Io non ho visto un’Inter morta, malata sì, ma un’Inter
che è stata per un’ora padrona del gioco, perché se sostanzialmente la partita
è stata equilibrata, l’Inter ha giocato meglio, ha giocato da squadra, una
squadra dove la mano dell’allenatore si è vista, una squadra che non ha
cambiato l’oro (Paquetà) per il piombo (Suso).
Il Milan? è stato il solito Milan, quello che ha
paura, che non crede nei propri mezzi, quello che non osa mai e che aspetta il
miracolo, se tutto questo però è stato possibile con le altre squadre, non si
poteva pensare di farlo, con una squadra che era partita per contendere lo
scudetto alla Juventus e che si giocava tutto in questa partita.
Il Milan ha avuto la possibilità di sfruttare il
periodo no dei cugini, ma non lo ha saputo fare, come Rodriguez (Belem intendo)
ha fatto risuscitare i morti, attenzione, l’Inter ha fatto la partita che
doveva fare, il Milan invece ha continuato a fare un gioco che non deve fare.
Il Milan ha aspettato di stare sotto 2 a 0 per
attaccare e appena l’ha fatto, anche se in maniera sconsiderata, si è visto che
difronte aveva un’Inter malata, a cui si poteva dare il colpo di grazia, dal 2
a 0 in poi il Milan si è fatto preferire, nonostante la mancanza di idee e di
gioco lineare.
Devo dire comunque, meno male che Gattuso ha
sbagliato, perché alla fine è stato Calhanoglu che nel ruolo di Biglia ha dato
i tempi e le geometrie che mancavano da ottobre, io non chiedo scusa a Gattuso
come qualcuno vorrebbe e nemmeno ad Allegri, se allenassero il Palermo o il
Cagliari verrebbero esonerati, non posso chiedere scusa a chi non sa che la
migliore difesa è l’attacco, a chi non sa leggere la partita e mi lascia sempre
in campo “gli intoccabili”.
Paquetà era stato l’unico a tirare in porta nonostante
l’equivoco tattico, Piatek era stretto tra Skriniar e De Vrij, se ne sarebbe
accorto pure un bambino che bisognava mettere un altro attaccante e a maggior
ragione visto lo svantaggio di uno a zero, serviva anche un calciatore tra
linee per limitare Gagliardini e Cutrone doveva entrare al posto di un assente
Suso.
Biglia se non ce l’hai pazienza, ma se c’è l’hai devi
metterlo in campo per darti le geometrie necessarie, non a scapito di Bakajoko,
ma di Calhanoglu, non puoi “rappezzare” la squadra per paura, le squadre si costruiscono
su un portiere forte, un centrale insuperabile, un regista e un attaccante potente, Biglia e Conti devono
giocare, allora forse gli chiederò scusa.
Alla fine un altro esame fallito, bocciato senza
appello, l’ennesimo scontro diretto che non abbiamo portano a casa, quando c’è
da affondare il colpo non ci siamo mai, vero che il derby è un’altra partita,
ma noi lo perdiamo sempre, da favoriti o no e adesso siamo di nuovo al quarto
posto, con la Lazio che incalza.
E non sottovaluterei la questione Biglia-Kessie, questo
non è un atteggiamento di un gruppo coeso che sta con l’allenatore e che vuole
tornare in Champions League anche a scapito della propria persona, così come
c’è lo dipingono, questa sconfitta potrebbe “scoperchiare” una mancanza di sconosciuta
serenità, per tornare in Champions il Milan deve essere offensivo e siccome
Gattuso non lo cambiano, bisognerà cambiare lui.
Suso non è in condizione, rallenta il gioco e lo rende
prevedibile, per me deve restare fuori e lasciare posto a Cutrone, Piatek ha
bisogno di una rifinitura più veloce e più pulita per fare gol e Paquetà dietro
le due punte potrebbe esserlo, Biglia in cabina di regia con Bakajoko e perché
no, anche con questo nuovo Calhanoglu, Conti a destra e Calabria a sinistra a
spingere come i pazzi.
Diamoci una regolata e alla svelta, c’è ancora una
semifinale di coppa Italia da giocare e una finale da conquistare e vincere, per
non parlare di un posto in Champions League da centrare.
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