martedì 10 maggio 2016

Ora batti il Verona e resti in A

Nei post precedenti avevo avuto modo di sottolineare il fatto che questa squadra non aveva mai lottato, adesso nelle ultime tre partite invece la squadra ha cominciato a lottare in ogni partita, adesso come dice Ballardini ci mette cuore, siamo tornati ad essere squadra, ma quello che è più importante è che adesso sono un gruppo e l'abbraccio a fine gara contro la Fiorentina lo certifica in pieno.
Sarà una settimana e una partita importante, il Verona non verrà a Palermo a prendere il sole o per fare il bagno a Mondello, non aspettiamoci regali, al di là di quanto si è detto della quota residua del "paracadute" e quindi se al Verona conviene vincere o perdere, verrà a giocare sportivamente la partita al massimo della sua condizione fisica e mentale.
Il Palermo si è compattato dentro e fuori dal campo, adesso fa bene le due fasi, la squadra gira tutta attorno ai calciatori più esperti e in particolare attorno a Maresca che detta i tempi di gioco ai compagni, adesso i rosa hanno un atteggiamento propositivo, con l'innesto di Cionek, Rispoli, Morganella, Maresca, Quaison e Gilardino, sono aumentati l'umiltà e la qualità.
Adesso le gare si affrontano con la giusta attenzione, credo che la partita contro il Verona, ricalcherà un po' il copione di Frosinone, nella prima parte della partita gli scaligeri faranno la gara, con il Palermo che penserà a difendersi senza rischiare nulla, per poi ripartire, passando possibilmente in vantaggio prima dell'intervallo e poi uscire fuori nella ripresa e legittimare ampiamente la vittoria finale e la salvezza.
Ora entro in una sorta di silenzio spirituale, è troppo importante per chi come me all'età di otto anni, calpestava l'erba del "Barbera", mentre mio papà che era addetto alla manutenzione idraulica dello stadio, svolgeva il suo lavoro, per chi come me questa maglia l'ha indossata, negli allievi ma l'ha indossata, per chi ha vissuto lo stadio e gli spogliatoi, per chi ha fatto il raccattapalle ed ha vissuto, gomito a gomito con gli artefici del biennio 1968/1970.
Adesso forse è più chiaro il perché tengo al Palermo, come e più di altri, io oltre ad essere un tifoso del Palermo, simpatizzante del Milan, ma tifoso del Palermo, ho quel senso di appartenenza che altri non hanno, grazie Di Marzio per avere convinto Zamparini a lasciare lavorare per le sue competenze Ballardini.

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