Veramente è stato Conceicao a presentarsi in quella mezz’ora di conferenza fatta prima di volare in Arabia e con l’allenamento voluto sul tardi al suo arrivo a Milanello, c’è abbastanza per capire le idee e i metodi del nuovo allenatore del Milan, Ibrahimovic si è limitato a passare la parola al tecnico e poi ha speso due minuti per chiedere scusa a Fonseca e ai tifosi, per le modalità dell’esonero e non solo, per la fine di questo gigantesco obbrobrio concepito dalla dirigenza, che andava avanti da giugno a dicembre.
Ci ha messo la faccia Zlatan, come è giusto che sia, ma in
maniera molto tardiva, come sempre, il vero colpevole non ha avuto ancora il coraggio
di metterci la faccia lui, a Riyad in tribuna c’era solo Ibra, gli altri due “magi”
dov’erano? È stato Ibra a farla finita
con Fonseca, ad addossarsi tutte le colpe e a scegliere Conceicao? Li ha
mandati finalmente a quel paese e ha preso in mano tutto lui?
Ibra dice
che i motivi della
scelta sono stati, perché Conceicao è una persona molto diretta, perché ha molto
carattere, perché è un vincente, ha esperienza, anche di entrare a campionato iniziato,
con il Porto ha fatto molto bene e ha portato dei grandi risultati, tanto che appena
è arrivato, ha voluto subito la squadra in campo per lavorare e ha voluto
subito spiegare le sue idee
e i suoi metodi.
Sicuramente
del futuro non c’è certezza, non possiamo sapere se poi alla fine la scelta di Conceicao risulterà quella giusta, quella più
opportuna, però almeno come dice Ibra, porta carattere, una cosa di cui c’era
bisogno, come dicevo, già il fatto stesso che abbia voluto subito la squadra in
campo, in un orario e in una situazione inconsuete, ci dice quanto le cose
dovrebbero cambiare, anche rispetto ai recenti anni di Pioli, cambierà anche il
modo di giocare, che è diverso da Fonseca e dallo stesso Pioli, questo sarà
sicuramente una difficoltà, ma credo che peggio di così non si può fare.
Fonseca e Conceicao sono due
allenatori completamente diversi, Conceicao tiene meno alla gestione del pallone, è più concreto e punta a un
calcio più di ripartenza, diciamo in un certo senso il Pioli dei due anni migliori,
quello on-fire, in cui uno con la velocità di Leao può fare la
differenza, così come l’ha fatta nell’anno dello scudetto.
Dovrebbe partire dall’attuale 4-2-3-1, ma sarà un modulo che cambierà in
base alle assenze e agli avversari, diventando all’occasione un 4-3-3 con
un centrocampo più denso o un 4-4-2 con due punte che giocano insieme
e al di là del normale scetticismo, il nome e i numeri di Conceicao ottenuti al
Porto, sono numeri di tutto rispetto.
Conceicao come personalità
è noto per i suoi standard elevati, chiunque non raggiunga i livelli richiesti
di impegno avrà vita difficile, così saranno motivati ad alzare il proprio
livello delle alte richieste dell'allenatore, per portarli fuori dalla loro
zona di comfort, in modo che possano continuare a crescere, al momento cercherà
giustamente di cambiare meno possibile, ma lavorerà per arrivare al suo gioco.
Quello fatto con le due punte che devono muoversi, pressare, rientrare e attaccare lo spazio,
Conceicao non
ha nulla di Fonseca, non sono simili, non fa concessioni a nessuno, si potranno
rivedere le famose e belle catene laterali dell’era Sacchi (Maldini e Evani), catene
che lavorano in mezzo al campo con quantità e qualità, che accompagnano la
squadra con sacrificio, Conceicao sa andare in transizione, vuole la pressione
e il recupero palla senza attese e predilige sempre una squadra molto
temperamentale.
Nessun commento:
Posta un commento