Anch’io come credo la
maggior parte di noi, sono soddisfatto della prestazione del Milan contro la
Juve in Coppa Italia e voglio fare i complimenti alla squadra e a Pioli, so
riconoscere quando una cosa è fatta bene oppure no, all’inizio l’ho criticato,
mi sono proposto però di fargli i complimenti non appena me ne avrebbe dato
modo e quindi complimenti sinceri, se li merita.
Contro la Juve era
importante dare seguito alla prestazione fatta contro l’Inter, per dimostrare che
non era stata solo una partita “riuscita” e basta, che il Milan adesso è questo,
che questa squadra ha finalmente tirato fuori il carattere, che i giovani
stanno maturando al di là del risultato e che ha quella qualità che ho sempre
sostenuto che ci sia.
Il progetto comincia a
prendere forma, certo c’è rammarico per due grandissime prestazioni in cui non
è arrivato nulla, ma ci consola il fatto che adesso il Milan può valere la
quinta forza del campionato, forse ora vale anche come l’Atalanta, bravo Boban
ad imporsi e pretendere a gennaio un mercato diverso, dopo avere preteso prima
anche un tecnico diverso.
La strada sembra stavolta
veramente quella giusta, forse è troppo tardi per andarci a prendere quel
benedetto quarto posto, ma adesso in barba ai soliti scettici, possiamo farci
un pensierino, una squadra che ha tenuto bene testa alla Juventus, anche in
dieci dopo l'espulsione di Theo Hernandez, è una squadra che deve credere alla
possibilità di arrivare quarta.
Il 4-2-3-1 funziona,
peccato che l’organico non è completo e parzialmente non è adatto, il ritorno di Torino purtroppo sarà
tremendamente in salita, arrivarci con la vittoria e senza il gol subito
sarebbe stato l’ideale, anche senza i tre squalificati, il ritorno della
semifinale per noi è diventato oramai un terno al lotto, il Milan però adesso
non può permettersi più di sbagliare in campionato.
Nelle ultime due partite con Inter e
Juventus, il Milan per gran parte della partita ha fatto meglio dell'avversario
e solo due episodi alla fine lo hanno condannato, adesso che c’è stata la
crescita, bisogna dare anche continuità alle prestazioni e ai risultati, avere
la convinzione che anche se l’obiettivo è difficile, deve essere il quarto
posto, poi sicuramente non ci arrivi, ma siamo il Milan e dobbiamo crederci.
Non è una squadra che può vincere lo
scudetto, ma è una squadra per arrivare in Champions, ha qualità ed è stata
criticata in maniera eccessiva, abbiamo detto sempre che i giovani si devono
aspettare e loro stanno arrivando, ma serve pure qualcuno esperto per guidarli
e adesso c’è.
Adesso ci sono le basi per costruire il
futuro, deve cominciare a pensare e a comportarsi da grande squadra, deve
crederci di esserlo per acquisire la mentalità vincente della grande squadra,
l'Atalanta sta in salute, ha dieci punti di vantaggio e lo scontro diretto a
favore, ma una grande squadra non deve pensarci, i conti si fanno alla fine e
poi si vede.
Piuttosto questa squadra che arrivi
quarta o che arrivi sesta (perché questo deve essere il campionato del Milan), ha
come prossimo step di crescita, quello di continuare a togliere altri rami
secchi e programmare la sostituzione di chi non può essere eterno e non parlo
solo di Ibrahimovic, contemporaneamente Elliott deve scegliere se vendere o se proseguire
e infine fare chiarezza su chi deve comandare, se un dirigente economico
(Gazidis) o quello tecnico (Boban-Maldini).
Che Ibrahimovic decida di smettere a
giugno 2020 o a giugno 2022, il Milan deve avere già individuato il suo clone,
sotto il punto di vista tecnico e mentale, per dare continuità di crescita al
progetto e continuare ad avere un valore aggiunto (Messi-Modric) che guidi i
giovani e un attaccante capace di tenere palla e dare il tempo di inserimento
alle seconde linee (Scamacca?).
Per alcuni giocatori non ci possono
essere vincoli o remore, quello che serve, serve e basta, stesso discorso vale per l’allenatore, Pioli sta
facendo bene, però: al Modena nella prima stagione sfiora i play-off e nel campionato successivo è esonerato, a
Parma fa bene nella coppa europea e male in campionato, viene esonerato, al Chievo fa 11° posto e l’anno
successivo a Palermo viene esonerato, senza neanche
cominciare il campionato.
