Da 5 anni il Milan non accedeva ai quarti di champions e proprio questo passaggio è la testimonianza che con l'arrivo di Allegri, i rossoneri si sono dotati di un nuovo progetto di rilancio e ringiovanimento della squadra, che trova conferme in questa qualificazione, che è stata molto a rischio e che sarebbe stato un vero peccato non ottenerla dopo il 4 a 0 dell'andata.
Ieri sera i fantasmi di La Coruna cominciarono ad aleggiare sullo stadio inglese in modo sinistro, fin già dal sesto minuto e sembravano potessero prendere corpo, ad ogni marcatura "surreale" dell'Arsenal, se non fosse stato che sul 3 a 0 "l'esorcista" Abbiati, prima parava di piede un tiro deviato e poi "ipnotizzava" Van Persie bloccando in due tempi il possibile 4 a 0, che sarebbe stato a giudicare dagli sguardi persi dei protagonisti rossoneri, la materializzazione della "maledizione".
Alla fine la grande paura, grazie da un pò di fortuna e ad un secondo tempo più attento e propositivo da parte del Milan, è diventata gioia per i nuovi traguardi che si prospettano, grazie ad Abbiati, Mexes e Van Bommel che hanno tenuto la barca in linea di galleggiamento, portando il "Diavolo" in un porto sicuro, piuttusto non si capisce il perchè di questa prestazione così opaca.
Ci sono linee di pensiero che imputano tutto alla convinzione di un risultato già acquisito che li ha svuotati delle motivazioni e dell'adrenalina necessari per un incontro comunque importante, altri invece pensano che si è trattato di un problema di organico (causa degli infortuni), non all'altezza del livello (quarti di finale) della competizione, visto che la panchina non dava possibilità di cambi che potessero incidere sull'andamento della gara, per me entranbi.
Con i rossoneri è già passato il Benfica che con la vincente di Apoel-Lione, potrebbe costituire una delle squadre che si preferirebbe incontrare ai quarti, per sperare di andare ancora avanti, ma dovremo aspettare il 16 marzo per sapere di che morte ci toccherà morire, adesso rituffiamoci in campionato con un'altra partita a rischio, almeno sotto l'aspetto mentale in quanto arriva un Lecce penultimo e decimato, che incarna però lo spirito battagliero del suo allenatore.
El Saarawy, Mesbah e forse anche Nocerino hanno risentito di questo esordio "importante", mentre inattesa è stata la prestazione mediocre di Emanuelson e Robinho, proprio quest'ultimo è stato a mio avviso il più negativo perchè non ha mai puntato l'uomo e sfruttato la sua velocità, rallentando l'azione e incartandosi in giochetti con la palla, perdendola con la squadra in uscita facendola rischiare.
Nel secondo tempo i "mostri" Thiago e Ibra si sono un pò ripresi ma lontani dal loro apporto abituale, così come Abate, mentre è risultato ottimo il ritorno di Aquilani che ha dato ordine, geometrie e concretezza al gioco in un momento di difficoltà, credo che il Milan lo riscatterà al di là delle presenze che farà a fine campionato e quindi dall'accordo che c'è con il Liverpool.
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