Dalle parole di Rubiales: "Non ci sarà più calcio
il lunedì”, a quanto pare dal prossimo anno nel campionato di serie A spagnolo,
si tornerà a giocare esclusivamente il sabato e la domenica, mi trovo
perfettamente in sintonia con lui, è vero che gli affari sono importanti, però i
tifosi, l’essenza stessa del calcio, ritengo anch’io che sono più importanti.
Adesso non ricordo se si tratta di uno degli articoli
che compongono lo statuto della federazione, però recita più o meno così: lo
spirito bello del calcio è che in qualsiasi parte del mondo si giochi, le
partite del campionato cominciano e finiscono tutte nello stesso medesimo
momento per tutti, si giocano tutte con le stesse regole e tutte con lo stesso
numero di calciatori.
Orientativamente recita così, da quando c’è tutto
questo “spezzatino”, sinceramente ho perso il gusto del campionato, oggi non
riesci più a distinguere tra l’ultima partita del turno precedente e la prima
del turno successivo, la classifica è in continua trasformazione, squadre che
hanno due partite in più e squadre che ne hanno una in meno, squadre che
giocano dopo 3 o 4 giorni e altre che giocano dopo dieci, è casino pazzesco.
Il numero uno della Federcalcio spagnola Luis Rubiales, ha annunciato questa novità per la prossima
stagione, nella Liga spagnola quindi, saranno aboliti sia gli anticipi del
venerdì che i posticipi del lunedì, una decisione comunque ancora in
attesa di ufficializzazione, ma richiesta dai tifosi a cui come me, lo
"spezzatino" non è gradito, mi auguro che possa portare a dei
cambiamenti anche nel campionato italiano.
Campionato italiano dove un brutto Milan (quello
contro la Lazio era bruttissimo) ha battuto il Sassuolo per 1 a 0 e grazie ad
una autorete ha agguantato il terzo posto, lasciato libero maldestramente
dall’Inter, il Milan ha fatto male, anzi malissimo, perché sono stati spesso in
balia degli avversari, anche in superiorità numerica, ancora un sentitissimo
grazie a Donnarumma (quest’anno soldi ben spesi) per il solito miracolo.
Il Sassuolo non crea dopo tutto grandissime occasioni
(sempre meglio e di più del Milan), ma gioca con disinvoltura e con personalità,
mettendo in difficoltà un Milan, che sembra essere tornato a qualche mese, a
quello che commetteva troppi errori di palleggio e in disimpegno, ancora una partita
di grande sofferenza, anche se il terzo posto addolcisce un po' la pillola.
Intanto ci pigliamo e godiamo questo terzo posto che
mancava da sei anni, ma dobbiamo restare coi piedi ben piantati per terra, il
campionato non è finito e possiamo sempre fare la fine dell’Inter, se non ci sentiamo
appaghiamo e non capiamo che bisogna migliorarsi ancora tantissimo, sotto l’aspetto
della pressione, oltre che a livello tecnico.
Mancano ancora dodici partite, oltre a migliorare la
tecnica, bisogna migliorare nella gestione di giocare davanti ad un pubblico
importante, numeroso e non sempre amico, imparare a gestire partite e obiettivi
importanti, bisogna fare il salto mentale, avere oltre alla posizione in
classifica, anche la mentalità di una squadra da terzo posto.
Il Milan per adesso attacca male e si distende peggio,
non ha fluidità di gioco ed è meno brillante, più sotto l’aspetto mentale che
fisico, Bakayoko ha bisogno di riposare, mi sembra appannato, in “riserva”
e Biglia deve riprendere velocemente il ritmo partita, Suso è andato un po'
meglio, ma non ancora sufficiente, così come Calhanoglu, grande impegno in
copertura e poi nulla.
Suso è in evidente calo di condizione ed emergono
tutti i suoi limiti, cioè quelli di fare sempre la stessa giocata, la stessa
finta, gli avversari oramai lo sanno e senza lo spunto vincente non è Suso, due
sono le cose, o Suso si accomoda in panchina o Gattuso deve cambiare qualcosa
nel sistema di gioco, perché così giochiamo in nove e mezzo.
Anche perché, quasi sicuramente il prossimo anno Suso al
Milan non ci sarà, la ricerca continua di un’altra punta (Falcao) o il
possibile rientro di Andrè Silva, mi fanno pensare che sarà ceduto e sostituito
con una punta (attacco a due punte) o visto l’interesse continuo per Saint-Maximin, con uno o addirittura due attaccanti
esterni (ci sarebbe Everton anche il più quotato Dani Olmo).
Biglia e Calhanoglu devono crescere velocemente, anche
Kessie non sta bene e il centrocampo ha bisogno di nuove e migliori energie,
meno male che da Donnarumma a Piatek, da Calabria a Paquetà, passando da
Musacchio e Romagnoli, ad arrivare fino Rodriguez, riescono a tenere botta e sanno
soffrire, ma vanno recuperati in brillantezza diversi giocatori, per avere una
fase offensiva più pericolosa e produttiva.
La prestazione incolore contro il Sassuolo
va oltre al fatto che finalmente non abbiamo fallito la partita del salto di
qualità, c’è più di qualche dubbio sull’effettivo valore di questo terzo posto,
ci sono delle pericolose avvisaglie, il primo tempo con l’Empoli, la Lazio e
ora il Sassuolo, forse è il caso di passare ad un turn over ragionato, per
averli in ottima forma nell’importante rush finale.
Il Palermo è tornato a
vincere in campionato 2 a 1 sul Lecce, in una sfida valida per prime posizioni
in classifica, i rosanero nonostante la disastrosa situazione societaria, hanno
dimostrato di volere la promozione diretta in serie A, a tutti i costi, vincendo
una gara giocata bene e contro la squadra rilevazione di questo campionato di
serie B, portandosi a – 2 dal Brescia e con una partita in meno.
Contro il Lecce hanno
giocato tutti bene e in particolare Trajkovski e Bringoli, il Palermo
nonostante tutto ha dimostrato di essere la squadra più competitiva di questo
campionato, mentre la società
è sempre in alto mare, Foschi sta lavorando senza tregua, per portare il
Palermo in un porto sicuro ed è fiducioso che entro il 15 marzo la situazione
societaria legato al gruppo Mirri, potrebbe passare di proprietà.
Avere sbloccato la situazione degli
stipendi, ha dato al gruppo Mirri un diritto di prelazione sull’acquisto
dell’intero pacchetto azionario, è chiaro che ci sono ancora debiti per 47
milioni, più la gestione corrente e sono cifre notevoli, che senza la serie A, diventano
cavoli amari, speriamo in questo passaggio societario e incrociamo le dita.
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