lunedì 26 novembre 2018

Ora è il momento di accelerare.


Il Milan si trova ad affrontare la temibilissima trasferta con la Lazio, con una squadra ridotta all’osso, che può compensare alle assenze solo con la massima concentrazione ed applicazione, in quella che di fatto è una sfida per un posto in Champions, chi avrebbe vinto, avrebbe messo dieto l’altra e se avesse vinto la Lazio, si sarebbe messa avanti addirittura con quattro punti di vantaggio.
L’avesse fatto il Milan, avrebbe scavalcato i biancocelesti tornando al quarto posto con due punti di vantaggio, invece come era auspicabile, specialmente per il Milan, un pari sarebbe andato benissimo, anche in considerazione che la Roma è stata bloccata a Udine, l’Atalanta ha perso, il Sassuolo pure e la Fiorentina ha pareggiato.
La spaventosa emergenza infortuni, almeno in questo turno di campionato è stata assorbita bene, peccato per questo Parma che sta andando fortissimo e ce lo ritroveremo difronte domenica a un solo punto da noi e che potrebbe condizionarci nel tentativo di tenere a tiro la Lazio e il quarto posto, in attesa di recuperare gli assenti.
Contro al Lazio è stato compiuto un mezzo miracolo, ma per far fronte all'incredibile emergenza servono altri otto miracoli o almeno un altro paio, in attesa del rientro di Higuain, che sarà seguito poi dai recuperi di Conti, Romagnoli, Musacchio, e Strinic, con buona pace di Bakajokò che sta crescendo partita per partita e con ai box solo gli infortunati di lungo corso Caldara, Biglia e Buonaventura.
La Lazio ha iniziato molto forte e il Milan è stato bravo a tenere duro, poi piano piano e con il palo di Calhanoglu ha preso un po' di fiducia, anche se la Lazio ha tenuto il pallino del gioco quasi sempre in mano e ha pure segnato con Milinkovic-Savic, un gol annullato per fuorigioco di Immobile.
La difesa incerottata regge bene l'urto, Gigio effettua un paio di grandi interventi e come sempre tiene a galla il Milan, Abate paga i primi minuti di adattamento al nuovo ruolo e poi si assesta, è un caso o è il suo nuovo ruolo? Rodriguez non sbaglia un pallone, attento e a suo agio nella difesa a tre, con Zapata che sulla velocità non concede un centimetro, uscendo spesso bene anche palla al piede, in difesa un autentico capolavoro, peccato quella respinta corta di testa da cui Correa trova l’unico varco possibile al 94’.
Stavolta è il Milan a subire la zona Cesarini, quando oramai i giochi sembravano fatti e il sorpasso in classifica compiuto, ma si può consolare con la crescita e l’affiatamento della coppia Kessié-Bakayoko a centrocampo, dove dei due è Kessie quello che fa più lavoro sporco, mentre Bakayoko in mezzo sta diventando un punto di riferimento importante, ed è delegato ad attaccare gli spazi.
Il Milan ha saputo resistere, si è compattato e si è sostenuto, quando ha trovato spazio è stato capace anche fisicamente a colpire la Lazio e stava portando a casa tre punti insperati con la forza di volontà, un punto per uno che lascia le cose immutate e con il Milan a cui mancavano molti giocatori, il pareggio è il risultato che tutto sommato ci si aspettava tra Lazio e Milan.
Gattuso stavolta non ha utilizzato nemmeno un cambio, capisco che essere così vicini alla vittoria non è il caso di sconvolgere gli equilibri in campo, non è nemmeno un’accusa per il pareggio finale, ma “spremere” troppo i giocatori non è salutare, abbiamo visto che a lungo andare diventano molto suscettibili agli infortuni, il mercato è ancora molto lontano e deve salvaguardare questo piccolo capitale umano che gli è rimasto.
A gennaio servono oltre a Paquetà, altri tre calciatori di valore, chiaramente compatibilmente con quella che sarà la decisione dell’Uefa, uno sarà Ibrahimovic, l’accordo per lo svedese è totale tra le parti, l'operazione Ibra ha un costo fattibile e non c'è un vincolo contrattuale pesante, il ritorno di Ibrahimovic in rossonero a gennaio è vicino, indipendentemente da quanto sentenzierà l’UEFA.
Il Milan sta cercando occasioni di mercato in tutti i reparti, oltre a Ibra anche a centrocampo, il reparto dove c'è bisogno, Bakayoko ha trovato continuità e nel centrocampo a quattro è un altro giocatore, ma un altro rinforzo serve, a complicare i piani del Milan ci potrebbero essere particolari paletti messi dall’UEFA.
Se così non fosse, in difesa oltre a Rodrigo Caio, potrebbe aprirsi un canale per il centrale danese Christensen del Chelsea, intanto per il centrocampo, oltre a Paredes, il Milan sta cercando di capire i margini di manovra su Sensi, se il Milan completasse il mercato di gennaio anche con un difensore e un centrocampista, potrebbe ritenersi soddisfatto?
La notizia che Zamparini ha venduto finalmente il Palermo, mi ha come promesso, riportato ad interessarmi alle vicende rosanero, spero che questa volta sia la volta buona o più che buona sia una vendita vera e non fittizia come le altre volte.
Già venerdì ho visto la partita che il Palermo ha giocato a Verona e devo dirvi che mi aspettavo di più, visti gli ottimi risultati e il primo posto in classifica, forse oggi è una serie B diversa, molto povera tecnicamente, ma il Palermo pur dominando per quasi tutto l’intero incontro, è risultato poco fluido e molto sterile.
Magari si è trattato di una partita, però ho visto un Nestorowski e un Traikowski involuti, un modulo altissimamente offensivo, che ha tolto spazio ai rosa nella metà campo avversaria, impoverendone di fatto le prestazioni individuali, è chiaro che mi riserverò di dare un giudizio migliore, quando avrò la possibilità di vedere meglio la squadra, sempre che la vendita della società sia vera.
L’annuncio a quanto pare non può ancora essere ufficiale perchè non ci sono le firme, ma sembra che mancano solo i dettagli burocratici, il passaggio di proprietà dicono però che va considerato cosa fatta, io mi riservo di crederci quando vedrò uscire dalle carte del Palermo il nome di Zamparini, allora sì.
Se andiamo ad analizzare il comunicato di oggi, è legittimo avere qualche “riserva”, sicuramente per il passaggio delle azioni è solo questione di giorni, forse di ore, però resta ancora il mistero sul nome del nuovo presidente e dei futuri consiglieri di amministrazione e non ci sono nemmeno i dettagli dell’operazione che avverrà più o meno a costo zero.
Ma come mai! Pretendeva 50 milioni di euro a morire e ora la vende quasi a zero? Non è da Zamparini, non mi fido ancora.
Il Palermo so che ha un organico affollatissimo, che quelli che volevano andare via sono rimasti e quelli che li dovevano sostituire sono arrivati lo stesso, per quello che mi riguarda il Palermo ha uno squadrone e non ha bisogno di acquistare nessuno, tranne se non vuole cominciare a preparare la squadra per la serie A, perché ripeto qualcosa o qualcuno non mi ha convinto totalmente.
Quindi sarà soprattutto un mercato in uscita, dove alcuni giocatori verranno girati ad altre squadre perché chiusi, tra questi: i difensori Ingegneri e Accardi e Lo Faso, il Palermo comunque sembra voglia rinforzare il centrocampo, a mio avviso giustamente e sugli esterni d’attacco: i nomi sono quelli dell’under 21 rumeno Florinel Coman oltre a Matteo Pessina dell’Atalanta e a Pucciarelli del Chievo e di Foschi mi fido.


