sabato 30 novembre 2019

Black friday


Ha ragione chi come me pensa che se non sarà Ibrahimovic sarà un altro attaccante, ma il Milan a gennaio un attaccante lo prende, sicuramente esperto e sicuramente forte, sono dell’idea che a secondo del tipo di attaccante, non è detto che Piatek debba partire a gennaio, tutto dipende anche con quale modulo vorrà giocare Pioli.

Così come non credo che le prossime partite, potrebbero determinare chi parte o chi resta, Kessie gioca con sufficienza da più di un anno e anche come comportamenti non è esemplare, se il Milan trova chi lo sostituisce e riesce a venderlo va via al di là delle prestazioni nelle ultime partite, sicuramente non sarà Rakitic, anche se l'addio è davvero dietro l'angolo e la Juventus dice di non essere più interessa.

Potrebbe essere uno dei grandi "vecchi" (31 anni), ma a cominciare dall’Inter a tutte le grandi europee, sarebbero preferite al Milan, fra l’altro ha un costo sui 40 milioni e un ingaggio non indifferente, sarebbe stato più possibile Xhaka, ma con l'esonero di Emery, in casa dell'Arsenal le cose potrebbero aggiustarsi e comunque anche a lui ci pensano in Bundesliga, in Premier League e l’Inter.

Per il 27enne Xhaka, sul cui valore ci sono pochi dubbi, l’Arsenal pur di liberarsene è disposta a concedere grandi sconti sul prezzo, ma questo lo rende più appetibile a gli altri, credo che adesso il profilo più accessibile sia Emre Can, ormai ai margini del progetto Juve, anche lui ha richieste dalla Bundesliga (Borussia Dortmund) e la valutazione per un giocatore del suo livello è abbordabile, l’ultima spiaggia resterebbe Dahoud, 23enne centrocampista centrale.

Quindi per me Kessie come Borini e Ricardo Rodriguez restano in uscita, in difesa non si escludono sorprese (Calabria al Siviglia), ma dopo lo stop di quattro mesi di Duarte, il Milan che già pensava a Demiral, adesso ha l’esigenza di un centrale, acquisto che dovrebbe essere finanziato dalla cessione di Rodriguez, che potrebbe essere sostituito da Layvin Kurzawa, esterno mancino in scadenza di contratto con il Paris Saint-Germain, ma anche qui c’è l’Inter, ma non dimentichiamo che all’Inter c’è Marotta (arroganza scuola Juve).

Adesso in Italia sono in due a prendere tutti i giocatori per non farli prendere a gli altri, comunque se dovesse andare via Calabria, il possibile sostituto potrebbe essere Ghiglione del Genoa, o il turco Celik del Lille, ma l’acquisto in difesa è il centrale, Demiral un altro turco e un altro della Juve, sarebbe perfetto per il Milan ma i bianconeri sparano altissimo, 40 milioni di euro, per questo il Milan potrebbero virare su Rugani, anche se non gioca da una vita.

Lo abbiamo appena affrontato all’inizio di questo post, ma ora ci mettiamo comodi e affrontiamo la questione Piatek-Ibrahimovic, il Milan sembra oramai deciso sul ritorno di Zlatan, oramai ci siamo quasi, perché entro i primi di dicembre dovrà dare una risposta, prima di continuare la disamina, come ho già detto, io preferirei un altro tipo d’investimento, pur sapendo che l’apporto di Ibra nello spogliatoio è determinante più di ogni altro e ho detto pure che al Milan manca un altro centravanti e che Ibra può giocare con Piatek.

Adesso andiamo da esaminare le eventuali soluzioni: Moise Kean vuole lasciare la Premier League per tornare in Italia, ma l’Everton non lo ritiene cedibile, Kean arriverebbe al Milan in uno scambio di prestiti con Piatek, ma non avremmo l’attante esperto, di spogliatoio e resteremmo con un solo centravanti, quindi Kean non sarebbe la soluzione a Ibra, ma Ibra e Kean insieme nell’attacco milanista, dico che non mi dispiacerebbe, ma tutto è nelle mani di Raiola.  

Il Milan però non può aspettare all’infinito e deve avere una risposta in breve per passare caso mai al piano B, una punta che segni e che abbia esperienza, una delle alternative a Ibrahimovic potrebbe essere Mario Mandzukic fuori squadra alla Juventus, ha richieste dalla Bundesliga e dalla Premir, io lo considero ideale per il Milan, come dicevo non si discute, è già ambientato in Italia, non è eccessivamente vecchio e piò giocare con Piatek, potrebbe chiudere una lista della spesa in casa Juve, con Emre Can e Rugani.
Appena dietro alle preferenze c’è Olivier Giroud, ha il contratto in scadenza a giugno 2020 e prima di allora non si muoverà perché il Chelsea ha il mercato bloccato per trovare un'alternativa e comunque anche su Giroud c’è l’inter, se il Chelsea se ne potesse privare, per 5 milioni si prenderebbe un grande attaccante.

Tra Mandzukic e Giroud, forse il “disponibile” sarebbe Jovic, anche lui finito ai margini nel Real e Mariano Diaz, con la discriminante che Diaz non è la punta d’esperienza, d’esperienza da vendere ne avrebbe Gareth Bale, ma non è un centravanti, ha un caratteraccio ed ha un ingaggio faraonico, ci sarebbe a questo punto Cavani, più per giugno che per gennaio però, perché a parametro zero sarebbe davvero tanta roba, ma su di lui ci sono Galaxy e l'Atletico Madrid.

Forse, alla fine potrebbe essere Matic a fare coppia con Piatek, pur essendo l'ennesimo obiettivo dell'Inter tanto per cambiare, la sua storia al Manchester United è finita ed è pronto a partire a gennaio, con un costo del cartellino decisamente favorevole, ma con un ingaggio che resta pesante: 6,5 milioni all'anno.

lunedì 25 novembre 2019

Ancora una volta è mancato un gol.


