giovedì 17 novembre 2022

Il gioco ora non è più, armonioso

 

Dopo quella con lo Spezia, altra vittoria casalinga sofferta fino a oltre il 90esimo, vero è che il Milan ha solo due punti in meno della scorsa stagione, ma è pure vero che non ha più quel gioco armonioso che aveva la scorsa stagione, che ha contraddistinto i rossoneri, se lo dice pure Maldini, vuol dire che non mi sto inventando nulla.

Otto punti dal Napoli sono molti, ma dopo il Mondiale comincerà un altro campionato, dove mi auguro che i rapporti di forza possano cambiare nella lotta allo scudetto, nessuno al Milan è soddisfatto di quanto fatto in questa prima parte di campionato, solo qualche ben pensante, è inopinabile che i rossoneri hanno perso pezzi per strada, ma una volta di più Pioli, avrebbe dovuto varare le novità tattiche annunciate, adattandosi alla situazione.

Spero che ci sia in tutti la voglia di restare in corsa per la seconda stella e che non si scelga di concentrare tutto su di un improbabile passaggio del turno in Champions, la sosta arriva al momento giusto, perché nelle ultime partite si è visto un Milan anche stanco e servirà per ricaricare le batterie e per preparare la seconda parte di stagione, se crede nella rimonta però, deve essere pure convinto che servirà un'altra squadra, alla ripresa del campionato.

Nel 2023 i rossoneri giocheranno in quattro competizioni: lo scudetto, la Champions, la Coppa Italia e la Supercoppa italiana, ma se vogliamo vincere qualcosa, dobbiamo ritrovare il vero Milan, che deve ritrovarsi nel gioco e oltre ai rinnovi di Bennacer e Leao, a fine stagione vanno in scadenza: Mirante e Tatarusanu (difficilmente verranno prolungati) e Ibrahimovic, Giroud firmerà il prolungamento mentre per Diaz, Dest e Vranckx, sarà fondamentale il girone di ritorno per guadagnarsi il riscatto e Bakayoko è in uscita già a gennaio, sempre a gennaio potrebbe arrivare Ziyech e partire Adli.

Per quanto riguarda le polemiche sugli episodi incriminati, sull’intervento di Tomori su Ikonè in area, Tomori tocca il pallone e poi scivolando con il piede “di richiamo”, va a colpire il piede di Ikonè, movimento “congruo” in fase di scivolata e il tocco sul pallone è evidente, per l'ex arbitro Marelli, nel contrasto Tomori tocca contemporaneamente la gamba destra di Ikoné, il var  non interviene perché è una valutazione di campo, non assegnare il rigore è la scelta più corretta, per Casarin, Tomori sposta il pallone senza danneggiare Ikonè.

Per il giornalista Trevisani: "Il calcio è uno sport di contatto. Un contatto come quello tra Tomori e Ikone non lo fischiano nemmeno a centrocampo. In Champions League e in Europa sono interventi che non fischiano mai. Tomori ha fatto un intervento eccezionale, allungandosi tutto e prendendo con la punta il pallone. In Premier League o in Champions League non avrebbero nemmeno fatto il check al VAR". 

L’altro episodio è quello del presunto fallo di Rebic sul portiere, c’è Rebic che salta in area, guardando il pallone, Terracciano è terribilmente in ritardo sull’uscita e frana sul croato, niente di niente, per Cesari a centrocampo l’arbitro Sozza è molto vicino, è la gamba destra di Duncan che sia allarga su Rebic, non è mai fallo, poi c'è un contrasto tra il portiere e Rebic, ma sono due giocatori che si muovono l'uno verso l'altro, per Di Canio: “Terracciano estende le braccia in avanti perché è in ritardo e non può saltare. Si allunga per prendere la palla, ma nessuno gli fa niente. Non c’è nulla".

Per Marchegiani: "Probabilmente Terracciano non si accorge che Rebic è in anticipo, lui pensava di prendere la palla. Rebic non fa nulla, si vede dal replay. Salta per andare sul pallone ma non danneggia il portiere" e così Ravanelli: "In questo caso ha sbagliato il portiere, perché Rebic è in anticipo, è Terracciano che sbaglia. In questo caso non c’è assolutamente fallo. Rebic è davanti al portiere e salta prima: il portiere esce in ritardo e va addosso al croato”.

Per la Gazzetta dello Sport: "è Terracciano in uscita a sbattere su Rebic che ha lo sguardo rivolto al pallone; poco prima c’è un contrasto dubbio fra Duncan e Rebic che Sozza, molto vicino, non giudica punibile, Sozza lascia andare, cross in area e contatto alto tra Rebic e Terracciano, autogol di Milenkovic. Sozza concede il gol senza ritenere fallo di Rebic fuori area su Duncan". 

Intanto Gazidis saluta, il momento dei ringraziamenti è stato toccante, con gesti in campo che valgono più di mille parole e nel frattempo faccio un in bocca al lupo e buon lavoro a Giorgio Furlani, chiamato a continuare il lavoro del sudafricano nella nuova fase dei rossoneri.

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