giovedì 22 novembre 2018

Svincolati e parametri zero


Continuo a sentire discussioni se Ibra sì o se Ibra no, la maggior parte dei “detrattori” di Ibra, non lo vorrebbero non tanto per l’età, quanto perché toglierebbe spazio a Cutrone, Cutrone è partito per crescere all’ombra di Higuain, il passaggio alle due punte non è avvenuto per uno strapotere del ragazzo, ma solo per la necessità di mettere Higuain nelle migliori condizioni di gioco.
Ma in questo momento, Cutrone non è nelle condizioni di non far rimpiangere Higuain, è vero che ha una media realizzativa molto alta, ma è pure vero che ha stupito sempre entrando dalla panchina, da titolare (ancora peggio se da solo) non ha ancora fatto il salto di qualità ed essere decisivo anche partendo dal primo minuto, ecco perché Ibra.
Ibra o un altro, ma con le condizioni UEFA del Milan e a gennaio, Ibra è quanto di meglio possiamo portare a casa, vi ricordo sempre che il Milan come quest’estate è sempre in attesa di conoscere la sentenza dell'UEFA e che al momento può lavorare su un mercato ipotetico, in funzione di una sentenza auspicata, ma senza niente di sicuro, perché l'udienza potrebbe condizionare il mercato di gennaio.
Sentenza che arriverà entro metà dicembre e siccome a causa dei lunghi infortuni il Milan ha bisogno di avere in campo i nuovi acquisti già nei primi giorni di gennaio, sta ipotizzando un mercato secondo la sanzione più plausibile, ovvero; multa (dai 14 ai 17 milioni) e settlement agreement, che permetterebbe a Leonardo e Maldini una campagna di rafforzamento invernale con prestiti e parametri zero.
Quindi, dovendo intervenire per motivi diversi in tutti i reparti e specialmente a centrocampo, il preferito è Paredes, che non ha 37 anni e viene considerato come l'erede di Biglia, ma lo Zenit chiede 30 milioni e al momento il Milan non li può spendere, per questo motivo, il club milanista sta valutando anche altre alternative.
Soprattutto Sensi del Sassuolo che ha in pratica lo stesso problema di Paredes, potrebbero arrivare in prestito, con o senza diritto di riscatto invece Denis Suarez del Barcellona, Vilhena del Feyenoord e Diawara del Napoli, ma se il diritto diventasse obbligo, non potrebbe prenderli in quanto la prossima stagione ci sarebbe già un sacco di calciatori da riscattare (Higuain e Kessie in primis) e non se ne possono aggiungere altri.
E allora per rientrare nelle possibili limitazioni UEFA, si devono sfruttare situazioni particolari, una di queste è quella che porta ad Arturo Vidal, per niente soddisfatto della sua situazione a Barcellona e che si è proposto al Milan o l’opportunità Fabregas che stavolta potrebbe davvero arrivare a Milanello, non è più nei piani del Chelsea e potrebbe liberarlo a zero, in questo caso verrebbe preferito a tutti, piaccia o no.
Quindi ecco perché Ibrahimovic, Fabregas e Vidal, perché l'obiettivo di riuscire a raggiungere il quarto posto e la tanto ambita Champions, non la possiamo raggiungere con Struna, Jajalo e Traicowski, che il Palermo ci “regalerebbe” ben volentieri e che sono diciamo di prospettiva.
Intanto Ibra dovrebbe essere fatto per 1,5 milioni di euro fino a fine stagione, più eventuale opzione automatica in caso di qualificazione alla Champions, arriverà Paquetà che studierà da mezzala e Cahill per la difesa come soluzione tampone, ma potrebbe non essere l'unico approdo dal Chelsea (Fabregas), per la difesa girano comunque ancora i nomi di Rodrigo Caio 26enne del San Paolo e il jolly difensivo del Lione classe 1995 Kenny Tete proposto da Mino Raiola.
Ma adesso sembra, che sia Diego Godin la grande opportunità di mercato, a livello economico, tecnico, di esperienza e di carisma, ha il contratto in scadenza a fine stagione e di meglio, soprattutto se a parametro zero è davvero difficile trovare, anche qua come per Ibra l’accordo dovrebbe essere a un passo.
Infine, una notizia che fosse confermata (ma è impossibile) mi renderebbe felice, è la nota pubblicata sul sito ufficiale del Palermo, che comunica la cessione della società sportiva, con l'acquisizione del 100% delle azioni, forse la trattativa si è veramente conclusa positivamente e l’ufficialità avverrà con la firma alcuni giorni, ma io ci crederò solo quando arriverà il passaggio di proprietà ufficiale, sono troppo abituato ai colpi di coda di Zamparini.

martedì 20 novembre 2018

Il problema del gol.


