venerdì 6 settembre 2024

Mi vergogno io per loro.

Il tecnico sta dimostrando tutta la sua inadeguatezza, a livello tattico, ma anche a livello di personalità, quello che è successo con Theo e Leao, con un altro allenatore non sarebbe successo, ma quello che è più grave, è che la Società ha minimizzato su tutto, definendoli “non eventi”, io vorrei sapere come si fa a “perdonare” un calciatore, in questo caso due, che viene escluso perché non si impegna in partita e non ha un atteggiamento consono nemmeno in allenamento e si permette pure di contestare la decisone dell’allenatore.

È una cosa gravissima, inaccettabile ed è ancora più grave è inaccettabile, quando il capitano cerca pure giustificazioni, hanno mancato di rispetto al tecnico, ai compagni, per non parlare della società che gli paga un lauto stipendio e se vogliamo hanno mancato di rispetto anche dei tifosi, ai media, a tutti insomma e la Società che doveva intervenire subito a fine partita, lo ha considerato un “non evento”.

Non so se Furlani sia stato il dirigente più indicato per affrontare questa situazione, secondo no, secondo me lui non dovrebbe fare parte della parte sportiva del Milan e comunque, la figura che dovrebbe farlo non c’è, perché Ibra è consigliere del “capo”, tant’è, che mentre tutti gli altri erano allo stadio, lui era giustamente in ferie.

Ma se al Milan si è arrivati a questo punto, è perché la dirigenza ha scelto un allenatore inadeguato, perché la società è assente e non ha un direttore sportivo e perché Ibra che non è costantemente a Milanello, spero che sia stato un modo all’americana di mettere una pezza su queste cose e che non sottovalutano il problema, perché è un ulteriore campanello d'allarme di questo inizio shock.

Theo e Leao hanno sbagliato, con una dirigenza competente e un allenatore meno “provvisorio” di Fonseca, non lo avrebbero fatto ed è inutile spiegare perché, non si sarebbero permessi, al momento al Milan manca una figura extra campo presente e inattaccabile, un profilo di riferimento che abbia solo a cuore la parte sportiva del Milan (direttore sportivo).

Senza uno come Maldini, capace di dare solidità all’allenatore (lo ha fatto comunque con Pioli) e senza un allenatore carismatico, diventa normale una situazione del genere, il Milan aveva intanto bisogno di un altro tipo di allenatore, di un allenatore manager come Conte, ma è proprio quello che invece non gradisce chi vuole continuare a comandare.

C'era bisogno di una forza nuova, sia caratteriale che nell'affrontare le partite, per questo era stato mandato via Pioli nonostante un altro anno di contratto e non ci pensiamo nemmeno di richiamarlo o di chiamare Allegri, non è solo una questione di Theo e Leao, è tutta la squadra che affrontano le gare con sufficienza, come se si stia facendo un'amichevole, in più Theo e Leao le affrontano con strafottenza, che non è da calciatori professionisti e importanti.

Non possono decidere loro quando giocare o quando passeggiare, è una cosa che non sta né in cielo né in terra, ci sono troppe persone che cercano di comandare ovunque, nel fare il mercato, nel fare tutte le altre scelte, ecco perché non piace Conte, prendendolo devi lasciargli campo libero e questo non garba a nessuno, ci sono tanti fondi proprietari di squadre, ma al Milan c’è qualcosa di strano, che ha creato il malessere nello spogliatoio, qui la società deve dare un messaggio forte e se l'allenatore non ha la forza di tenere in mano questo gruppo, va cambiato.

È inutile che Pellegatti implori: “Torna a casa, Zlatan!”, perché intanto bisognerebbe capire che ruolo ha Ibrahimovic, se è un consulente o un dirigente, se è un consulente come risulta, perché è pagato da Redbird e non è nell’organico del Milan, lui si deve limitare a consigliare il proprietario ed eventualmente, intervenire a nome di Cardinale presso i dirigenti preposti (nessuno è direttore sportivo) e dare a loro le direttive impartite da Cardinale su suo consiglio.

Quindi essendo un consulente, ha fatto bene ad andare in ferie, se fosse stato un dirigente no, quindi, una figura dirigenziale di livello non c’è e ne sentono tutti l’assenza della sua importanza, il direttore sportivo non fa solo la squadra quando c’è il mercato, ma supporta l’allenatore anche nelle scelte, lo sprona e fa in modo di evitare che il tecnico possa prendere una direzione non funzionale alla squadra e alla società.

Ibra cosa fa di tutto questo? Niente, ora la società dovrebbe rendersene conto e chiamare un direttore sportivo, dandogli quella carta bianca che non ha voluto dare a Maldini, lo deve fare comandare, deve essere quello che a Furlani non garba, “l’accentratore”, deve supportare il lavoro dell’allenatore o cambiarlo con un altro scelto dal direttore sportivo e non sorteggiato tra le candidature di Moncada, Ibra e Furlani.

Ma questo deve succedere ora, ora che il Milan vive un momento difficile sul piano dei risultati e delle prestazioni, un momento che a dire il vero è cominciato una ventina di mesi fa, da allora sono stati tanti, troppi i punti di distacco in classifica in due anni, sono state tante le delusioni, ora, deve succedere nel momento più delicato per Fonseca (forse lo è sempre stato), nel momento delicato per la stagione e anche per la storia del Milan. 

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