lunedì 24 febbraio 2014

Vittoria con polemiche.

Se è vero che due indizi fanno una prova, le due buone prestazioni nel giro di 5 giorni, con avversari di diversa levatura e formazioni completamente diverse tra loro, potrebbero costituire la prova, che il Milan forse è finalmente sulla strada giusta e che il progetto di Seedorf riveduto e corretto, può diventare affidabile, vero è che una vittoria non significa la fine di tutti i problemi, però questa nuova "elasticità" tattica, il 4-2-3-1 diventato uno più spregiudicato 4-4-2 o se vogliamo magari un 4-2-4, oltre alle buone prestazioni, ha messo in mostra una squadra più equilibrata, compatta, attenta e concentrata.
Queste due partite hanno evidenziato un Milan che subisce pochissimo e che impone il proprio gioco, un Milan che crea poco e realizza in proporzione tanto, quindi una squadra che deve creare di più, specie in proporzione al suo possesso palla, un Milan che ha vinto meritatamente, con i gol dei nuovi arrivati Taarabt e Rami, che si sono confermati ancora i migliori in campo, ma non deve sicuramente spettare a loro il compito di segnare ad ogni partita.
Quello di Marassi è un Milan totalmente diverso negli uomini in campo, rispetto a quello visto con l'Atletico, per necessità (10 gli indisponibili) e per scelta, da spazio a giocatori più freschi e magari più motivati, la concorrenza sappiamo che stimola l'impegno, fa sì che tutti diano sempre il massimo e allora finalmente Saponara, peccato solo per Poli.
Il Milan parte bene e fa la partita passando subito in vantaggio, al dodicesimo Rami crossa per Taarabt, che colpisce di testa in corsa tirando sul portiere che respinge, il marocchino è reattivo e ribadisce in rete, sbloccando così subito la partita, partita che il Milan continua a gestire bene e con personalità, ma senza trovare l' occasione per il raddoppio e chiudere la partita.
Nella ripresa ancora al dodicesimo il Milan va di nuovo in gol, questa volta si invertono le parti, cross di Taarabt sugli sviluppi di un calcio d'angolo e gol di Rami, a cui arriva la palla, però dopo un contrasto aereo fra Pazzini e Da Costa, Pazzini è più avanti e si protegge con il braccio dal portiere in uscita, l'intervento potrebbe essere al limite, ma potrebbe, perchè l'arbitro convalida e non è uno scandalo, anche se questo fa imbestialire i doriani. 
Subito dopo un attacco della Samp in area del Milan, Amelia esce di piede su Eder, intervenendo in tackle come un difensore, colpisce prima il pallone e poi l' avversario, l'intervento è regolare e i padroni di casa perdono la testa, tra questi Maxi Lopez che prende due gialli in dieci secondi e viene espulso. Girandola di sostituzioni e nel finale di partita, il Milan si permette una distrazione e concede l'unica vera palla gol alla Sampdoria, deviazione ravvicinata di Eder ed Amelia compie una paratona d'istinto, il Milan conquista tre punti meritati e si avvicina alla zona Europa League. 
Il Milan dimostra comunque di essere una squadra in crescita e con una sua fisionomia, Pazzini come punto di riferimento, da concretezza e profondità all'attacco, cosa che non avviene con Balotelli, che svaria da seconda punta, migliorano un po tutti i giocatori, Honda compreso, ma quelli che stupiscono positivamente restano Taarabt, un vero funambolo e Ramì, il franco-algerino si prende qualche rischio in difesa, però colpisce bene di testa e poi imposta e segna.
Pare che la cura Seedorf all' improvviso cominci a funzionare, adesso la squadra ha una fisionomia ben precisa, ma non tutto è risolto, è un Milan buono e vincente, per ora accontentiamoci di questo, almeno non facciamo bile e non dobbiamo più vergognarci, intanto riportiamo una notizia che per certi versi avevamo anticipato nel post precedente, il centrocampista della Primavera Benedicic, è stato inserito nella Top 11 del Viareggio stilata da Rai Sport, anche questa è una bella soddisfazione, ma giocherà mai in prima squadra?

Foto tratte dal web.

giovedì 20 febbraio 2014

La grande beffa.

