In tantissimi sono contro la demolizione
di San Siro, addirittura un consigliere comunale di Forza Italia, è portavoce di
un comitato nominato “No demolizione San Siro” e a quanto dice, questo comitato
è in grado di fermare legislativamente l’eventuale demolizione di San Siro.
Per Inter e Milan, non sembra si tratti di
una migliore gestione degli spazi che sono oggi del comune, facendo alberghi,
ristoranti, negozi ecc., ma di fare come hanno fatto a Torino, cioè, ridurre la
capienza dello stadio e alzare la redditività, in questo modo si alza il prezzo
dei biglietti e io credo che non sia questa la concezione dello stadio moderno
che aumenta il fatturato.
In realtà questo verrebbe confermato dal
fatto, che Milan e Inter vanno via da San Siro e vanno insieme in un altro
stadio, per gestirlo ancora insieme, in pratica, non vanno via per costruire la
casa del diavolo o la casa del biscione e questo è sbagliato, sbagliatissimo.
A Torino ci sono due stadi, uno per il
Torino e uno per la Juventus, a Londra ci sono sette stadi per le squadre di
Premier, perché Milano non può averne due? a quanto pare le aree ci sono: Sesto, quella degli
scali ferroviari, Porto di mare ecc., allora perché una non resta al Meazza, se
lo ristruttura e ne acquisisce la proprietà e l’altra si costruisce il Meazza
Stadium da un’altra parte?
Milan e Inter parlano del disagio di giocare in uno stadio in fase di
ristrutturazione, ci sarebbero ricadute negative di immagine e sul piano degli
incassi considerando una capienza ridotta, ma se si ha la volontà, così come
hanno fatto a Torino o come stanno facendo a Cagliari, fanno in 30 mesi il Meazza
Stadium e le due società continueranno a giocare insieme in questo stadio in
attesa della ristrutturazione di San Siro.
Ma la cosa importante è che Inter e Milan
decidano di fare un nuovo stadio e che ogni società ne abbia uno di proprietà,
per questo ne servono due, solo che il Comune non vuole perdere la proprietà
dello stadio e quindi, una volta che le due squadre hanno realizzato il nuovo
impianto, lo dovrebbero cedere con una concessione a lungo termine al Comune, perché
il comune non può perderci.
Qui c’entra la politica e io mi fermo.
Passiamo alla situazione del Palermo.
Il Procuratore Federale Pecoraro ha
parlato di un Palermo, il cui proprietario è ancora Zamparini (questo era
scontato), Foschi e De Angeli muovono le fila perché in questo momento Zamparini
si trova agli arresti domiciliari, oltre ai tifosi però, anche il Presidente
Gravina è molto preoccupato, perché ad oggi, non sembrano esserci acquirenti
credibili.
La York Capital Management nonostante
alcune smentite, starebbe per concludere l'acquisizione della Sampdoria e
nei prossimi giorni si dovrebbe raggiungere la fumata bianca, Vialli
diventerebbe il nuovo Presidente e a questo punto Ferrero punterebbe sull’acquisizione
del Palermo.
Il personaggio è un po' grottesco, ma una
cosa è certa, la Sampdoria lotta ogni anno per un posto in Europa League, è una
squadra di tutto rispetto e non caccia via gli allenatori ogni uno, due e tre,
anzi vuole pagate le clausole per liberarli e chi sa che a Palermo Ferrero non giri
un altro film: “Palermo per sempre”.
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