Alla fine, sorridono tutti nel club l'Italia, risate di soddisfazione grazie alla rete di Politano che permette all’Italia di ottenere anche se a tempo scaduto, una vittoria meritata, sorrisi ironici per la palla che non voleva entrare e sorrisi ben auguranti, perché gli azzurri hanno ripetuto le ultime belle prestazioni.
Il problema c’è, Mancini le ha o meglio li ha provati tutti gli attaccanti, ma con lo stesso risultato, manca l’attaccante di “fortuna”, quello a cui gli carambola la palla addosso e va sempre in rete, anche se io una mia teoria c’è l’ho, dobbiamo provare a riempire l’area con due attaccanti e capisco che poi diventa complicato lasciare fuori uno tra Insigne, Bernardeschi e Chiesa.
Si potrebbe far giocare Insegne in coppia con la punta come fa a Napoli, con Bernardeschi e Chiesa esterni di centrocampo, ma anche qui resterebbe fuori Barella, che a mio avviso oggi è il nostro numero uno, o giocare a 5 a centrocampo facendo a meno di Florenzi e Biraghi, con Bonucci, Chiellini e Romagnoli in difesa.
Comunque, dopo una decina d’anni, questa è una nazionale che mi piace, mi piacciono pure tutte le giovani alternative, devono solo crescere insieme, certo se penso al “deserto” dell’anno scorso, fuori dal mondiale e da qualsiasi considerazione calcistica, adesso che siamo tornati ad essere testa di serie ai prossimi sorteggi europei, c’è tanta soddisfazione.
Ora non perché se ne sta interessando il Milan, ma un elogio particolare lo voglio fare a Sensi, ottima prestazione e vecchia regia, merita la Nazionale e un grande club a pari di Barella.
Ma lasciamo la Nazionale e passiamo alla nostra deprimente situazione, pare che Gattuso abbia scelto di giocare contro la Lazio con la difesa a tre, a me non piace, poi se nei tre c’è Calabria, non mi piace ancora di più perché non è per niente il suo ruolo, ancora, ancora Rodriguez, ma poi finisci per adattare troppa gente fuori ruolo e non hai ancora recuperato in pieno Calabria e Calhanoglu.
Con Zapata al centro della difesa, pare che si stia aprendo una possibilità per Simic, io ho detto che questo è il momento meno adatto, però se Gattuso gioca sempre con gli stessi, per Halilovic, per Mauri e per Simic impiegati in situazioni disperate come queste, sarà sempre il momento meno adatto.
Se Simic è rimasto come quinto centrale di difesa, significa che in caso di necessità ci sarebbe stato lui, ma implicava anche un graduale inserimento in squadra, per schierare la difesa a quattro quindi, una soluzione possibile, escludendo l'ipotesi Kessie e Rodriguez è proprio Simic (capace anche di giocare a tre) a fianco di Zapata, mantenendo così Calabria o Abate e Rodriguez nelle proprie posizioni naturali.
È innegabile che l'esordio assoluto in gare ufficiali con il Milan, la lunga assenza da partite ufficiali e la difficoltà dell’avversario, possa costituire una difficoltà, ma è successo già con Donnarumma e se Mihajlovic non fosse stato così coraggioso, Donnarumma farebbe ancora il dodicesimo, comunque se non debutterà con la Lazio, deve farlo assolutamente in Europa League contro il Dudelange, per capire quanto può stare Simic in serie A e nel Milan.
Del resto, ha già racimolato 9 presenze in serie con il Crotone di Nicola e poi una serie di infortuni lo hanno fermato, anche lui fa parte della generazione d’oro dei ragazzi del Milan, e chi sa se non riuscirà anche lui a proseguire la tradizione come Calabria, Donnarumma, Cutrone, Locatelli, Cristante e Petagna, ma quello che mi addolora è che in questo Milan dei ritorni, non sia ancora tornato Filippo Galli, che ha costruito con merito il progetto dei giovani.
Si avvicina il primo di gennaio e si restringono i papabili acquisti, in difesa il prescelto sembra essere Gary Cahill, il difensore del Chelsea in scadenza di contratto a giugno 2019, potrebbe trasferirsi al Milan per pochissimi soldi, trentadue anni e inglese, gioca pochissimo con Sarri e potrebbe scegliere il Milan per chiudere la stagione.
Anche a centrocampo la scelta sembra fatta, con Paredes c’è l’accordo e resta da trattare con lo Zenit, cosa per niente semplice, visto che in ballo ci sono 25/30 milioni e così pure per l’attacco, sarà Ibra a fare coppia con Higuain, comunque vada 3 o 4 acquisti arriveranno e qualcuno gli cederà il posto (Halilovic, Bertolacci, Mauri, Borini e forse Laxalt).
Numericamente intanto dovrebbe essere Borini a cedere il posto a Paquetà, il giocatore anch'egli ai margini del progetto Milan, è uno dei nomi sul taccuino della Fiorentina, mentre è tornato d’attualità per il centrocampo il nome di Arturo Vidal, che è scontento al Barcellona e potrebbe arrivare in prestito con diritto di riscatto, soluzione ideale per l’UEFA, ma bisogna valutare bene la sua situazione problemi fisici.

domenica 18 novembre 2018

Questa nazionale mi piace.


Finalmente oserei dire, finalmente una nazionale che gioca un bel calcio e che diverte, due mesi fa eravamo rottamati e adesso (se Mancini non continua a convocare esperimenti) dobbiamo lavorare solo sul “gol”, è l’unico neo ed è strano, perché non segniamo quando giochiamo con la punta centrale e nemmeno con “il tridente rotante”.
Partiamo dal fatto che questi undici sono i migliori italiani in circolazione e non tocchiamoli più, stabiliamo chi sono i loro rincalzi e prepariamo il riscatto per il prossimo europeo, il problema del gol: se posso permettermi, in Italia i tridenti d’attacco (vedi Milan), sono formati da un attaccante centrale e da due centrocampisti offensivi, questo non ci da modo di “riempire l’area” ed è per questo che si segna con molta difficoltà.
Il tridente d’attacco è nato per far giocare tre attaccanti: Messi, Suarez e Neymar, oppure: Ronaldo, Benzemà e Bale, o ancora: Mbappè, Cavani e Neymar, tutta gente che ha dimestichezza con il gol, con tanti gol, se alla punta centrale accoppiamo due “tornanti” o due “mezzepunte” o due centrocampisti offensivi, non è un tridente e occupano poco l’area.
A quel punto meglio un 4-4-2, dove gli esterni sono Ribery e Robben e al centro ci sono Lewandowski, e Muller, in pratica lo stesso motivo per cui Gattuso ha dovuto mettere dentro Cutrone e portare esterni di centrocampo quelle che prima erano le punte del tridente, Suso e Calhanoglu.
Mancini sicuramente non è un grande allenatore nonostante i suoi trascorsi, ma nello scegliere gli uomini migliori da e dove farli giocare e tra i migliori, lui è il vero “selezionatore”, quello che serve alla nazionale, la strada è quella giusta, speriamo di non perderla.
Intanto il Milan perde pezzi su pezzi, ci mancava adesso pure Romagnoli, la mia opinione in merito al modulo per il Milan è quella di continuare con il 4-4-2, è vero che è rimasto un solo centrale (Zapata) e che non è il momento di buttare nella mischia Simic, ma non mi sembra neanche il caso di far giocare la difesa a 3 con Rodriguez e Calabria, fra l’altro con un riacutizzarsi di un dolore alla caviglia destra.
Per la partita con la Lazio indietreggerei Kessié al fianco di Zapata, sguarnendo sicuramente il centrocampo a livello fisico, ma anche se lento con Montolivo avremo: qualità, esperienza e verticalizzazioni, Kessie al centro della difesa lo fa nella sua nazionale e potrebbe dare quel qualcosa in più dal punto di vista fisico (con lui non avremmo preso il gol di Mandzukic), ma certamente non avrà (come gli altri adattati) i meccanismi difensivi con Zapata.
Bisogna decidere prima dell’inizio degli allenamenti, perché servono prove ed esercitazioni continue, fatto sta che tutti questi infortuni, hanno creato una situazione difficile, si sono create delle priorità importanti e Leonardo sta sondando il terreno a caccia di opportunità importanti per risolvere i problemi, ma tutto però è legato al settlement dell’Uefa. 
Martedì mattina a Nyon davanti all’Uefa, al Milan verrà comminata una sanzione presumibilmente equa, per le violazioni del Fair Play Finanziario per il triennio 2014-2017 (anni Berlusconi) e ci si attende (si spera) una sanzione economica (dai 14 ai 17 milioni), che sarebbe il male minore, poi in Primavera il Milan tornerà a parlare con l’Uefa, per individuare un percorso virtuoso, per il rientro nei parametri del Fair Play Finanziario.
Le sanzioni incideranno sul mercato in entrata, il Milan già in estate ha agito secondo le linee guida del FFP e dovrà continuare a farlo finché, Gazidis (chiamato apposta) non creerà quell’aumento di ricavi, che possa permettere al Milan di abbandonare gradatamente questi paletti restrittivi.
Si parla e si fa mercato tutto l’anno, ma stavolta vista la situazione è veramente impossibile non farlo, il Milan fra l’altro deve farlo con anticipo e decisione, per arrivare prima sulle “occasioni” e limitare gli sforzi economici, servono: almeno un difensore (se non due), due centrocampisti (o uno se si resta con il 4-4-2) ed un centravanti, così diventa inevitabile che per acquisire tutti questi rinforzi, si debba lavorare tanto e intensamente.
Ecco perché si parla di tanta gente, perché per arrivare alle occasioni giuste, bisogna avare un ampio ventaglio di trattative, così a Suarez, Vidal, Sensi, Tonali, Diawarà, Fabinho e Paredes, si aggiunge anche Fabregas, giocatori scontenti, scaricati dai club, in scadenza di contratto, disposti ad abbassare le pretese e che siano ancora “importanti”.
Fabregas (accostato al Milan almeno da dieci anni) ha il contratto con il Chelsea che scade il prossimo giugno, ha 31 anni e non è più il giocatore ammirato all'Arsenal, ma ha una grandissima esperienza internazionale e soprattutto può essere liberato senza troppi problemi, e non ci sono grandi concorrenti, tutto dipenderebbe dalle richieste di ingaggio, se non dovessero essere folli.
Il Milan avrebbe chiesto anche alla Juventus Benatia, classe ‘87, facendo un’offerta per il prestito con obbligo di riscatto a 15 milioni (io un calciatore di 32 anni non lo prenderei per quella cifra), non gradita dalla Juventus (grazie), a gennaio uno tra Antonio Donnarumma e Plizzari dovrebbero lasciare il Milan, io opterei per Plizzari in prestito in modo che vada a crescere da qualche parte, lui come Gigio, Calabria e Cutrone sono il lavoro di un settore giovanile che bene o male funziona.
Altri talenti in rampa di lancio e che potrebbero approfittare di questa situazione particolare per ritagliarsi un angolino sono: il terzino destro Bellanova, l’attaccante Tsadjout, il centrocampista Torrasi e gli attaccanti esterni: Colombo (16 anni) e Daniel Maldini figlio di Paolo.