Finalmente un buon Milan e l'avversario primo in classifica nel campionato spagnolo, non poteva che essere di tutto rispetto, il Milan ha giocato meglio degli avversari per circa un ora, rendendosi pericoloso 3 o 4 volte specialmente nel primo tempo, colpendo addirittura 2 pali e subendo la sconfitta, con l'unico tiro effettuato dai madrileni a 7 minuti dalla fine e nell'unica occasione in cui la difesa non è apparsa impeccabile.
L'Atletico parte forte e mette sotto pressione il Milan costringendolo a ridosso della propria area di rigore, il 4-2-3-1 continua a non funzionare e Seedorf se ne accorge, così non appena scala sulla linea dei centrocampisti Poli e Taarabt, passando al 4-4-1-1 di Don Orione memoria, la squadra raggiunge l'equilibrio che è mancato anche nelle altre gare e ribalta la situazione passando a gestire la partita.
E' un Milan comunque diverso, più voglioso, più veloce, che copre bene tutti gli spazi ed essenzialmente si produce in un possesso palla efficace, che mette spesso in difficoltà Miranda e compagni, tanto da meritare tranquillamente il possibile vantaggio, che per due volte i legni della porta madrilena gli negano, prima è Kakà a colpire la traversa e poi tocca a Poli colpire il palo di testa, complice la deviazione del portiere.
La partita se ce ne fosse ancora di bisogno, ha dimostrato che questo Milan non ha i calciatori adatti per il 4-2-3-1 e che Balotelli non rende da prima punta, non ha mai tirato in porta se non con quelle punizioni da lontano che poi hanno sempre preso la barriera e che penso possano essere sfruttate meglio, se solo si provasse ad dargli uno schema.
Kakà ha avuto così la libertà che gli serve, Taarabt (che con Poli e Ramì sono stati i migliori in campo) ha avuto lo spazio per puntare e superare l'uomo, Emanuelson ha potuto spingere come sa, avendo la giusta copertura, bisogna capire pur troppo, che per adesso non ci sono moduli o filosofie, tutto deve essere adattato ai calciatori che ci sono in rosa, oggi sarà il 4-4-1-1, domani il 4-3-3 oppure l'albero di natale, ma al momento non può essere diversamente.
Ecco che non si può preservare Pazzini e magari non tirare mai in porta, vuol dire che se occorre un'altra punta, si mette dentro Petagna o si fa buon viso a cattivo gioco, ma non si si può rinunciare a Pazzini se si vuole vincere e risalire la china.
Un pareggio non avrebbe cambiato di molto la possibilità di qualificazione, questo Milan, quello che ha detto questa partita (a Madrid sarà diverso pur troppo), non preclude nulla e come sappiamo è anche questione di DNA e quello al Milan non manca e a quanto pare non manca nemmeno ai nuovi, Ramì, Taarabt e Poli in testa, ma anche Essien pare ben fornito, uno a cui sicuramente non manca è Inzaghi che lo ha trasmesso alla sua primavera.
Il Milan primavera si aggiudica il nono torneo di Viareggio, dopo avere partecipato a 16 finali di questa competizione, i rossoneri che hanno vinto la prima edizione quella del 1949, fanno risalire l'ultima vittoria prima di questa al 2001, questa sedicesima finale alla lunga è stata caratterizzata dal carattere "europeo" dei ragazzi di Inzaghi, l' Anderlrcht ha dimostrato di avere un impianto di gioco "maturo", capace di dettare e gestire i tempi della gara e di arrivare sempre su tutte le seconde palle.
I rossonero invece hanno messo in mostra oltre alle molte individualità, una fame di vittoria, quel famoso DNA che si coltiva sui campi di milanello, che gli hanno permesso di vincere la partita, con il colpo di grazia (il 3 a 1), inferto addirittura in inferiorità numerica.
Che Inzaghi era un vincente lo si sapeva, ma adesso sembra proprio un predestinato, un po come Ancelotti che già quando giocava nel Milan, lasciava pensare a tutti che ne sarebbe diventato l'allenatore.
Tra i ragazzi più interessanti di questo Viareggio, si sono segnalati Benedicic tra i più positivi del torneo, mentre il miglior portiere è stato considerato Lazzerini della Fiorentina, seguito dal palermitano Alastra e il milanista Gori.
Ieri sera all'inizio della partita contro l'Atletico, i ragazzi della primavera hanno portato in giro per il campo il loro trofeo, speriamo sia augurale per i grandi in questa ultima apparizione in champions, visto che il prossimo anno non ci sarà.

