Finalmente un buon Milan e l'avversario primo in classifica nel campionato spagnolo, non poteva che essere di tutto rispetto, il Milan ha giocato meglio degli avversari per circa un ora, rendendosi pericoloso 3 o 4 volte specialmente nel primo tempo, colpendo addirittura 2 pali e subendo la sconfitta, con l'unico tiro effettuato dai madrileni a 7 minuti dalla fine e nell'unica occasione in cui la difesa non è apparsa impeccabile.
L'Atletico parte forte e mette sotto pressione il Milan costringendolo a ridosso della propria area di rigore, il 4-2-3-1 continua a non funzionare e Seedorf se ne accorge, così non appena scala sulla linea dei centrocampisti Poli e Taarabt, passando al 4-4-1-1 di Don Orione memoria, la squadra raggiunge l'equilibrio che è mancato anche nelle altre gare e ribalta la situazione passando a gestire la partita.
E' un Milan comunque diverso, più voglioso, più veloce, che copre bene tutti gli spazi ed essenzialmente si produce in un possesso palla efficace, che mette spesso in difficoltà Miranda e compagni, tanto da meritare tranquillamente il possibile vantaggio, che per due volte i legni della porta madrilena gli negano, prima è Kakà a colpire la traversa e poi tocca a Poli colpire il palo di testa, complice la deviazione del portiere.
La partita se ce ne fosse ancora di bisogno, ha dimostrato che questo Milan non ha i calciatori adatti per il 4-2-3-1 e che Balotelli non rende da prima punta, non ha mai tirato in porta se non con quelle punizioni da lontano che poi hanno sempre preso la barriera e che penso possano essere sfruttate meglio, se solo si provasse ad dargli uno schema.
Kakà ha avuto così la libertà che gli serve, Taarabt (che con Poli e Ramì sono stati i migliori in campo) ha avuto lo spazio per puntare e superare l'uomo, Emanuelson ha potuto spingere come sa, avendo la giusta copertura, bisogna capire pur troppo, che per adesso non ci sono moduli o filosofie, tutto deve essere adattato ai calciatori che ci sono in rosa, oggi sarà il 4-4-1-1, domani il 4-3-3 oppure l'albero di natale, ma al momento non può essere diversamente.
Ecco che non si può preservare Pazzini e magari non tirare mai in porta, vuol dire che se occorre un'altra punta, si mette dentro Petagna o si fa buon viso a cattivo gioco, ma non si si può rinunciare a Pazzini se si vuole vincere e risalire la china.
Un pareggio non avrebbe cambiato di molto la possibilità di qualificazione, questo Milan, quello che ha detto questa partita (a Madrid sarà diverso pur troppo), non preclude nulla e come sappiamo è anche questione di DNA e quello al Milan non manca e a quanto pare non manca nemmeno ai nuovi, Ramì, Taarabt e Poli in testa, ma anche Essien pare ben fornito, uno a cui sicuramente non manca è Inzaghi che lo ha trasmesso alla sua primavera.
Il Milan primavera si aggiudica il nono torneo di Viareggio, dopo avere partecipato a 16 finali di questa competizione, i rossoneri che hanno vinto la prima edizione quella del 1949, fanno risalire l'ultima vittoria prima di questa al 2001, questa sedicesima finale alla lunga è stata caratterizzata dal carattere "europeo" dei ragazzi di Inzaghi, l' Anderlrcht ha dimostrato di avere un impianto di gioco "maturo", capace di dettare e gestire i tempi della gara e di arrivare sempre su tutte le seconde palle.
L'Atletico parte forte e mette sotto pressione il Milan costringendolo a ridosso della propria area di rigore, il 4-2-3-1 continua a non funzionare e Seedorf se ne accorge, così non appena scala sulla linea dei centrocampisti Poli e Taarabt, passando al 4-4-1-1 di Don Orione memoria, la squadra raggiunge l'equilibrio che è mancato anche nelle altre gare e ribalta la situazione passando a gestire la partita.
