lunedì 23 novembre 2015

La svolta in 5 mosse.

La prima mossa della svolta per i rossoneri è stata sbagliata, Juventus-Milan non era solo la sfida per il rilancio verso un posto champions, ma anche il possibile passaggio di testimone per la porta della nazionale tra Buffon e Donnarumma, un confronto fra il presente e il futuro azzurro, magari anche tra Romagnoli e  Barzagli. 
A Torino pur vincendo si è vista una piccola Juve, il Milan che ha perso invece è stato minuscolo, la Juventus ha fatto quello che doveva fare il Milan, rosicchiare punti alla Roma e alla Fiorentina e mantenere la distanza con Inter e Napoli, la Juve ha il merito di averci provato, il Milan invece si è presentato per lo 0 a 0.
Allo Stadium il Milan è stato meno che una provinciale, Buffon ha fatto l'unica parata nel recupero, dimostrando ampiamente di non essere ancora pronto per il salto di qualità, riuscendo a non giocare, a non tirare e a non rendersi mai pericoloso e questa Juve è ben poca cosa.
Serviranno ancora degli anni per la ristrutturazione totale del Milan, dopo lo scudetto che Allegri allora al Milan ha regalato alla Juve, si è improvvisata una rivoluzione, che alla fine si sta rivelando una distruzione, il progetto di rilancio è stato avviato, magari con poche idee e occorre tempo, ma occorre sistemare in maniera più completa e valida l'organico. 

Il Milan non segna, contro Atalanta e Juventus l’attacco è stato inesistente, le punte sono preoccupate più a difendere che ad attaccare, il livello del gioco è basso, tanto che Mihajlovic sta pensando di anticipare, il previsto passaggio alle due punte, senza aspettare di conoscere le condizioni fisiche di Balotelli e Menez.
La fase difensiva dei rossoneri, è nettamente migliorata, ma sono nelle geometrie, nel ritmo e nell’intensità i problemi principali del Milan, i giocatori restano quasi sempre fermi ad aspettare il pallone, mancano i movimenti senza palla, i terzini che vanno in sovrapposizione, sono moltissimi i passaggi sbagliati, sempre in ritardo sulle chiusure e sulle seconde palle.
Le poche note positive di questo scorcio di campionato, sono i due baby Donnarumma e Romagnoli, il portiere ha tutto per diventare grande, il difensore è sempre più sicuro ed autoritario, da sicurezza a tutto il reparto, con questa personalità e qualità, ci sono tutti i presupposti per diventare davvero l'erede di Nesta.
La partita pur non essendo decisiva per il risultato, lo è stata per la mancanza di gioco e di carattere, senza una reazione degna, contro una Juventus dimessa, lo spettacolo mediocre dimostra tutti i problemi e le difficoltà, Mihajlovic è riuscito a sistemare la difesa, a schierare una squadra più compatta, ma è la solita coperta troppo corta.
Trovata la compattezza difensiva, adesso occorre eliminare la sterilità offensiva, perchè così diventa veramente dura rientrare in zona Champions, il prossimo mese dove il Milan incontrerà: Samp, Verona, Frosinone e Chievo, rappresenta l'ultima spiaggia per rimanere agganciato alle zone alte e può ancora risultare il mese della svolta.
A gennaio si riproverà a prendere Witsel, il belga vorrebbe cambiare aria e sarebbe disposto anche a ridursi parzialmente lo stipendio per approdare al Milan, ma servirebbero comunque una ventina di milioni, mentre per Vazquez è un discorso per giugno, piace Lavezzi ma c'è tanta concorrenza, forse il più possibile è Alejandro "papu" Gomez, ma non c'è ancora una trattativa avviata.
In casa Milan ci si è accorti che il mercato non è corrisposto alle esigenze di rinnovamento e rilancio del progetto, quindi alcuni lasceranno il diavolo a gennaio e altri a giugno, in concomitanza con la scadenza contrattuale, nel primo caso dovrebbe trattarsi di De Jong, Diego Lopez e Honda, il primo ha un'offerta del Werder Brema, il secondo un futuro in Premier e il terzo ha una proposta del West Ham.
A sostituirli Witsel o Senzi per il primo, Lavezzi o Gomez per il secondo, a giugno non dovrebbero restare in rossonero: Balotelli, Cerci e Montolivo, ma ci sono altri giocatori in scadenza a fine stagione: Abbiati, Alex, Zapata, Mexes e Nocerino, Abbiati dovrebbe comunque entrare nello staff dei preparatori dei portieri.
Per la prossima stagione, potrebbe esserci un cambio radicale nei centrali di difesa, via i 33enni Alex e Mexes in scadenza, Zapata potrebbe avere una piccola chance di rinnovo, tutto dipenderà dalle prestazioni in campionato e con Romagnoli ed Ely, dovrebbe rivedersi il 21enne Vergara di ritorno dal prestito di Livorno.
Nocerino in scadenza a giugno, dovrebbe andare a gennaio al Bologna, dove ritroverebbe Donadoni che lo ha già allenato a Parma, invece per Montolivo dipenderà dalle buone prestazioni e dall'arrivo o meno di Senzi e Witsel.
Foto tratte dal web.

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