Foto tratte dal web.

martedì 18 febbraio 2014

Con Pazzini è meglio.

Contro il Bologna è servita ed è bastata, un' invenzione di quel genio e sregolatezza che risponde al nome di Balotelli, è occorso un colpo di genio, un tiro da 40 metri che si è andato da infilare proprio sotto il sette di un incolpevole Curci, per avere ragione di un Bologna ermetico e ben disposto, dando un senso a quello che fino a quel momento era stato, un monotono, brutto e deludente 0 a 0.
E' un Milan voglioso quello che scende in campo a San Siro, preferisco chiamarlo così anzicchè Meazza, perchè al Milan di questi tempi, serve proprio un santo, qualcuno che faccia miracoli e San supermario, con uno di quei colpi che lo caratterizzano, ha moltiplicato o meglio triplicato l'unico tiro nello specchio della porta in tre fantastici punti.
E' anche il solito Milan però, lento e impacciato, dal consueto inutile e sterile possesso palla, mentre i felsinei schierati tutti dietro la linea della palla, chiudevano tutti gli spazi e raddoppiavano su qualsiasi giocatore, provando con veloci ripartenze a piazzare il colpo gobbo e proprio in queste ripartenze il Bologna riesce a procurarsi almeno 4/5 palle gol e per ben 3 volte Abbiati ci ha messo una pezza, tenendo a galla il Milan fino a 5 minuti dalla fine, quando è arrivato il vantaggio con Balotelli.
Il pubblico di San Siro aveva ripreso a fischiare i giocatori rossoneri, come ai bei tempi di Allegri e non avevano sicuramente tutti i torti, visto che il Milan ha creato il primo vero pericolo nell' area rossoblu, a 10 minuti dalla fine con Pazzini, entrato 5 minuti prima, che metteva Balotelli nelle condizioni ideali per fare la differenza, ovvero giocando partendo da lontano, da quei 50/40 metri lontano dalla porta, da dove poi ha segnato e inserendosi in area.
Non appena entrato Pazzini il Milan è andato meglio e pensare che insieme hanno giocato solo 10 partite, segnando 8 gol, con una media di un gol ogni 35 minuti e pur essendo vero che non resterebbe nessuna alternativa in panchina nel ruolo di prima punta, basterebbe prendere un attaccante centrale a parametro zero e risolvere il problema, perchè spalle alla porta, Mario non ha la stessa incidenza sulla gara.
Il Milan ha fatto una partita povera e noiosa, lenta e irritante dove solo i nuovi Ramì e Taarabt, riescono a coinvolgere il pubblico, per gli altri solo una scarsa sufficienza, prestazioni senza mordente e mentre Seedorf mastica amaro, Inzaghi se la gode, lui e i suoi ragazzi lunedì giocheranno la sedicesima finale in 66 edizioni del Viareggio, ripetendo la finale a distanza di un anno, persa da Dolcetti proprio con l' Anderlecht.

Foto tratte dal web.

martedì 11 febbraio 2014

Cari, vecchi ricordi.

