martedì 10 settembre 2013
Sorvegliati speciali.
Sicuramente la partita con il Chiasso non voleva essere un importante test, sotto il profilo tecnico-tattico, ma ha voluto rappresentare la maniera per festeggiare un ritorno e allo stesso tempo per conoscere lo stato fisico e di ambientamento di alcuni ultimi arrivati, da Kakà a Matri, passando da Silvetre, a Vergara, a Saponara.
Il più atteso per ovvie ragioni era il numero 22 Kakà, nei suoi 45 minuti contro un avversario che non poteva costituire comunque un test importante, ha fatto vedere di non essere a pezzi fisicamente, di essere ancora dotato di una tecnica indiscutibile e di avere caso mai cambiato il suo modo di stare in campo, non più sgroppate palla al piede in perfetta solitudine, ma di agire da vero trequartista, stazionando tra le linee per poi servire i compagni in area.
Ad Allegri gli si possono addebitare tante sufficienze, ma senza dubbio è eccellente nel recuperare i giocatori e se proprio non è "cotto", il Milan si potrà giovare di un buon giocatore che è costato poco, che potrà alternarsi con Saponara in modo da non gravarlo di troppe respansabilità e potrà aspettare tranquillamente l'arrivo di Honda.
Quello che non mi è piaciuto è Matri, in due apparizioni (Cagliari e Chiasso), non si è mai dimostrato incisivo, mi è sembrato pesante e goffo, eppure si è sempre allenato e con i grandissimi campioni della Juventus, forse deve ancora ambientarsi, certo è che i suoi gol e la sua esperienza, sono importanti.
Quello che invece mi ha impressionato notevolmente è stato Vergara, certo anche per lui gli avversari non erano "galattici", ma ha dimostrato di avere carattere, temperamento, tecnica e applicazione, appena avrà acquisito esperienza nel calcio Italiano, avremo trovato il difensore che cerchiamo.
Silvestre e Saponara invece non mi sono sembrati ancora ben integarti, non ha fatto male ma nemmeno bene, vedremo, forse bisognerà aspettare ancora un pò e magari difronte ad avversari che aumentino la concentrazione, invece è sembrato in grande forma Niang, ancora acerbo, forse il fatto di non essere andato al Genoa per giocare con continuità, è stato un male, ma oggi io lo vedo più efficace di un anonimo Rubinho.
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