martedì 18 dicembre 2012

Festeggiati i 113 anni.

Dopo i festeggiamenti per i 113 anni dalla nascita del club, a cui ha partecipato sostanziosamente il Pescara, segnando addirittura 2 gol per i rossoneri, il Milan ora spera di potersi fare un gran bel regalo di Natale, battere la Roma (non è cosa scontata) e regalarsi il sesto posto che varrebbe l' Europa di serie B, ma pur sempre l'Europa per una squadra che è tra le più titolate e prestigose al mondo.
In vantaggio con Nocerino (al secondo gol consecutivo) dopo soli 35 secondi, il Milan ha spadroneggiato in largo e in lungo, mettendo in evidenza un pressing alto, organizzato, tenace ed efficace, che al Milan non si vedeva dai tempi di Sacchi, ciò nonostante il primo tempo si è concluso sull'1 a 0 con Perin chiamato solo all'ordinaria amministarzione.
Il ritorno in campo nel secondo tempo, evidenzia un Pescara aggrssivo e motivato e di contro un Milan appagato da quanto aveva fatto nel primo tempo e convinto di avere già ottenuto i 3 punti, come se Boskov non ci avesse insegnato niente con il suo famoso "partita finisce quando arbitro fischia", complice anche il doppio vantaggio arrivato dopo 5 minuti, su un tiro di Robinho (pare alla sua ultima gara al Meazza) deviato in rete da Abbruscato, per la prima autorete.
Il Pescara è vivo e si rimette in partita dopo circa 7/8 minuti, prima con il gol di Terlizzi (solita dormita sui calci piazzati per il Milan) e poi con il palo di Balzano che dalla trequarti sorprende Amelia (diventato intanto titolare), la spinta e le idee del primo tempo di Montolivo nel frattempo si sono esaurite e il Milan ha cominciato a sbandare.
Ci pensa il solito El Shaarawy a rimettere le cose a posto, suo il tiro per la seconda autorete, di Jonathas stavolta, e Milan sul 3 a 1 taglia le gambe ad un Pescara che nel secondo tempo non era dispiacuto, ancora Stefan per i 4 a 1 che corona l'ennesima ottima prestazione, appoggiando in rete senza sbagliare, un pallone servitogli da Pazzini.
Una vittoria che proietta la squadra verso l'appuntamento di Roma, inpensabile qualche mese fa, poi Allegri ha fatto l'allenatore, uscendo dagli alibi del mercato estivo e la squadra si sta posizionando nella sua classifica, che non è da primi posti (se avesse fatto l'allenatore prima però) ma da seconda fascia si, anche se la fase difensiva è ancora lacunosa, e Allegri sa che per diventare grandi bisogna ancora migliorarsi.
Vincere a Roma sicuramente non sarà la svolta, occorre dare continuità di risultati e prestazioni, e il mercato di gennaio può aiutare, c'è di bisogno in attacco nonostante i 32 gol fatti di cui 14 dal Faraone che ha una media superiore addirittura ad Ibra, piace Destro ma la Roma dopo i soldi spesi non se ne priverà, Pastore ha un ingaggio troppo alto, Weiss non è ancora pronto, così il cerchio si chiude attorno a Matri, Drogba, Biabiany e anche Barrientos.
In uscita Robinho e Pato direzione Brasile, occorre sempre sostituire De Jong, Galliani ha ripensato a Tymoschuk mentre Allegri ha dato il suo assenzo per uno tra; Bjernason 24 anni del Pescara e Arevalo Rios 31 anni del Palermo, in difesa invece Vlad Chiriches (23), difensore in forza alla Steaua Bucarest, rifiutato il  prestito senza garanzia di monetizzare, si sta pensando ad un prestito con obbligo di riscatto fissato a 6 milioni.

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