È mancato un gol la stagione scorsa per qualificarci in Champions, è mancato un gol anche ieri, se il Milan ieri avesse vinto 2 a 1, non avrebbe risolto tutti i problemi, ma sarebbe uscito forse dalla crisi e soprattutto, non avrebbe scandalizzato nessuno, il pareggio può starci, deve starci, anche se non cambia le cose, in questa situazione complicata, muovere la classifica (come per tutte le squadre che devono salvarsi) dà morale.

Il punto ottenuto fra l’altro in rimonta, ripaga i rossoneri che confermano la crescita sul piano del gioco, già intravista contro Lazio e Juventus, evidenziando anche un giusto atteggiamento, pur necessitando di fare ancora qualcosa di più, specialmente in attacco, si è fermata la serie delle sconfitte, ma la classifica resta complicata.

Ora il Milan ha due trasferte delicate con Parma e Bologna, ma che potrebbero costituire la tanta attesa svolta, anche perché non può permettersi di perdere o pareggiare con due dirette concorrenti in classifica, in un momento in cui il punto debole del Milan è l’attacco, dove a parte il poco utilizzato Rebic, ci sono due attaccanti costati ben 35 milioni per ognuno.

Due attaccanti che sicuramente sono dotati di un ottimo potenziale, ma che per motivi diversi oggi, non danno nessuna garanzia ad una squadra che ha bisogno di essere premiata con i loro gol e che allo stesso tempo, servono per uscire dalla crisi, la squadra e l’impianto di gioco, le ambizioni e progetti, sono stati costruiti sulla loro possibilità di andare a rete ed è chiaro che si punti al mercato di gennaio con speranza, magari avvicinandosi sempre più a Ibra.

Contro il Napoli e prima contro Roma, Lazio e Juventus, in questo breve periodo targato Pioli insomma, il Milan ha dimostrato di non essere poi così scarso come tutti vogliono per forza fare credere, con alcune squadre più e con altre meno, ha dimostrato di potersela giocare alla pari con le big del campionato, solo che non riesce ancora a mantenere la concentrazione e l’intensità per tutta la partita.

Secondo me si tratta di condizione fisica, la squadra fisicamente sta lavorando (cosa che non aveva fatto con Giampaolo) e dopo i primi tempi così intensi, è fisiologico avere un calo fisico e mentale, che credo e spero, possa essere eliminato con il tempo e come tutti sanno, la carenza d’ossigeno al cervello incide con il calo dell’attenzione, che portano ai superficiali e banali errori, di fine partita.

La squadra comincia finalmente a giocare, che faccia un calcio più o meno accettabile, o che ci sia un’idea di calcio più o meno valida lo vedremo più avanti, la squadra deve migliorare i propri errori per migliorare la prestazione, senza dimenticare il momento psicologico particolare, il peso della maglia, che alla prima difficoltà porta mancanza di serenità e difficoltà di esprimersi.

Il Milan comunque adesso tira tanto in porta, male, ma tira ed è questo che volevamo in più dal Milan di Gattuso e da quello di Giampaolo, una fase offensiva marcata, per scongiurare tutti gli sterili 0 a 0, il Milan adesso bene o male sta rispondendo con impegno e stavolta serve veramente tempo, per cambiare radicalmente atteggiamento.

Il Milan sta indubbiamente migliorando, ma deve essere sistemato a gennaio in funzione alle idee di Pioli, che mi sembra (escluso Suso) abbia finito gli esperimenti tattici e adesso dovrebbe avere un’idea di base ben definita, ma definita o no serve un giocatore per reparto e soprattutto in attacco, perché è stato costruito in un certo modo, ma ha degli evidenti limiti strutturali.

Piatek credo che abbia bisogno di farsi qualche panchina, ha lavorato bene per la squadra, ha avuto delle situazioni per segnare, ma non è riuscito a metterla dentro, ma la sola panchina non può bastare, perché il Milan un altro centravanti non c’è l’ha e un rinforzo in attacco serve, il Milan deve concretizzare di più, perché la classifica è preoccupante e a questo punto non basta giocare bene.

L’arrivo di un attaccante, sicuramente darebbe un po' più di tranquillità, Ibrahimovic o meglio anche un altro giocatore motivato e convinto, possibilmente più giovane e che possa fare il titolare anche nelle prossime stagioni, infine, importante il completo recupero di Bonaventura, giocatore che avrei utilizzato anche part-time molto prima, credo che adesso Bonaventura, come Krunic, Paquetà, Bennacer e qualche altro, sicuramente meritano una maglia da titolare, una base su cui partire.

sabato 23 novembre 2019

Finalmente!


Finalmente ho sentito molti opinionisti dichiaratamente anti Milan, dire che Piatek è servito poco e male, ma non pensate che si tratti di un gesto di umiltà, serve solamente per criticare l’eventuale arrivo di Ibra, due persone invece sono obiettivi e attendibili: Sconcerti e Pioli, che hanno ribadito quello che è il vero problema delle punte rossonere.

Non sono mai stato d’accordo sulla maledizione della maglia numero 9, il Milan ha la maledizione di Pirlo, tutto è cominciato il giorno che andato via lui, da allora abbiamo cambiato otto allenatori, bruciati altrettanti centravanti, ma il problema centrocampo non lo vuole affrontare nessuno, Suso poteva essere una soluzione ma non lo è stata, manca un trequartista che aiuti le punte.

Tra gli obiettivi del Milan per l’attacco ci sarebbe potuto essere anche Mandzukic, ma ha già scartato Qatar e Cina, perché si aspetta la chiamata di un campionato più importante, come la Premier con il Manchester United in pole o la Bundes con il Borussia Dortmund.

