Finalmente oserei dire, finalmente
una nazionale che gioca un bel calcio e che diverte, due mesi fa eravamo
rottamati e adesso (se Mancini non continua a convocare esperimenti) dobbiamo
lavorare solo sul “gol”, è l’unico neo ed è strano, perché non segniamo quando
giochiamo con la punta centrale e nemmeno con “il tridente rotante”.
Partiamo dal fatto che questi undici
sono i migliori italiani in circolazione e non tocchiamoli più, stabiliamo chi
sono i loro rincalzi e prepariamo il riscatto per il prossimo europeo, il
problema del gol: se posso permettermi, in Italia i tridenti d’attacco (vedi
Milan), sono formati da un attaccante centrale e da due centrocampisti
offensivi, questo non ci da modo di “riempire l’area” ed è per questo che si
segna con molta difficoltà.
Il tridente d’attacco è nato per far
giocare tre attaccanti: Messi, Suarez e Neymar, oppure: Ronaldo, Benzemà e
Bale, o ancora: Mbappè, Cavani e Neymar, tutta gente che ha dimestichezza con
il gol, con tanti gol, se alla punta centrale accoppiamo due “tornanti” o due
“mezzepunte” o due centrocampisti offensivi, non è un tridente e occupano poco
l’area.
A quel punto meglio un 4-4-2, dove
gli esterni sono Ribery e Robben e al centro ci sono Lewandowski, e Muller, in pratica lo
stesso motivo per cui Gattuso ha dovuto mettere dentro Cutrone e portare
esterni di centrocampo quelle che prima erano le punte del tridente, Suso e
Calhanoglu.
Mancini sicuramente non è
un grande allenatore nonostante i suoi trascorsi, ma nello scegliere gli uomini
migliori da e dove farli giocare e tra i migliori, lui è il vero
“selezionatore”, quello che serve alla nazionale, la strada è quella giusta,
speriamo di non perderla.
Intanto il Milan perde
pezzi su pezzi, ci mancava adesso pure Romagnoli, la mia opinione in merito al
modulo per il Milan è quella di continuare con il 4-4-2, è vero che è rimasto
un solo centrale (Zapata) e che non è il momento di buttare nella mischia
Simic, ma non mi sembra neanche il caso di far giocare la difesa a 3 con
Rodriguez e Calabria, fra l’altro con un riacutizzarsi di un dolore alla
caviglia destra.
Per la partita con la
Lazio indietreggerei Kessié al fianco di Zapata, sguarnendo sicuramente il
centrocampo a livello fisico, ma anche se lento con Montolivo avremo: qualità,
esperienza e verticalizzazioni, Kessie al centro della difesa lo fa nella sua
nazionale e potrebbe dare quel qualcosa in più dal punto di vista fisico (con
lui non avremmo preso il gol di Mandzukic), ma certamente non avrà (come gli
altri adattati) i meccanismi difensivi con Zapata.
Bisogna decidere prima
dell’inizio degli allenamenti, perché servono prove ed esercitazioni continue,
fatto sta che tutti questi infortuni, hanno creato una situazione
difficile, si sono create delle priorità importanti e Leonardo sta sondando il
terreno a caccia di opportunità importanti per risolvere i problemi, ma tutto però
è legato al settlement dell’Uefa.
Martedì mattina a Nyon davanti all’Uefa, al Milan
verrà comminata una sanzione presumibilmente equa, per le violazioni del Fair
Play Finanziario per il triennio 2014-2017 (anni Berlusconi) e ci si attende
(si spera) una sanzione economica (dai 14 ai 17 milioni), che sarebbe il male
minore, poi in Primavera il Milan tornerà a parlare con l’Uefa, per individuare
un percorso virtuoso, per il rientro nei parametri del Fair Play Finanziario.
Le sanzioni incideranno sul mercato in entrata, il
Milan già in estate ha agito secondo le linee guida del FFP e dovrà continuare
a farlo finché, Gazidis (chiamato apposta) non creerà quell’aumento di ricavi,
che possa permettere al Milan di abbandonare gradatamente questi paletti
restrittivi.
Si parla e si fa mercato tutto l’anno,
ma stavolta vista la situazione è veramente impossibile non
farlo, il Milan fra l’altro deve farlo con anticipo e decisione, per arrivare
prima sulle “occasioni” e limitare gli sforzi economici, servono: almeno un
difensore (se non due), due centrocampisti (o uno se si resta con il 4-4-2) ed
un centravanti, così diventa inevitabile che per acquisire tutti questi
rinforzi, si debba lavorare tanto e intensamente.
Ecco
perché si parla di tanta gente, perché per arrivare alle occasioni giuste,
bisogna avare un ampio ventaglio di trattative, così a Suarez, Vidal, Sensi,
Tonali, Diawarà, Fabinho e Paredes, si aggiunge anche Fabregas, giocatori
scontenti, scaricati dai club, in scadenza di contratto, disposti ad abbassare
le pretese e che siano ancora “importanti”.
Fabregas (accostato al Milan almeno da dieci anni) ha il
contratto con il Chelsea che scade il prossimo giugno, ha 31 anni e non è più
il giocatore ammirato all'Arsenal, ma ha una grandissima esperienza internazionale
e soprattutto può essere liberato senza troppi problemi, e non ci sono grandi
concorrenti, tutto dipenderebbe dalle richieste di ingaggio, se non dovessero essere
folli.
Il Milan avrebbe chiesto
anche alla Juventus Benatia, classe ‘87, facendo un’offerta per il prestito con
obbligo di riscatto a 15 milioni (io un calciatore di 32 anni non lo prenderei
per quella cifra), non gradita dalla Juventus (grazie), a gennaio uno tra
Antonio Donnarumma e Plizzari dovrebbero lasciare il Milan, io opterei per Plizzari
in prestito in modo che vada a crescere da qualche parte, lui come Gigio,
Calabria e Cutrone sono il lavoro di un settore giovanile che bene o male
funziona.
Altri talenti in rampa di
lancio e che potrebbero approfittare di questa situazione particolare per
ritagliarsi un angolino sono: il terzino destro Bellanova, l’attaccante Tsadjout,
il centrocampista Torrasi e gli attaccanti esterni: Colombo (16 anni) e Daniel
Maldini figlio di Paolo.
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