sabato 22 dicembre 2012

La profezia del falso "9".

La partita tra Roma e Milan si disputa come serale, è l'ultima gara della giornata, quindi si gioca dopo avere conosciuto i risultati e la classifica delle altre e la classifica dice che oltre all'imprendibile Juventus, il secondo posto, quello della Lazio è a soli 9 punti e che la vittoria contro la Roma, avrebbe messo la truppa di Allegri, a soli 6 punti addirittura dalla Champions sicura e a 5 dai preliminari.
Questo non è stato di stimolo per il Milan, anzi li ha deconcentrati convinti di avere già battuto una Roma che notoriamente lascia tanti spazi in difesa, dove gli attaccanti milanisti sarebbe andati a nozze, invece i rossoneri non avevano in testa quella carica necessaria per fare "grandi cose" e così è la tanta criticata Roma, che ha un organico di basso livello, a portarsi lei a 4 punti dalla Champins sicura.
Una Roma che..... e  non me ne vogliano i romanisti, non può definire: Bradley, Tachdsidis, Goicoechea, Piris o altri di valore internazionale, pero ha l'allenatore di "scuola" internazionale, c'è il modello "Barcellona", c'è la filofia di "Van Gal" e la scuola di "Zeman", anche Allegri ha la sua scuola, ma ci va per copiare perchè lui una sua "identità" di calcio non c'è l'ha, deve scimiottare il Barcellona con il falso "9", ma lui non è Guardiola, il Milan non è il Barcellona e Boateng non è neanche lontamente Fabregas.
Come dicevo il tecnico del Milan sceglie la formula d'attacco senza centravanti "di peso", con il tridente Robinho-El Shaarawy-Boateng, che poi non è un tridente, perchè ha un rifinitore dietro ad un attacco largo; in difesa Yepes e Mexes i due centrali e per il resto la solita formazione senza De Jong, quella che nelle ultime partite ha portato il Milan nella scia della Roma, ma non con la stessa concentrazione e determinazione.
Il Milan parte bene e prova a fare la partita: squadra alta, pressing e velocità, le stesse armi della Roma e mette sempre la palla dietro la linea alta dei difensori romani tanto da portare subito al tiro El Shaarawy, ed a un paio di fuorigioco negli inserimenti di Nocerino, ma a centrocampo i rossoneri lasciano troppi spazi alle ripartenze in massa dei giallorossi, un pericolo da non sottovalutare contro avversari che quando attaccano, fanno male.
Amelia (non ha grandi colpe, ma quando para lui i tiri sono sempre imparabili ?) evita subito con una spettacolare parata volante su tiro di Osvaldo, il vantaggio giallorosso,ma il gol arriva lo stesso con la solita palla inattiva (possibile che con Nesta o con Thiago, con Ancelotti o con Allegri è sempre la stessa cosa), colpo di testa di Burdisso che fulmina Amelia, un avvio di gara allucinante, perchè l'inerzia della partita era dei rossoneri e invece, la squadra di Allegri si ritrova sotto, lasciando ancora più spazi agli uomini di Zeman.
Il Milan ha quasi subito l'occasione per pareggiare, ma è la dimostrazione che non c'è la concentrazione giusta, anche l'implacabile El Shaarawy, cincischia troppo davanti a Goicoechea e invece di fulminarlo, tenta un dribbling che consente al portiere di intervenire, niente di scandaloso se non fosse perchè da quel momento i rossoneri escono dalla partita e vi entrano prepotentemente i giallorossi, con un grande calcio giocato in velocità che manda al tappeto il Milan.
Così prima Osvaldo e poi Lamela e dopo mezz'ora il Milan è già K.O. la partita è chiusa e i rossoneri continuano a giocarla senza mordente e con le gambe molli, mentre la Roma non molla la presa e rischia di dilagare, l'unica speranza è la solita metamorfosi nella ripresa e l'eventuale rimonta come già successo altre volte (come con il Napoli o con il Palermo), ma recuperare tre gol a questa Roma e con questo Milan è un'impresa.
Ma anche Allegri non era concentrato e la rivoluzione di formazione e modulo nell'intervallo (a Palermo e Napoli, ad esempio), innescando la reazione non c'è, lascia tutto invariato e invariato rimane anche il rendimento della squadra, devono passare altri 10 minuti e Totti che si divora il quarto gol, per mandare in campo finalmente Pazzini, sbilanciando però la squadra che dopo cinque minuti subisce il quarto gol.
La Roma si può rilassare, lasciando un po' di spazio ai rossoneri che ne approfittano e creano qualche occasione per segnare il gol della bandiera, ma sono imprecisi e sfortunati, visto che il pallone esce sempre di poco o trova sulla sua strada un insuperabile Goicoechea, che respinge tutto, a volte in modo quasi miracoloso, Allegri manda in campo anche l'ex Bojan al posto di Robinho (uno dei meno negativi e, forse, alla sua ultima apparizione in rossonero) e Muntari al posto di capitan Ambrosini e la Roma rimane in dieci per l'espulsione di Marquinhos, che interrompe con un ingenuo fallo di mano uno dei rari guizzi di El Shaarawy, lanciato verso la porta.
I gol rossoneri arrivano nel finale e in rapida successione: prima è Pazzini a guadagnarsi e realizzare il rigore (fallo di Goicoechea in uscita), poi è Bojan a segnare l'inutile gol dell'ex; la reazione questa volta è tardiva, il Milan prova a crederci per qualche minuto, ma la Roma non si fa più sorprendere e porta a casa una vittoria meritata, mentre i rossoneri devono meditare su una sconfitta che è un lungo passo indietro rispetto ai progressi dell'ultimo mese e avranno tempo per farlo, a patto di non essere troppo impegnati con le vacanze...
Si chiude così in modo negativo un anno tribolato e difficile e ora l'appuntamento è al nuovo anno solare, quindi proviamo a dimenticare in fretta questa delusione e a far festa lo stesso: buon Natale a tutti i tifosi del Milan dal profondo del cuore rossonero!

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