La novità è che adesso ci pensa anche la Major League Soccer, con l'Inter Miami CF, uno scenario che allontana comprensibilmente Mandzukic dal Milan, focalizzando sempre più la candidatura di Ibra, che non ha ancora scelto, ma non si capisce il perché.

Se è vero che lascia la MLS per un campionato più importante e l’Italia lo è, è pure vero che andare a giocare nel Bologna che insiste, non mi sembra la sua massima aspirazione, per me la scelta è tra il Milan e il Napoli, ma per questioni diametralmente diverse.

Intanto Raiola sta temporeggiando in attesa dell’offerta migliore e delle condizioni più convenienti, che potrebbero anche non coincidere, la moglie di Ibra preferirebbe Milano, lui la Champions, al Milan non sono proprio convinti e al Napoli è dura con De Laurentis, una cosa è certa, Ibra darebbe un senso alla stagione di entrambe.

Forse il Milan, ne trarrebbe il beneficio maggiore, portando entusiasmo, ambizioni e cosa non indifferente, l’aumento del valore dei giocatori, è visibile ad occhio nudo e senza essere grande intenditore, che sarebbe di stimolo, oltre che istruttivo, per Paquetà, Piatek, Leao, Calhanoglu e forse anche per Suso, l’arrivo dello svedese.

Tutto comunque dipenderà da Ibra, sostanzialmente le proposte di Milan e Bologna sono uguali e adesso è lui che deve decidere in base alle priorità: la moglie e i figli che preferiscono Milano, le prospettive delle due squadre, il progetto, al momento mi sento di escludere il Napoli, che eventualmente però, potrebbe diventare la “scelta”, la settimana prossima si capirà molto dell’operazione, dato che il Milan lo vorrebbe subito a Milanello.

L'operazione resta per tutti complicata e il Milan per non farsi trovare impreparato, si sta inserendo su Giroud dato per certo all’Inter, tra i “papabili” per me è il migliore, sotto l’aspetto progettuale (l’età), gioca in coppia con la prima punta e fa la prima punta, non ha il carisma di Ibra e la carica di Mandzukic, ma è l’attaccante esperto e possibilmente l’unico rimasto.

Per fare questa e le altre operazioni, servono altrettante uscite a gennaio, praticamente già individuate in: Kessié, Rodriguez e Borini, senza escludere qualcuno degli attaccanti, ma per convincere Ibrahimovic, oltre a una barca di soldi. serve almeno un anno e mezzo di contratto e poi per il mercato invernale, c’è da fare una riflessione anche a centrocampo.

Rakitic dovrebbe lasciare il Barcellona a gennaio, il centrocampista sembra sia stato offerto all’Inter e al Milan, ma per entrambi e per motivi diversi, la risposta dei due club non è stata interessatissima, tanto che il Milan, a mio avviso giustamente, ha puntato Xhaka dell’Arsenal, per età, ingaggio, utilità tattica e poi si conosce con Gazidis, il piano B è Strootman, che conosce il nostro campionato, sembra ripreso dall’infortunio e il Marsiglia lo darebbe in prestito con diritto di riscatto.

L’altro ritocco dovrebbe avvenire in difesa e l’obbiettivo principale è Demiral, costa tanto, ma non credo che il piano B sia Rugani, che comunque a me piace, ma in questo Milan non sarebbe il massimo, poi c’è la questione Donnarumma, credo che non andrà via a gennaio, ma non rinnoverà a quelle cifre chieste da Raiola e quindi pensare ad un’alternativa, è cosa buona e giusta, certo, alternative assai economiche, per non polverizzare la plus valenza della cessione, al momento i nomi ricorrenti sono Perin e Plizzari, ma allo stato attuale non le considero le soluzioni migliori.

Intanto le opinioni generali su Theo Hernandez, costato 21 milioni e su Bennacer costato 16 milioni, con le loro prove convincenti, ha dimostrato di poter davvero diventare top nei ruoli, Hernandez sembra già valere sui 35 milioni e il centrocampista algerino, che ha dimostrato di valere ben più di quanto ha speso il Milan, riabilitano anche i dirigenti, che non mi sembrano poi così scarsi.

sabato 16 novembre 2019

Raiolmilan


Siamo passati dall’Italmilan al Raiolmilan, certo non si possono addebitare a Raiola, tutti i debiti accumulati dal Milan di Galliani, ma lo sproporzionato monte ingaggi di quel periodo, le laute commissioni ai procuratori e per finire, gli spostamenti ad arte dei suoi assistiti, un colpo ad un Milan agonizzante gli e lo hanno dato.

È notorio il fatto che a me Raiola non piace, è il “Dracula” dei procuratori (una categoria che non mi piace), ma oggi devo riconoscere che il Milan dovrà consegnarsi a lui per uscire da una situazione stagnante, perché poi alla fine più lo tieni lontano e più lui acquisisce calciatori del Milan e finisce per comandare lui.

Condivido in pieno il pensiero di Bucchioni, persona coerente e che stimo, quando dice che “Raiola sta costruendo giorno dopo giorno una grande strategia”, sfruttando i problemi di fair play finanziario del Milan, che non accennano a migliorare, Gazidis su dettami di Elliott, ha sempre allontanato l’idea di ingaggiare giocatori a fine carriera in cerca dell’ultimo grande contratto, ma davanti allo stallo tecnico-economico attuale deve arrendersi.

Sembra che Raiola abbia la giusta strategia e a quel punto si può fare, il Milan non può permettersi già i sei milioni l’anno per Donnarumma, figuriamoci gli 8-9 che vuole Raiola, a gennaio deve vendere diversi giocatori (Donnarumma compreso) per rientrare nei parametri e permettersi un mercato più adatto al Milan.

