lunedì 5 ottobre 2015

Dopo la sosta si deve ripartire.

La sconfitta del Milan contro il Napoli non è giustificabile e come era successo lo scorso anno per Inzaghi, è stato cancellato quanto di buono si era visto ad inizio stagione, Mihajlovic ha provato a metterci del suo, a trasmettere cattiveria e determinazione, ad una squadra che non ha più la mentalità vincente e le sconfitte di Genova prima e col Napoli ora, hanno abbattuto un gruppo che ha troppa paura e troppe difficoltà.
Il Milan ha collezionato 4 sconfitte su sette gare e ha incassato 13 reti, non ha mai segnato quando a perso e non ha mai ribaltato lo svantaggio, dopo 90 milioni di euro spesi, non possono essere questi i risultati ottenuti, anche se l'organico è incompleto, questo Milan sembra più fragile e disorientato di quello di Inzaghi. 
Mihajlovic non riesce a dare un'identità e una fisionomia di gioco alla squadra, non è un Milan diverso da quello di Inzaghi, mo sono diversi gli investimenti fatti, che non giustificano un tracollo del genere e che fa riflettere su come è stato costruito questo organico, senza regista ne trequartista e troppi giocatori mediocri e senza personalità. 
La Curva Sud ha prima sostenuto a gran voce la squadra, salvo poi riprendere i cori di contestazione, davanti ad un Milan allo sbando, in un San Siro tornato quasi a risplendere di circa 50000 spettatori, anche se per lo più tifosi partenopei.
Il Milan eppure ha un buono inizio, i rossoneri ci mettono impegno e decisione, provando a fare la partita, un inizio che fa ben sperare, c'è coraggio, ci sono buone idee e c'è voglia di fare, ma al primo episodio sfavorevole, c'è il crollo mentalmente ed è ancora lo sciagurato Zapata, che rilancia maldestramente su Insigne, che serve Allan, con la squadra in uscita. 
Il Milan resta in partita e prova a reagire, anche se non si procura nessuna occasioni da gol, nella ripresa però arriva il tonfo, dopo tre minuti arriva il raddoppio e il Napoli così domina agevolmente, un Milan che si è sgonfiato, con un pressing feroce che toglie il respiro e innesca le ripartenze micidiali. 
Inutile gettare la croce addosso ai giovani difensori, perchè si tratta di ragazzi promettenti, che bisognerebbe fare crescere con compagni esperti e forti al loro fianco e non lo sono sicuramente Zapata, Mexes e Alex, il Milan è oramai K.O., i tifosi lasciano in anticipo lo stadio, rassegnati a un'altra stagione anonima e ricca di vergogne e delusioni.
Il Milan ha corso poco, è stato poco reattivo e poco determinato, ha solo buttato palloni in avanti, è oramai una squadra allo sfascio e la sosta deve servire per ripartire, a ripresentare una squadra che faccia veramente il salto di qualità e torni ai livelli della sua storia e del suo blasone, i giocatori sono usciti dal campo tra i fischi e nemmeno la società è rimasta soddisfatta.
Dopo la partita, c’è stata sicuramente la solita telefonata tra Berlusconi e Galliani e sicuramente si sarà parlato anche della posizione di Mihajlovic, io credo che gli daranno ancora una possibilità dopo la sosta, se non dovesse cambiare registro, non lo terranno come hanno fatto con Inzaghi, fino a fine stagione, uno per la diversità degli investimenti e secondo perchè Pippo era un'istituzione rossonera, Sinisa non ha lo stesso credito.
Anche il tecnico è consapevole, che l'obiettivo del Milan se pur con un organico incompleto è tornare in Europa e che il tempo a disposizione è sempre di meno, forse addirittura dopo la sosta non ne avrà di più, lui non è tipo che da le dimissioni, ma la sua posizione adesso è molto in bilico.
Foto tratte dal web.

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