mercoledì 25 settembre 2024

“Con questa vittoria, il Milan si candida per la vittoria dello scudetto".


 Come si fa a essere così stupidi, come si fa a dire che le precedenti 5 partite erano poche per esonerare Fonseca e dopo una sola partita invece, con una vittoria “risicata”, il Milan si candida per la vittoria dello scudetto, io mi auguro che il Milan abbia veramente svoltato, ma parlare di scudetto adesso mi sembra esagerato, così come ritengo esagerato dire che il Milan è tornato.

Uno torna quando c’è stato, ma il Milan non c’è da due anni e 5 partite, forse venerdì sera torna il caro vecchio e angosciante Milan di Fonseca e Pioli, sicuramente non è stata una vittoria casuale, è vero che si è visto un altro Milan, ma come succedeva con Pioli, non sappiamo quanto dura, dobbiamo sperare che non tornino le vecchie amnesie, è materialmente impossibile che sia bastato cambiare Morata con Loftus-Cheek, per rendere il Milan forte e vincente.

Sicuramente la classifica dice, che il Milan si candida per la vittoria dello scudetto, ma mi permetto di ricordare, che il Milan contro l’Inter ha giocato in dieci e non ti capita sempre di vincere le partite in dieci, Leao, doveva essere lui a chiedere prima la sostituzione, per la prestazione insignificante che stava facendo, invece si è pure arrabbiato per essere uscito a tre minuti dalla fine, vero è che una sostituzione a quel punto non ha senso, ma serve a prendere fiato e a spezzare il ritmo all’avversario.

Io resto dall’idea che Leao è più dannoso che produttivo, io prenderei i soldi e li investirei in due profili giovani emergenti, non necessariamente in attacco, magari in un esterno e in un mediano, nel Milan c’è qualità, però passare dalla notte al giorno ce ne corre, nel derby c’è stata tanta bravura del Milan, ma anche un calo dell’Inter che è sbandata.

Alla fine proprio il derby, l’incubo dei tifosi e di Pioli ha salvato Fonseca, per chi pensa che il Milan si candida per la vittoria dello scudetto, io voglio ricordare che l’allenatore ha sempre una fiducia a tempo, per ora ha salvato la panchina, ma servono continue conferme, ha dato un po' di tranquillità al tecnico, ma le valige restano caricate sul van nero che fa la spola con l’aeroporto, perché non può bastare una partita.

Tutti sappiamo che il derby esce fuori da ogni logica, ma non può servire a cancellare il pessimismo che c’è intorno al tecnico a alla società, non rinsalda più di tanto la posizione di Fonseca e del Milan, intanto dobbiamo vedere come va contro: Lecce, Bayer Leverkusen e Fiorentina, a quel punto il derby potrebbe essere stato solo un episodio. 

Ricordo di un Pioli arrivato all’Inter e che ha fatto tutta una serie di risultati positivi e poi li ha fatti seguire ad una sfilza di risultati negativi, che lo hanno portato all’esonero, così come sempre all’Inter de Boer, una cosa è innegabile, si è visto qualcosa di diverso a livello di carattere e di atteggiamento, ma è fondamentale continuare su questa strada anche nelle prossime partite, perché è questo che ha fatto la differenza, non il cambio di Morata con Loftus-Cheek, quello anche, ma in maniera minore. 

E comunque non chiedo scusa a Fonseca, primo perché deve ancora dimostrare e secondo perché per quello che ha fatto fin ora non si merita le scuse, le scuse si fanno quando si capisce che uno ha frainteso e allora ci si scusa, ma non ho frainteso niente, sin qui abbiamo giocato male e allora niente scuse, piuttosto, perché non chiedono scusa per quello che dicono: Furlani, Ibrahimovic e Cardinale.

Non è vero che alla tifoseria vincere è l'unica cosa che ci interessa, a noi interessa un Milan che gioca bene, un Milan con i conti a posto e lo abbiamo dimostrato, poi un Milan che vinca pure, non siamo interessati a certi spettacoli (Liverpool e la coppia Theo-Leao) e a essere presi in giro, paghiamo e pure tanto per vedere uno spettacolo e deve essere all’altezza.

Nelle sue dichiarazioni posso arrivare a capire cosa vuole dire: “vincere in modo intelligente”, ma non capisco invece che significa: “contribuiremo a far crescere l’intero ecosistema, come ritengo sia nostro dovere", poi parla della Serie A, con il concetto del Made in Italy rappresentato dalla Ferrari, da Loro Piana e da Brunello Cucinelli, è vero, una volta c’era anche la serie A.

Dice che poi il mondo è cambiato e che a massima qualità nel calcio è diventata la Premier League, capisco che il “missionario” Cardinale vuole lavorare con tutti i membri dell’ecosistema italiano (ecosistema non lo capisco) per riportare l’Italia a livello della premier, però è lui stesso che dice: "tutto questo però non si può fare, se si vogliono vincere le partite", quindi, aggiungo io, per rilanciare il calcio italiano il Milan deve perdere, giocare male e arrivare quarto?

Ma se la Premier è diventata la massima espressione della qualità nel calcio, è perché vince e gioca un bel calcio, vince e gioca bene perché spende, perché non prende allenatori mediocri che costano poco e paga le alte commissioni chieste dai procuratori, poi è vero che non c’è correlazione diretta tra spesa e vittoria, come è pure vero che chi spende i soldi per comprare le squadre è il proprietario, ma il proprietario deve dire se ha comprato la squadra per farla vincere o per fare i soldi, così uno sa come si deve comportare.

Il calcio anche se è diventato un business, resta pur sempre uno sport e nello sport l’unica cosa che conta è vincere, non fare soldi, per fare i soldi allora doveva comprare la Fiat, o la Ferrero, è chiaro che il Milan è la strada per costruire in Italia infrastrutture, stadi (che poi non capisco perché ha bloccato il progetto), come voleva fare prima di lui Zamparini a Palermo, ma l'ex patron dei rosa però prima ha vinto.

Ci ha messo un bel po' di soldini, poi quando ha capito che non avrebbe raggiunto quanto sperato, ha portato il Palermo al fallimento, denotando un’improvvisa mancanza di ambizioni, ambizioni che Cardinale per quella che è la storia di un Club vincente come il Milan, non può non avere e non tenere in considerazione.

Come dice Pellegatti, Cardinale non può non tenere in considerazione i tifosi, che hanno riempito costantemente lo stadio pagando fior di quattrini, il calcio è fatto di cuore, passione e campanilismo, in quasi due anni non abbiamo mai sentito Cardinale rivolgere due parole ai suoi tifosi, persino il freddo e distaccato Gazidis, poi ha detto che voleva essere vicino ai tifosi ed è diventato uno di noi, ha risanato il Milan, ha vinto e non c’è andato solo vicino come ha fatto Redbird, i tifosi gli ha voluto sempre più bene, ma ora, ridateci Gazidis, Maldini e Massara.

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