La settimana di continuità dovrebbe
concludersi con la vittoria contro il Chievo, se si esclude il primo tempo con
l’Olympiacos e qualche fase con il Sassuolo, il Milan tutto sommato ha giocato
il suo calcio, ha segnato 7 gol, sistemato la classifica in Europa League e dato
finalmente un poco di continuità a prestazioni e risultati, ha azzeccato anche
stavolta i cambi nelle due partite e soprattutto incuriosisce il riassetto
tattico del secondo tempo della partita con i greci.
Anche stavolta come nel finale con il
Sassuolo si è passati al 4-4-2, solo che stavolta c’è stata la contemporanea presenza
di Higuain e Cutrone il tandem che funziona, una soluzione
che non è ancora diventata definitiva solo perché sono solo loro due le punte
in organico e se uno dei due (o entrambi come nelle ultime partite) non può essere
indisponibile, son dolori.
A gennaio si dovrà rivedere qualcosa per
rendere più forte ed europeo questo Milan, cambiando molto probabilmente
modulo, i bene informati parlavano prima di un modulo con una difesa a tre,
oggi credo visto i risultati del “tandem” e quello che sta facendo anche Ancelotti
a Napoli, il passaggio al 4-4-2 è la nuova frontiera.
Il Milan non riesce a dominare una partita
per intero anche con gli avversari “inferiori”, perché come saggiamente mi ha
scritto uno dei miei ex allievi tra i più attenti, il Milan li aspetta troppo
basso e non riesco a dare neanche torto, a chi sostiene che non difende
compatto pressando male, infatti lascia troppo spazio tra I reparti, molte
possibilità di passaggio agli avversari e altra cosa sacrosanta, quando perde
palla in attacco raramente riesce a recuperarla prima che gli avversari siano
già arrivati in prossimità dell’area.
Questo è il Milan, è il Milan di Gattuso,
ma lo è stato anche di chi lo ha preceduto, è il Milan bello, poco pratico e
che subisce il palleggio degli avversari, fino a subire il gol, di contro è un
Milan che non molla mai, anche nei momenti più complicati, è un Milan
“provinciale” e per il salto di mentalità, per farlo diventare Europeo serve ancora
un po’ di tempo e qualche nuovo altro Higuain.
Nonostante la vittoria in rimonta e per ammissione
dello stesso Gattuso, non si è vista la squadra padrona del campo, dove proprio
quella fase di non possesso di cui si parlava prima, non è stata fatta in modo
perfetto, bisogna migliorarla rivedendo magari la linea di difesa e quella di centrocampo,
con la ricostituzione della coppia d'attacco Cutrone-Higuain, i due sono troppo
affiatati e decisivi, anche se attualmente nella conformazione dell’organico è
palese l'assenza di un altro centravanti di ruolo oltre a loro due.
E’
indiscutibile che questa proposta tattica del modulo a due punte, oltre per quanto proposto
dall'attacco (la differenza di mole offensiva tra una o due punte è abissale),
anche per i movimenti in mediana, vista la difficoltà che patisce il reparto di
centrocampo, probabilmente, almeno fino a gennaio, fin tanto che non arriva la
terza punta, vedremo questa soluzione solamente a gara in corso.
Parlando
di mercato e di punte, puntualmente riappare la suggestione Ibrahimovic, allora, io credo che con un
prestito di sei mesi alla Beckham per sfruttare la sosta del campionato
americano, sia una cosa possibilissima, poi bisognerebbe entrare nella testa di
Ibra per capire le sue pretese tecnico-tattiche, le pretese
economiche-contrattuali di Raiola, che pur avendo fatto “pace “ con il Milan è
sempre un serpente a sonagli e la volontà che ha Elliott di “proiettare” il più
velocemente possibile il Milan nel grande calcio europeo.
Leonardo ha confessato che in questo
momento è improponibile, ma forse perché preferisce concentrarsi su Rabiot,
visto che in TV alla domanda di Ambrosini: “siete coperti in tutti i ruoli”, ha
detto che a centrocampo manca qualcosa, vero, verissimo, Montolivo, Bertolacci
e Jose Mauri non rientrano in quella dimensione europea, Bakayoko è almeno in
difetto di condizione e di conoscenza del calcio italiano e le ambizioni di
Elliott stanno crescendo, tanto che intende sostenere ancora un paio di
interventi sostanziali sul mercato.
Quindi il Milan pensa già
al mercato di gennaio (come tutte del resto) e punterà a rinforzarsi, occhi
puntati sui “prediletti” di Leonardo; Paquetà, 21enne del Flamengo, giocatore
offensivo individuato tra i talenti più promettenti dal campionato brasiliano e
l’ormai notissimo Rabiot, stando però a quanto dicono i bene informati, il Milan
in attacco prenderà qualcuno e per il ritorna al Milan di Ibra arrivano
le prime conferme.
È un’idea per porre
rimedio all’assenza della terza punta e per cercare di aumentare la mentalità
europea nel club, un altro Reina in sostanza, importante in campo e fuori e si starebbe
discutendo di un contratto di sei mesi (da gennaio a giugno), Ibra verrebbe molto volentieri a Milano,
dopo il grave infortunio il ginocchio regge, ha recuperato in pieno e può fare
almeno un altro anno ad alto livello, nonostante il grande ego, sarebbe
disposto a un ruolo part-time con grande umiltà e sembra proprio che Ibra ha
detto sì al Milan.
La base del discorso è sei mesi per
tornare poi al Malmoe e chiudere lì la carruera, ma anche sulla possibilità di
altri sei o più nel caso il ritorno in Italia dovesse essere felice come tutti sperano,
un ritorno di cuore e non una questione economica, dal 3 al 19 di gennaio vedremo,
nel frattempo si potranno alternare i due moduli, il 4-3-3 o il 4-4-2, da non
considerare più solo l’arma della disperazione, ma una soluzione in più.
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