venerdì 8 gennaio 2016

La svolta non c'è stata.

Sono tornati i fischi a San Siro al termine della sfida contro il Bologna persa per 1 a 0, è passato un anno e la storia non è cambiata, prima partita dell'anno in casa e prima sconfitta, prestazione disastrosa, squadra malinconicamente allo sbando, tecnico sfiduciato e un'altra stagione fallimentare.
Punto e a capo, il Milan è allo stesso punto di partenza dello scorso anno, sono passati 365 giorni e 86 milioni di euro, ma non è cambiato nulla, doveva essere a gara della svolta e invece i rossoneri hanno sbagliato ancora una volta, perdendo clamorosamente e senza mettere in mostra un gioco ragionato, ma invece la cronica mancanza di personalità e carattere.
Ancora un estenuante, stupido, inconcludente e palloso possesso palla, che sfocia in un gioco lento e prevedibile, senza idee ne fantasia, per non parlare che a livello tattico, i due centrali non si danno mai copertura e non stringono mai la marcatura, che Abate e Cerci non fanno la diagonale e quest'ultimo non fa nemmeno un gol facilissimo.
Continuiamo a giocare sempre con gli esterni invertiti e poi cambiamo ruolo per ruolo, mai un ritorno a 3 davanti e tanto meno mai neanche a 3 dietro, non ci si inventa niente per cambiare le cose, vero che Mirante ha parato tutto, ma era sulla traiettoria, troppi palloni "imbucati" in un area affollata, pochi tiri da fuori e calci d'angolo da brivido.
Poi non ci si può stupire se a Berlusconi viene la voglia di esonero del tecnico, cosa che si sarebbe materializzata, se sabato non si doveva giocare contro la Roma, se ci fosse stata una settimana di tempo con la prossima gara, Mihajlovic sarebbe stato già esonerato.
Roma diventa quindi l'ultima spiaggia, per conto mio non gli basterà neanche il pareggio, Berlusconi vuole la champions a tutti i costi e a Roma bisogna recuperare i punti persi con il Bologna, quindi credo che contro il Carpi troveremo Brocchi in panchina, con Lippi o da solo si vedrà, il destino di Mihajlovic sembra essere già scritto e comunque a fine stagione ci sarà l’addio. 
Personalmente penso che in caso di esonero, sarebbe opportuno già da adesso, buttare le basi per il prossimo anno, quindi affidarsi all'allenatore della prossima stagione e non ad un traghettatore, dico questo perchè, non verrà Conte e nemmeno Montella, per non parlare di Emery, Klop, Ancelotti o Di Francesco, l'allenatore è e deve essere Spalletti, allora, via ogni indugio e squadra all'ex Zenit.
L’ipotesi più probabile comunque in caso di esonero resta il tandem Brocchi-Lippi, ma più che a Spalletti, il Milan pensa a Prandelli, Mihajlovic comunque è uno che ci ha sempre messo la faccia, adesso tocca a giocatori e dirigenti.
Chi non è da Milan tolga il disturbo e se ne vada, basta nascondersi, è arrivato il momento delle decisione, il momento di agire, cambiare il tecnico che ha tanti meriti e tra questi, quello di avere riportato serietà e intensità in allenamento e con coraggio lanciato i giovani, ma non è riuscito a dare gioco e personalità, solo non basta, devono salutare anche alcuni dirigenti e molti giocatori.
Via le lamentose prime donne, Cerci, Honda e compagnia cantando, e chi non rientra più nel progetto, come De Jong, Diego Lopez e tutti i difensori centrali, d'accordo, non ci sono soldi, l'Inter insegna, prendo oggi in prestito e pagherò (forse) domani, allora via al prestito con diritto di riscatto di Fellaini o di Witsel o di Banega o Capoue del Watford, ma facciamolo.
Capoue è il  nome nuovo, il Milan è rimasto colpito dalle sue prestazioni in questa stagione e vorrebbero portarlo a Milanello, possibilmente già a gennaio, la società di Pozzo sarebbe disponibile all'operazione, se nella trattativa e come parziale contropartita, il Milan inserisse De Jong.
Foto tratte dal web

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