Raiola adesso prenderà anche Suso nella sua scuderia e solo così il Milan potrà cederlo a una cifra sui 30 milioni e sarà sempre Raiola, che alla fine piazzerà anche Donnarumma per una cifra importante e permetterà al Milan di fare, le due operazioni che doveva, voleva fare in estate e che non è riuscita a fare.

Arriverà un altro portiere all’altezza che costa e guadagna molto meno, risolvendo una parte del FPF, a quel punto per risolvere i problemi in attacco e di personalità, il Milan sceglierà il suo assistito Ibra, ma anche Kean se è il caso, se il Milan si vuol tirare fuori da una situazione difficile, deve affidarsi a lui.

Quindi non so quanto siano veritiere le smentite o l’attesa di decisioni, perché sembra che si possa concretizzare a distanza di un anno, il progetto che Elliott ha bocciato 12 mesi fa, Ibra al Milan con un contratto da 4-5 milioni per un anno e mezzo e la possibilità di rinnovare anche con Bonaventura, questo darebbe molta più possibilità di manovra a Maldini e Boban, che si vedrebbero sistemate molte situazioni.

A proposito della scarsezza dei due dirigenti rossoneri, i 20 milioni spesi in estate per Theo Hernandez, mi pare che dicano il contrario, sicuramente il mercato non ha coperto tutte i ruoli come era necessario, ma se invece di avere un integralista come allenatore, avessimo avuto un altro tipo di tecnico, non avremmo il Milan nello stato in cui versa in questo momento, sicuramente sul mercato sono stati fatti degli errori, ma li ha fatti pure la Juventus, solo che loro hanno avuto come sempre “culo”.

Un applauso a Maldini e Boban io lo faccio, non solo per avere preso Hernandez ad una cifra contenuta, ma anche per gli altri, che Giampaolo ha sistematicamente ignorato, visto che oltre ad averli ammirati in campo in un Milan messo male, secondo quanto riportato da Opta, queste sono le prestazioni dei rossoneri arrivati a Milano nella sessione estiva di mercato: T.Hernandez 7.06; Bennacer 6.75; Leao 6.64; Krunic 6.56; Duarte 6.40 e Rebic 6.11.

Per non parlare di Conti, che non è un acquisto estivo ma è uno di quelli ignorati, a questo punto il Milan si trova ad avere una coppia di terzini, su cui i dirigenti hanno puntato e sui quali sembra abbiano visto giusto, senza considerare che se mai riusciranno ad avere una grande intesa con i compagni, dei loro cross ne potrebbe beneficiare Piatek, che potrebbe essere realmente valorizzato.

Sono convinto che Conti e Theo Hernandez, sono giocatori che riescono a fare la differenza sulle fasce, che però patiscono un po' quando devono difendere, credo che oramai nei piani di Pioli ci sia la possibilità di cambiare modulo e passare alla difesa a tre, sfruttando al meglio Theo e Andrea più sganciati in avanti, grazie alla loro potenza e alla loro capacità di fare gol e assist.

Non è che adesso ho cambiato idea su Pioli, ha i suoi limiti e non è allenatore da Milan, però il cambio in panchina al posto di Giampaolo, è stato un atto di coraggio e di competenza dei due dirigenti rossoneri, perché i miglioramenti si vedono, è una squadra più aggressiva e meno “ingessata”, con i giocatori liberi di esprimersi per le proprie caratteristiche.

Non si vede ancora un grande gioco, ma è più fluido e spumeggiante, se non altro è uscito dalla rigida prigionia degli schemi, liberando Paquetà considerato troppo brasiliano, Calhanoglu, Conti, Bennacer e Krunic, qualche problemino c’è ancora per Duarte e Leao, ma sono giovani, discorso a parte invece per Rebic che non è giovanissimo e ha una buona esperienza.

Rebic è un buonissimo giocatore e lo ha dimostrato con l'Eintracht Francoforte e la nazionale Croata, Rebic per le qualità che ha può essere un trascinatore, Pioli deve provare a sbloccarlo perché potrebbe essere la spalla ideale per Piatek e per Ibra, specialmente se finalmente Suso va via eliminando l’equivoco tattico e magari anche Piatek andrà via al Real Madrid, Rebic può diventare un’importantissima risorsa.

Sembra che Pioli abbia in mente di schieralo titolare contro il Napoli, mentre si dovrebbe avvicinare il ritorno in campo di un’altra importantissima risorsa, quella di Mattia Caldara, che sta lavorando bene per ritrovare la migliore condizione, il suo completo recupero dovrebbe dare il via alla difesa a tre, magari con l’arrivo a gennaio di Demiral, come acconto nell’affare Donnarumma.

venerdì 15 novembre 2019

Tre acquisti.


Non sono d’accordo che il Milan a gennaio farà solo tre acquisti, tre rinforzi sicuramente sì, qualsiasi sia la posizione di classifica, perché in un modo o nell’altro deve essere più competitivo, si parla di un centravanti, un terzino destro e un difensore centrale, per me il terzino destro arriverebbe in caso di eventuale cessione di Calabria (in Spagna), ma il terzo rinforzo deve essere fatto a centrocampo.

Naturalmente secondo me tutto dipenderà dal modulo che vorrà adottare Pioli, perché le cose cambierebbero di molto, il rinforzo sicuro e principale è la punta, chiaramente esperto e di personalità, se no tanto vale tenerci quelle che abbiamo, quindi, una punta centrale se non esclude Piatek, esclude uno tra Rebic e Leao.

A centrocampo Kessie partirà sicuramente e quindi occorrerà un rinforzo a centrocampo e a questo punto deve essere anche lui esperto e di personalità e poi l’altro acquisto di esperienza e personalità, ma qua credo che non sia possibile, è il difensore centrale, gli altri acquisti saranno in finzione delle cessioni più o meno necessarie.

