Il 2 novembre a san Siro ci sarà una
sorta di spareggio, tra il Milan a 7 punti e il Salisburgo a 6, per tornare tra
le prime 16 d'Europa dopo nove anni, basterà ripetere l’ottima prova offerta a
Zagabria, occorrerà non perdere e
ottenere un pareggio nell'ultima partita del girone di Champions, per approdare agli ottavi di finale.
De Ketelaere continua a essere l’unica nota
negativa del Milan anche in Champions, il ragazzo almeno al momento, non ha un
carattere così forte e sta pagando l'ambientamento ad un altro tipo di calcio,
tecnicamente e forse anche tatticamente non ha nulla da imparare, ma bisogna
costruirlo sotto l'aspetto mentale e della personalità, la maglia del Milan è pesante,
lo è stato per tanti altri prima di lui, che magari sono arrivati a Milanello anche
un po' più sgamati.
È indubbio che ha un grande talento e che
ci vorrà del tempo, bisognerà aspettarlo pazientemente, ma la preoccupazione
maggiore e che il ragazzo non entri nella “saudade”
dei brasiliani, che questo periodo di difficoltà di adattamento, non finisca
per diventare una sorta di solitudine, di nostalgia, io avevo già pensato alla
possibilità di darlo in prestito in un ambiente con meno pressioni, Sassuolo
per esempio, ma forse sarebbe meglio un suo ritorno in prestito al Brugge.
Un prestito che gli permetta di ritrovarsi e tornare
caratterialmente più maturo, specie adesso che stanno venendo fuori: Diaz,
Pobega e Vranchx e il Milan se lo può permettere, perché il Milan sta
dimostrando di essere diventato forte, di essere una squadra veloce e con un
grande spirito di gruppo, così come dice Capello che
lo ha seguito in passato, quando aveva la palla ai piedi faceva
delle cose mai viste, De Ketelaere adesso non le fa più.
Resta comunque un grande giocatore, con grande
qualità e con grande visione di gioco, solo che gioca con un ritmo inferiore
rispetto ai suoi compagni e anche rispetto agli avversari, è ancora troppo
timido, gli manca qualcosa e credo che si tratti di una questione di morale, di una questione psicologica, forse dopo il mondiale riprenderà
con più stimoli e l’inserimento nei meccanismi di gioco del Milan, sarà più
semplice.
Tornando al Milan e al superamento del girone di Champions, lo scorso anno si trattava
di un pio desiderio, quest‘anno è sempre stato l’obiettivo dichiarato e la
qualificazione è alla portata, servirà non perdere l’ultima partita, in Europa
c’è bisogno di alzare l’asticella, far parte delle 16 migliori squadre europee
e provare a passare la prima partita a eliminazione diretta, il passaggio agli
ottavi vale tantissimo in termini sportivi, di blasone ma anche
finanziariamente.
La partecipazione ai gironi di Champions, ci ha portato 15,64
milioni, la qualificazione agli ottavi potrebbe portare altri 9,6 milioni e
sarebbero 25,24 milioni, più 2,8 milioni per ogni vittoria (2 con la Dinamo) e
930 mila euro per ogni pareggio (mettiamo 2 con il Salisburgo), sarebbero altri
7,46 milioni, per un totale di 32,7 milioni, con cui praticamente ci saremmo
pagati De Ketelaere.
Rebic sulla corsia di destra è una soluzione che ho sempre auspicato e che ritengo molto interessante, perché potrebbe risolvere tanti problemi in un colpo solo, Rebic a destra e Leao a sinistra, significherebbe avere due giocatori forti e imprevedibili, capaci di strappi e accelerazioni improvvise, forse con questo schieramento servirebbe un equilibratore, per me potrebbe essere più Pobega che Krunic, anche se Rebic è uno che torna spesso indietro a dare una mano, meglio e più di Leao, ma il suo unico handicap è la continuità, perché ha già dimostrato giocando anche da punta centrale, di potere giocare in tutte le posizioni in attacco.
RedBird è impaziente di costruire lo stadio
e il presidente Scaroni ha ripetuto, che esiste la possibilità di costruirne
uno “anche da soli”, intanto perché l’idea è più affascinante di quella di
avere uno stadio in comproprietà e poi per i tempi biblici del comune di Milano,
nonché per la condizione economica-finanziaria dell’Inter, che potrebbero
portare l’inizio dei lavori del nuovo San Siro, alla data di consegna dell’ipotetico
RedBird Stadium di Sesto San Giovanni.
Capitolo Gazidis, l’AD è in uscita dal
Milan (scadenza del contratto il 4 dicembre 2022), per un evidente motivo di
bon ton, non c’è stata nessuna notizia sulla sua successione, allora, il suo
primo anno al Milan, con la sua politica dei giovani, con la negazione di ogni
tipo di investimento in nome del FPF e per la sua ostinata e quanto mai
inopportuna rincorsa al tecnico tedesco, non è stato fallimentare, ma ha
attirato a sé tutte le antipatie possibili e immaginabili.
Con l’arrivo di Ibrahimovic, si è
trasformato anche lui in un milanista convinto, ha cambiato pure l’atteggiamento
ed è stato autore di un eccellente lavoro, svolto in condizioni di grande
difficoltà economico-tecnica, Gazidis dovrebbe rientrare in patria per curare
meglio la propria salute, ma è intenzionato a restare, tant’è che ha detto di
parlare con Cardinale e ascoltare cosa gli propone, in un modo o nell’altro se
lui proprio non può restare, che la successione venga affidata a una persona
che ha conoscenza della materia, così come ha dimostrato Gazidis e se fosse possibile
anche tifoso, così come è diventato lui, non gusterebbe.
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