Il pareggio in settimana tra Lazio e Verona, valorizza di più quello di domenica scorsa ottenuto dal Milan con gli scaligeri, anche se resta sempre una grande occasione perduta, da tempo e da più parti sento dice che il Milan dovrebbe ripartire con un programma a lungo termine, ma il Milan degli ultimi anni lo ha sempre fatto, ha puntato sui giovani e ha lasciato scadere i contratti dei vecchi come: Abate, Montolivo e Bertolacci, giusto per dirne qualcuno, più a lungo termine di così!?
Il fatto che poi ogni anno è costretto a cambiare tanto, non significa che ha abbandonato il programma a lungo termine, non è che cambia per il solo gusto di cambiare, cambia la proprietà, cambiano gli obiettivi e cambiano i protagonisti per raggiungerli, ognuno porta una novità e nel frattempo c’è da sostituire i vecchi che vanno via, poi ci sono dei giocatori che non si ambientano e bisogna cambiarli, ma se è per questo anche l’Inter ha cambiato tanto.
Per esempio l'assenza di Bennacer si è notata tantissimo, ma più che altro si è notata l’assenza di un suo sostituto e/o di compagni di reparto capaci di non farne notare la sua assenza, per non cambiare sempre il Milan cosa dovrebbe fare, tenersi Biglia e gli altri fino al 2030? E poi magari domani arriva Spalletti con il suo 4-2-3-1 e deve lavorare per forza con questi giocatori?
Certo! Il Milan ha bisogno di stabilità, dalla proprietà, ai calciatori, passando per i dirigenti e per gli allenatori, Gattuso in un anno e mezzo di Milan ha avuto tre direttori sportivi, Mirabelli, Leonardo e per un certo verso anche Maldini, in un anno siamo passati dal 4-3-3 di Gattuso, al 4-3-1-2 di Giampaolo (non considero gli altri tentativi disperati), per finire con il 4-4-2 di Pioli, mi pare chiaro che questi moduli non li puoi fare sempre con gli stessi giocatori.
Quindi non è che il Milan cambia tanto, non si è ancora trovato il tecnico giusto per ripartire con un programma a lungo termine e ci sta, la Juve tornata dalla serie B ne ha cambiato di tecnici e giocatori prima di imbroccare il suo programma a lungo termine, ma anche l’Inter l’ha fatto, la Roma come il Milan non lo ha ancora trovato ed ha cominciato pure prima, purtroppo il tempo per “cuocere le uova” ci vuole, meglio sicuramente se si “cuocessero” con un po' di Europa, magari con una Champions, che se avessimo avuto Zlatan lo scorso anno non ci sarebbe sfuggita.
Ma parliamo di cose reali, partiamo più che da Ibra da Bennacer, da Theo Hernandez, da Romagnoli e spero da Donnarumma, se tutti gli altri non si danno una mossa o non troviamo un allenatore che li valorizzi a pieno, per puntare ai primi posti bisogna per forza cambiare tutti gli altri e la rivoluzione non la fai tutta in una estate (impossibile), la dovrai fare poco alla volta e a questo punto tutti a chiedersi; cosa fare il Milan in estate?
Intanto dove sarà il Milan in classifica in estate? Sembrerà banale ma tutto dipenderà dalla classifica, che cambierà tante cose, per primo la scelta dell’allenatore, con questa società non vedremo ma i uno dei migliori dieci allenatori al mondo (Klopp, Guardiola ecc.) sedere in panchina, quindi se ci riusciamo, potremo puntare ad un allenatore di primo piano ma non di primissimo e i nomi sono quelli: Allegri, Spalletti e Rangnick e comunque secondo me, pur avendo un contratto particolarmente articolato, se non è Champions Pioli non resta.
La crescita del Milan, il ritorno agli antichi splendori, passa oltre che da una gestione economica di alto livello, anche da un tecnico che abbia la personalità di allenare il Milan con tutti gli annessi e connessi, deve sapere gestire la crescita dei tanti giovani del progetto milanista, attirare grandi campioni per guidare i giovani e accattivarsi l’esigente pubblico rossonero, attraverso un chiaro e palpabile progetto di rilancio, senza voli pindarici o navigazioni a vista.
Niente da eccepire su Pioli, ha forse capito in ritardo che bisognava badare al sodo, ma poi per il resto c’è la sta mettendo tutta, ha fatto qualche scelta con coraggio ed essenzialmente sta mantenendo un profilo basso, ma senza il quarto posto non vedo proprio una sua conferma, se non entri in Champions è bocciatura per tutti, anche se non è colpa tua, tranne se, non si trovano altri prospetti superiori come è successo da ottobre e in quel caso si continuerà con l’usato sicuro.
Nonostante la società non si sbilanci e giustamente, l’idea resta quella di prendere in estate un allenatore per fare il salto di qualità (ammesso che sia), perché è il momento che tutti questi giovani spicchino il volo e al di là della possibilità di prendere Rangnick del Lipsia, il nome di Spalletti rimane quello più serio, perché ha già dimostrato in passato d’essere capace a portare una mentalità vincente, sia alla Roma che all’Inter.
Un’altra certezza è che chiunque arrivi, serve un giocatore che faccia coppia a centrocampo con Bennacer un giocatore che si completi in maniera adeguata con l’algerino, uno che non tenda a spingere troppo, che faccia la fase di contenimento, quando Bennacer viene in avanti a creare gioco e qui torna in ballo un calciatore simile a Bakayoko, permettendo all'algerino di avere maggior libertà di muoversi a tutto campo e poi un altro Ibrahimovic.
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