giovedì 1 febbraio 2018

Paradossalmente Milan senza seconde linee.

Si è spento a 84 anni uno dei più famosi ed amati allenatore della nazionale, Vicini è entrato subito nei ranghi federali allenando l'Under 23 e poi per un decennio l'Under 21, fino ad arrivare nel 1986 alla Nazionale maggiore che lascerà nel 1991 dopo tanti successi e con il gioco più bello di tutte le nazionali.
Rimarrà nei cuori di tutti i tifosi, degli addetti ai lavori e di tutti quelli che lo hanno conosciuto, resterà l'allenatore delle "notti magiche" di Italia 1990 e io lo saluto con le stesse parole di Maldini; "Ciao mister, grande CT e uomo d’altri tempi. Ci mancherai, grazie di tutto" e insieme a migliaia di italiani porgo ai familiari le più sentite condoglianze.
Dopo tre giorni Milan e Lazio si ritrovano a San Siro per bissare la partita di domenica, quella del gol dell’1 a 0 di Cutrone segnato con una deviazione con la mano, la procura ha giustamente chiesto di rivedere le immagini, per appurare l’eventuale comportamento antisportivo e in maniera evidente si capisce che il tocco è del tutto involontario.
Cutrone nel tentativo di deviare di testa la punizione, va in torsione con la testa senza impattare la palla, che sfilando batte sul braccio alzato al petto, nella situazione dinamica di un movimento del tutto naturale della coordinazione per colpire la palla di testa, come sempre quando si tratta del Milan, tutti invocando giornate di squalifica per un atto scorretto, cosa che nessuno ha chiesto per Buffon in quel famoso gol di Muntari o per Calleon che nella stessa domenica che ha simulato un fallo da rigore, e così via.
Di episodi sfavorevoli ben più visibili e lampanti il Milan li ha pure subiti, in un Inter-Milan del 2009 con un gol di Adriano, dove è apparso subito evidente il tocco volontario con il braccio, Adriano esultò, il gol venne convalidato, ma era chiaro che quella rete era irregolare, non è stata richiesta nessuna prova tv e non è stata richiesta neanche in quel caso la squalifica,
Comunque era giusto per ricordare a chi dimentica facilmente, un momento storico del nostro calcio, parliamo invece della sfida di Coppa Italia tra Milan e Lazio, una partita la puoi giocare cento volte ma non ce ne sarà mai una uguale all’altra, quindi era normale che questa fosse una gara completamente diversa da quella di domenica, chi ha perso giocherà con uno spirito di rivalsa sollecitato dalla sconfitta e chi ha vinto magari giocherà con la convinzione di averne già vinta un’altra o con la paura per la reazione avversaria.
Gattuso ha impostato la partita sui 180 minuti, quindi sulla priorità di non subire reti in casa e poi se si fosse riusciti a colpire di rimessa meglio, se no con lo 0 a 0 ci si gioca tutto a Roma, dove con l’1 a 1 il Milan è in finale e poi è bastato far riposare Chalanoglu e Calabria che non sono dei fuori classe, per accorgersi che il Milan non ha seconde linee.
L’ingresso in campo del turco ha cambiato la partita perché ha rimesso le cose a posto, quindi credo che nel momento in cui verrà a mancare un esterno o una mezzala, a Gattuso convenga giocare con il modulo di scorta, il 4-4-2 con Cutrone e Kalinic in attacco che a mio avviso si completano, certo però che per una squadra che almeno fino a marzo giocherà ogni tre giorni, avere 13/14 giocatori “abili” è un problema.
Ora se il Milan riuscisse a cedere alcuni esuberi, potrebbe completare l’organico attingendo fra gli svincolati o in uno dei mercati ancora aperti, in Austria c'è tempo fino al 6 febbraio, in Croazia fino al 15, fino al 19 in Romania, fino al 24 in Russia, fino al 28 in Cina e addirittura fino al 2 marzo in Ucraina, quindi c’è il tempo per acquistare calciatori anche in prestito.
A centrocampo abbiamo perso ripetutamente un sacco di duelli, palle contese e dribbling, ci siamo lasciati scippare palloni decisivi, sia durante il primo tempo che nel corso della ripresa, Locatelli da mezz'ala non funziona, Kessie non ha un attimo di tregua e in questa stagione ha già disputato 33 partite, ai saluti Paletta che ha rescisso, Gabriel che è andato in prestito all’Empoli e Zanellato passato al Crotone in prestito con obbligo di riscatto, per me forse ci stiamo privando del ragazzo troppo frettolosamente.

Tuccio 2010

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