Con la morte del principe Lanza di Trabia, il Palermo passa nelle mani di Ernesto Pivetti, e comincia l'era del sali e scendi dalla A alla B, proprio in serie B il Palermo detiene un singolare recodr, quello delle presenze nella categoria 40, seguito da Vicenza e Monza con 38.
In questo sali e scendi negli anni 50, spicca Ghito Vernazza, capocannoniere del palermo per 4 stagioni consecutive, dal 1956 al 1960, ancora oggi considerato il più grande cannoniere che il Palermo abbia mai avuto.
In questo periodo si ricordano altri due personaggi che fecero grandi cose per il Palermo, il presidente Casimiro Vizzini, papà dell'attuale senatore opinionista di TRM, e il segretario Salvatore Vilardo, la volpe del calcio mercato degno successore di Lanza e una specie di Moggi di quei tempi, tanto che con una manciata di milioni fù allestito il Palermo-miracolo, dove spiccavano i nomi di: Mattrel, Burgnich e Fernando.
Vilardo rovinò la sua storia rosanero venendo squalificato a vita, per una "combine" all'ultima partita con il Bari, per vendergli Fernando, che accettava il trsferimento solo sè il Bari fosse andato in A.
Gli anni 70 ebbero come protagonista Renzo Barbera, il "presidentissimo", la tifoseria si innamorò del personaggio, e nacque il mito "dell'ultimo Gattopardo".
Nel 1970 Barbera subentra a Pergolizzi, ma alcontrario dei presidenti precedenti, non fù un presidente politico, e con l'incarico si espose in prima persons (allora non c'erano le società per azioni), mettendo in ballo il suo patrimonio rischiando persino le finanze della propria famiglia , non a caso gli è stato intitolato lo stadio della favorita.
Con Barbera arriva l'ultima promozione in serie A, nel 1973 e le due finali di coppa Italia del 1974 e del 1979 perse entrambe.
Di questo parleremo nel prossimo post, il Mister.
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