Dopo la rinuncia di Dragotto e Ferrero, al momento sembrano essere rimasti
in due, i gruppi concorrenti al bando per l’assegnazione del titolo sportivo,
quello di Di Piazza, imprenditore italiano-americano originario di San Giuseppe
Jato, che si è dichiarato pronto a provare a prendere il titolo e che sta preparando
il progetto da presentare e il gruppo Mirri-Sagramola, che per certi versi
sembra in vantaggio sull’italo-americano.
I fratelli Mirri già a febbraio, hanno pagato 2 milioni e 800 mila
euro, per la concessione dei diritti pubblicitari all'interno dello stadio, per
aiutare l’ormai fallito Palermo nelle sue difficoltà economiche e poi sono
“soci” di Sagramola, l’ex
amministratore delegato del Palermo del primo Zamparini, la loro idea sarebbe
quella di creare un progetto che punti sui giovani, da far crescere insieme con
squadra e società.
La competenza di Sagramola non si mette in
dubbio, forse la disponibilità economica dei Mirri, con la scalata alle categorie
maggiori, potrebbe essere messa in discussione, perché è bello il progetto dei
giovani, ma non è garanzia di serie A nel breve termine, ci vogliono certezze,
solidità economica e continuità, il primo anno sarà facile, ma più si va avanti
e più gli impegni crescono, Palermo è una piazza ambiziosa e importante.
Già dei cari e vecchi amici, si stanno adoperando
per un loro contributo fattivo per il nuovo Palermo, tra questi l’ex D.S.
Perinetti, praticamente palermitano d’adozione e che per questo non esclude un
proprio ritorno, essendo già ripartito dalla serie D con il
Venezia, figuriamoci se non lo facesse per il Palermo.
Il primo calciatore ad accettare di rimanere nel
nuovo Palermo, indipendentemente dalla categoria è Mazzotta, a lui si è
aggiunto un altro palermitano che ha a cuore Palermo e la sua squadra, si
tratta di Andrea Accardi, che in attesa di conoscere la nuova proprietà dei
rosanero in Serie D, ha detto di voler dare la priorità alla nuova
società, anche se ha ricevuto già diverse offerte.
A loro si è poi unito anche Sorrentino, l'ex capitano
del Palermo è legato ai colori rosanero e lo possiamo considerare uno di noi,
non ha trovato ancora una squadra, è vero che è avanti con gli anni, ma ancora
altri due/tre anni li può fare benissimo e accetterebbe di tornare a Palermo
per giocare in Serie D, facendo una scelta di cuore e non di categoria.
Avremmo già un D.S; il portiere, il terzino
sinistro e un difensore centrale, servirebbe l’allenatore e Iachini, potrebbe essere
l’allenatore giusto per portare il nuovo Palermo in A, fin qui ha rifiutato
tutte le proposte, Palermo per lui non è una questione di categoria ma di
programmi, per farlo decidere ad accettare, anche se il candidato dei Mirri
sembrerebbe essere Zeman.
Intanto prendiamo visione della nuova realtà, solo le prime squadre
classificate nei nove gironi della Serie D, saranno promosse direttamente in
Serie C, un’impresa tutt’altro che facile, tutte le squadre che si sono
classificate dal secondo al quinto posto, partecipano ai play-off, in una
gara unica secondo questo schema: 2^ contro 5^ e 3^ contro 4^ e gioca in casa,
quella con il miglior piazzamento in classifica.
Le vincenti s’incontreranno nella seconda fase, sempre in gara unica
con la squadra di casa individuata dal piazzamento ottenuto in campionato, le
nove squadre vincitrici saranno inserite in una graduatoria per i ripescaggi.
Ma finalmente il Palermo potrebbe vincere dopo la
coppa Italia di serie C, lo scudetto di serie D (non è una bella consolazione),
le nove squadre che si classificano al primo posto dei
nove gironi, verranno divise in tre triangolari, si giocheranno gare di
sola andata, con una squadra che riposerà a turno, passano alla fase successiva le vincenti dei
rispettivi triangolari, a cui va ad aggiungersi la seconda migliore
classificata, le semifinali e finale, si giocheranno in campo neutro e in caso
di parità si passerà direttamente ai calci di rigore.
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