martedì 6 settembre 2016

Dall'Oreto al Brenta

Dalle sponde del vecchio e caro fiume Oreto, oramai degradato simbolo di una città meravigliosa, ho portato il mio calcio sulle sponde di un più rigoglioso fiume Brenta, quel calcio innovativo e per certi versi spettacolare, ordinato, simmetrico ed organizzato praticato a Palermo, è sbarcato in Veneto zona Cittadella.
E' la "Per Santa Maria" che mi ha dato fiducia, una piccola società cittadellese che mi ha permesso di ritornare dopo due anni sabbatici, a calcare e in questo caso non si tratta più di campi polverosi della provincia palermitana, ma quelli in erba della provincia più ad est di Padova, quella a confine tra le provincie di Treviso e Vicenza.
Dopo il matrimonio di mia figlia e in prossimità del mio prepensionamento, a fine agosto come il migliore degli emigranti, ho caricato la macchina con le mie cose e a sessantadue anni suonati mi sono rimesso in gioco, con le paure chiaramente di chi arriva in un posto diverso, con mentalità e usi diversi.
Ho avuto solo il tempo di arrivare, l'indomani ero già in campo per il primo allenamento e due giorni dopo era già triangolare, ancora e molto presto per dirlo, ma la prima impressione è che sono stato accolto bene, con tanta curiosità ma ben disposti nei miei confronti, credo di potere portare anche qua, in giro in questa parte d'Italia il mio calcio.
Qui come vi dicevo è diverso da Palermo, il calcio è fatto in maniera più seria, la Juniores (la squadra che allenerò quest'anno) e la terza categoria che da noi sono bistrattate, qui sono tenute invece in grande considerazione, figuratevi che nell'ultimo campionato Juniores di 4 anni fa a Palermo con lo Sporting Arenella, eravamo in un girone di 7 squadre, in questo girone le squadre sono 16, il doppio.
Il campionato Juniores comincia un mese prima e quello di terza categoria quasi due mesi prima, tutte le squadre hanno un loro campo in erba e un campo alternativo magari spelacchiato, ma sempre in erba per allenarsi, ogni 6/7 chilometri c'è un campo con un impianto efficiente, del tipo quelli fatti da noi per Italia 90, ho ventotto palloni tutti miei da non dividere con nessuno e due mute di casacche.
In trasferta si va con il pulmino, tutte le prime settimane del mese c'è una riunione con gli staff tecnici, certo anche qui qualcosa non va perfettamente, magari solo in questa società, ci sono troppo iscritti e di conseguenza si riducono gli spazi per gli allenamenti, con le relative difficoltà, ma visto tutto il resto, sono disagi che si possono accettare.
Ho avuto la fortuna di ereditare una buonissima squadra arrivata seconda la scorsa stagione, l'obiettivo di quest'anno è vincere il campionato per partecipare alle fasi regionali, passando magari i turni necessari per accedere alle fasi nazionali, il progetto e di quelli intriganti, vediamo se non mi sono arrugginito e saprò fare ancora grandi cose.
Non preoccupatevi, vi terrò informati dalle pagine di questo bolg e vi invito a leggere di Milan e Palermo sul sito "una questione di centimetri" dove scrivo in maniera esclusiva.

Nessun commento:

Posta un commento