sabato 15 febbraio 2020

Ora testa al campionato.


Anch’io come credo la maggior parte di noi, sono soddisfatto della prestazione del Milan contro la Juve in Coppa Italia e voglio fare i complimenti alla squadra e a Pioli, so riconoscere quando una cosa è fatta bene oppure no, all’inizio l’ho criticato, mi sono proposto però di fargli i complimenti non appena me ne avrebbe dato modo e quindi complimenti sinceri, se li merita.
Contro la Juve era importante dare seguito alla prestazione fatta contro l’Inter, per dimostrare che non era stata solo una partita “riuscita” e basta, che il Milan adesso è questo, che questa squadra ha finalmente tirato fuori il carattere, che i giovani stanno maturando al di là del risultato e che ha quella qualità che ho sempre sostenuto che ci sia.
Il progetto comincia a prendere forma, certo c’è rammarico per due grandissime prestazioni in cui non è arrivato nulla, ma ci consola il fatto che adesso il Milan può valere la quinta forza del campionato, forse ora vale anche come l’Atalanta, bravo Boban ad imporsi e pretendere a gennaio un mercato diverso, dopo avere preteso prima anche un tecnico diverso.
La strada sembra stavolta veramente quella giusta, forse è troppo tardi per andarci a prendere quel benedetto quarto posto, ma adesso in barba ai soliti scettici, possiamo farci un pensierino, una squadra che ha tenuto bene testa alla Juventus, anche in dieci dopo l'espulsione di Theo Hernandez, è una squadra che deve credere alla possibilità di arrivare quarta.
Il 4-2-3-1 funziona, peccato che l’organico non è completo e parzialmente non è adatto, il ritorno di Torino purtroppo sarà tremendamente in salita, arrivarci con la vittoria e senza il gol subito sarebbe stato l’ideale, anche senza i tre squalificati, il ritorno della semifinale per noi è diventato oramai un terno al lotto, il Milan però adesso non può permettersi più di sbagliare in campionato.
Nelle ultime due partite con Inter e Juventus, il Milan per gran parte della partita ha fatto meglio dell'avversario e solo due episodi alla fine lo hanno condannato, adesso che c’è stata la crescita, bisogna dare anche continuità alle prestazioni e ai risultati, avere la convinzione che anche se l’obiettivo è difficile, deve essere il quarto posto, poi sicuramente non ci arrivi, ma siamo il Milan e dobbiamo crederci.
Non è una squadra che può vincere lo scudetto, ma è una squadra per arrivare in Champions, ha qualità ed è stata criticata in maniera eccessiva, abbiamo detto sempre che i giovani si devono aspettare e loro stanno arrivando, ma serve pure qualcuno esperto per guidarli e adesso c’è.
Adesso ci sono le basi per costruire il futuro, deve cominciare a pensare e a comportarsi da grande squadra, deve crederci di esserlo per acquisire la mentalità vincente della grande squadra, l'Atalanta sta in salute, ha dieci punti di vantaggio e lo scontro diretto a favore, ma una grande squadra non deve pensarci, i conti si fanno alla fine e poi si vede.
Piuttosto questa squadra che arrivi quarta o che arrivi sesta (perché questo deve essere il campionato del Milan), ha come prossimo step di crescita, quello di continuare a togliere altri rami secchi e programmare la sostituzione di chi non può essere eterno e non parlo solo di Ibrahimovic, contemporaneamente Elliott deve scegliere se vendere o se proseguire e infine fare chiarezza su chi deve comandare, se un dirigente economico (Gazidis) o quello tecnico (Boban-Maldini).
Che Ibrahimovic decida di smettere a giugno 2020 o a giugno 2022, il Milan deve avere già individuato il suo clone, sotto il punto di vista tecnico e mentale, per dare continuità di crescita al progetto e continuare ad avere un valore aggiunto (Messi-Modric) che guidi i giovani e un attaccante capace di tenere palla e dare il tempo di inserimento alle seconde linee (Scamacca?).
Per alcuni giocatori non ci possono essere vincoli o remore, quello che serve, serve e basta, stesso discorso vale per l’allenatore, Pioli sta facendo bene, però: al Modena nella prima stagione sfiora i play-off e nel campionato successivo è esonerato, a Parma fa bene nella coppa europea e male in campionato, viene esonerato, al Chievo fa 11° posto e l’anno successivo a Palermo viene esonerato, senza neanche cominciare il campionato.
