giovedì 29 febbraio 2024

È stato un buon Milan.

Certo c'è del rammarico, perché il rigore onestamente non c’era e sarebbero stati 3 punti, che avrebbero tenuto il Milan ad un effimero meno 2 dalla Juventus, ma per la sterilità dell’attacco rossonero e meno male che dopo 5 mesi ha segnato Leao, non c’è da stare contenti, senza quel capolavoro dopo 3 soli minuti, i rossoneri avrebbero potuto perdere anche questa partita.

Generalmente la prestazione è stata positiva, personalmente è stato un buon Milan ma non un bel Milan, ha creato e concesso poco, ha indubbiamente giocato meglio dell’avversario, mantenendo un alto grado di attenzione per tutti i 90 e passa minuti, tranne l’ultimo minuto del recupero, che l’Atalanta con Lookman stava portandosi a casa i tre punti, finalmente Pioli ha capito che sarà pure poco spettacolare, ma ha giocato uomo su uomo e non ha lasciato spazi agli avversari, che hanno avuto difficoltà a tirare in porta e con Leao in particolare giornata di grazia.

Il Milan ha cercato la verticalità e la profondità, badando al sodo, senza perdersi in quello stucchevole giro palla fine a sé stesso, Leao non si è reso protagonista di quei “giochetti” come quasi sempre gli capita, il risultato non può lasciare nessuno soddisfatti, tranne l’Atalanta, l’1 a 1 al Milan va stretto, ma c’è da dire che neanche la prestazione lascia completamente soddisfatti, ma è già un bel passo avanti, il Milan ha vinto tutti i duelli, per il bel gioco c’è tempo.

Buonissima la prestazione dei rossoneri, che hanno avuto pure delle occasioni, un po' per sfortuna, un po' per imprecisione e un po' per la bravura di Carnesecchi non è riuscito a segnare, ha dominato il gioco, ma non ha trovato la vittoria, una partita giocata uno contro uno, una partita a scacchi giocata ad alta intensità, così come piace a me.

A sparigliare le carte soltanto la giocata di Leao e l’errore di Orsato che ha decretato un rigore inesistente a favore dell'Atalanta, che ha faticato a cercare la soluzione, la gara è stata scorbutica, come tutte quelle con l’Atalanta, il Milan ha provato a vincerla e almeno l’ha pareggiata, viste le ultime sconfitte con i bergamaschi, può andare anche bene così, l'Atalanta invece l’ha gestita con qualche affanno.

Per quanto riguarda il rigore, non sono d’accordo sul fatto che è un episodio codificato, cioè che è OFR e quindi calcio di rigore, per me e non solo per me, questo non è rigore mai, intanto perché il tocco è leggero, in quanto Giroud non calcia per rinviare e poi quasi si ritrae il piede, tocca leggermente Holm sul braccio o sul petto come dice qualcuno e Orsato aveva fatto bene a lasciare correre, il Var lo ha chiamato al monitor, ma non si vede lo stesso che l’intensità del contatto è maggiore di quanto l’arbitro avesse visto in campo, l’intensità del contatto non è sufficiente per giustificare l’estrema punizione.

Tatticamente si sono intraviste note significative e evidenti, per certi versi è sembrato il Milan di inizio stagione, forse meno brillante, ma più determinato, finalmente l’uno contro uno avanti e a centrocampo e per certi versi anche dietro, ha coperto meglio, anche se ha dovuto rinunciare ad attaccare senza soluzione di continuità, l’uomo su uomo è ormai una peculiarità di tutte le big d’Europa e il Milan deve adeguarsi, se vuole tornare “big”.

Quello che mi meraviglia è che si considerano con le caratteristiche giuste i calciatori, per far diventare il Milan una big, quando non è vero e che questo è un anno di transizione per sperimentare la situazione e renderla definitiva nelle stagioni a venire, perché la stagione di sperimentazione doveva cominciare a settembre e non a febbraio, dopo un altro periodo di mediocrità.

Il centrocampo è nato a tre e poi è stato riportato frettolosamente a due, perché nella mente di Pioli esiste solo il 4-2-3-1, doveva essere un 4-3-3 e invece alla prima occasione ha cambiato, a parte che uomo su uomo non ci abbiamo giocato e né tanto meno pensato di farlo, adesso Pioli cerca di correre ai ripari di una stagione che non si sta mettendo per il meglio e potrebbe (dovrebbe) essere la sua ultima a Milanello.

Adli vertice basso non è il suo ruolo, anche se forse sta crescendo e sta facendo meglio di Reijnders, che neanche lui ha le caratteristiche per farlo ed è una mezzala, Adli in questo nuovo ruolo si è dimostrato saggio e concentrato, doveva farsi perdonare la gara di Monza ed è stato quasi perfetto, contro un avversario non da poco, non forza mai le giocate, è preciso, si spende a chiudere su Koopmeiners, ha visione di gioco di qualità, la prestazione è stata ottima e le sue parole nel post partita sono indice che è molto maturato.

Adli è stato fondamentale nello scacchiere tattico rossonero, anche in ottica di arginamento delle offensive bergamasche, che non a caso sono state pressoché nulle, in particolare il francese è stato attento in difesa e su Koopmeiners, che ha seguito come un’ombra, ma senza mai uscire dalla manovra rossonera, che ha gestito con i tempi giusti e con alcuni lanci precisi e importanti, un ragazzo umile e che si è messo in gioco, dopo le difficoltà incontrate. 

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