venerdì 16 novembre 2018

Come ad ogni sosta.


Come succede sempre durante le soste di campionato, più che di calcio si parla di calcio-mercato, mai però come questa volta, la sosta è vicina alla riapertura del mercato e mai come questa volta il Milan è in emergenza completa e con la prospettiva di una sentenza UEFA per niente incoraggiante.
Con gli infortuni l’organico è ridotto al minimo, quindi il Milan dovrà operare in maniera massiccia in questa finestra di calciomercato invernale, per non perdere il treno Champions League e da qui al giorno in cui si possono depositare i contratti, il Milan deve ancora giocare nove gare, con le energie e i giocatori a disposizione, sperando che la situazione non si aggravi.
Quello che mi stupisce comunque in questo momento così particolare, è l’utilizzo sempre degli stessi giocatori, alcuni come Kessie, che per la stanchezza non rendono al massimo e sono pure a rischio infortuni, cosa già accaduta a Biglia e Bonaventura, quindi perché almeno nella mezz’ora finale non utilizziamo di più e meglio le sostituzioni, dando spazio a Bertolacci, Momtolivo, Mauro e Halilovic?
Il centrocampista croato è stato impiegato solo per tre minuti in Europa League, ma è stato tra i protagonisti dell'amichevole tra l'Under 21 della Croazia e i pari età della Francia, la sfida si è conclusa 2 a 2 e il classe '96, numero 10 e capitano della squadra, ha messo a segno la rete del momentaneo 1 a 1, capisco che non è Cutrone o Calabria, ma dieci minuti penso che li può fare.
A gennaio comunque vada il Milan avrà due nuovi “acquisti”, Conti e Strinic, per il primo è solo questione di giorni, forse qualche settimana e lo dovremmo rivedere in campo, per il secondo, gli ultimi controlli hanno dato esito positivo e può essere reintegrato in rosa, in quanto idoneo a riprendere subito l'attività sportiva agonistica a partire da lunedì 26, anche se per ritrovare la forma migliore ci vorranno un paio di mesi.
Ma passiamo al mercato vero e proprio e alle possibili operazioni in entrata, perché quelle in uscita difficilmente si concretizzeranno a gennaio, sarà un mercato più corto del previsto (chiuderà il 18 gennaio) e al Milan i “nuovi” serviranno da subito (a gennaio c’è la supercoppa), quindi Leonardo ha bisogno di anticipare tutto e tutti, per garantirsi (UEFA permettendo) una sessione di mercato di primo livello.
A gennaio il Milan avrà quindi la possibilità di completare il mercato estivo iniziato con ritardo, a Conti e Strinic si può già aggiungere l’acquisto di Paquetà), ma ammesso che Bakayokò continui positivamente la sua crescita, potrebbe essere il sostituto di Bonaventura, per sostituire Biglia e per il nuovo sistema di gioco, se si vuole avere più certezze nella possibilità di arrivare al quarto posto, non si può prescindere da acquisire: un regista, una punta e un difensore centrale.
Partiamo proprio da quest’ultimo, uno dei tanti nomi accostati al Milan e per me il vero obiettivo è Rodrigo Caio, primo perché è stato cercato dal Milan già negli anni passati, è relativamente giovane, ha passaporto comunitario, può fare non solo il difensore centrale ma anche il centrocampista davanti alla difesa e per la cessione definitiva si può chiudere a 7/8 milioni oppure prestito con obbligo a 12/13.
Le altre ipotesi per me meno percorribili sono nel mio ordine di concezione: l’altro obiettivo sarebbe Rugani, continua a giocare pochissimo, è anche lui relativamente giovane, ma costa un botto, più abbordabile Benatia, ma 15 milioni per un difensore di 31 anni sono tanti, a questo punto meglio la proposta di alcuni intermediari, Gary Cahill del Chelsea come soluzione tampone anche in prestito gratuito per sei mesi e poi va in scadenza al 30 di giugno, il problema può essere l'ingaggio, parecchio alto.
Per l’attacco si pensa a Ibra, non ci sono conferme, ma neanche smentite, Raiola chiede 18 mesi di contratto a fronte dei 6 mesi formulata dal Milan, il nodo è la modalità per far scattare il rinnovo e oltre a Pato non circola nessun altro nome, anche perché in quel reparto l’investimento sarebbe comunque costoso.
Bisognerà poi trovare un degno sostituto di Biglia, il nome è Paredes dello Zenit, ma costa almeno 30 milioni e a gennaio non si può fare, Sensi è l’alternativa low cost, mentre si lavora sul giovane Tonali del Brescia, concorrenza permettendo, si parla pure di Diawara classe ’97 del Napoli, in prestito con diritto di riscatto (DL lo valuta 50 milioni).
Ci sarebbe poi anche il 25enne Fabinho, gioca poco e vorrebbe lasciare il Liverpool, ma per il Milan anche qui i costi sono alti, il nome nuovo è quello di Arturo Vidal, al quale il Milan aveva già pensato la scorsa estate, il giocatore vuole tornare in Italia, ma molto dipenderà dai paletti che l'UEFA deciderà di fissare intorno al mercato rossonero.


lunedì 12 novembre 2018

Mazzoleni: Parziale; fazioso.