Al Bologna sostituire
Bisoli e fa il nono posto con 51 punti di cui 50 ottenuti nelle 33 partite
nella sua gestione, l’anno successivo viene esonerato, alla Lazio arriva 3º e la stagione successiva viene esonerato,
novembre 2016 va all’Inter vince 9 partite di fila tra campionato e coppe, a maggio
2017 viene esonerato, alla Fiorentina fa un ottavo posto e l’anno successivo contestatissimo si
dimette.
È questa sua tendenza a
fare bene appena arriva e a rilassarsi il secondo anno, che non mi permette di
pensare a lui come prossimo allenatore del Milan e poi c’è un contratto che
parla chiaro, che lui ha firmato, che ha la riconferma e il prolungamento solo
con il quarto posto.
È per questo motivo che
si fanno un sacco di nomi per “disfarsi” di uno che sta facendo bene, anche
l’Inter pur avendo conquistato la Champions con Spalletti lo ha cambiato con
uno ritenuto migliore e addirittura la Juventus che aveva vinto cinque scudetti
con Allegri, ha cambiato per uno ritenuto migliore, ora dico: perché per gli
altri vale tutto e per il Milan c’è sempre questa rottura di scatole?
Se ci sarà motivo di
migliorarsi lo faremo, se no restiamo con Pioli, ma di sicuro il Milan non
cambia così per cambiare, l’UEFA ha escluso il Manchester City dalla Champions
League per le prossime due stagioni, per il fair play finanziario e gli ha dato
pure una multa di 30 milioni di euro, ma non è di questo che voglio parlarvi.
Se Arnault (come si
continua a dire) comprasse il Milan (una delle condizioni per cui Raiola
lascerebbe al Milan Donnarumma) e Guardiola decidesse di accettare un Milan in
Europa League, invece di un City senza coppe, terreste Pioli? Allora parliamo
dei rigori.
Per me Il problema è la norma che non è chiara,
anzi l’hanno ingarbugliata a posta, in modo che all’interno di tutti queste
pieghe, si potesse trovare sempre la giustificazione per l’arbitro, servono
regole precise, la palla presa in area è sempre rigore e basta, così non si
presta a interpretazioni, è uguale per tutti, è uguale anche per De ligt (non
si capisce perché i suoi tocchi di mano, non sono mai rigore e tutti gli altri
si).
Se si lascerà sempre spazio
all'interpretazione, ci saranno sempre errori e polemiche, rigore a parte e non
solo il solo, la direzione di Valeri nel suo insieme non mi è piaciuta, forse
non era rigore quello di Calabria e lo era quello di Rebic, manca l’uniformità.
L’arbitro può non decide
bene, perché non è facile decidere in pochi secondi e magari in una posizione
non ideale, il VAR ha tutto il tempo e tutte le posizioni che vuole, non deve
mandare l’arbitro a rivederlo, deve decide per lui e poi io più che la “chiamata”,
allargherei le competenze del VAR a tutto il campo, perché non ha senso
prendersi un rigore (anche giusto) e poi magari c’era da fischiare prima un
fallo a metà campo.
Il rigore non c'era
perché l'azione nasce da un fallo evidente di Alex Sandro su Ibrahimovic, poi Calabria
salta di testa e mentre è ancora in area viene colpito dal pallone mentre è di
spalle, anche se ha il braccio largo, questo gli serve per “atterrare” in
equilibrio, un gesto naturale che l’arbitro ha interpretato fatto con malizia,
non si può arbitrare credendo di sapere cosa passa nella mente del calciatore,
ci si deve attenere ai fatti e alle regole, non si deve interpretare e nemmeno
affidarsi alla discrezionalità.
Comunque sembra che il
Milan a proposito di migliorare e consolidare il gruppo, stia pensando di nuovo
a Bakayoko attualmente in prestito al Monaco, il giocatore non ha dimenticato il
Milan e ha voglia di tornare, mi pare che possa essere considerato come un
gesto di scuse e proprio questa volontà potrebbe risultare decisiva per averlo
ancora a Milanello.
Si parla anche di
Rodrigo De Paul, senza asta con Inter e Napoli e con una richiesta congrua, è
un giocatore che secondo me al Milan ci può stare e che potrebbe diventare
magari quel valore aggiunto per il dopo Ibra, un altro nome che ricorre spesso
è quello di Zaracho, “talentuoso” centrocampista del
Racing Club de Avellaneda, il Milan ha già offerto 15 milioni, il Racing ne
vorrebbe 20, se il giocatore vale e nessuno apre l’asta, potremo aggiungeremo
un altro talento da fare maturare e quindi da aspettare.
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