Al Bologna sostituire Bisoli e fa il nono posto con 51 punti di cui 50 ottenuti nelle 33 partite nella sua gestione, l’anno successivo viene esonerato, alla Lazio arriva 3º e la stagione successiva viene esonerato, novembre 2016 va all’Inter vince 9 partite di fila tra campionato e coppe,  a maggio 2017 viene esonerato, alla Fiorentina fa un ottavo posto e l’anno successivo contestatissimo si dimette.
È questa sua tendenza a fare bene appena arriva e a rilassarsi il secondo anno, che non mi permette di pensare a lui come prossimo allenatore del Milan e poi c’è un contratto che parla chiaro, che lui ha firmato, che ha la riconferma e il prolungamento solo con il quarto posto.
È per questo motivo che si fanno un sacco di nomi per “disfarsi” di uno che sta facendo bene, anche l’Inter pur avendo conquistato la Champions con Spalletti lo ha cambiato con uno ritenuto migliore e addirittura la Juventus che aveva vinto cinque scudetti con Allegri, ha cambiato per uno ritenuto migliore, ora dico: perché per gli altri vale tutto e per il Milan c’è sempre questa rottura di scatole?
Se ci sarà motivo di migliorarsi lo faremo, se no restiamo con Pioli, ma di sicuro il Milan non cambia così per cambiare, l’UEFA ha escluso il Manchester City dalla Champions League per le prossime due stagioni, per il fair play finanziario e gli ha dato pure una multa di 30 milioni di euro, ma non è di questo che voglio parlarvi.
Se Arnault (come si continua a dire) comprasse il Milan (una delle condizioni per cui Raiola lascerebbe al Milan Donnarumma) e Guardiola decidesse di accettare un Milan in Europa League, invece di un City senza coppe, terreste Pioli? Allora parliamo dei rigori.
Per me Il problema è la norma che non è chiara, anzi l’hanno ingarbugliata a posta, in modo che all’interno di tutti queste pieghe, si potesse trovare sempre la giustificazione per l’arbitro, servono regole precise, la palla presa in area è sempre rigore e basta, così non si presta a interpretazioni, è uguale per tutti, è uguale anche per De ligt (non si capisce perché i suoi tocchi di mano, non sono mai rigore e tutti gli altri si).
Se si lascerà sempre spazio all'interpretazione, ci saranno sempre errori e polemiche, rigore a parte e non solo il solo, la direzione di Valeri nel suo insieme non mi è piaciuta, forse non era rigore quello di Calabria e lo era quello di Rebic, manca l’uniformità.
L’arbitro può non decide bene, perché non è facile decidere in pochi secondi e magari in una posizione non ideale, il VAR ha tutto il tempo e tutte le posizioni che vuole, non deve mandare l’arbitro a rivederlo, deve decide per lui e poi io più che la “chiamata”, allargherei le competenze del VAR a tutto il campo, perché non ha senso prendersi un rigore (anche giusto) e poi magari c’era da fischiare prima un fallo a metà campo.
Il rigore non c'era perché l'azione nasce da un fallo evidente di Alex Sandro su Ibrahimovic, poi Calabria salta di testa e mentre è ancora in area viene colpito dal pallone mentre è di spalle, anche se ha il braccio largo, questo gli serve per “atterrare” in equilibrio, un gesto naturale che l’arbitro ha interpretato fatto con malizia, non si può arbitrare credendo di sapere cosa passa nella mente del calciatore, ci si deve attenere ai fatti e alle regole, non si deve interpretare e nemmeno affidarsi alla discrezionalità.
Comunque sembra che il Milan a proposito di migliorare e consolidare il gruppo, stia pensando di nuovo a Bakayoko attualmente in prestito al Monaco, il giocatore non ha dimenticato il Milan e ha voglia di tornare, mi pare che possa essere considerato come un gesto di scuse e proprio questa volontà potrebbe risultare decisiva per averlo ancora a Milanello.
Si parla anche di Rodrigo De Paul, senza asta con Inter e Napoli e con una richiesta congrua, è un giocatore che secondo me al Milan ci può stare e che potrebbe diventare magari quel valore aggiunto per il dopo Ibra, un altro nome che ricorre spesso è quello di Zaracho, “talentuoso” centrocampista del Racing Club de Avellaneda, il Milan ha già offerto 15 milioni, il Racing ne vorrebbe 20, se il giocatore vale e nessuno apre l’asta, potremo aggiungeremo un altro talento da fare maturare e quindi da aspettare.


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