Questa situazione non poteva continuare, qualcosa si doveva fare e anche se
per qualcuno non era il momento adatto, perché andava fatto prima, credo che
comunque non si poteva più aspettare, per me, più andavamo in là nel tempo le
cose e più tutto si sarebbe complicato, in queste condizioni non ci sarebbero
stati miglioramenti, anzi dei sicuri peggioramenti.
In questo momento in cui la piazza ce l’ha apertamente
con la società e lo testimoniano i 15 minuti di cori contro Cardinale e i suoi
“profeti”, una contestazione che già dura da qualche mese, compreso per la
festa dei 125 anni e con una squadra che non ingrana in nessun modo, con nessun avversario, che ha
vinto solo due volte nelle ultime sette partite, non potevi continuare ad
aspettare che la situazione si evolvesse da sola.
Certo, l’allenatore era uno dei problemi, ma non era
l’unico, forse era l’ultimo dei problemi, ma da qualche parte bisognava
cominciare e non potendo cominciare dalla società (proprietà), si è cominciati
dall’allenatore, credo anch’io che Conceicao non è l’allenatore per questo
momento (Allegri) e che forse non ci porterà in Champions, ma meglio di Fonseca
farà.
Intanto se riesce a dare entusiasmo ai calciatori e
rimette in sesto lo spogliatoio è già una gran bella cosa, dovrà dare una
scossa a tutto l’ambiente e se ci riesce sarebbe eccezionale, forse
cesserebbero le contestazioni alla società e le gare seguite in silenzio, ma
solo per aiutare l’allenatore e la squadra, perché l’idea che ci siamo fatti di
Cardinale & Co. non si sposterà di una virgola e non basterà il passaggio
del turno in Champions o un’eventuale qualificazione alla prossima Champions.
Adesso un’altra cosa la società la deve fare,
rimettere a posto i ruoli dirigenziali, cominciando dall’assumere un direttore
sportivo (ancora manca nell’organigramma), che lavori a fianco del nuovo
tecnico, che lo tuteli nei confronti dei calciatori più bizzosi e che si occupi
dell’imminente mercato di gennaio, per riordinare l’organico rossonero, in
funzione dei diktat del nuovo tecnico e non dei desideri di Furlani.
Conceicao è il tecnico
che una parte della dirigenza già voleva quest’estate, Furlani invece ha
preferito Fonseca, che avrebbe fatto giocare tutti i giocatori che comprava
l’AD, che avrebbe fatto giocare la squadra con il 4-2-3-1 come voleva l’AD e
che eventualmente potesse pagare per tutti, ebbene, se al Milan da questo
esonero non hanno capito nulla, come è successo con Maldini, vuol dire che non
abbiamo speranza, se non quella che Elliott si riprenda il Milan.
Il Milan ha chiuso il contratto con Conceicao, per 18 mesi con clausola a sei mesi, anche
se i contatti erano avviati da un mese e per onestà di cronaca, i rossoneri
avevano fatto un estremo tentativo con Sarri, che giustamente non ha accettato,
anche se si vocifera di un’anomalia, dovuta al fatto che sembra sia Mendes a
proporre gli allenatori della sua agenzia, in cambio dell’intervento fatto per
convincere Leao a firmare.
Del resto era stato proposto prima Lopetegui, poi è stato preso Fonseca e adesso Conceicao, tutti suoi assistiti e questo sarebbe il motivo per cui, il Milan non contatta allenatori italiani.
La vittoria contro il Verona ha dato solo qualche
giorno in più di Milan a Fonseca, la decisione era oramai presa (l’unica cosa
giusta) e non hanno aspettato la prima sconfitta per esonerarlo, a questo punto
sarebbe stato esonerato a prescindere e lo hanno fatto contro la Roma, dove
Fonseca era comunque chiamato a vincere e un pareggio in casa contro una Roma
disastrata più del Milan, è stato un ottimo pretesto.
La cosa peggiore di tutta questa storia, è che tutto questo
era ampiamente prevedibile già in estate e poi i tifosi lo avevano chiaramente
annunciato, servivano altre scelte sin da subito, sia sulla panchina che tra i
calciatori e invece si sono persi sei mesi e un bel po' di quattrini, ma
attenzione, serve ancora risistemare la rosa e serve pure mettere mano alla
dirigenza, inadeguata e supponente.
Trovo giusto cambiare prima dell'inizio del
mercato, al di là delle clausole del contratto con Fonseca, i fischi, i cori
e l’invito a Cardinale ad andarsene resteranno, la contestazione durerà ancora per la
dirigenza, per la squadra cesserà solo dopo che avrà imboccato una nuova strada e cambiato nella
seconda parte di stagione, credo che alla fine il Milan ha preso ciò che gli serviva, un
tecnico duro, amante della tattica e della fase difensiva.
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