Perdere con la Juventus ci può stare e poi nelle condizioni in cui siamo al momento non si può pretendere di più, è chiaro che con un rigore fallito e un cartellino giallo mancante, un po’ di amaro in bocca per quello che poteva essere e non è stato ti resta, il Milan ha dato tutto quello che aveva, ma la differenza tecnica è abissale e poi solitamente si fa imporre i ritmi da squadre meno forti, figuriamoci dalla Juventus.
In buona sostanza già il fatto di averla tenuta in equilibrio fino alla fine, anche senza nulla di trascendentale, può costituire un elemento positivo, ma questo non può costituire motivo di soddisfazione per la prestazione di Bakayoko, sicuramente migliorato, ma gioca improvvisandosi sostituto di un Biglia, in un centrocampo dove si nota la mancanza dell’argentino e di un suo sostituto.
Per carità a centrocampo lui e Kessie hanno lottato e hanno perso pure pochi palloni, ma entrambi hanno caratteristiche differenti da quelle necessarie per dettare i tempi di gioco, complessivamente non ho visto male il centrocampo, però praticamente a livello di costruzione di palle gol non c’è stato molto.
Il Milan sicuramente non poteva fare di più, tutte queste assenze si fanno sentire e di più si fa sentire la mancanza di alternative, a parte il fatto che sono spremuti, adesso abbiamo perso il quarto posto ma è a un solo punto, preoccupano piuttosto Roma, Atalanta e Sassuolo che avanzano dietro e voglio sperare che dopo la sosta per le nazionali, torneranno almeno Calabria e Bonaventura.
Gli uomini sono contati e le energie scarseggiano, la pausa dovrà servire a recuperarle, perché al ritorno in campionato c’è lo scontro diretto a Roma con la Lazio, siamo pure senza Higuain e questa volta di ritorno dalla sosta dobbiamo vincere, se no il problema diventa più grosso.
Higuain ha perso la testa, non lo capisco e non mi piace, sempre lì a pensare che la Juventus lo ha scaricato, ho l’impressione che anche lui come Bonucci si sia pentito della scelta fatta, non è più il grande campione delle prime partite che fra l’altro non segnava, questo non va bene, è il giocatore più forte che abbiamo e non può avere un atteggiamento così plateale.
Al termine della partita, Higuain si è scusato con i compagni che lo hanno perdonato, ma il danno oramai è stato causato e l’assenza sarà pesante, non solo perchè è rimasto solo Cutrone, ma perchè ha bisogno di essere servito dentro l’area di rigore e senza Biglia e praticamente senza Calhanoglu, non potrà garantire una valida presenza nei 16 metri e lo scontro diretto contro la Lazio sarà fondamentale.
La reazione che ha avuto Higuain, mi sa di malessere, credo che non si tratti di non stare bene al Milan, ma che non gli aggrada il tipo di gioco del Milan, ho la netta sensazione che in estate avremo un altro caso Bonucci e i dirigenti facciano presto a capire di che si tratta, per non farsi trovare spiazzati (Benzemà?).
Il Milan contro la Juventus, ha avuto il primo rigore in questo campionato, segno che la squadra (ma non ci vogliono scienziati per capirlo) in area ci entra poco, titicchi e titocchi, giriamo e rigiriamo, fra l’altro a ritmi bassissimi e la palla in area non ci entra mai, questa a mio avviso potrebbe essere la causa del costante nervosismo di Higuain.
Per la cronaca fra l’altro il rigore non è stato neanche realizzato, ma Higuain ha sbagliato spesso, così come Rodriguez, Suso e Kessie, credo che si debba anche qua, stilare una gerarchia di rigoristi e non fare come ieri, chi prende la palla lo tira.
Sul finire del primo tempo l'arbitro Mazzoleni, è stato costretto dal VAR ha concedere un calcio di rigore al Milan per un fallo di mano di Benatià in area e siccome il VAR non poteva costringerlo ad ammonire Benatià “per un fallo di mano volontario in area”, il direttore di gara ha interpretato il regolamento a suo piacimento e non ha estratto il cartellino giallo al difensore che era già ammonito per un fallo su Bakayoko.
Sarebbe dovuto uscire, lasciando in 10 la Juventus se pur sull’uno a zero e in merito riporto in sintesi il pensiero dell’ex arbitro Marelli “Per quanto riguarda la sanzione disciplinare, l'errore è grave: il mio dubbio è tra il cartellino rosso diretto per una chiara occasione da rete e il secondo cartellino giallo. Entrambe le ipotesi hanno degli elementi validi a supporto, ma cambia poco nella sostanza: Benatia doveva essere espulso in quell'occasione".
Io aggiungo a dispetto dei falsi moralismi, che non espellere Benatià è stato un gesto deliberato, fatto apposta per non lasciare la Juventus in 10 e magari sull’1 a 1, con tutto il secondo tempo da giocare, non parlo di “venduto” o “di cattiva fede”, ma sicuramente di un arbitro animato da spirito di parte; parziale e quindi un arbitro fazioso.
Qui invece l'ex arbitro Bergonzi: "Se in area, un difensore colpisce volontariamente la palla con la mano il cartellino giallo è il minimo sindacabile: Benatia andava espulso. L'arbitro avrà prestato attenzione all'aspetto tecnico e non a quello disciplinare. Ma il rosso andava estratto, all'arbitro sarebbe bastato anche mostrare il cartellino giallo per mandarlo fuori".
E qui Bonfrisco, ex arbitro anche lui: "Benatia andava quantomeno ammonito".
Questa mancata espulsione forse ha innervosito ancora di più Higuain che ha sbagliato il rigore, forse il Milan avrebbe perso lo stesso o magari pareggiato, di sicuro il cartellino andava dato, il calciatore doveva essere espulso e di certo si sarebbe garantito la regolarità di un campionato, che ancora una volta, si aiuta una Juventus che no ne ha bisogno.
La poca quantità e qualità dell’organico rossonero, mai come adesso impone movimenti e strategie per il mercato di gennaio e non solo, sentenza UEFA o no il Milan a gennaio si muoverà parecchio, per l’attuale e per l’estate, in difesa Rodrigo Caio (anche se non ci sono grossi passi in avanti) è un nome appetibile, in mezzo salgono (e anche come il prezzo) le quotazioni di Tonali, che potrebbe restare al Brescia fino a fine stagione.
Per l’attuale, a Paredes ora si è aggiunto Sensi, mentre Ramsey dovrebbe anche lui come Tonali arrivare in estate, in attacco i nomi sono quelli di: Ibrahimovic e Pato, due piste entrambi percorribili tramite la risoluzione del contratto (in scadenza a dicembre 2019) nel momento in cui dovessero avere in mano la proposta di Leonardo.

