mercoledì 17 luglio 2019

Eliminazione naturale.


Dopo la rinuncia di Dragotto e Ferrero, al momento sembrano essere rimasti in due, i gruppi concorrenti al bando per l’assegnazione del titolo sportivo, quello di Di Piazza, imprenditore italiano-americano originario di San Giuseppe Jato, che si è dichiarato pronto a provare a prendere il titolo e che sta preparando il progetto da presentare e il gruppo Mirri-Sagramola, che per certi versi sembra in vantaggio sull’italo-americano.
I fratelli Mirri già a febbraio, hanno pagato 2 milioni e 800 mila euro, per la concessione dei diritti pubblicitari all'interno dello stadio, per aiutare l’ormai fallito Palermo nelle sue difficoltà economiche e poi sono “soci” di Sagramola, l’ex amministratore delegato del Palermo del primo Zamparini, la loro idea sarebbe quella di creare un progetto che punti sui giovani, da far crescere insieme con squadra e società.
La competenza di Sagramola non si mette in dubbio, forse la disponibilità economica dei Mirri, con la scalata alle categorie maggiori, potrebbe essere messa in discussione, perché è bello il progetto dei giovani, ma non è garanzia di serie A nel breve termine, ci vogliono certezze, solidità economica e continuità, il primo anno sarà facile, ma più si va avanti e più gli impegni crescono, Palermo è una piazza ambiziosa e importante. 
Già dei cari e vecchi amici, si stanno adoperando per un loro contributo fattivo per il nuovo Palermo, tra questi l’ex D.S. Perinetti, praticamente palermitano d’adozione e che per questo non esclude un proprio ritorno, essendo già ripartito dalla serie D con il Venezia, figuriamoci se non lo facesse per il Palermo.
Il primo calciatore ad accettare di rimanere nel nuovo Palermo, indipendentemente dalla categoria è Mazzotta, a lui si è aggiunto un altro palermitano che ha a cuore Palermo e la sua squadra, si tratta di Andrea Accardi, che in attesa di conoscere la nuova proprietà dei rosanero in Serie D, ha detto di voler dare la priorità alla nuova società, anche se ha ricevuto già diverse offerte.
A loro si è poi unito anche Sorrentino, l'ex capitano del Palermo è legato ai colori rosanero e lo possiamo considerare uno di noi, non ha trovato ancora una squadra, è vero che è avanti con gli anni, ma ancora altri due/tre anni li può fare benissimo e accetterebbe di tornare a Palermo per giocare in Serie D, facendo una scelta di cuore e non di categoria.
Avremmo già un D.S; il portiere, il terzino sinistro e un difensore centrale, servirebbe l’allenatore e Iachini, potrebbe essere l’allenatore giusto per portare il nuovo Palermo in A, fin qui ha rifiutato tutte le proposte, Palermo per lui non è una questione di categoria ma di programmi, per farlo decidere ad accettare, anche se il candidato dei Mirri sembrerebbe essere Zeman.
Intanto prendiamo visione della nuova realtà, solo le prime squadre classificate nei nove gironi della Serie D, saranno promosse direttamente in Serie C, un’impresa tutt’altro che facile, tutte le squadre che si sono classificate dal secondo al quinto posto, partecipano ai play-off, in una gara unica secondo questo schema: 2^ contro 5^ e 3^ contro 4^ e gioca in casa, quella con il miglior piazzamento in classifica.
Le vincenti s’incontreranno nella seconda fase, sempre in gara unica con la squadra di casa individuata dal piazzamento ottenuto in campionato, le nove squadre vincitrici saranno inserite in una graduatoria per i ripescaggi.
Ma finalmente il Palermo potrebbe vincere dopo la coppa Italia di serie C, lo scudetto di serie D (non è una bella consolazione), le nove squadre che si classificano al primo posto dei nove gironi, verranno divise in tre triangolari, si giocheranno gare di sola andata, con una squadra che riposerà a turno,  passano alla fase successiva le vincenti dei rispettivi triangolari, a cui va ad aggiungersi la seconda migliore classificata, le semifinali e finale, si giocheranno in campo neutro e in caso di parità si passerà direttamente ai calci di rigore.

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