Confermo tutto quello che ho detto in un post
precedente fatto sulla Nazionale e condivido con Graziani, che uno dei problemi
della Nazionale, è che l'80% dei calciatori in A sono stranieri, ma quello che
è più grave è che anche nelle seconde squadre ci sono troppi stranieri, tutte
cose che sapevamo e se per noi il giorno dopo fa meno male, per chi è al comando invece ne deve prendere
coscienza.
Gravina deve prendere atto, che nel calcio si può
perdere, ma non in questo modo, deve prendere atto che con lui siamo rimasti
fuori da un mondiale, che con queste premesse c’è la seria possibilità di
restare fuori anche dal prossimo e che siamo stati una vergognosa delusione in
questo Europeo, da campioni in carica.
È vero che manca il talento, ma la Serie A come istituzioni deve
aiutare la Nazionale, capisco che non si possono chiudere le frontiere e che i
presidenti delle squadre italiane vendono carissimi i propri giocatori, perché
si devono rifare delle gestioni scellerate delle proprie società, costringendo
tutti a rivolgersi al mediocre mercato degli stranieri, ma bisogna impegnarsi a
trovare una soluzione condivisa.
Non è più possibile e sostenibile una serie A con l'80%
di calciatori stranieri, sono troppi e lo sono anche nelle primavere, dobbiamo
mettere un limite per dare forza al nostro movimento calcistico, ai nostri
settori giovanili e ai nostri formatori, se no, non si va da nessuna parte,
abbiamo vinto tanto a livello giovanile, ma dei ragazzi che hanno vinto con
l'Under 19, a 20 anni circa, quindi, poi non tanto giovanissimi, ma quanti di
questi stanno giocando in Serie A? se non giocano in serie A a 19-20 anni, si
perdono.
I dirigenti devono capire e se non lo capiscono
Gravina gli e lo deve fare capire, che non si può avere una squadra con 10
stranieri in campo, non ha senso pratico e anche economico, c’è poco da
dire, la Nazionale è lo specchio del nostro “prodotto” calcio, è da moltissimi
anni che bisogna cambiare qualcosa e se non cambia, i problemi anche per il
futuro saranno triplicati, i giovani nelle nazionali e nelle categorie
inferiori, vanno forte, ma quando arriva il momento di fare il salto definitivo
non gli si dà spazio, anche con costi del cartellino esorbitanti.
Non si può mettere un limite agli stranieri e non si possono nemmeno avere 20
stranieri su 25 in rosa, non ha senso, bisogna imporre una certa quantità di
italiani in campo e incrementare i vivai, servono le riforme, ma Gravina e la lega se ne
fregano, le società continuano a gonfiare i bilanci con le plusvalenze e i
conti dei procuratori, assumendo calciatori di scarsissimo profilo tecnico provenienti dall’estero
e spinti dai loro agenti, tant’è che sta scomparendo la figura del direttore
sportivo e da tutto questo, il sistema calcio italiano ne esce con le ossa
rotte.
Ma passiamo al Milan, che è una di quelle squadre che concorre al
disastro italiano e anche rossonero, continua a lavorare in un clima di
mistero, per evitare le contestazioni dei tifosi del tipo Lopetegui e spera di
metterci davanti al fatto compiuto, come ha fatto con Fonseca, da quanto se ne
è parlato e da quanto il Milan ne abbia necessità, il primo giorno di mercato,
il Milan doveva depositare il contratto dell’attaccante centrale del futuro.
Sembrerebbe, perché dalla sala dei bottoni rossonera non filtra nulla, che
con Zirkzee siamo all’attesa estenuante, stiano cercando di ridurre le
commissioni, provando a convincere l’agente per sfinimento, sempre che nel
frattempo l’olandese non si accasi da un’altra parte, come spesso è successo,
sembrerebbe pure, che in attesa che passi il “cadavere” di Kia, il Milan si sia
rifugiato in casa del Chelsea, per trovare soluzioni al mercatino dell’usato.
Sul “bancone” in bella vista c’è Lukaku, che se non fosse per gli alti costi di tutta l’operazione, il Milan lo avrebbe già preso, perché per Furlani non è importante dove gioca, come gioca, se serve o no, l’importante è l’affare, ma al momento non lo è e quindi restiamo alla finestra, chiaramente volete sapere come la penso io su Lukakù.
31 anni sono tanti per il nuovo centravanti del Milan, tranne se non viene
per fare la riserva o la chioccia per un giovane tipo Sesko, l’apporto in
termini di grinta, possenza ed esperienza, potrebbe anche essere importante, ma
non ai costi attuali del giocatore (ingaggio compreso) e alla condizione del
Milan, a cui serve un attaccante maturo, ma che non superi i 26/27 anni: Giménez, David o Dovbyk, sono i
profili adatti, un discorso a parte lo farei per Abraham.
A me il
giocatore piace e a quanto pare piace pure a Fonseca, penso pure che nel Milan
possa starci bene, ha 26 anni e fino a prima dell’infortunio aveva pure una
discreta media realizzativa, considerando che tutto sommato giocava nella Roma, altri due
giocatori del Chelsea che piacciono al Milan sono: Chalobah
e Chukwuemeka.
Nessun commento:
Posta un commento