E' un Milan che nonostante i buoni propositi, fatica ad essere competitivo e a Napoli ha mostrato tutti, ma proprio tutti i limiti tecnici, tattici, fisici e caratteriali, sopratutto in difesa dove stavolta non si salva neppure Ramì, nonostante sembri l'unico che sappia cosa fare, anche il povero De Sciglio si è inabissato in questo oceano di scarsa mediocrità.
Spero che nelle alte sfere, ci si accorga di avere commesso un'altro clamoroso errore, ricompattare un gruppo allo sbando (Sassuolo ne è l'evidenza), presupponeva l'intervento esperto di un allenatore "navigato", perchè come dicevo nel post precedente, la filosofia di Seedorf è eccezionale, ma occorrono gli interpreti giusti e almeno un po di gavetta, proprio quel minimo di esperienza, per affrontare una situazione tecnica-emotiva, ridotta al minimo sindacale.
Comunque anche con Essien che a me non è dispiaciuto, il centrocampo ha sofferto e non è riuscito a creare gioco, mentre in difesa la situazione è veramente scoraggiante, in attacco si salvano e non tutti, ma solo perchè ci sono individualità di rilievo, ma anche li però, ci sono calciatori messi fuori ruolo e senza un'idea tattica di squadra, solo un miracolo, ma fatto da uno bravo però, può evitare il "cappotto Atletico".
Come vi dicevo e al di là del gol, meglio di tanti altri si è comportato Taarabt, Balotelli invece è meglio che non faccia la prima punta, per lui e per il Milan, con l'organico attuale l'unico che può e deve giocare da prima punta è Pazzini, così come non ho capito Abate trequartista, quando la doveva giocare Balotelli, con kakà al centro dei 3 e Taaarabt a sinistra, o Montolivo al posto di Kakà, anche se è vero che la palla a questi chi gli è la da ?
Come ha detto Barbara alla fine di Sassuolo-Milan, i tifosi non meritano questi spettacoli e questo è un po anche il motivo per cui sto scrivendo adesso, sono affranto ma non è vergogna, fa solo rabbia guardare una squadra così dimessa al di là del blasone e vedere poi che la cura è risultata peggiore della malattia......
Il Napoli ha creato subito due occasioni e li si è capito che sarebbe stata durissima, ma il dominio straripante dei primi sette minuti degli azzurri, viene interrotto dall'illusorio vantaggio, Taarabt parte palla al piede da metà campo e al limite batte Reina con un tiro a giro all'angolino basso, ma appena tre minuti dopo Inler su di un tiro deviato da De Jong, sorprende Abbiati per il pareggio, che altro non è che, l'inizio di una sofferenza infinita.
Il Napoli muove la palla e lo fa in velocità, il Milan è in affanno e la partita resta comunque divertente (non per i tifosi milanisti), le due squadre arrivano spesso nei pressi dell'area avversaria, ma con risultati diversi, il Milan perde troppi palloni banalmente e rischia tanto, così Maggio colpisce anche il palo, gli inserimenti degli attaccanti partenopei lasciano di stucco, una difesa sempre più imbarazzante, eppure il primo tempo finisce in parità.
Seedorf prova a sistemare le cose, entra Kakà al posto del solito Robinho, Abate torna a fare il terzino ed Emanuelson il trequartista alla Allegri, ma il Napoli si porta subito il vantaggio, il Milan prova a reagire mettendo dentro Montolivo, ma non si rende quasi mai pericoloso e il Napoli cala il tris che chiude la partita, una partita che ha evidenziato più dubbi che certezze, credo che bisogna cambiare e tanto, calpestare le orme di Rocco, stringersi in un caro e vecchio catenaccio all'italiana, per sperare di fronteggiare dignitosamente, Atletico e Juventus.
Il Milan però ha fretta di dare a Seedorf per giugno, i calciatori più funzionali al suo modulo, possibilmente low cost, uno di questi potrebbe essere un vecchio pallino rossonero, non Vidic (troppi cani sopra l'osso), ma Alex in uscita dal PSG, si parla di un biennale da 2 milioni e 800 mila euro a stagione, più opzione per il terzo anno, ma pare che il 32enne brasiliano, sia convinto ad accettare il rinnovo con i francesi, è vero che ha
32 anni, ma sarebbe a costo zero e garantirebbe esperienza internazionale, (certo non è Bonera).
Per giugno quindi il Milan dovrebbe fare un rinforzo per reperto, in attacco si pensa sempre a Cerci ed anche qui c'è la Juventus e in vantaggio, ma il Milan con Saponara nella trattativa, potrebbe cambiare le cose a suo favore, mentre a centrocampo, l'idea è sempre Fernando del Porto, conteso sempre con i bianconeri, ma qui il Milan si è mosso per primo, anche se il City e altri club europei, restano alla finestra, salvo imprevisti, Fernando a giugno potrebbe essere del Milan, in virtù di un accordo con il suo agente Antonio Araujo, il brasiliano naturalizzato portoghese arriverebbe a costo zero.
Intanto il Milan che ha deciso per giugno di cambiare il portiere, segue pure il 23enne Oliver Baumann del Friburgo, nel caso in cui non si chiuda con Marchetti, ma il tedesco è sotto il mirino dell'Arsenal.