Analizziamo adesso tutto punto per punto, il grande sogno dei milanisti per l’attacco è Ibrahimovic, ma credo che Elliott pur essendo favorevole all’arrivo di un “over”, non è favorevole all’operazione Ibra, ma alla fine potrebbe risultare la migliore operazione nel rapporto qualità-prezzo e poi penso che nell’area tecnica l’arrivo di Ibra sia gradito, piace tanto anche a me ma credo che Mandzukic sia la soluzione migliore.

Escludo Martens perché non è una prima punta e ha grandi pretese economiche, diversamente rimarrà a Napoli, Mandzukic è tentato dal Manchester United, ma li farebbe la riserva, al Milan potrebbe fare la prima punta, giocare in coppia con Piatek e fare l’attaccante esterno anche in un attacco a tre.

Per quanto riguarda la difesa, a tre o a quattro, Conti sembra essere guarito e visto che Calabria ha mercato, potrebbe essere ceduto per creare plus valenza, a quel punto parte dei soldi della cessione, andrebbero a finanziare l’acquisto del giovane turco Celik dal Lille, Caldara potrebbe essere il grande "acquisto" di gennaio, sta crescendo di condizione giorno dopo giorno, ma avere in rosa un altro profilo importante come Demiral, darebbe a Pioli la possibilità di fare la difesa a tre.

Quindi in attacco con l’arrivo della punta e se dovesse giocare con le due punte (Piatek e Mandzukic o Ibra) e un trequartista, Rebic e Leao potrebbero restare come punte di scorta, Suso già bocciato da trequartista andrebbe sicuramente via (altra plus valenza) e dietro le due punte andrebbero a giocare Paquetà o Calhanoglu e in un modo o nell’altro, Borini lascerà il Milan.

Rodríguez vuole giocare per non perdere l’europeo e se dovessero arrivare Celik e Demiral, a maggior ragione andrà via, quindi supponendo le cessioni di: Suso, Calabria, Borini, Kessie e Rodriguez, si può ipotizzare un tesoretto di almeno 90 milioni e un risparmio sugli ingaggi (al lordo) per 50 milioni complessivi,

Ma tutto questo, se ai giocatori continua a non interessare di vincere, pareggiare o perdere, non cambia nulla e il problema resta, Pioli sembra abbia già iniziato una rivoluzione tecnica, atletica e mentale non dichiarata e speriamo che sia fruttuosa, le difficoltà del Napoli però spingono Ancellotti verso il Milan, per me, in caso che le cose vadano bene e anche se vanno male con Pioli.

Credo che Spalletti ha perso il treno per il Milan e che la prossima stagione al Milan tornerà Ancelotti, dopo Bayer Monaco e Napoli non è più un allenatore “Top” e il Milan potrebbe essere una soluzione importante, perché se no quale? Il Milan ha bisogno di un tecnico di prim’ordine a cui affidare la ricostruzione e in questo senso Ancelotti è una garanzia, avendo fra l’altro uno stimolo in più rispetto agli altri, vero è che i ritorni di Sacchi e Capello sono stati disastrosi, ma allora bisognava uscire da una crisi e non di ricostruire.

martedì 12 novembre 2019

Disputato un'ottima gara


Al di là di tutti i limiti e gli errori, finalmente è arrivata la prestazione, adesso bisogna vedere se il Milan ha disputato questa gara perché galvanizzato dal fatto di incontrare la Juventus, o se si può ripetere anche al ritorno in campionato dopo la sosta, anche perché adesso è un Milan che deve guardarsi alle spalle, pur essendo ingeneroso pensare a questa squadra in lotta per la retrocessione.

Un'ottima gara: ordinata, attenta, propositiva e offensiva, è migliorato anche sotto l’aspetto del gioco e della personalità, magari per merito dei nuovi inserimenti, Bennacer in primis, un punto in più in classifica non avrebbe cambiato nulla, ma questo Milan è piaciuto, deve solo confermarsi la prossima partita col Napoli e poi per la altre quattro, che potrebbero fargli fare un bel balzo in classifica, che al momento è imbarazzante. 

Per la seconda volta (Lazio e Juventus) ho detto a mio figlio, se la partita non la puoi vincere, non devi perderla ed era riferito alle sostituzioni di Krunic e Paquetà, abbiamo sostituito due giocatori che oltre ad essere stati tra i migliori, sono due giocatori che si fanno trovare spesso nella nostra area, con due che questo lavoro non lo fanno e che se aggiunti a Leao e a Suso (credo sia stato il peggiore), rendono la squadra sbilanciata.

Questo porta il Milan a subire gol molto spesso nel finale e invece dovrebbe non dico accontentarsi, ma mantenere una squadra più equilibrata, con i se e con i ma non si va lontano, ma con un po' di prudenza e anche se non c’è la riprova, il Milan oggi potrebbe avere almeno due punti in più in classifica, senza tutti questi cambi offensivi, come Leao per Paquetà contro la Lazio, Bonaventura per Krunic e Rebic per Paquetà contro la Juve.

Spero che Pioli faccia mente locale su questa situazione e faccia un poco il “provinciale” negli ultimi minuti, anche perché poi alla fine si chiude lo stesso dietro e non ha nemmeno una “torre” su cui appoggiarsi, visto che Piatek è sempre sostituito da Leao che non ha caratteristiche da prima punta.

Stavolta il gol non lo prendiamo per Duarte, a discolpa del giocatore posso dire che in un gioco di squadra i gol si prendono per un errore di reparto e in questo caso è Romagnoli doveva uscire fuori dall'area di rigore, avendo così la possibilità di fermare Dybala anche con un fallo, ma l’errore nasce perché Romagnoli non ha la copertura di Theo Hernandez che era molto largo a preoccuparsi di Cuadrado, che doveva essere invece marcato da Rebic.

