mercoledì 14 gennaio 2015

A stento. ma è vittoria.

Dopo "l'horror show", come qualcuno ha definito la prestazione del Milan a Torino, penso sia inutile continuare a parlare di terzo posto, invece forse è il caso di cominciare a giudicare il lavoro di Inzaghi, cercando di capire i progressi del progetto e la leadership dell'allenatore all'interno dello spogliatoio, con tutto il rispetto per Pippo, ma la situazione non è delle migliori, anzi a mio avviso credo stia precipitando.
E' un Milan che più passa il tempo e invece di migliorare fa passi indietro, sia sotto l'aspetto della mentalità, che sotto l'aspetto del gioco, passi veramente preoccupanti e qui Pippo deve avere la personalità, per dirci se è in grado di allenare a questi livelli e se è così, comunque lo deve fare da solo, deve essere l’unico a decidere su uomini e moduli.
E' vero che questo doveva essere l’anno zero, ma strada facendo doveva diventare l'anno uno, così invece si rischia di riproporre l'anno zero anche il prossimo anno, chi mi conosce sa, quanto mi piace il 4-3-3, ma così come lo interpreta il Milan non si può fare, questo modulo nei 3 davanti, va interpretato solo in due maniere, quello più classico con la prima punta di peso centrale e due mezzepunte brevilinei, gente che punta l'uomo e va ad attaccare la profondità, per mettere il traversone in area per l'ariete.
L'altro modo è quello con il falso nove, ma in questo caso Menez deve salire a centrocampo a formare il rombo con i centrocampisti e i due attaccanti esterni devono essere delle seconde punte, tipo Cerci e non improvvisati tali come Bonaventura, a centrocampo, meglio il regista davanti la difesa e in questo caso, Montolivo e non De Jong e le mezzeali alla Gattuso, quindi dinamici e non è il caso di Montolivo o di Muntari, capacissimi nell'interdizione e devono sapersi inserire, come Poli e Bonaventura.
Ora è vero che Menez sta giocando la sua miglior stagione in assoluto da prima punta, ma è altrettanto vero che questa squadra, non può prescindere da un centravanti e allora non potendo rinunciare a Menez e avendo la necessità della prima punta, l'unico modulo possibile è il 4-4-2, con cui Sacchi vinse tutto e di campioni che si sacrificavano ne aveva, quindi con quello che c'è ora al Milan, i 4 a centrocampo sarebbero: Cerci a destra (Honda), De Jong e Montolivo al centro e Bonaventura (El Shaarawy) a sinistra, Menez e Pazzini (Destro) di punta.
Ma al di là dei moduli, è nello spogliatoio che sembra essersi rotto qualcosa, oltre alla sfuriata di Muntari, è il nervosismo in campo, il segnale lampante di come le cose non vanno per il verso giusto, la partita di coppa Italia contro il Sassuolo quindi, doveva servire, oltre alla speranza di ricominciare a vincere qualcosa e al ritorno almeno nell' Europa B, anche a cominciare e rendere più chiare le cose e a capirci tutti di più.
Finalmente una vittoria che conta, il superamento del turno della Coppa Italia, che in questo momento, rappresenta l'unico obiettivo stagionale raggiungibile, è andata decisamente meglio, rispetto all'inizio di questo 2015, la squadra è stata ancora lenta e confusa nell'impostazione, ma se non altro almeno è stata più pressante, più presente direi, addirittura dopo il pareggio su rigore (inesistente), è stata pure arrembante.
Una buona partita se vogliano e una vittoria meritata senza dubbi, ma al primo tentativo e su calcio piazzato fra l'altro (al 46esimo), è andata in tilt, meno male che il gol è stato annullato, buonissima la prova di Cerci e Pazzini, che hanno avvalorato la tesi, che la punta centrale è indispensabile e che il cambio con Torres è più funzionale, ma adesso bisogna farla funzionare questa squadra, è per farlo non bisogna ascoltare nessuno; bisogna schierare l'impianto di gioco migliore e completarlo con gli acquisti necessari, senza adattare nessuno.
Dicevamo quindi delle buone notizie dal reparto avanzato, oltre alla prestazione di Pazzini e quella promettente di Cerci, che non ancora supportata dalla condizione fisica, si è visto un pimpante El Shaarawy calato alla distanza, ma che avrebbe meritato il gol, nonostante le difficoltà croniche del centrocampo, che fatica come sempre a costruire gioco e della difesa, che appena viene messa sotto pressione, prende delle imbarcate terribili, per non parlare, dell'impossibilità di risolvere l'annoso problema dei calci piazzati.
Il Milan una volta in vantaggio prova a chiudere la partita, al contrario di quanto fatto recentemente e potrebbe riuscirci, sul cross di De Sciglio Cerci colpisce il palo e di testa di Pazzini costringe Pomini alla parata miracolosa, ma arriva puntuale il pareggio del Sassuolo ed è bravo il Milan a reagisce, con Cerci che con una bella punizione impegna Pomini e poi da calcio d'angolo, pallone a Poli che colpisce la traversa, sulla respinta De Jong ribadisce in rete.
Intanto per quanto riguarda il mercato, sembra che su Pazzini si stia muovendo la Juventus, ma il suo acquisto sarebbe legato alla cessione già a gennaio di Giovinco alla Fiorentina, solo che la formica atomica, pare si sià già promesso all’Arsenal per la prossima stagione, per il resto si lavora su Destro, Baselli e adesso Siqueira, terzino sinistro in forza all'Atletico Madrid.
Foto tratte dal web.

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