Perdere con la Juventus ci può stare e poi
nelle condizioni in cui siamo al momento non si può pretendere di più, è chiaro
che con un rigore fallito e un cartellino giallo mancante, un po’ di amaro in
bocca per quello che poteva essere e non è stato ti resta, il Milan ha dato
tutto quello che aveva, ma la differenza tecnica è abissale e poi solitamente
si fa imporre i ritmi da squadre meno forti, figuriamoci dalla Juventus.
In buona sostanza già il fatto di averla
tenuta in equilibrio fino alla fine, anche senza nulla di trascendentale, può
costituire un elemento positivo, ma questo non può costituire motivo di
soddisfazione per la prestazione di Bakayoko,
sicuramente migliorato, ma gioca improvvisandosi sostituto di un Biglia, in un
centrocampo dove si nota la mancanza dell’argentino e di un suo sostituto.
Per carità a centrocampo lui
e Kessie hanno lottato e hanno perso pure pochi palloni, ma entrambi hanno caratteristiche
differenti da quelle necessarie per dettare i tempi di gioco, complessivamente
non ho visto male il centrocampo, però praticamente a livello di costruzione di palle gol non
c’è stato molto.
Il Milan sicuramente non poteva fare di
più, tutte queste assenze si fanno sentire e di più si fa sentire la mancanza
di alternative, a parte il fatto che sono spremuti, adesso abbiamo perso il
quarto posto ma è a un solo punto, preoccupano piuttosto Roma, Atalanta e
Sassuolo che avanzano dietro e voglio sperare che dopo la sosta per le
nazionali, torneranno almeno Calabria e Bonaventura.
Gli uomini sono contati e le energie scarseggiano,
la pausa dovrà servire a recuperarle, perché al ritorno in campionato c’è lo
scontro diretto a Roma con la Lazio, siamo pure senza Higuain e questa volta di
ritorno dalla sosta dobbiamo vincere, se no il problema diventa più grosso.
Higuain ha perso la testa, non lo capisco
e non mi piace, sempre lì a pensare che la Juventus lo ha scaricato, ho
l’impressione che anche lui come Bonucci si sia pentito della scelta fatta, non
è più il grande campione delle prime partite che fra l’altro non segnava, questo
non va bene, è il giocatore più forte che abbiamo e non può avere un
atteggiamento così plateale.
Al termine della partita, Higuain si è
scusato con i compagni che lo hanno perdonato, ma il danno oramai è stato causato
e l’assenza sarà pesante, non solo perchè è rimasto solo Cutrone, ma perchè ha
bisogno di essere servito dentro l’area di rigore e senza Biglia e praticamente
senza Calhanoglu, non potrà garantire una valida presenza nei 16 metri e lo
scontro diretto contro la Lazio sarà fondamentale.
La reazione che ha avuto Higuain, mi sa di
malessere, credo che non si tratti di non stare bene al Milan, ma che non gli
aggrada il tipo di gioco del Milan, ho la netta sensazione che in estate avremo
un altro caso Bonucci e i dirigenti facciano presto a capire di che si tratta, per
non farsi trovare spiazzati (Benzemà?).
Il Milan contro la
Juventus, ha avuto il primo rigore in questo campionato, segno che la squadra
(ma non ci vogliono scienziati per capirlo) in area ci entra poco, titicchi e titocchi,
giriamo e rigiriamo, fra l’altro a ritmi bassissimi e la palla in area non ci
entra mai, questa a mio avviso potrebbe essere la causa del costante nervosismo
di Higuain.
Per la cronaca fra
l’altro il rigore non è stato neanche realizzato, ma Higuain ha sbagliato
spesso, così come Rodriguez, Suso e Kessie, credo che si debba anche qua,
stilare una gerarchia di rigoristi e non fare come ieri, chi prende la palla lo
tira.
Sul finire del primo
tempo l'arbitro Mazzoleni, è stato costretto dal VAR ha concedere un calcio di
rigore al Milan per un fallo di mano di Benatià in area e siccome il VAR non
poteva costringerlo ad ammonire Benatià “per
un fallo di mano volontario in area”, il direttore di gara ha interpretato
il regolamento a suo piacimento e non ha estratto il cartellino giallo al difensore
che era già ammonito per un fallo su Bakayoko.
Sarebbe dovuto uscire,
lasciando in 10 la Juventus se pur sull’uno a zero e in merito riporto in
sintesi il pensiero dell’ex arbitro Marelli “Per quanto riguarda la
sanzione disciplinare, l'errore è grave: il mio dubbio è tra il cartellino
rosso diretto per una chiara occasione da rete e il secondo cartellino giallo.
Entrambe le ipotesi hanno degli elementi validi a supporto, ma cambia poco nella
sostanza: Benatia doveva essere espulso in quell'occasione".
Io aggiungo a dispetto
dei falsi moralismi, che non espellere Benatià è stato un gesto deliberato,
fatto apposta per non lasciare la Juventus in 10 e magari sull’1 a 1, con tutto
il secondo tempo da giocare, non parlo di “venduto” o “di cattiva fede”, ma sicuramente di un arbitro animato
da spirito di parte; parziale e quindi un arbitro fazioso.
Qui invece l'ex arbitro Bergonzi: "Se in area, un difensore colpisce
volontariamente la palla con la mano il cartellino giallo è il minimo
sindacabile: Benatia andava espulso. L'arbitro avrà prestato attenzione
all'aspetto tecnico e non a quello disciplinare. Ma il rosso andava estratto,
all'arbitro sarebbe bastato anche mostrare il cartellino giallo per mandarlo
fuori".
E qui Bonfrisco, ex
arbitro anche lui: "Benatia andava
quantomeno ammonito".
Questa mancata espulsione forse ha
innervosito ancora di più Higuain che ha sbagliato il rigore, forse il Milan
avrebbe perso lo stesso o magari pareggiato, di sicuro il cartellino andava
dato, il calciatore doveva essere espulso e di certo si sarebbe garantito
la regolarità di un campionato, che ancora una volta, si aiuta una
Juventus che no ne ha bisogno.
La poca quantità e qualità dell’organico
rossonero, mai come adesso impone movimenti e strategie per il mercato di
gennaio e non solo, sentenza UEFA o no il Milan a gennaio si muoverà parecchio,
per l’attuale e per l’estate, in difesa Rodrigo Caio (anche se non ci sono
grossi passi in avanti) è un nome appetibile, in mezzo salgono (e anche come il
prezzo) le quotazioni di Tonali, che potrebbe restare al Brescia fino a fine
stagione.
Per l’attuale, a Paredes ora si è aggiunto
Sensi, mentre Ramsey dovrebbe anche lui come Tonali arrivare in estate, in attacco
i nomi sono quelli di: Ibrahimovic e Pato, due piste entrambi percorribili
tramite la risoluzione del contratto (in scadenza a dicembre 2019) nel momento
in cui dovessero avere in mano la proposta di Leonardo.
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