venerdì 9 novembre 2018

Ancora una partita dai due volti


Si è giocata anche la quarta giornata di Europa League e il Milan alla fine di una delle sue solite partite a tempi e a corrente alternata, limita i danni pareggiando per 1 a 1 in casa del capolista Betis, in virtù del largo successo dell'Olympiacos sul Dudelange, la classifica del girone si fa sempre più incerta Betis 8 punti e deve incontrare (Olympiacos e Dudelange) e potrebbe finire a 12, Milan 7 punti e deve incontrare (Olympiacos e Dudelange) e potrebbe finire a 11 e l’Olympiacos pure a 7 punti, ma deve incontrare (Betis e Milan) e potrebbe finire a 9.
Il Dudelange è già uscito e tranne casi eccezionali finirà il girone a zero punti, il Milan per qualificarsi, deve prendere 4 punti nelle prossime due partite e lasciare così la patata bollente della qualificazione a Betis e Olympiacos, con la speranza che nelle prossime gare non si debba più assistere ancora ad un Milan double face.
Ancora una volta un Milan brutto, bruttissimo per tutto il primo tempo, sempre inesorabilmente in svantaggio e con il Betis che domina la partita, ancora uno sciagurato esperimento di Gattuso, nel tentativo di preservare Abate e Romagnoli, insistendo su giocatori che continuano a deludere (Borini, Calhanoglu e per certi versi anche Laxalt e Bakayokò) e ignorando ancora (forse a ragione), Bertolacci, Mauri, Montolivo e Halilovic.
Tutti gli allenatori del mondo sanno che: nei momenti di grossa difficoltà, si ricorre sempre al 4-4-2 che è un modulo conservativo e non difensivo, noi lo stiamo facendo in campionato, perché cambiare adesso con un modulo mai adottato e pochissimo provato? Tanto valeva passare al più collaudato 4-3-3, con Abate, Musacchio, Zapata e Rodriguez in difesa, Kessie, Montolivo e Bertolacci a centrocampo Suso, Cutrone e Laxalt in attacco.
Invece no! un ultra-difensivo 5-3-1-1, con Borini (in grande difficoltà come sempre) e Laxalt terzini a tutta fascia, risultando così troppo bassi e rinunciatari (ancora di più che in campionato), senza nessuna possibilità di impedire il palleggio degli spagnoli, che giocavano in scioltezza sfiorando in almeno un paio di occasioni di chiudere la partita.
Non abbiamo fatto un tiro in porta per circa un’ora e Cutrone in questo tempo non è stato mai servito, Suso troppo isolato e defilato, Calhanoglu già in difficoltà quest’anno nel suo ruolo, lo è stato ancora di più da mezzala, verrebbe da dire un primo tempo da dimenticare e invece no, c’è lo dobbiamo ricordare tutti per non ripetere orrori del genere (tempo sprecato, è già successo un sacco di volte ed è sempre lo stesso).
Nel corso del secondo tempo il Milan mantiene le fila più unite, la squadra è un po' più compatta, l’impegno è maggiore ma il gioco come sempre non è brillante, nella ripresa il Milan alza il pressing, ma senza qualità fatica comunque a creare azioni do gioco degne di nota, se non i soliti e unici lampi di Suso, il primo una palla all’incrocio evitato il gol da Pau Lopez e poi la punizione velenosa, un tiro-cross di sinistro all’incrocio dei pali che si insacca.
Anche stavolta nel finale, è Reina a salvare il risultato con un intervento provvidenziale su Tello e ancora altri due infortuni a Musacchio e Calhanoglu, alla fine il Milan non va oltre il pareggio, ma è un risultato che può andare bene anche lo stesso, con il discorso qualificazione ancora apertissimo e che si deciderà tutto nelle ultime due partite.
Non voglio essere pessimista, ma tutta la situazione del Milan è preoccupante, dall’incertezza della qualificazione il EL, allo spauracchio della sentenza UEFA, alla necessità comunque di operare sul mercato di gennaio, per finire all'infortunio di Biglia, una lesione del polpaccio che ha richiesto un intervento chirurgico perfettamente riuscito, ma la prognosi è di 4 mesi.
La lista degli infortunati si allunga di partita in partita e sicuramente ci sarà la necessità di cambiare ancora modulo, la situazione in Europa League non è numericamente aggiustata in classifica e da qui a gennaio va difeso anche il piazzamento in campionato (quarto posto), in condizioni precarie e senza permettersi di potere sbagliare nulla. 
Cominciamo intanto a ridisegnare il centrocampo, anche se non sarà facile, Bakayokò non è ancora nelle migliori condizioni e poi per me resta un’alternativa a Kessie, credo che sia arrivato il momento di fare chiarezza almeno fino a gennaio su Montolivo e Bertolacci per sostituire Biglia, perché Bakayoko in quel ruolo non mi convince, anche se può diventare un giocatore interessante, ha grandi qualità atletiche ma non certo una tecnica raffinata.
In mezzo al campo il Milan dovrebbe prendere un giocatore ideale anche per la sostituzione futura di Biglia (Tonali già costa un botto), in casa Barcellona Denis Suarez 24enne centrocampista centrale, utilizzato una sola volta e in coppa da Valverde, starebbe pensando di andare via già a gennaio, nonostante il contratto in scadenza a giugno del 2020, bisognerà superare la concorrenza di Napoli e Sassuolo.
Si annuncia quindi un mercato di gennaio scoppiettante (UEFA permettendo), Paquetà arriverà di sicuro e poi vedremo come verrà impiegato e oltre ad un centrocampista servono: un difensore e un attaccante, a parte Suarez, Leonardo sembrerebbe essere interessato a Leandro Paredes ex Roma ed Empoli, l’argentino più di Ramsey, perché il gallese dovrebbe arrivare a costo zero, con ingaggio mitigato a giugno grazie a Gazidis.
Anche Paredes come Suarez è ai ferri corti con lo Zenit e potrebbe arrivare a gennaio, ma ha una valutazione alta di 30 milioni, mentre in attacco il nome è sempre quello di Ibrahimovic, anche se le recenti dichiarazioni dello svedese non lasciano ben sperare, forse modificando la proposta da 6 mesi (più opzione per un altro anno) a 18 mesi, si potrebbe chiudere.
L’alternativa è diventata Pato, anche lui vorrebbe tornare volentieri ma non a costi minimi e non mi entusiasma, infine c’è da pensare ad un difensore per sostituire Caldara e il nome di Rodrigo Caio è quello più caldo, 25 anni brasiliano con passaporto italiano, può arrivare già a inizio anno.


