giovedì 28 marzo 2019

Che rottura di “stadio”!


In tantissimi sono contro la demolizione di San Siro, addirittura un consigliere comunale di Forza Italia, è portavoce di un comitato nominato “No demolizione San Siro” e a quanto dice, questo comitato è in grado di fermare legislativamente l’eventuale demolizione di San Siro.

Per Inter e Milan, non sembra si tratti di una migliore gestione degli spazi che sono oggi del comune, facendo alberghi, ristoranti, negozi ecc., ma di fare come hanno fatto a Torino, cioè, ridurre la capienza dello stadio e alzare la redditività, in questo modo si alza il prezzo dei biglietti e io credo che non sia questa la concezione dello stadio moderno che aumenta il fatturato.

In realtà questo verrebbe confermato dal fatto, che Milan e Inter vanno via da San Siro e vanno insieme in un altro stadio, per gestirlo ancora insieme, in pratica, non vanno via per costruire la casa del diavolo o la casa del biscione e questo è sbagliato, sbagliatissimo.

A Torino ci sono due stadi, uno per il Torino e uno per la Juventus, a Londra ci sono sette stadi per le squadre di Premier, perché Milano non può averne due? a quanto pare le aree ci sono: Sesto, quella degli scali ferroviari, Porto di mare ecc., allora perché una non resta al Meazza, se lo ristruttura e ne acquisisce la proprietà e l’altra si costruisce il Meazza Stadium da un’altra parte?


Milan e Inter parlano del disagio di giocare in uno stadio in fase di ristrutturazione, ci sarebbero ricadute negative di immagine e sul piano degli incassi considerando una capienza ridotta, ma se si ha la volontà, così come hanno fatto a Torino o come stanno facendo a Cagliari, fanno in 30 mesi il Meazza Stadium e le due società continueranno a giocare insieme in questo stadio in attesa della ristrutturazione di San Siro.

Ma la cosa importante è che Inter e Milan decidano di fare un nuovo stadio e che ogni società ne abbia uno di proprietà, per questo ne servono due, solo che il Comune non vuole perdere la proprietà dello stadio e quindi, una volta che le due squadre hanno realizzato il nuovo impianto, lo dovrebbero cedere con una concessione a lungo termine al Comune, perché il comune non può perderci.

Qui c’entra la politica e io mi fermo.



Passiamo alla situazione del Palermo.



Il Procuratore Federale Pecoraro ha parlato di un Palermo, il cui proprietario è ancora Zamparini (questo era scontato), Foschi e De Angeli muovono le fila perché in questo momento Zamparini si trova agli arresti domiciliari, oltre ai tifosi però, anche il Presidente Gravina è molto preoccupato, perché ad oggi, non sembrano esserci acquirenti credibili.

La York Capital Management nonostante alcune smentite, starebbe per concludere l'acquisizione della Sampdoria e nei prossimi giorni si dovrebbe raggiungere la fumata bianca, Vialli diventerebbe il nuovo Presidente e a questo punto Ferrero punterebbe sull’acquisizione del Palermo.

Il personaggio è un po' grottesco, ma una cosa è certa, la Sampdoria lotta ogni anno per un posto in Europa League, è una squadra di tutto rispetto e non caccia via gli allenatori ogni uno, due e tre, anzi vuole pagate le clausole per liberarli e chi sa che a Palermo Ferrero non giri un altro film: “Palermo per sempre”.

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