Questo ci dice che ancora non sappiamo fare le diagonali, che la squadra non è simmetricamente equilibrata, che la forza della difesa dell’anno scorso, per altro più o meno la stessa era Bakajoko e che Gattuso non piaceva perché si difendeva con quattro difensori e due mediani, infilando tutta quella serie di inutili e scialbi pareggi.

Il salto di qualità per il Milan doveva essere un allenatore più propositivo, ma non così sbilanciato, è sempre più chiaro comunque che non abbiamo bisogno di “accozzare” giocatori offensivi per essere propositivi, serve equilibrio e l’equilibrio di uno come Bakajoko, a maggior ragione che se va fuori Bennacer (che già è l’unico) non c’è nessuno, il clima poco sereno tra Arsenal e Xhaka potrebbe venirci in aiuto.

In vista del mercato di gennaio, il nazionale elvetico Granit Xhaka centrocampista 27enne dell’Arsenal, sembra sia in rotta e lontano da Londra già nella prossima sessione di mercato, qualcuno come al solito dice che sarebbe vicino ai rossoneri e che addirittura starebbe già cercando casa a Milano, è un centrocampista che abbina quantità e qualità e che trova la propria collocazione ideale davanti la difesa.

Giocatore molto ruvido e duro, è apprezzato per il suo temperamento e dal punto di vista tecnico tattico, l’innesto dello svizzero-albanese darebbe qualità e quantità, sia nella fase di possesso che in quella di non possesso, è un giocatore con una esperienza internazionale (46 presenze tra Champions ed Europa League ed 80 presenze con la nazionale svizzera) e diciamo, età ed esperienza giusta, non è un giocatore molto veloce, né agile, ma ha intelligenza calcistica.

Il suo inserimento potrebbe portare Pioli a rivedere il modulo della squadra, mettendolo accanto a Bennacer, pur togliendo un po’ di spazio a Krunic e dato per scontata la cessione di Kessie, il nuovo modulo potrebbe essere il 4-2-3-1, o anche un 3-4-3, nel primo caso con Conti e Hernandez a completare i quattro, nel secondo i tre davanti a loro potrebbero essere Suso-Paquetà e uno tra Calhanoglu e Bonoventura.

Con Granit Xhaka, il Milan sistemerebbe il problema a centrocampo, con un giocatore di qualità, esperienza e non avanti negli anni e poi ci sarebbe lo strappo forse insanabile col Milan per Kessié, che sicuramente sarà ceduto a gennaio e proprio in Inghilterra, magari al Wolverhampton per una valutazione attorno ai 30 milioni, che verrebbero girati all’Arsenal.

4-2-3-1 o 3-4-3, Piatek ha bisogno di un alter ego e il Milan di un’altra punta centrale, che oltre a segnare con più regolarità, dia esperienza al reparto e leadership a tutta la squadra, da più parti e con un consenso plebiscitario si indica il nome di Ibrahimovic, almeno fino a giugno, non nego che io sono uno di questi, ma 38 anni per Elliott sono troppi, la sua presenza sarebbe da sprono a tutta la squadra, un leader che in allenamento bacchetti i suoi giovani compagni.

Ma oltre alle 38 primavere c’è un altro problema, o magari due, il primo è quello della titolarità, perché Ibra non può essere messo in discussione e l’altro è che: da centrale nei tre davanti o da unica punta nel 4-2-3-1, non può giocare con testardi personalisti (Suso, Calhanoglu e Paquetà) o con esterni alti o bassi (Calabria, Conti, Hernandez, Suso, Rebic o Leao) che non mettono cross dal fondo.

Quindi che resti Piatek o che venga sostituito, occorre lo stesso un’altra punta a gennaio e Mandzukic sarebbe l’ideale per trasmettere grinta e carattere a una squadra troppo giovane, bisogna vedere però, se Pioli capisce che deve cambiare modulo, con tre o quattro difensori cambia poco, ma l’attacco va risistemato, a gennaio bisognerà affidarsi a qualche attaccante in cerca di nuovi stimoli.

Ibrahimovic resta in testa alla lista, seguito a ruota da Mandzukic, che la Juve ha messo fuori rosa, che ha ancora tanta voglia di giocare e dimostrare il suo valore, uno che ha ancora cattiveria agonistica e che sarebbe utile anche allo spogliatoio, 34 anni contro i 38 è una bella differenza e poi c’è Mertens in uscita dal Napoli, 33 anni e con caratteristiche decisamente diverse da Mandzukic e  Ibrahimovic, è in scadenza, ma cerca un contratto ricco, darebbe prevedibilità alla manovra, ma dovrebbe sostituire più Suso che Piatek, con cui giocherebbe in coppia.

domenica 10 novembre 2019

Gioco non parole


Credo che finalmente forse, Pioli al contrario di tutti gli altri abbia trovato il coraggio di lasciare fuori “gli intoccabili”, che a mio avviso potrebbe essere stato anche il motivo delle pessime prestazioni di Leao e Rebic, stufi di stare a guardare giocare un inconcludente Suso, hanno perso la loro autostima.

Finalmente è toccato a Kessie, saremo sicuramente tutti scarsi, ma almeno nell’atteggiamento vorremmo vedere in campo per tutti l'atteggiamento di Bennacer, Krunic e Castillejo, proprio tre giocatori che non hanno giocato molto, ma che hanno fatto vedere una voglia e una professionalità, che a gli altri sono mancate.

Leao e Rebic sono entrati in campo sfiduciati, non tutti reagiscono allo stesso modo, quando ti alleni come tutti gli altri e poi in campo ci va sempre lo stesso e con risultati pietosi, uno dei compiti dell’allenatore è pure quello di stimolare la concorrenza per la maglia e non togliere speranze ai calciatori.