Foto tratte dal web.

mercoledì 5 febbraio 2014

Rassegna stampa.

Il giorno dopo la partita d'andata di coppa italia tra Roma e Napoli, sento quasi l'obbligo di esaltare queste due squadre, protagoniste di una gara con un ritmo altissimo e con continui capovolgimenti di fronte, per me è stata l'esempio di quello che si definisce, una partita di calcio e per me che ho la mia età, posso dire tranquillamente: una partita d' altri tempi, quando non c'era tutto questo tatticismo che ingabbia lo spettacolo.
Mi sono divertito veramente, ma non tanto per i gol, ma proprio per quella continua ricerca della profondità, del gol, della vittoria, incarnate bene specialmente in Strotman, Gervinho, Mertens e Callejon, ma solo per citarne alcuni, partita senza soluzione di continuità, la palla la vedevi da una parte e poi subito dall'altra, portata con una serie di passaggi e non perchè si perdeva sempre la palla.
La Roma è un po sparagnina, abbottonata nel suo 4-3-3-, gioca di più sulle ripartenze, anche perchè devi creare lo spazio davanti a Gervinho, per permettergli di sfruttare tutto il suo potenziale, difatti i giallorossi, sono andati sul 2 a 0 proprio con il Napoli che aveva fatto la partita, gli azzurri attaccano con una mentalità da grande squadra e non è il modulo che lo penalizza, è il trio difensivo per me non all'altezza del campionato italiano.
Tutto questo per dirvi che se la filosofia di Seedorf è quella di Benitez, con gli interpreti giusti, torneremo a divertirci e poi se la difesa del Napoli, continua ad essere così allegra (non dimentichiamoci i gol di Bergamo), io un pensierino positivo c'è lo farei, certo a condizione che Bonera e Robinho restino a Milanello a fare accoglienza.
A proposito di Robinho, un fatto credo che sia incontrovertibile, a giugno comunque sia andrà via dai bal, come dicono a Milano, poi se la Madunnina  in compartecipazione con Santa Rosalia, si volesse prendere in carico una preghiera, c'è lo Zenit San Pietroburgo che ha messo gli occhi su Robinho, il mercato in Russia terminerà a fine febbraio, "ma chi ci vulissi".
Si è appena chiuso il mercato invernale ed il Milan come tutte del resto, si è già tuffato nel nuovo mercato estivo e siccome dal primo di febbraio, si possono tesserare i giocatori che hanno il contratto in scadenza nel  2014, così il Milan mette a segno il primo colpo, si tratta di Agazzi con cui avrebbe trovato l'accordo per un suo trasferimento a luglio. 
Il portiere attualmente in prestito al Chievo, arriverà a parametro zero, due anni di contratto fino al 2016 e sarà uno dei portieri che affiancherà Abbiati, con uno tra Amelia e Gabriel, visto che Coppola è sicuro partente, ma nonostante Agazzi, il Milan non trascura la pista  Marchetti.
A quel punto non è escluso che si profili un trittico di portieri, Marchetti, Agazzi e Abbiati per i prossimi anni, con Gabriel che sarebbe ceduto in prestito, Agazzi smentisce di aver firmato, ma lo faceva pure Montolivo due anni fa, poi c'è che Marchetti resterà fuori anche nel derby, un chiaro segnale di mercato, il portiere sembra sempre più lontano dai biancocelesti.

Foto tratte dal web.

domenica 2 febbraio 2014

Stop verso l'europa.


