La giornata che il Milan si apprestava a vivere ieri contro la Roma, era una giornata speciale, la società rossonera infatti in settimana, ha compiuto i suoi 115 anni di storia, essendo nata nel dicembre 1899, in questi 115 anni di storia calcistica, il "diavolo" è sempre stato protagonista, in Italia e all'estero ed ieri contro i giallorossi, si voleva regalare il definitivo salto di qualità, che l'avrebbe fatto uscire da quel periodo buio in cui è entrato e tornare protagonista.
Se il salto di qualità era inteso come la vittoria a Roma, con una delle squadre di gran lunga, la migliore d'italia, questo salto di qualità non c'è stato, se invece si intendeva, continuità di risultati (0 a 0 e per mezz'ora in 10) e di prestazione, possiamo dire che tutto sommato, questo salto di qualità c'è stato, ma che ora occorre confermarlo alla ripresa del campionato, con qualche nuovo innesto e il recupero degli infortunati.
E' stato un bel Milan, a testa alta e con personalità, specie nei primi 15 minuti della gara e per lunghi tratti della ripresa, inevitabilmente però ha subito la pressione della Roma, nelle ultime mezze ore dei due tempi e per ragioni diverse, ma nel momento in cui si è dovuto difendere, lo ha fatto con dignità e senza troppo affanno, ecco perchè giudico positivo questo 0 a 0.
E' un Milan che ritrova la compattezza, la caparbietà e la voglia delle prime giornate, è un Milan che a malincuore ha fatto le sue scelte, ha dato l'addio definitivo ad Abbiati, con Diego Lopez che si conferma come certezza per il futuro, ha decretato il ritorno del play davanti alla difesa, anche se non in questo momento, ma con un Montolivo così, il gioco non può che partire da lui e poi, lo spettacolo puro, quello di Menez.
Non voglio paragonarlo a nessuno, ma nel calcio c'è bisogno di "innaffiare" le partite di queste giocate, non per niente il calcio è considerato uno spettacolo, alla pari di una rappresentazione operistica o teatrale e nel Milan il "tenore" è Menez, tunnel con il colpo di tacco, finte ubriacanti, per non parlare del gol dopo il fischio, un colpo di punta, da biliardo, che ha dato un effetto particolare al pallone che è andato in buca, proprio come la "palla", colpita con classe, dalla mezza punta della stecca.
Tutto questo ti fa riappacificare con il calcio e non importa se siamo lontani anni luce da Roma e Juventus, perchè ci stiamo attrezzando, in ritardo e senza il becco di un quattrino, ma ci stiamo attrezzando e cosa più importante, dobbiamo in tutti i modi completare l'organico, alla luce di quanto si è visto in queste ultime partite e per la scelta tattica che è stata fatta.
Con Honda in Coppa d'Asia dal 9 al 31 gennaio 2015, per 3 o 4 partite più quella di coppa italia, il Milan dovrà quindi fare a meno del giapponese, anche se oramai la soluzione sembra trovata, quella con Bonaventura in posizione più avanzata, ovvero El Shaarawy, Menez e Bonaventura, con il possibile arrivo anticipato di Suso, o un ritorno alla base di Verdi, che completerebbe il reparto di esterni, in modo che lo sforzo economico, venga a concentrarsi sul centrocampo.
Se il salto di qualità era inteso come la vittoria a Roma, con una delle squadre di gran lunga, la migliore d'italia, questo salto di qualità non c'è stato, se invece si intendeva, continuità di risultati (0 a 0 e per mezz'ora in 10) e di prestazione, possiamo dire che tutto sommato, questo salto di qualità c'è stato, ma che ora occorre confermarlo alla ripresa del campionato, con qualche nuovo innesto e il recupero degli infortunati.
E' stato un bel Milan, a testa alta e con personalità, specie nei primi 15 minuti della gara e per lunghi tratti della ripresa, inevitabilmente però ha subito la pressione della Roma, nelle ultime mezze ore dei due tempi e per ragioni diverse, ma nel momento in cui si è dovuto difendere, lo ha fatto con dignità e senza troppo affanno, ecco perchè giudico positivo questo 0 a 0.
E' un Milan che ritrova la compattezza, la caparbietà e la voglia delle prime giornate, è un Milan che a malincuore ha fatto le sue scelte, ha dato l'addio definitivo ad Abbiati, con Diego Lopez che si conferma come certezza per il futuro, ha decretato il ritorno del play davanti alla difesa, anche se non in questo momento, ma con un Montolivo così, il gioco non può che partire da lui e poi, lo spettacolo puro, quello di Menez.