Bennacer e Krunic meritano di giocare, anche Kessie proveniva da una squadra di provincia, Rivera dall’Alessandria, Baresi, Maldini, Evani ecc. addirittura direttamente dalle giovani, non ci possono essere assurde gerarchie, chi merita di giocare più degli altri deve andare in campo.

L'esclusione di Kessie per scelta tecnica, spero che sia una presa di coscienza che alcuni giocatori si sono adagiati e per tanto devono essere trattati come riserve o si deve pensare seriamente ad una loro cessione, quindi se la società ha aperto ad acquisti “importanti”, a fargli posto a gennaio potrebbero essere: Kessie (probabilmente in Premier League), Suso (al Siviglia) e Calabria (alla Lazio).

Tre calciatori più Borini, che dovrebbero essere sostituiti con questi famosi giocatori esperti che mancano al Milan e chiaramente uno per ogni ruolo, senza Calabria la difesa andrebbe rinforzata a maggior ragione e qui mi pare che l’orientamento non sia per un trentenne, pare che i candidati siano sempre i soliti Rugani e Demiral, che non brillano per esperienza e personalità, almeno Rugani.

Demiral quando è stato impiegato non ha convinto, nonostante se ne dica un gran bene, in attesa di recuperare Caldara e che Duarte cresca, non riesco a individuare un centrale che possa fare veramente la differenza, a centrocampo si parla ora di Rakitic, ma non so e non credo che ci possano essere le condizioni per chiuderlo a gennaio, visto che il Milan si trova a gestire una brutta situazione ereditata da altri, con pochi margini per muoversi.

Sicuramente qualche bel rinforzo ci vuole, ma resto dall’idea che non è un problema di uomini ma di squadra, Rebic ha fatto la finale ai mondiali, Benasser ha fatto la finale in coppa d’Africa, Kessie la semifinale, Suso è nazionale spagnolo, Paquetà è nazionale brasiliano, questa squadra non può delude così, ecco perché continuo a sostenere che serve un tecnico che sappia tirare fuori il meglio da ogni giocatore e ancora non lo ha fatto nessuno.

martedì 5 novembre 2019

Situazione pericolosa.


Io a questo punto la “retrocessione” non la sottovaluterei, al momento gioca a nostro favore il fatto che SPAL e Brescia quest’anno non sono all’altezza della categoria, ma attenzione che ne scendono tre e il Milan al momento non sa lottare, continuo a non capire le difficoltà incontrate finora in campionato, è la stessa squadra dell'anno scorso, ringiovanita, migliorata e completa, anche allo stato attuale, Bennaser vale più di Montolivo, Rebic più di Silva, Krunic più di Bertolacci, Hernandez più Abate e Duarte più di Zapata, forse Leao ancora non vale Cutrone, ma è il peggioramento di quelli rimasti il problema.

Come mai, Donnarumma, Romagnoli, Kessie, Piatek, Suso e Calhanoglu (ora non più), sono peggiori dello scorso anno? Faccio l’allenatore dilettante e queste situazioni nel mio piccolo le ho vissute, una partita non può racchiudersi solo sui due errori di Duarte, che comunque non li ha commessi da solo, ne hanno commesso due anche tutti gli altri, ma sono stati più fortunati e poi ci sono errori tattici, assenza di gioco, incapacità di leggere la partita e cambi sbagliati commessi dall’allenatore, poi se vogliamo dare addosso a Duarte o indistintamente a tutti, senza mettere a fuoco i problemi, facciamolo pure.

La prestazione per otto/nove undicesimi del Milan non è stata cattiva, anche se il Milan continua a perdere, va avanti a piccoli passi, e intanto si allontana dall’Europa e si avvicina alla serie B, fino al 75° nonostante avesse fatto una miriade di errori, giocasse con almeno due uomini in meno e senza un’idea di gioco apprezzabile, la prestazione, per voglia, corsa e spirito di sacrificio (escluso Leao e Rebic) non è stata del tutto negativa, poi c’è stato un calo fisico-mentale, da imputare alla preparazione atletica di Giampaolo.

Il Milan ha messo in campo cuore, coraggio e se vogliamo ha giocato anche bene, l’attenzione cala quando si va in difficoltà fisica, quando l’allenatore non sa leggere la partita e non si accorge che il Milan era in difficoltà già da qualche minuto prima del gol, perché da troppo tempo stava giocando in 9/8, aveva un’altra sostituzione e doveva fare entrare Rodriguez per Leao (indisponente anche per i compagni), mettere Calabria al posto di Paquetà e il brasiliano esterno alto, con Piatek e Rebic in area.

In quel momento il Milan non ne aveva più, non dico che si doveva accontentare, ma non doveva rischiare, quella ripartenza andava gestita meglio, Romagnoli non doveva “abbandonare” Duarte e Calabria, non mi stancherò mai di ripetere che quando la squadra esce, si resta a difendere a 3 e mi dispiace contraddire autorevoli personaggi che hanno parlato di un 3 conto due sul gol e quindi in condizione ideale, perché è un 2 contro 2, visto che Romagnoli arriva dopo che Correa tira.

Un allenatore che “legge” la difficoltà della squadra, non permette a Romagnoli di cercare gloria avanti, i tre contro due dovevano essere in linea, per essere in situazione ottimale e il gol si sarebbe evitato, ma l’errore è di Duarte, è di Romagnoli ed è del tecnico che non ha richiamato Romagnoli quando è scappato e poi sul primo gol 4 contro 1, Duarte si perde Immobile perché in area marchiamo a zona, se andiamo a guardare i 4 sono in linea ed equidistanti, per scelte del tecnico giocano sulla palla e non sull’uomo e se l’attaccante si infila in mezzo a due è gol sempre.

