Io sono stato tra i pochi che lo
scorso anno, non erano soddisfatti di niente del Milan post scudetto e
quest’anno sono tra i tanti delusi e disamorati, Ibra ha parlato di un gruppo
tecnico che “studia” tutte le situazioni (L’algoritmo?) e che le scelte sono
ponderate, io non sono convinto di quello che sta facendo la dirigenza attuale,
per come è stato liquidato Pioli, non doveva esserci proprio continuità, il gap
con l’Inter è immenso e non si può scegliere di “continuare” a tenerlo su
questi livelli.
A Ibra gli hanno fatto mettere
la faccia, come garanzia della scelta di
Fonseca, nella consapevolezza di uno
scarsissimo gradimento del tecnico molto chiacchierato, è toccato a Ibra
spiegare la scelta fatta da Furlani (perché solo uno con la sua arroganza e
incompetenza poteva fare) e poi toccherà a lui difenderla quando verrà il tempo
delle crisi di risultati.
Io non condivido nulla fino ad
adesso di quello che ha fatto questa nuova dirigenza, però dobbiamo essere
obiettivi, Fonseca in qualunque modo deve essere tutelato, non può il Milan
partire con un allenatore sfiduciato dai tifosi e lasciato solo dalla società,
chi meglio di Ibra può proteggerlo, specialmente nelle prime settimane di
lavoro, poi Ibra può spiegare quanto
vuole la scelta (imposizione) di Fonseca e il perché del no a Conte (mai
cercato), ma non convince nessuno, nemmeno lui.
Dice: “Abbiamo studiato bene, abbiamo messo dei criteri
su cosa cerchiamo e cosa vogliamo (che si faccia l’allenatore e basta e che
costi poco): con tanti pensieri abbiamo scelto Fonseca per portare la sua
identità di quei giocatori che abbiamo, per come vogliamo che gioca la squadra
con un gioco dominante e offensivo. Volevamo portare qualcosa di nuovo ai
giocatori: abbiamo studiato come allena, come gioca, come prepara le partite (come
ubbidisce senza parlare). Portare qualcosa di nuovo anche a San Siro, dopo
cinque anni. Con questi giocatori che abbiamo è quello che si sposa il più
possibile (per continuare a restare mediocri). Fonseca è l'uomo
giusto, siamo molto fiduciosi e ci crediamo tanto".
Certo, non potevamo aspettarci
che Ibra ci dicesse: Fonseca non piace a nessuno, ma Furlani ha insistito e non
abbiamo potuto fare a meno di assecondarlo, sul: “sennò non era un
allenatore da Milan”, voglio subito dissentire, che è un allenatore da
Milan lo deve dimostrare, non basta sedersi in panchina a San Siro per esserlo,
Giampaolo, Inzaghi, Gattuso e Brocchi, giusto per citare gli ultimi, il fatto che
abbiano allenato a Milanello, non gli ha dato il pedigree di allenatore da
Milan e non sarà nemmeno Furlani a certificarlo tale.
“Ai tifosi posso dire che
arriva qualcosa di nuovo, un calcio diverso rispetto a prima (ammettendo che quello di Pioli, tanto difeso non
andava): dominante, offensivo, con equilibrio per la difesa (speriamo
che sia veramente così), è stato scelto Fonseca anche perché il Diavolo
avrà una squadra più giovane di quest'anno (è questo il nocciolo, altri
“bebè” da svezzare per fare plus valenze) e il portoghese ha l'esperienza
giusta per guidare un gruppo con un'età media così bassa”.
"Conte? Non ne
abbiamo discusso perché il criterio che abbiamo tenuto (fa tutto lui e per i dirigenti non c’è spazio),
con tutto il rispetto a lui, non era quello che cercavamo. Perché non abbiamo
scelto Conte? Per quello che cercavamo e per i nostri criteri (zitto e
lavora con quello che ti diamo), il nome di Conte non è uscito. Dipende che
materiale hai e che materiale puoi dare. Il miglior match per la nostra
squadra era Paulo Fonseca (non parla, non pretende nulla e cosa
importantissima; costa poco). Non dico che porti un allenatore e cambi undici
giocatori, ma in questo caso era importante per noi prendere un allenatore che
va bene per la squadra che abbiamo e migliorare il collettivo e individualmente
(basterà fare qualche punto in più e arrivare tra le prime cinque)",
Il Milan ha un allenatore, non è un manager".
La squadra che ha vinto lo
scudetto non era favorita e non era così competitiva come oggi (vero solo la prima parte, ma quella di oggi non è per
niente competitiva), da quando è entrato RedBird i risultati sono positivi (lo
erano meglio con Elliott) e ci dà la possibilità di allargarci di più (buttare
i soldi solo per Leao) e di fare di più economicamente (passare da un
allenatore da 4 milioni e mezzo a uno da 2 e mezzo), chi non ha ambizione (per
il Milan) non deve essere qua, (difatti chi c’è, è per ambizioni
personali).
Poi finalmente la verità: "Non siamo
soddisfatti come non lo sono i tifosi, però Fonseca (un mediocre) con
questi giocatori (mediocri) è quello che si sposa meglio, parliamo tutti
i giorni con Fonseca e condividiamo idee e strategie (al punto tale che non
abbiamo ancora preso nessuno). Vogliamo collegare l'U23 con la prima squadra
(ecco), lavoro vicino a Cardinale e faccio (loro fanno) operazioni
con Moncada e Furlani.
"Ci rinforzeremo. Non siamo contenti dopo
l'ultimo anno, vogliamo essere più forti, per essere competitivi per gli obiettivi che abbiamo
che sono i trofei, non solo in Italia ma anche in Europa. C'è stato un periodo
tra 2011 e 2023 in cui il Milan in Europa non era il Milan. Le ambizioni e gli
obiettivi sono non solo per il presente ma anche per il futuro. Ogni anno si
gioca per i trofei: il Milan non vince, il Milan fa la storia (si fa storia
con i secondi posti a 20 punti dalla prima?).
Questa è la differenza tra noi e altri (almeno 20 punti e il fatto che loro vincono trofei e fanno storia). Chi entra in Milan deve avere la stessa ambizione di vincere e fare la storia, e chi dentro al Milan non ha queste ambizioni non avrà spazio (comincia a cacciare Scaroni). Poi nessuno ha detto che noi siamo soddisfatti (e allora tutta questa menata sul Pioli?): siamo arrivati secondi (ancora) e in Europa League non abbiamo fatto bene (un eufemismo per non dire che si è fatto male). Però dopo un campionato si valuta cosa è funzionato e cosa no (e si prende un allenatore peggiore), dove possiamo migliorare. Ma qua non c'è limite, vogliamo essere più forti (speriamo)".
Nessun commento:
Posta un commento