Primo pareggio dell'era Seedorf, un pareggio sostanzialmente giusto, il Milan ha attaccato specialmente nella ripresa, chiudendo il Torino nella sua metà campo, un Torino che comunque ha concesso ai rossoneri, solo poche occasioni e ben parate da Padelli, i granata inoltre hanno legittimato il risultato, con le tante ripartenze, riuscendo a sfiorare più volte il raddoppio dopo essersi portati in vantaggio.
Ancora una volta il Milan si schiera secondo la filosofia del suo allenatore, ovvero con tanti giocatori offensivi, ma il modo spregiudicato di affrontare la partita, non è sinonimo di vittoria e forse sarà meglio, magari già dalla prossima gara, giocare in maniera più equilibrata, anche perché oggi ha evitato la prima sconfitta della gestione Seedorf, grazie a Rami, uno di quegli acquisti a saldo che a quanto pare, deve dare sostanza alla difesa e togliere le castagne dal fuoco.

Il Milan era alla ricerca della terza vittoria consecutiva, cosa che quest'anno non si è ancora verificata, contro il Torino ha preso un solo punto, che non consente ai rossoneri di avvicinarsi ulteriormente alla zona Europa League, ma consente forse a Seedorf, di lavorare con una certa tranquillità, consapevoli del fatto che c'è molto da lavorare, magari mettendo da parte il bel gioco che ha in mente, per puntare di più sulla sostanza.
Il Milan parte sparato come sempre da quando c'è Seedorf, pressing alto, possesso palla e ritmo infernale, soli dopo appena due minuti, già Pazzini sfiora il gol ma Padelli alza sopra la traversa, ma come sempre accade, la difesa rossonera e Bonera nello specifico va in affanno, basta un lancio per Immobile, Emanuelson tiene in gioco l'attaccante granata e Bonera si lascia scappare l'ex pescara, facendosi scartare come un pivellino ed è gol.
Il Milan reagisce e Pazzini è protagonista, ma il giovane, sconosciuto e criticato Padelli, non si fa superare, mentre il Torino in contropiede, mette i brividi al Milan, i rossoneri spingono e attaccano con impegno, ma con tanta confusione specialmente tra i trequartisti, troppo complicati e poco efficaci.
La sensazione però è quella di una squadra troppo sbilanciata, spezzata in due, con una difesa scarsa, che non è adeguatamente protetta e non capisco ancora di più la scelta di Muntari per De Jong.

Il gol del pareggio, il primo su azione dell'era Seedorf, è tutto merito di Rami e fa specie che in presenza di tutti questi giocatori con propensione all'attacco, debba segnare un difensore, primo gol "italiano" per il difensore francese e speriamo che sia l'inizio di una lunga serie, visti i tempi che corrono, ma quello che più importa e che si è reso protagonista di ottimi interventi difensivi, che erano quelli che ci servivano.
Alla lunga la squadra accusa la stanchezza, si allunga e si spezza ancora di più, entrano forze fresche, De Jong prende il posto di Muntari e Saponara di Robinho, il brasiliano fischiato dal pubblico, con un'altra prestazione deludente, ma quello che non si capisce è perché non si deve dare fiducia a Saponara o al nuovo arrivato Taarabt, in fin dei conti, si giocava con il Torino e non con il Barcellona, e poi Petagna per uno spento e poco reattivo Hondà.
De Jong e Montolivo ci provano, ma Padelli è attento e insuperabile e alla fine il pareggio è giusto, anche se lascia l'amaro in bocca, rimane un'occasione sprecata per la zona Europa League, speriamo che Seedorf abbia capito che al di là dei problemi che ci sono in questo Milan, Bonera, Robinho e qualche altro, non devono più calpestare i campi di calcio, se no proprio perché non se ne può fare a meno.
In difesa prendano uno svincolato da qualsiasi nazione e rescindano con chi ha fatto il suo tempo, a cosa ci servono, peggio ancora in attacco, c'è questo Taarabt che è considerato  un fenomeno ? dicono che è un giocatore straordinario dal talento purissimo, dotato di importanti fondamentali, visione di gioco e tiro, giocatore dai grandi colpi, che può giocare da seconda punta, trequartista o esterno d'attacco, capace di
fare la differenza,  ovunque giochi, ha un carattere molto difficile è vero, ma è considerato un grandissimo colpo, perché non mandare Robinho in tribuna, dicono che sia un Hondà marocchino, con la testa di Balotelli, ma o non lo prendi oppure lo mandi in campo, che è sempre meglio del brasiliano.

Foto tratte dal web.