domenica 28 ottobre 2018

Tre le chiavi di lettura.


Fin qui il campionato del Milan possiamo dire che è stato deludente, più che per la classifica, per la mancanza di continuità e i continui alti e bassi, al momento i punti in classifica in nove partite sono 15, se dovessero diventare 18 mercoledì dopo il recupero con il Genoa, cambierebbe la prospettiva, ma i 13 gol subiti non sono il massimo, per una squadra che punta a un posto nella prossima Champions League.
La prima chiave di lettura sta nel cambiato di modulo, le due linee da quattro hanno dato solidità alla squadra, il 4-4-2 ha dato le sue risposte, sia nel complesso della squadra sia sui singoli, con Cutrone (ma poteva essere anche un’altra seconda punta), Higuain ha avuto la possibilità di dialogare con uno vicino, cosa che Suso e Calhanoglu (ci metto pure Bonaventura) non fanno, è potuto uscire dalla morsa dei due centrali avversari a gestire la palla con qualità, per poi rientrare in area ed essere pericoloso.
Questo per dire che si potrebbe anche adottare un altro modulo qualsiasi, ma l’importante che la davanti siano in due, chiaramente se non si è trattato di uno specchietto per le allodole e Gattuso ha intenzione di continuare così, adesso le punte che bisogna cercare a gennaio sono due e poi nel rifare l’organico bisognerà tenere conto di alcuni uomini e le loro posizioni in funzione alle loro caratteristiche, con un nuovo modulo.
Suso e la sua fase di copertura per esempio, anche in vista di un imminente rientro di Conti, chi tra Calhanoglu, Bonaventura e Laxalt dovrà giocare sulla di sinistra, bisognerà rivedere le uscite in pressione da parte dei due play e la difesa alta della squadra, ma intanto partiamo dalla coppia Cutrone-Higuain, si sono cercati, si sono alternati come prima e seconda punta e, soprattutto, hanno fatto quello che sanno fare, che gli viene naturale, fare gol, vuol dire che al momento le punte di scorta, le faranno Borini e Castilliejo.
La seconda chiave di lettura è stata anche se per indisponibilità degli altri, Laxalt, durante la telecronaca ne ho sentito di ogni e possibilmente hanno ragione loro, ma intanto l’uruguagio è stato preso come riserva e in extremis dopo che si è saputo di Strinic (e non Striniar cone avevo scritto nel post precedente) e poi ha fatto quello che per mancanza di forma, non fanno Bonaventura e Calhanoglu.
Ha dato copertura sulla fascia sinistra e aiutato Rodriguez, si è allineato con Biglia e Kessie, cosa che non riesce a Suso e quindi bene così, ha fatto un paio di cross di sinistro dal fondo che non arrivano mai e senza dimenticare: che dietro a Cutrone nel gol c’era lui, ha dato la palla di testa ad Higuain che poi la scambia con Cutrone per il gol e ha preso il palo, più nel vivo del gioco di così cosa volevamo, per non parlare della dinamicità messa in campo.
La terza chiave di lettura è quella più importante, il segnale forte che i giocatori hanno dimostrato nei confronti di Gattuso e la mentalità che hanno cambiato, un approccio diverso che gli ha permesso di reagire, serviva questo per superare le difficoltà, bisognerà continuare a combattere e non sbagliare più mentalità, quella mentalità di cui hanno parlato tutti i giocatori e richiesta fortemente da Gattuso.
Si è vista nella voglia con cui hanno voluto pareggiare e poi vincere la gara, segno di una presa di coscienza evidente, in tutto questo peccato per Caldara, che dopo aver smaltito il problema al pube, ora ha un problema al polpaccio, che gli darà almeno due mesi di stop e a proposito di malati, voglio ricordare che il Milan non è guarito, dobbiamo aspettare un nuovo assestamento ed essenzialmente per guarire deve difendere più alto e prendere meno gol.

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