giovedì 28 dicembre 2023

Rotti senza giocare.

 

È il caso di Pobega, un problema all'anca talmente grave, che ha richiesto un'operazione e che prevede un recupero lungo, stimato intorno ai 4 mesi, un brutto colpo per la società, ottimo invece per Pioli, che non rischia più che gli venga venduto Krunic, che ora sarà costretto a sostituire Pobega nelle rotazioni e se per Okafor, anche lui infortunatosi senza giocare, si può ipotizzare come causa un recupero affrettato, per Pobega è chiaro e lampante, che la preparazione atletica in casa Milan va rivista.

Cardinale ha fatto i suoi personali auguri di Natale e di buone feste, con queste parole: "Tutti noi di questa squadra vogliamo la stessa cosa: vincere, essere i numeri uno, essere campioni d'Italia e campioni d'Europa. Non vi è in questo alcuna ambiguità e non è possibile accontentarsi di qualcosa di meno. Il nostro obiettivo non è di vincere ogni tanto, bensì di vincere costantemente e a lungo. Questo è ciò che i nostri tifosi, i nostri giocatori e il nostro staff tecnico si aspettano dalla proprietà, e questo è ciò che daremo loro".

Luciano Rispoli, famoso giornalista televisivo diceva: “Ma che belle parole”, per me sono solo parole, perché un proprietario di club che vuole vincere tutto e vuole essere sempre il primo, non doveva allontanare Maldini e non doveva non sostituirlo, avrebbe già dovuto cambiare lo staff medico-atletico e avrebbe già dovuto esonerato Pioli, quindi come dice Noemi: “Sono solo parole”, mentre noi vogliamo vedere i fatti.

Riguardo a Ibrahimovic, come nuovo collaboratore di Red Bird, l'immagine della sua bellissima rovesciata sulla spiaggia di Miami, ci dice quanto il suo ritorno da dirigente, non sia altro che fumo negli occhi e che come dirigente non sposta niente in casa Milan, se no, in questo momento particolare, dove pare si stia prendendo una squadra di fisioterapisti olandesi e l’allenatore sia arrivato al capolinea, avrebbe dovuto essere a Milanello.

Dicevamo che i giocatori, Pioli, lo staff tecnico e sanitario, hanno bisogno di una presenza dirigenziale importante e costante, in questo periodo complicatissimo serve ancora di più e adesso che c’è Ibrahimovic lui doveva essere la, con loro, mi colpisce perché ai giocatori serve una presenza forte, però ero sicuro che Ibra fosse arrivato solo per zittire la piazza e che non sarebbe stato il collante tra la proprietà e i giocatori.

Trevisani dice: “ci sono un sacco di problemi, ma sento solo #PioliOut", vero, da una persona competente come lui, sento dire cose giuste, ma lui dovrebbe sapere che quando le cose vanno male a pagare è l’allenatore, che è la cosa più semplice e più innocua possibile? Tutto vero, giocatori che non rendono, infortuni, scelte della società, ma Pioli ha fatto fuori con soddisfazione Maldini e con altrettanta soddisfazione ha accettato di essere coach (parafulmine) di questa squadra, quindi le colpe sono solo sue.

Pioli doveva fare come Spalletti, dimettersi dopo avere conquistato lo scudetto, visto fra l’altro che Maldini lo aveva esonerato, andare via da vincitore, non rovinarsi la reputazione e possibilmente trovare un altro club di livello che lo avrebbe gratificato, spezzando però il cordone ombelicale che ha con il suo staff medico-atletico, da cui dipendono i tanti e lunghi infortuni, i giocatori che non rendono, dipende anche da come sono allenati e da come vengono utilizzati e non da chi li ha comprati.

Anche qui è colpa dell’allenatore, Pioli si è sempre vantato di avere avallato tutte le scelte della società, quindi paga pure lui per le scelte sbagliate, Pioli sa di essere un mediocre e si è attaccato a questo colpo di fortuna con tutto il corpo, vuole sfruttarlo il più a lungo possibile, è disposto a qualsiasi compromesso, perché sa che dopo questa felice parentesi, torneranno i tempi bui dell’Inter, seguirà le gesta di Giampaolo.

Di contro Cardinale vuole fare quello che vuole, si circonda di gente disposta a tutto per esaudire i suoi voleri, gente come Maldini, che vuole e può comandare non è gradita, meglio niente o se proprio non se ne può fare a meno, che facciano i consiglieri a Miami, motivo per cui al Milan non verrà Conte, non verrà De Zerbi e non verrà qualche altro.

Pioli mai come oggi è stato a rischio di essere esonerato e non sarà certamente perché il popolo rossonero è #PioliOut, se no l’avrebbero fatto qualche mese fa, ce poco da fare e dobbiamo farcene una ragione, il ciclo di Pioli sulla panchina del Milan è terminato, con tutte le giustificazioni del caso, la situazione è inequivocabilmente questa, non ci possiamo aspettare che Pioli resti per tutta la vita sulla panchina del Milan, solo perché ha vinto uno scudetto, che facciamo esoneriamo Cardinale? Magari, ma non si può.

Il Milan è una squadra che non ha continuità, non è come l’Inter che difende e attacca in maniera compatta, sempre allo stesso modo, verticalizzando e tenendo altissima l’intensità del gioco (eppure ha meno infortuni), si muove in blocco, il Milan invece no e non puoi dare la colpa a qualche altro, la colpa è dell’allenatore, la gente oramai si è disaffezionata, il credito portato dallo scudetto non è illimitato.

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