Certo è un peccato perché la prestazione della squadra c’è stata, ma se continuiamo a “guardare” a zona, se non c’è nessuno che va a chiudere le diagonali, se non c’è un’idea di gioco, ma ognuno improvvisa, non serviranno nemmeno Modric e Ibrahimovic, si parla o meglio si sparla che i soldi al Milan sono spesi male, si dice pure sempre che comunque bisogna continuare a lavorare, ma bisogna lavorare bene e così non mi pare, se io sono un ristoratore, compro un bel po' di gamberoni e poi il mio cuoco (allenatore) me lo cucina male, sono io che spendo male i miei soldi?

Io mi chiedo se la Lazio, la Roma o l’Atalanta comprano i tanti richiesti “fuori classe”? no! Eppure sono sempre la, vero è che manca il loro zoccolo duro (la Roma non ha più nemmeno Totti, De Rossi e Manolas), ma lo zoccolo duro non si compra, si costruisce, specialmente quando come ha fatto Berlusconi con la complicità di Allegri si distrugge, è sotto gli occhi di tutti che Thiago Silva e Ibrahimovic li hanno sbolognato loro, giocano ancora e a alti livelli, erano lo zoccolo duro che doveva prendere il posto dei “pensionati” Costacurta, Baresi, Gattuso, Ambrosini ecc.

I fallimentari parametri zero e gli allenatori di primo pelo al Milan, è una “moda” lanciata da Galliani e Berlusconi, Modric e Ibrahimovic con Brocchi, Inzaghi, Giampaolo o Pioli in panchina, al Milan non ci verranno mai e questa società non può fare tanto di diverso di quello che è costretta a fare, fosse venuto Spalletti questa squadra avrebbe raggiunto il quarto posto, sicuro come la morte, manca la cattiveria di Gattuso è vero e chi l’ha tolta a quelli che ce l’avevano? Giampaolo! E chi gli e la deve ridare? Pioli!

Se non fosse così, non servirebbero gli allenatori, non ci sarebbero allenatori bravi e altri meno bravi, non servirebbe cambiarli e più che altro non si giustificherebbero i “miracoli” Atalanta di Gasperini, del Foggia di Zeman e del Catania di Maran, sotto l’aspetto della cattiveria, sicuramente Gattuso ha fatto il miracolo, ma qualcuno lo ha dissolto, non si impara ad essere cattivi e poi lo si scorda, Gattuso aveva altri limiti, tecnici e tattici, ma la squadra è in crescita, la prestazione l’ha fatta, i pericoli li ha creati, ci sono diverse cose positive, ma ci sono però troppi errori, anche da parte dell’allenatore.

sabato 2 novembre 2019

Una rondine non fa primavera.



Ha confermato tutti i limiti e i demeriti di chi va in campo, sia per i giocatori che per l’allenatore, questa vittoria non è per niente rose e fiori, vedo che Pioli comincia a farsene una ragione, che al Milan non ci sono “intoccabili”, anche per lui come doveva essere per Giampaolo, deve utilizzare i giocatori per i quali il Milan ha investito un bel po' di soldini.

Finalmente la panchina per Suso, ma manca ancora la panchina per Kessie e la riconferma in panchina per Suso, perché a parte il gol (non segnava da 165 giorni) che può capitare a chiunque di azzeccare un calcio di punizione, per il resto, anche se ha corso un po' di più, spinto dall’entusiasmo del gol, è troppo presto ridargli la maglia da titolare.

Vediamo se piano piano cambierà qualcosa, Pioli intanto deve chiarirsi le idee sul doppio vu emme, la difesa deve essere a tre con tre difensori puri, anche a scapito di Conti e Calabria, il “WM” come si vede è un modulo molto simmetrico e quindi se davanti alla difesa metti due mediani (Gattuso l’ho ha fatto con Bakajoko e Kessie) Krunic e Bennacer (non ditemi che Krunic non è un mediano perché non lo è nemmeno Kessie e Mancini della Roma), i due esterni devono essere: Hernandez e l’altro non può essere Paquetà.

Lucas non può chiudere la diagonale in fase di non possesso, pertanto in quel ruolo deve giocare uno che riesca anche a fare la fase difensiva, non lo abbiamo è vero, ma o si cambia modulo o ci giocano uno tra Conti o Calabria, poi se notate la “M” finisce con tre “punte” e quelle sono Paquetà o Leao, Piatek o Rebic al centro, Bonaventura o Calhanoglu dall’altra parte, alla squadra serve sicurezza e stabilità, senza riproporre più Biglia, Suso e Kessie, se non in caso di indisponibilità dei compagni.

Consideriamo questa vittoria conquistata con un avversario in evidente difficoltà, un piccolissimo passo in avanti, ma per quelle piccole note positive, come alcuni giocatori che stanno dando delle buone risposte con Pioli, Paquetà deve essere ancora messo nella sua “posizione” ideale (più avanti), Bennacer come spiegavo prima ha bisogno di un compagno di reparto che non è Kessie e Calhanoglu.è a corrente alternata.

D’accordo che Pioli sta cercando ancora modulo e uomini, ma alcune scelte sono state ingiustificatamente ostinate, al Milan non piò bastare: la carica, la voglia o chi sa cos’altro, il Milan deve trovare la formula e gli uomini per fare tornare al gol Piatek, contro la SPAL è sembrato più vivo ma era la Spal, in quella partita non si è fatto niente per metterlo in condizione di segnare, ha cercato lo scambio, ma la palla non gli è mai stata ritornata.

Il Milan deve trovare la maniera di mettere i cros in area, come era successo a Roma in occasione del gol e affiancargli uno tra Rebic e Leao, perché questo Milan ha bisogno assoluto di giocare con due punte, magari con Paquetà a ridosso di queste due, per aggiungere qualità e energia negli ultimi sedici metri, resta scontato comunque il fatto che la vittoria con la Spal al momento, non è un banco di prova attendibile.