Mancava solo l’ufficialità e adesso è arrivata, Ibrahimovic torna al Milan, non più da giocatore, ma come Senior Advisor di RedBird e del Senior Management del club rossonero, parolone grosse, che possono far pensare a chi sa quale incarico operativo all’interno della squadra, ma che a quanto pare, si riduce a consigliere personale di Cardinale e della dirigenza rossonera.
Non ci sono descrizioni ufficiali dei compiti di Ibra,
la gazzetta dello sport lo spiega come interlocutore per Pioli e la squadra,
Zlatan offrirà la sua collaborazione a tutte le aree del club, per prima quella
sportiva e si confronterà con il coach, anche su questioni tecniche e tattiche,
non sarà tutti i giorni a Milanello (se no Pioli si teneva Maldini), ma quando
sarà necessario e il tecnico sarà accordo, allora si presenterà a Milanello per
dare il suo sostegno alla squadra.
Quindi, continuerà a mancare la figura dell’uomo di
campo e come si legge, è una figura importante per squadra e allenatore, però non
sarà con una presenza sporadica, che Ibra può essere di nuovo un punto di
riferimento per il tecnico e la squadra, sarà un consulente dei
dirigenti e avrà voci in capitolo anche in società, potrà dire la sua
anche sul mercato o suggerire il nome di un eventuale prossimo allenatore, ma
non sarà lui a prendere la decisione finale (appunto sarà l’algoritmo).
Zlatan sarà impegnato nelle iniziative commerciali e
parteciperà anche ad alcuni progetti, tra cui il nuovo stadio, insomma uno
che si occuperà di tutto e poi in sostanza non sarà “determinante” in niente,
quindi ora che è arrivato lui (come per
incanto), non ci saranno più infortuni, il Milan tornerà a fare bel gioco, si
faranno più punti, tutto questo perché? perché contribuirà a rafforzarne
la cultura vincente, per qualche volta che andrà a Milanello.
Ma quello che mi lascia stupefatto è che “Il suo
mandato includerà lo sviluppo dei giocatori e la formazione per alte
prestazioni”, dovrebbe tenere almeno una lezione al giorno dopo gli
allenamenti, un po' meno mi stupisce, quello per cui è stato veramente preso e
cioè, la promozione del marchio globale e degli interessi commerciali del Milan,
compresi i progetti speciali di importanza strategica, incluso il nuovo stadio,
collaborerà con il team di investimento globale della società, nel supportare il
portafoglio (perché è questo l’obiettivo) di investimenti esistente di
RedBird nei settori sport, media e intrattenimento.
Lo svedese quindi non sarà tutti i giorni a Milanello,
ma potrà andarci tutte le volte che vuole (Pioli), per stare vicino alla
squadra e all’allenatore, non sarà il suo tutor, ma sarà invece un importante
interlocutore, con cui confrontarsi quotidianamente (solo che a
Milanello non ci andrà quasi mai), noi tifosi siamo chiaramente contenti del
ritorno di Ibrahimovic, ma ho l’impressione (certezza), che sia per provare a stemperare
le tensioni del momento, un parafulmine.
Tranne se, come vorremmo, possa veramente occuparsi del mercato, della squadra e delle responsabilità di Pioli, andando a colmare un vuoto dirigenziale e carismatico, che si creato con l’addio di Maldini, ma non risolverà tutti i problemi, come non li poteva risolvere Maldini, il problema degli infortuni, gli accorgimenti tattici, quelli li deve rivedere e risolvere l’allenatore, Maldini li voleva e li poteva risolvere, ma cambiando proprio l’allenatore.
Con il Newcastle
arriverà il primo verdetto della stagione, il Milan può andare agli
ottavi di Champions e ci sta che tiri dentro un’altra 20tina di milioni, in
Europa League potrà portare a casa anche qualcosina di soldi, oppure la cosa
più probabile è che sia eliminato da tutto, ma non sarebbe un bene per il “nostro”
campionato, perché il fatto di non avere le partite di coppa infrasettimanali,
non migliorerebbe la situazione.
È la notte più
importante dell’anno e non della stagione, perché per restare in Europa (almeno
in Europa League) deve vincere contro gli inglesi, se dovesse restare fuori da
tutto, io non sono dall’idea che la posizione di Pioli potrebbe tornare in
discussione, Cardinale più che non cambiare in corsa, non vuole ammettere di
avere sbagliato e punta ad arrivare a fine stagione con Pioli.
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