domenica 4 novembre 2018

Milan di coppe


L’infermeria priva il Milan di alcuni titolari e così c’è spazio per le seconde linee, in pratica un Milan che somiglia molto a quello che ha giocato malissimo in Europa League, con la scusante che stavolta è un Milan senza scelta e senza ma, perché deve provare a vincere per restare nell’alta classifica, una gara che non possono sbagliare, sia i singoli che la squadra.
Anche stavolta così come è successo per quasi tutto questo scorcio di campionato, il Milan subisce il ritmo dell’Udinese, ma ha il pregio di adattarsi al modo di giocare dei friulani e ne viene fuori una partita con un ritmo altissimo, con continui cambi di fronte, con meno ticchettio e più verticalizzazioni.
Questo Milan “due” sembra avere imparato la lezione di coppa e in campionato si comporta meglio, non rischia tantissimo ma è alla portata dell’Udinese, che comunque non può tenere questo ritmo indiavolato per tutta la gara e per certi versi l’infortunio di Higuain sarà il momento determinante, visto che Castillejo alla fine risulterà il migliore in campo.
Era importante vincere per restare in zona Champions, il Milan ha capito che l’Udinese aveva speso tutto ed è uscito fuori molto bene nell’ultima mezz’ora, disputando un grande finale di partita, condita da un’altra buona dose di fortuna, con l’immancabile errore finale degli avversari e la seconda partita vinta all’ultimo secondo del recupero, con il gol (il secondo) del capitano.
Oggi la squadra aveva troppe defezioni per poterla giudicare, ma alcune positività si sono notate, a cominciare dalle verticalizzazioni, dal carattere combattivo, per finire all’assunzione di responsabilità di alcuni giovani come: Kessie e Castillejo, la cosa importante sono comunque queste ultime vittorie, che anche se non danno gioco, danno punti e morale per le prossime gare contro Betis e Juventus.
Alla Dacia Arena nel finale c’era voglia di vincere, per rimanere aggrappati al quarto posto, quest’anno non c’è ancora il bel gioco del post Montella e il salto di qualità auspicato con l’aggiunta di Higuain, mi aspettavo che il Milan iniziasse subito bene, anche perché Gonzalo si è ambientato subito e al contrario di molti, penso che anche quest’anno il Milan ha il potenziale da quarto posto, che non è ancora stato sfruttato in pieno. 
La squadra nell’ultima mezz’ora mi è piaciuta, ha vinto le ultime tre partite ma non mi ha convinto, il gioco non è migliorato, ma alla fine le tre vittorie se l'è meritate, Bajayoko l’ho visto in crescita, a Udine si è visto un altro Bakayoko, il francese non ha convinto del tutto, ma ha messo in mostra una prova discreta, rubando un sacco di palloni, anche se si è dimostrandosi impacciato nella costruzione.
Il centrocampo rossonero rischia di essere stravolto già a gennaio, Bertolacci e José Mauri sono già con le valigie in mano e con il contratto in scadenza a giugno, su Bertolacci è forte il Genoa, mentre Mauri piace a diversi club di Serie A, Parma in testa, Bakayoko vista la lunga assenza di Biglia, si gioca la conferma in questi due mesi e non è da escludere che possa rientrare al Chelsea in anticipo, adesso che ha capito il calcio italiano, dovrà migliorarsi ancora e acquisire continuità nelle prestazioni, aspettiamo le conferme.
Conferme che arrivano sul lavoro per portare Ibrahimovic al Milan, con un contratto di sei mesi e un’opzione per altri 12, Raiola e forse anche Zlatan, lo vorrebbe direttamente di 18 mesi, i margini per la trattativa ci sono e la strada sembra oramai tracciata, quando si è infortunato Higuain, non ho potuto fare a meno di pensare che si stesse alzando dalla panchina Ibrahimovic, ma c’è veramente gente che non è convinta del suo arrivo?

Tuccio 2010

sabato 3 novembre 2018

Solo due sassolini.


Allora! Prima di cominciare mi voglio togliere due sassolini, per tutti quelli che dicono che massacriamo Gattuso anche quando vince, dico, che se una squadra gioca male, il fatto che si sia vinto non significa che dobbiamo mettere la polvere sotto il tappeto, specialmente quando si continuano a sbagliare sempre le stesse cose, la Juventus si è migliorata, il Napoli non ne parliamo, l’Inter ancora di più e noi siamo sempre gli stessi, pur avendo in più Higuain.
Poi se Gattuso in un suo intervenuto in conferenza stampa, è raggiante per la prestazione di Bakayoko contro il Genoa, pronunciando: "Si meritava una serata così, a livello tattico e fisico è stato devastante, sembrava un gigante, soprattutto nel primo tempo sembrava avere la calamita. Sono molto soddisfatto”, è chiaro che se ha visto un’altra partita lo devi massacrare.
Che vuole tutelare Bakayoko in questo momento che manca Biglia lo capisco, ma secondo me lo tutela meglio se lo lascia fuori ad ambientarsi come fa con Caldara e in quella posizione ci fa giocare Bertolacci, per non parlare della formazione cervellotica fatta contro il Genoa, che se segnano il due a uno, questa è un’altra partita che non vinci e ciao quarto posto.
A suffragio di quanto dico, c’è la pagella di Bakayoko: “Ancora insufficiente la prestazione nonostante la vittoria del Milan contro il Genoa, il centrocampista arrivato in estate dal Chelsea non ha guadagnato alcuna sufficienza” e secondo le pagelle dei principali media nazionali: “Troppe giocate sciatte”; “Rimandato, ancora una volta”.
Resto sempre dall’idea che il destino di Gattuso se continua a giocare così, è comunque già scritto ed è proprio adesso che il Milan si è rilanciato che bisogna affidarlo a mani sapienti (no Donadoni) per non “bloccarne la crescita”, visto che bene o male i risultati arrivano, ma il gioco no e per gioco intendo il controllo totale della gara, che il Milan fa a sprazzi.
Il quarto posto senza gioco, io non la considero una svolta decisiva o definitiva, perché non c’è la maturazione di squadra, perché ci sono diverse cose da migliorare, lo dice e da tempo lo stesso Gattuso che serve migliorare gioco e concetto di squadra, ma quanto tempo ci vuole? E poi lui lo sa fare? Sa andare oltre questo livello?
Ci sono infatti diversi problemi da risolvere a cominciare dalla fragilità difensiva e una vittoria al 92esimo non basta per scacciare i fantasmi, è pure vero che se non arrivasse Conte, bisognerebbe ricorrere ad un tecnico che arrivi da un campionato straniero e la cosa potrebbe non essere salutare, ma è altrettanto vero che comunque tenere Gattuso sulla corda non gli può fare male.
Il secondo sassolino è dedicato a chi osteggia il possibile ritorno di Ibrahimovic, il Milan ha necessità di migliorare l’organico a livello numerico, a livello di qualità e a livello di personalità e se vuole mantenere il quarto posto e andare in fondo nell’Europa League, a gennaio deve prendere due punte, tre centrocampisti e un difensore, se l’Uefa ci dovesse permettere di prendere Messi e Neymar; Rabiot, Modric e Rakitic e anche Ramos, ci interesserebbe se ci perdono il posto Cutrone, Higuain, Biglia, ecc.?
No! E allora perché vi deve rodere il fatto che torna Ibra? il Milan oggi per migliorare l’organico, si può permettere tramite il rispetto dei parametri UEFA di prendere “vecchi scarponi” e non capisco perché Dybala può stare in panchina e fare il tour over, che lo può fare Mertens e non lo può fare Cutrone o addirittura Ibrahimovic.
Io sono stufo di vedere la prima sostituzione con la squadra che va male al 75esimo, per entrare chi? Borini, ma se potessimo al 57esimo fare entrare Ibrahimovic non sarebbe meglio? E se lo utilizzassimo come Reina nelle coppe? La convivenza con Higuain? Nel Milan Zlatan ha fatto segnare vagonate di gol a Nocerino, Robinho e Boateng, perché non potrebbe farli segnare ad Higuain?
Capisco che i nostri nemici si preoccupano per noi, chi toglie spazio a chi, come paghiamo tutti questi giocatori, che non ci conviene cambiare allenatore, ma farvi i fatti vostri no? perché per non togliere spazio a Cutrone dovremmo prendere due attaccanti di serie B? perché Bonucci può togliere spazio a Rugani e Ibra non lo può fare con Cutrone? Lasciateci sbagliare, tanto i nostri errori vanno a vostro favore e gli ultimi cinque anni lo dimostrano.
Elliott vuole riportare a casa tutti i Milan e con loro le loro famiglie, al Milan deve tornare gente che ha entusiasmo e ben venga se Matri, invece di fare la riserva a Sassuolo preferisce farla al Milan, e ben venga se Ibrahimovic invece che nella Juventus (come Altafini) voglia chiudere la sua carriera al Milan, dove è stato meglio che in altri posti e che anche la sua Helena vuole tornare.
Si parla di un’operazione a costo zero, con ingaggio alla portata del Milan e che rispetta i parametri UEFA, come sarebbe per Matri, che come quarta verrebbe a completare il reparto degli attaccanti centrali e poi c’è Thiago Silva, il difensore c’è rimasto male che la prima volta gli è stato preferito Bonucci e quest’estate non lo hanno trattato, ma lui come Ibra da Milanello non sarebbe mai andato via.

