martedì 3 settembre 2024

Riavvolgiamo il nastro.

 

Quando ho sentito che Fonseca aveva l’intenzione di lasciare fuori Theo e Leao, ho subito pensato che facesse bene, perché le loro prestazioni erano un chiaro dissenso verso l’allenatore, che non è mai piaciuto a nessuno tranne che a Furlani, noi non viviamo gli allenamenti a Milanello e quindi non possiamo sapere qual è l’atteggiamento dei “senatori”, però ho pure subito pensato, che queste esclusioni non fossero indirizzate solo a punire i calciatori, ma erano anche una specie di ribellione nei confronti di una dirigenza “padrona”, che vuole tenere tutto sotto il proprio controllo.

Certo, poi bisogna essere dentro a tutti i fatti per potere giudicare e trarne morale, però Fonseca si è preso dei rischi belli grossi e per me ha ottenuto una parziale reazione positiva, Theo e Leao hanno giocato in maniera diametralmente opposta rispetto a Parma e anche la squadra ha reagito meglio, quello che non mi aspettavo è stato la scena del cooling break, perché pensavo che la società avesse condiviso la scelta del tecnico e che poi si fosse fatta sentire con i due calciatori in questione.

Il fatto invece che i due giocatori non si sono avvicinati alla panchina durante il cooling break, mi porta a pensare che la società non si è voluta intromettere nella vicenda, lasciando che i due senatori andassero allo scontro con il tecnico, la scena del cooling break è clamorosa, mai vista prima e mette in chiara evidenza la disconnessione che c’è tra Theo, Leao e la squadra, con la guida tecnica, manifestata già all’ufficializzane del tecnico e passata sottotraccia.

Non esiste, che due giocatori professionisti, se pur irritati per la scelta tecnica dell’allenatore o per la mancanza di condivisione dei contenuti tecnico-tattici con il mister, stiano in disparte a 50 metri dai compagni e dal tecnico, solo perché sono entrati da poco, anche Abraham e Musah erano entrati da poco, erano entrati insieme a loro, eppure erano lì con gli altri compagni a parlare, a incitarli, a chiedere informazioni.

Theo e Leao che sono anche dei capitani di questa squadra, a maggior ragione dovevano essere là a confortare l’allenatore, a spronare la squadra e proprio per questo la dirigenza non può esimersi di intervenire, come dice Ambrosini, è inutile girarci attorno, il malessere nei confronti di Fonseca è evidente ed è un malessere che il tecnico ha con la squadra, i tifosi, la stragrande maggioranza della dirigenza e con i giornalisti.

Con la scelta di Theo e Leao, si è manifestato in maniera abbastanza forte contro l’allenatore, l'immagine non è stata bella da vedere e la loro posizione è aggravata dal fatto che Abraham e Musah erano con gli altri compagni e l’attaccante inglese li abbia chiamati, il malessere va al di là della semplice esclusione e non è certamente il miglior viatico per affrontare la sosta per le nazionali e poi la ripresa delle partite, la società per l’uno o per l’altro, deve intervenire.

Non può lasciare il tecnico da solo e sfiduciato, in un momento in cui fra l’altro il Milan non viaggia bene in campionato, avrà quasi tutti i suoi giocatori via e dopo quando tornano a giocare, ci saranno Liverpool e Inter, è chiaro che mi aspetto che dalla prossima partita, Theo e Leao rientrino nella formazione titolare.

A Roma con la Lazio nel primo tempo, si è visto un Milan più quadrato rispetto a quello visto a Parma, dove si era vista una squadra sconclusionata, a Roma è passato addirittura anche in vantaggio con Pavlovic, che dobbiamo dire si è integrato alla perfezione, risultando per la seconda domenica consecutiva il migliore in campo.

Ma il campionato del Milan resta ad handicap, dopo tre partite i rossoneri hanno 2 punti e cinque di distacco dalla prima, ovviamente c'è ancora tempo per recuperare, ma serve un cambio di rotta da parte di tutti, a cominciare dalla società, dai giocatori e dall'allenatore, non può continuare a prendere così tanti gol e tutti uguali.

Cardinale era allo stadio, ma non c’era il suo fidato braccio destro, non capisco che senso ha che Ibra vada in ferie con il Milan in questa situazione e quando arriva il suo capo, credo che Cardinale non può essere contento di come stanno andando le cose, ma le ha scelte lui le persone di cui farsi circondare in queste avventura, da Fonseca a chi gestisce la parte sportiva.

La lentezza di questa società a prendere decisioni, è paradossale, credo che prima di esonerare Fonseca ci penseranno tantissimo, come hanno fatto con Pioli, primo per non smentirsi, secondo per non dare ragione a Maldini e terzo perché non ci sono alternative di spessore, non vogliono allenatori italiani, non vogliono allenatori di personalità, a quel punto chi resta? E intanto lo spogliatoio è spaccato.

La società deve prendere una posizione chiara su quello che manca in questa squadra, un dirigente che sia un punto di riferimento (Maldini), come lo sono Marotta, Giutoli, Galliani ecc.

Credo anch’io come molti, che sia già arrivato il momento di prendere una decisione importante e per me non rinviabile, a parte che non doveva essere fatta questa scelta, Fonseca non può rimanere l’allenatore di una squadra che non ha fiducia in lui, però il cambio deve essere fatto con un allenatore di prima fascia, Fonseca è nella stessa fascia di Pioli e non andava preso.

Se non si vuole continuare ad allargare il gap con i nerazzurri e ora anche con tutti gli altri, bisogna scegliere un allenatore top, costano, ma sono soldi ben spesi, Xavi e Sarri sono ancora liberi e sono profili di alto livello, che hanno giustamente delle pretese per arrivare a vincere, a nessuno di questi piace solo partecipare, come fanno al Milan.

La piazza è tornata in fibrillazione e i fischi dell’Olimpico ne sono la riprova, questo sarà pure il Milan che vuole Gerry Cardinale (non credo), ma non è questo il Milan che vogliamo noi e non va per nulla bene, il 2 a 2 ha mostrato i limiti di tutte e due le squadre, ma con una sostanziale differenza, la squadra non segue Fonseca e si è visto, ma non parlatemi di Allegri.

Per Abraham è stato un inizio positivo, a me il calciatore piace e spero che possa ripetere la stagione 2021/22, chiusa con 27 reti (17 in Serie A, 9 in Conference League e 1 in Coppa Italia) e 5 assist, l’attaccante inglese è arrivato venerdì sera ed è stato subito gettato nella mischia, con il Milan che perdeva 2 a 1, Abraham alla sua prima palla toccata ha servito l’assist vincente a Leao.

Nel finale lo stesso Abraham ha avuto una buona chance, con la sua conclusione deviata in angolo da Provedel, è stato il giocatore del Milan che ha calciato più volte (2), ovviamente servirà tempo per capire ed entrare negli schemi, bocciato invece Emerson Royal, anche lui come Fonseca si sapeva che sarebbe stato un flop, non fa meglio a sinistra Terracciano, anche Reijnders e Chukwueze non sono andati per niente bene.

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