.

Dovrebbe partire dall’attuale 4-2-3-1, ma sarà un modulo che cambierà in base alle assenze e agli avversari, diventando all’occasione un 4-3-3 con un centrocampo più denso o un 4-4-2 con due punte che giocano insieme e al di là del normale scetticismo, il nome e i numeri di Conceicao ottenuti al Porto, sono numeri di tutto rispetto.

Poi si può discutere che li abbia ottenuti in un campionato di second’ordine, che non gioca proprio un calcio propositivo, però in sette stagioni ha vinto 11 titoli, ha riportato il Porto ai massimi livelli portoghesi, anche se per vincere ha prediletto spesso il caro, vecchio 4-4-2, pur essendo un allenatore capace di cambiare a seconda delle esigenze, ma al Milan il problema principale è la gestione dello spogliatoio.

Conceicao come personalità è noto per i suoi standard elevati, chiunque non raggiunga i livelli richiesti di impegno avrà vita difficile, così saranno motivati ad alzare il proprio livello delle alte richieste dell'allenatore, per portarli fuori dalla loro zona di comfort, in modo che possano continuare a crescere, al momento cercherà giustamente di cambiare meno possibile, ma lavorerà per arrivare al suo gioco.

Quello fatto con le due punte che devono muoversi, pressare, rientrare e attaccare lo spazio, Conceicao non ha nulla di Fonseca, non sono simili, non fa concessioni a nessuno, si potranno rivedere le famose e belle catene laterali dell’era Sacchi (Maldini e Evani), catene che lavorano in mezzo al campo con quantità e qualità, che accompagnano la squadra con sacrificio, Conceicao sa andare in transizione, vuole la pressione e il recupero palla senza attese e predilige sempre una squadra molto temperamentale.

Il Milan di Conceicao conquista la finale di Supercoppa battendo la Juventus in rimonta, grazie a una bella prestazione nel secondo tempo, un secondo tempo straordinario, per la determinazione mostrata dalla squadra, ma ci sono ancora aspetti da migliorare nel gioco, l’inserimento di Abraham al fianco di Morata, ha portato a un cambio radicale nel secondo tempo e ha confermato in Pulisic, uno dei protagonisti indiscussi di questo Milan. 

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