giovedì 1 novembre 2018

Decollati in classifica, ma no nel gioco.


Io continuo a considerarlo un momento no per il Milan, non è solo un problema di modulo, ma è maggiormente un problema di testa, la squadra continua ad avere troppi ad allucinanti alti e bassi, continua ad avere poca continuità di gioco e anche se poi alla fine i risultati arrivano, bisogna vedere come arrivano, sicuramente non come una squadra quarta forza del campionato.
Perché un altro cambio di modulo, visto che contro la Sampdoria era arrivata la vittoria e aveva anche convito un poco? Con questo nuovo assetto i giocatori non sono stati più compatti e quadrati nel posizionamento in campo, come lo erano stati domenica.
Capisco le emergenze, ma bastava cambiare Abate per Calabria e Bertolacci o Bakayokò per Biglia, perché ha voluto fare il fenomeno? Perché Calha mezzala? Contro la Sampdoria il 4-4-2 ha liberato più spazi per Higuain, invece contro il Genoa è tornato a vagare nervoso e senza meta per il campo, è fuori da ogni ragionevole dubbio che si trova meglio con quel sistema di gioco.
Questa la classifica aggiornata, che vede il Milan agguantare il quarto posto, è in linea con i programmi ma bugiarda ed effimera, se conosco le cose del calcio e le conosco, Gattuso è rimasto comunque sull’orlo del baratro, perché se l’atteggiamento di domenica poteva indicare che la squadra era con l’allenatore, con il Genoa c’è stato solo un nevrotico arrembaggio finale, più per orgoglio personale che per altro.
Io non posso pensare che un allenatore che deve perseguire il quarto posto per la Champions, possa con queste prestazioni pensare di poterci arrivare e di conseguenza godere della fiducia incondizionata dei dirigenti, credo che abbiamo visto tutti la faccia schifata di Maldini all’intervallo con la squadra che comunque vinceva e ricordo a tutti quelli che sono saliti sul carro del vincitore, che nelle ultime quattro partite a Milano:
1)      Ne abbiamo giocato solamente una discreta e tre orribili.
2)      Che due le abbiamo perse e le altre due le abbiamo rischiate di pareggiare, non possiamo parlare sicuramente di vittorie nette.
3)      Che abbiamo raggiunto il quarto posto giocando male, bassi e senza gioco.
Io sono per un avvicendamento serio dell’allenatore, proprio perché siamo quarti e dobbiamo restarci, anche perché si parla sempre di calciatori che non hanno reso come dovrebbero, ma chi è che fa rendere al massimo un calciatore? Credo fortemente che con Gattuso meglio di così discontinui non possiamo fare e in me cresce il rammarico: se il Milan nonostante un avvio così incerto è ancora lì, dove avremmo potuto essere se non ci fossero state tutte queste brutte prestazioni?
Chiaramente non parlo di scudetto, parlo di “stabilità” di squadra, di classifica e di prospettiva, quella che hanno Napoli e Inter che hanno già indicato prepotentemente che saranno loro, due delle quattro squadre che andranno in Champions con la Juventus e a maggior ragione dobbiamo migliorarci adesso, proprio quando Roma e Lazio nostre principali rivali per lo stesso posto, attraversano un momento non felice.
Anche Gattuso sa e ammette, che è grazie ai giocatori forti in avanti e bravi a crearsi le situazioni che vinciamo, che bisogna migliorare tantissimo su moltissimi aspetti, che complessivamente non lo siamo ancora e dobbiamo diventare squadra, si ma quando? Mi sembra un po' la stessa cosa con Montella, lo abbiamo cambiato quando non c’era più nulla da fare.
Io non mi accontento e anche Gattuso non si accontenta, solo che a differenza con me è lui che deve fare qualcosa e in frettissima, in quattro mesi non siamo ancora squadra e di nuovo c’è solo Higuain che si è fra l’altro ambientato egregiamente, Gattuso ha il dovere di fare meglio, si può e si deve fare meglio, ma non in primavera, al quel punto non serve più.
Dobbiamo migliorare in fretta e mantenere questa posizione, finiamola con questo gioco della palla a tutti i costi dentro l’area e finiamola con questo 3-5-2, non abbiamo gli uomini per farlo, Suso e Calhanoglu (e neanche gli altri) sono mezze ali, forse con altri interpreti ci permetterebbe di avere la superiorità numerica in mezzo al campo e più palleggio, ma con questi no.
Dobbiamo tenere meglio il campo (ma quando?), dobbiamo essere più compatti e non sederci dopo dieci minuti arretrando terribilmente, il Milan, forse, alla fine, magari ha meritato i tre punti, ma non ha risolto i propri problemi, chi? E piuttosto quando si risolveranno? Ora non è che per ogni risultato negativo Gattuso viene messo in discussione, sono quattro mesi sostanzialmente negativi che lo mettono in discussione, non ha mai giocato bene una partita intera.
Ecco perché sono certo che la dirigenza sta aspettano le altre due sconfitte di fila per mandarlo via, forse nemmeno quello, Leonardo non ha spento i riflettori su Gattuso, non lo ha scelto lui e non lo convince, sta pensando da un mercato di gennaio e lo vuole fare per un altro allenatore.
In attacco servono due punte, una sembra oramai sicura ed è Ibra, l’altra potrebbe essere Origi, ma ha tanta concorrenza, Matri vorrebbe tornare per fare la riserva alle spalle di Higuain e Cutrone, avendo ottimi rapporti con Leonardo e Maldini, si è offerto di fare volentieri la panchina per terminare la carriera nel Milan dove l'ha iniziata.
Bakayoko sta facendo fatica ad inserirsi, Bertolacci e Mauri non giocano mai e ci sono anche problemi in difesa con l'assenza di Caldara e il rendimento di Zapata, il Milan dietro soffre la mancanza di uno esperto, per questo motivo a gennaio il Milan potrebbe tornare sul mercato anche per un difensore centrale, si fanno diversi nomi, tra cui anche quello di Thiago Silva, che come Matri vuole rientrare, senza dimenticare Rodrigo Caio, classe “93” difensore centrale del San Paolo con passaporto italiano, già accostato al Milan negli scorsi mesi.