Gattuso nel corso della
seduta di giovedì, ha più volte urlato per riprendere i suoi giocatori, la
squadra evidentemente si allenava a ritmi bassi e senza tanta voglia, forse
come spesso è accaduto nell’ultimo mese e mezzo, forse dopo i continui
confronti tra Gattuso e la dirigenza, il tecnico ha deciso di alzare
(finalmente) i toni, il ritardo di Bakayoko (non è il primo) è stata poi la
goccia che ha fatto traboccare il vaso ormai colmo.
Per carità, sono
situazioni che si verificano in una squadra di calcio, sono cose passeggere e
circoscritte, se l’allenatore le gestisce però con autorevolezza, credo, che in
questo mese e mezzo la gestione sia stata un po’ più paternalistica, tanto da
dovere arrivare al ritiro punito, che non cambierà moltissimo la situazione, la
squadra è in difficoltà sotto ogni punto di vista, specialmente dal punto di vista
fisico, numerico e mentale.
Alla vigilia del
campionato, il Milan era dato come primo inseguitore del quartetto Juventus,
Inter, Napoli e Roma, in questo perfetto ordine, il fatto che la Roma come ogni
anno è stata costretta a vendere i pezzi migliori (Allison), dava al Milan una
valida speranza di potere centrare il quarto posto, che in un certo senso gli
avrebbe cambiato la vita e sarebbe stato il famoso miracolo, un po’ come avere
vinto il proprio scudetto.
Arrivare quinti o anche
sesti, poteva non essere un fallimento, se la Roma si fosse confermata, se non
fossero arrivati Piatek e Paquetà e se non fosse stato quarto per tanto tempo e
addirittura anche terzo, nei programmi a medio termine del Milan, c’era il
quinto posto con speranza sul quarto, il quarto posto serviva per rientrare un
po’ dal debito e ingolosire Conte, quindi Gattuso nei programmi non ci sarebbe
rimasto a prescindere.
Questa era la percezione,
esattamente questa e quindi, giocatori e allenatore erano in discussione già da
subito e dovevano guadagnarsi tutti la riconferma, certo, rischiare di restare fuori
dall’Europa, quando per gran parte della stagione sei stato in Champions,
diventa un fallimento, che non puoi più considerare un miracolo.
Il ritiro spero dia motivazioni forti, la Champions è ancora raggiungibile,
ma non so se questa decisione possa essere utile, dal derby perso si è rotto
qualcosa, il Milan ha perso quella brillantezza, che lo aveva spinto fino al
terzo posto, perché di gioco non ce né mai stato, lunedì comunque bisognerà battere a ogni
costo il Bologna e poi se ne potrà parlare ancora, l’assenza
di gioco è testimoniato da un attacco, che nonostante Piatek ha segnato solo 47
gol, dopo il Torino è la squadra peggiore tra le prime dieci.
Come già anticipato, il Siviglia difficilmente
riscatterà Andrè Silva, che dovrebbe tornare al Milan per restare, nell’ottica
di un progetto “giovani” e di un attacco più corposo e non più prolifico, in
difesa per sostituire Zapata, Gazidis starebbe pensando a Mustafi, che tanto
bene ha fatto in Italia con la Sampdoria e che dovrebbe lasciare
l'Arsenal a fine stagione.
Comunque pare che Elliott, abbia messo sotto
esame anche la gestione tecnica e cioè Leonardo e Maldini compreso, tanto da
valutare dei profili più esperti come eventuali sostituti, piace Campos
direttore sportivo del Lille ed ex Monaco, con lui potrebbe arrivare come
allenatore Jardim, spinto anche da Jorge Mendes, che sta collaborando con il
Milan.
Mendes porterebbe in rossonero anche altri suoi
assistiti, Andrè Silva compreso, che potrebbe diventare il vice Piatek, Cutrone
potrebbe essere ceduto, se l’allenatore prescelto non dovesse giocare con le
due punte e a proposito di allenatore, sembra oramai sicuro che Conte non andrà
al Milan, per l’assetto societario e al fair play finanziario.
Leonardo avrebbe voluto Sarri, che quasi
sicuramente resterà al Chelsea, Di Francesco non convince nessuno, così non
resta che convincere l’Atalanta a mollare Gasperini, di cui tutti siamo rimasti
stregati (io lo seguo dai tempi di Crotone) e intanto gli sono arrivati indirettamente
i messaggi dell’interesse del Milan, vero è che potrebbe fare la Champions con
l’Atalanta, ma un’altra grande occasione per iniziare un ciclo importante con
il Milan (potrebbe rimendare la Champions di un anno), non capita ogni giorno.
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