Personalmente dico che era ora
di cambiare già da prima e che il tanto maltrattato Maldini gli e l’aveva anche
detto, capisco che ha voluto prima rendersi conto personalmente della
situazione e poi intervenire, magari con idee diverse da Paolo, ma mi fa piacere
che ha smesso di credere a Pioli e a Furlani, ancora una volta dobbiamo l’inversione
di rotta al Dio Ibrahimovic.
Cardinale e Ibra si sono accorti che ci
sono molte cose che non vanno e quindi bisogna cambiare, i difensori a spada
tratta di Pioli sostengono che inopinatamente è finito sotto accusa
l’allenatore, come ho sempre sostenuto: “hai voluto la bicicletta e mo’
pedala”, quando si ricevono tanti onori e la promozione a coach, si sa che a
questo corrispondono anche tanti oneri, non si può sbagliare continuamente e
rifugiarsi sempre nello scudetto, vinto sul filo di lana perché Radu ha
sbagliato una parata.
Capisco se l’avesse stravinto come Spalletti, se per
questo anche Allegri ha vinto nel Milan uno scudetto e dopo 3 anni e mezzo ha
fatto le valige, Pioli dopo 4 anni e mezzo perché non le può fare? Se poi
vogliamo essere pignoli, anche Maldini ha vinto quello scudetto e ha portato:
Ibra, Giroud, Theo, Tonali, Maignan, Leao ecc, eppure dopo gli errori di Origi
e CDK, ha pagato con il licenziamento, quindi perché due pesi e due misure?
I troppi infortuni non sono da ascrivere direttamente
a Pioli, ma la gestione e la responsabilità dello staff che ha scelto lui, è
sua e se le mire di Cardinale sono quelle di vincere ancora, la strada non è
quella intrapresa dopo lo scudetto, Maldini ne ha tracciata una e non è
piaciuta, Furlani ne ha fatta un’altra ed è fallita, vediamo adesso quale
strada prende Ibra.
Cardinale ha esplicitamente detto di non essere
contento dei risultati e che è una rivoluzione che potrebbe riguardare tutti, la
squadra, la società e chiaramente l'allenatore, i “propioliani”, sostengono che solo
con la vittoria dell'Europa League, Pioli potrebbe convincere Cardinale a
confermarlo anche per la prossima stagione, la mia che è più di una sensazione
però, mi dice che dopo quasi cinque anni che vinca o no, il Milan deve avviare
un nuovo corso con un nuovo allenatore, un nuovo staff e un nuovo uomo mercato.
Antonio Conte potrebbe essere un'ipotesi di allenatore,
ma bisogna capire quali sono le effettive intenzioni del duo Cardinale-Ibra, se
vogliono vincere a qualsiasi costo Conte va bene, ma a qualsiasi costo, non
potranno più fare i conti della serva, significa stravolgere tutto: stipendi,
pretese tecniche e metodi, nonché addio ai giovani e non mi sembra che
Cardinale punti in questa direzione.
Lopetegui che sarebbe la seconda ipotesi, negli ultimi
anni ha sbagliato tanto e poi bisogna vedere come si adatta al calcio italiano,
Thiago Motta sta facendo ottime cose ed è pienamente ambientato nel calcio
nostrano, potrebbe essere lui l’allenatore ideale, ma ha tante richieste e poi
non è detto che non resti a Bologna almeno un altro anno.
Non solo gli infortuni, ma anche il mercato ha tradito Pioli e Milan-Atalanta alla fine più che abilitare Pioli, secondo me ha evidenziato come oltre alla cattiva gestione atletica, tecnica e tattica dei giocatori, è stato tradito dalla presunzione di fare anche lui il mercato, almeno così ci ha fatto credere, escluso Pulisic, Loftus-Cheek e Reijnders sono stati altalenanti, Chukwueze e Musah hanno deluso, lo stesso discorso vale per Jovic e Okafor.
Alla fine Pioli ha potuto
contare sui calciatori che ha portato Maldini: Leao, Theo Hernandez, Giroud,
Tomori e tanti altri, quindi cambierà ancora la squadra mercato e avrà il
compito di fare un grande investimento in attacco, però a quanto pare il
prossimo centravanti sarà un Under 25, cosa che non si sposa con le idee di Conte.
Nella lista per la punta
centrale ci sono: Zirkzee del Bologna e Sesko del Lipsia, ma anche in
difesa e a centrocampo serviranno degli innesti: Lacroix del
Wolfsburg, Brassier del Brest e Adarabioyo del Fulham, per
quanto riguarda i difensori.
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