Non voglio paragonarlo a nessuno, ma nel calcio c'è bisogno di "innaffiare" le partite di queste giocate, non per niente il calcio è considerato uno spettacolo, alla pari di una rappresentazione operistica o teatrale e nel Milan il "tenore" è Menez, tunnel con il colpo di tacco, finte ubriacanti, per non parlare del gol dopo il fischio, un colpo di punta, da biliardo, che ha dato un effetto particolare al pallone che è andato in buca, proprio come la "palla", colpita con classe, dalla mezza punta della stecca.
Tutto questo ti fa riappacificare con il calcio e non importa se siamo lontani anni luce da Roma e Juventus, perchè ci stiamo attrezzando, in ritardo e senza il becco di un quattrino, ma ci stiamo attrezzando e cosa più importante, dobbiamo in tutti i modi completare l'organico, alla luce di quanto si è visto in queste ultime partite e per la scelta tattica che è stata fatta.
Con Honda in Coppa d'Asia dal 9 al 31 gennaio 2015, per 3 o 4 partite più quella di coppa italia, il Milan dovrà quindi fare a meno del giapponese, anche se oramai la soluzione sembra trovata, quella con Bonaventura in posizione più avanzata, ovvero El Shaarawy, Menez e Bonaventura, con il possibile arrivo anticipato di Suso, o un ritorno alla base di Verdi, che completerebbe il reparto di esterni, in modo che lo sforzo economico, venga a concentrarsi sul centrocampo.
Quindi l'avanzamento di Bonaventura, inevitabilmente porta a rivedere la situazione a centrocampo, oltre a Poli, De Jong, Montolivo, Muntari ed Essien, numericamente senza neanche Van Ginkel (che tornerà al Chelsea), servirà sicuramente un sesto mediano e Brozovic fin qui è stato il candidato, ma sembra oramai indirizzato verso l'Arsenal, se non si troverà un'altra soluzione, spazio a Modic.
Ma per puntare al terzo posto e dopo avere scelto il modulo ad albero di Natale, il Milan sta provando a realizzare un doppio colpo per gennaio, il difensore Nastasic del Manchester City, la formula sarebbe quella del prestito con diritto di riscatto (ma hanno pensato a lui anche Inter e Lazio) e il pallino di Galliani, Destro, con cui ci riprova, dopo il tentativo fallito in estate, la proposta è uno scambio con El Shaarawy, che al rientro di Honda, sarebbe tagliato di nuovo fuori.
A questo punto Pazzini andrebbe via, in direzione Aston Villa, QPR o Burnley, che sono interessate al calciatore, così come Fernando Torres, ormai fuori dal progetto di Inzaghi, farà le valige già a gennaio, rientrando magari in uno scambio di prestiti con Cerci, mentre viste le difficoltà per arrivare a Nastasic, più per gennaio che per giugno, invece il Milan starebbe pensando a Munoz, che è in scadenza di contratto con il Palermo, però anche qui, il difensore classe 1989 interessa a Fiorentina e Lazio, vedremo.
Si torna all'albero di natale ? sembrerebbe proprio di si, io proprio per la presenza di Menez come prima punta, preferirei un 4-4-2, sarebbe un pò come Balotelli, accusato e giustamente di giocare lontano dalla porta, proprio per avere più peso in attacco, serve un attaccante stabilmente in area di rigore (Destro), con accanto la fantasia di Menez, a sinistra la classe di Bonaventura e a destra l'irruenza di Cerci, con Suso e Honda a completare gli esterni.
A questo punto mancherebbe, il sostituto di Destro e quello di Menez, certo c'è da lavorare e il compito più gravoso come al solito spetta a Galliani, che dovrà fare la "spesa", senza un soldo.
Accanto la maglia del 1899, in realtà una camicia.
Foto tratte dal web.
Si torna all'albero di natale ? sembrerebbe proprio di si, io proprio per la presenza di Menez come prima punta, preferirei un 4-4-2, sarebbe un pò come Balotelli, accusato e giustamente di giocare lontano dalla porta, proprio per avere più peso in attacco, serve un attaccante stabilmente in area di rigore (Destro), con accanto la fantasia di Menez, a sinistra la classe di Bonaventura e a destra l'irruenza di Cerci, con Suso e Honda a completare gli esterni.
A questo punto mancherebbe, il sostituto di Destro e quello di Menez, certo c'è da lavorare e il compito più gravoso come al solito spetta a Galliani, che dovrà fare la "spesa", senza un soldo.
Accanto la maglia del 1899, in realtà una camicia.
Foto tratte dal web.
Nessun commento:
Posta un commento