sabato 23 marzo 2019

Quando non si gioca si pensa al mercato.


Intanto ci sarebbe anche da pensare a reagire dalla sconfitta nel derby, i giocatori sono in giro per le nazionali e questo non aiuta a fare quadrato, la speranza è almeno che possano rigenerarsi giocando per il proprio paese, pronti via però c’è la Samp e pure in trasferta, la partita in ottica Champions è delicatissima e poi anche prima del 3 a 2 con l’Inter, il Milan aveva perso un po' di brillantezza.

Le difficoltà incontrate con Lazio, Sassuolo e Chievo, hanno indicato una squadra in affanno fisicamente e mentalmente, a questo punto servono alternative tattiche e magari di uomini, uscire in sostanza dal solito schema, rimettere dentro Biglia, con Bakayoko e Kessie o a limite Calhanoglu ai lati, con l’avanzamento di Paquetà più vicino a Piatek e Cutrone, lasciando Calhanoglu e Suso in panchina per rimettersi in forma, vista la fase complicata del campionato.

Si dice squadra che vince non si tocca e il Milan fino al derby ne aveva vinte cinque di fila, io dico: squadra che vince non si tocca ma si ritocca, possibilmente cambiando qualche “uomo” che non è al meglio ed essenzialmente, cambiando qualcosa tatticamente, per mettere i calciatori nei loro ruoli più adatti, altrimenti si rischia di continuare a giocare sempre in inferiorità numerica, come abbiamo fatto negli ultimi due mesi.

Il Milan in questa decina di partite che verranno, dovrà avere più motivazioni e più qualità di quelle dimostrate fino ad adesso, la classifica dice che il Milan è quarto ed è ancora in zona Champions, in pratica l’obiettivo sognato otto mesi fa, ma bisogna riprendere subito il cammino interrotto con l’Inter, nulla è ancora perduto, la corsa continua, ma è giusto criticare l’allenatore per spronarlo a fare meglio, specie sulla fase offensiva.

Schierare sempre la stessa formazione, appaga i titolari e deprime chi non gioca mai, Suso è in un momento di involuzione e con Calhanoglu sarebbero potuti andare in panchina qualche volta, Piatek è bravissimo a trasformare in rete, quella mezza palla che gli capita, ma (come Higuain) ha bisogno di più palloni là davanti, non è possibile che una squadra terza in classifica, abbia un solo modo di interpretare tutte le partite.

Il problema oltre che di assenza di un’idea di gioco è anche legato alla mancanza di duttilità della squadra o dell’allenatore se vogliamo e all’equivoco nel modulo, che è un fattore importante e che va risolto, Suso è indubbiamente un giocatore talentuoso, ma quando non gira, gli altri nove forzatamente lo subiscono, se lui e spesso anche Calhanoglu non fa gioco, non si tratta più di un 4-3-3 o di 4-4-2, ma di un altro modulo perché c’è sempre un uomo senza compiti.

Nei moduli ognuno ha dei compiti ben precisi da rispettare, diagonali, copertura degli spazi, raddoppi, attacco al pressing, ora se passi al 4-3-1-2 o al 3-4-3, con Suso defilato a dare compagnia al guardalinee, non ottieni quello che speri, puoi giocare con lui che entra in corsa per sparigliare gli avversari a squadre lunghe e poi (questo non lo capisco) non si adatta a fare il trequartista o la seconda punta, solo l’ala destra con una sua personale interpretazione, limitata nelle mansioni. 

Suso sta in campo per novanta minuti senza incidere, è colpa della pubalgia? Il finale di campionato però richiede un impegno continuativo e Suso nelle ultime quindici partite, è stato decisivo una volta sola, per me sarebbe il momento di passare al 4-3-1-2, con a centrocampo Kessie, Biglia e Bakayoko, trequartista Paquetà, e in attacco Piatek e Cutrone, chiedendo ai terzini di osare di più e mettere tanti cross per gli attaccanti.

Il Milan ha le potenzialità per fare bene, gli manca qualcosa dal punto di vista fisico (Suso, Calhanoglu e Rodriguez), deve rinforzarsi fisicamente con Cutrone e Conti, tecnicamente con Biglia al centro e Paquetà alle spalle di Piatek e Cutrone, per servirli nel migliore dei modi e concludere a rete, l'idea resta quella di liberare la fantasia di Paquetà, arretrando se è il caso anche Calhanoglu a metà campo, l’importante è avvicinare il brasiliano a Piatek.

Acquistare e vendere, Leonardo deve risolvere alcune questioni importanti, come Suso per esempio, il riscatto di Bakajoko, il poco impiego di Cutrone e poi Biglia, Bonaventura e Kessie, l’interesse per Everton del Gremio, presagisce l’addio di Suso, confermato dal fatto che Everton non è l’unico esterno nel mirino, ci sono anche Saint-Maximin e Deulofeu, oltre a Dani Olmo della Dinamo Zagabria.

Il Milan pensa anche ad una fascia sinistra più propositiva e Biraghi è un nome che ritorna e poi c’è la caccia ai centrocampisti, dove il solo riscatto di Bakayoko non può bastare, servirà l’arrivo di altri giocatori per alzare il livello tecnico della squadra e rimpolpare anche numericamente il reparto, che perderà oltre a Mauri, Montolivo e Bertolacci, anche Kessie per pagare Bakajoko e Bonaventura non ancora ripresosi dall’infortunio, senza contare Calhanoglu.

Sempre con la Fiorentina si potrebbe parlare di Veretout e magari riprendere con la Lazio il discorso Savic, ma serviranno anche un po' di plusvalenze, il primo candidato è Suso che ha avuto un rendimento tutt’altro che soddisfacente e ha una clausola rescissoria di 38 milioni di euro valida solo per l’estero, un altro uomo mercato è Calhanoglu e anche Laxalt.

Cutrone potrebbe andare in prestito per trovare maggiore spazio e accetterebbe il trasferimento al Torino, il classe '98 interessa anche al Borussia Dortmund, ma il Milan lo vuole dare in prestito, perché non vuole perdere il controllo sul giocatore a cui la soluzione granata sarebbe gradita, magari in uno scambio con Baselli o Meïté, in uscita anche Zapata.

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