E' un Milan comunque diverso, più voglioso, più veloce, che copre bene tutti gli spazi ed essenzialmente si produce in un possesso palla efficace, che mette spesso in difficoltà Miranda e compagni, tanto da meritare tranquillamente il possibile vantaggio, che per due volte i legni della porta madrilena gli negano, prima è Kakà a colpire la traversa e poi tocca a Poli colpire il palo di testa, complice la deviazione del portiere.
La partita se ce ne fosse ancora di bisogno, ha dimostrato che questo Milan non ha i calciatori adatti per il 4-2-3-1 e che Balotelli non rende da prima punta, non ha mai tirato in porta se non con quelle punizioni da lontano che poi hanno sempre preso la barriera e che penso possano essere sfruttate meglio, se solo si provasse ad dargli uno schema.
Kakà ha avuto così la libertà che gli serve, Taarabt (che con Poli e Ramì sono stati i migliori in campo) ha avuto lo spazio per puntare e superare l'uomo, Emanuelson ha potuto spingere come sa, avendo la giusta copertura, bisogna capire pur troppo, che per adesso non ci sono moduli o filosofie, tutto deve essere adattato ai calciatori che ci sono in rosa, oggi sarà il 4-4-1-1, domani il 4-3-3 oppure l'albero di natale, ma al momento non può essere diversamente.
Ecco che non si può preservare Pazzini e magari non tirare mai in porta, vuol dire che se occorre un'altra punta, si mette dentro Petagna o si fa buon viso a cattivo gioco, ma non si si può rinunciare a Pazzini se si vuole vincere e risalire la china.
Un pareggio non avrebbe cambiato di molto la possibilità di qualificazione, questo Milan, quello che ha detto questa partita (a Madrid sarà diverso pur troppo), non preclude nulla e come sappiamo è anche questione di DNA e quello al Milan non manca e a quanto pare non manca nemmeno ai nuovi, Ramì, Taarabt e Poli in testa, ma anche Essien pare ben fornito, uno a cui sicuramente non manca è Inzaghi che lo ha trasmesso alla sua primavera.
Il Milan primavera si aggiudica il nono torneo di Viareggio, dopo avere partecipato a 16 finali di questa competizione, i rossoneri che hanno vinto la prima edizione quella del 1949, fanno risalire l'ultima vittoria prima di questa al 2001, questa sedicesima finale alla lunga è stata caratterizzata dal carattere "europeo" dei ragazzi di Inzaghi, l' Anderlrcht ha dimostrato di avere un impianto di gioco "maturo", capace di dettare e gestire i tempi della gara e di arrivare sempre su tutte le seconde palle.
I rossonero invece hanno messo in mostra oltre alle molte individualità, una fame di vittoria, quel famoso DNA che si coltiva sui campi di milanello, che gli hanno permesso di vincere la partita, con il colpo di grazia (il 3 a 1), inferto addirittura in inferiorità numerica.
Che Inzaghi era un vincente lo si sapeva, ma adesso sembra proprio un predestinato, un po come Ancelotti che già quando giocava nel Milan, lasciava pensare a tutti che ne sarebbe diventato l'allenatore.
Che Inzaghi era un vincente lo si sapeva, ma adesso sembra proprio un predestinato, un po come Ancelotti che già quando giocava nel Milan, lasciava pensare a tutti che ne sarebbe diventato l'allenatore.
Tra i ragazzi più interessanti di questo Viareggio, si sono segnalati Benedicic tra i più positivi del torneo, mentre il miglior portiere è stato considerato Lazzerini della Fiorentina, seguito dal palermitano Alastra e il milanista Gori.
Ieri sera all'inizio della partita contro l'Atletico, i ragazzi della primavera hanno portato in giro per il campo il loro trofeo, speriamo sia augurale per i grandi in questa ultima apparizione in champions, visto che il prossimo anno non ci sarà.
Foto tratte dal web.
Ieri sera all'inizio della partita contro l'Atletico, i ragazzi della primavera hanno portato in giro per il campo il loro trofeo, speriamo sia augurale per i grandi in questa ultima apparizione in champions, visto che il prossimo anno non ci sarà.
Foto tratte dal web.
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