Il Milan vince
la sua prima partita di questa seconda stagione di ritorno in Champions e si
proietta al primo posto del girone, dopo il pari di Salisburgo, adesso testa al
Napoli, prima di pensare al prossimo doppio confronto con il Chelsea, serviva
una vittoria per non compromettere subito il cammino europeo e nonostante la
fatica del secondo tempo con la Samp giocato in dieci, la vittoria c’è stata.
Un successo
meritato, anche se la reazione non è stata così furiosa, ancora una volta l’intensità
non è stata quella degli anni passati, ma è stata costante in tutto l’arco
della gara, tanto da rendere il Milan indiscutibilmente superiore, per
l’occasione si rivede Saelemaekers titolare con Diaz, anche lui dal primo
minuto dopo tre panchine di fila e poi i soliti titolari.
Pochi gli spazi
per i giocatori della Dinamo, con il Milan che ha concesso il minimo
indispensabile agli avversari: un bello spunto personale di Moharrami, parato
da Maignan in angolo e un destro velenoso di Orsic che è uscito molto vicino al
palo, la rete di Orsic nella ripresa, chiude tutta la fase offensiva croata,
per il resto solo Milan, che come spesso gli accade, fatica a scardinare la
porta avversaria.
La Dinamo è
schierata in attesa e pronta a ripartire in contropiede, il Milan ha tenuto il
possesso della palla, ma senza continuità nell’intensità e vivendo di fiammate,
faticando soprattutto sulla trequarti, dove Diaz nel primo non ha fatto male,
ma sono continuate a mancare le invenzioni per gli attaccanti, anche dalla
catena di destra, Leao è stato molto presente e pericoloso, ma un po’ svagato nella
conclusione.
La svolta è
arrivata alla fine del primo tempo, a due minuti dalla fine Tomori ha imbucato per
Leao, che crollato a terra trattenuto da un avversario, rigore solare
trasformato da Giroud e all’inizio del secondo tempo dopo due minuti arriva il
2 a 0, bella azione alla Milan: Giroud per Diaz, palla a Leao, accelerazione e
cross morbido per la testa di Saelemaekers.
Partita in
cassaforte con il più classico dei risultati, un 2 a 0 ottenuto tra la fine del
primo tempo e l’inizio del secondo, la Dinamo ha poi accorciato con una bella azione
e a metà del secondo tempo, Pioli manda in campo Pobega per Tonali e De
Ketelaere va a fare il centravanti al posto di Giroud, poco dopo la partita si chiude
con il sigillo di Pobega.
Adesso c’è da pensare al big
match contro il Napoli, è bello avere questo tipo di partite, non per il
blasone come succedeva qualche anno fa, ma perché adesso c’è veramente il palio
lo scudetto, sarà una partita che darà interessanti indicazioni, sia sui
rapporti di forza tra le due squadre e su cosa è il Milan senza Leao, visto che
fin qui le ha giocate tutte, si affrontano due squadre che forse non saranno le
migliori, ma sicuramente le due squadre che fanno il gioco migliore.
Il Milan ha dimostrato in
questi ultimi anni con Pioli, di essere squadra più di tutte, anche senza tanti
giocatori, non capisco perché continuano ad ascoltare Allegri, perché lo fanno
parlare e soprattutto, perché lo fanno ancora allenare, il sono stato felice
dopo il 4 a 0 di Sassuolo di 8 anni fa, non mi è andato mai giù e i miei post
lo testimoniano, ho sempre detto che non ha un gioco e non sa allenare, non
sono tanto sicuro che sia stato lui a rifiutare il Real o le altre squadre che
gli venivano accostate.
Milan-Napoli è la sfida tra
due allenatori “maltrattati” dall’Inter, tra due allenatori, uno che poteva
essere e uno che poi è stato il realizzatore del progetto Elliott, due
allenatori che hanno un gioco all’avanguardia, purtroppo per i rossoneri continua
l’emergenza in attacco, Rebic e Origi rappresentano oggi due grossi problemi,
la speranza è di recuperarli per sempre dopo la sosta, altrimenti il Milan sarà
costretto a ricorrere al mercato di gennaio.
Per le convocazioni di Mancini, lui ci ha abituati a stupirci e devo dire che molte volte ci ha azzeccato, contentissimo per la conferma di Pobega e qui mi stupisco come mai non giochi di più nel Milan, con un centrocampo a 3, al posto dei non titolarissimi Messias e Saelemakers, sul fatto che abbia preferito ancora un altro (Mazzocchi) a Calabria, era già successo con Di Lorenzo e anche con Florenzi, vuol dire che lo vede nel suo gioco, tutto qua.
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