sabato 2 marzo 2019

Io sto con Rubiales


Dalle parole di Rubiales: "Non ci sarà più calcio il lunedì”, a quanto pare dal prossimo anno nel campionato di serie A spagnolo, si tornerà a giocare esclusivamente il sabato e la domenica, mi trovo perfettamente in sintonia con lui, è vero che gli affari sono importanti, però i tifosi, l’essenza stessa del calcio, ritengo anch’io che sono più importanti.

Adesso non ricordo se si tratta di uno degli articoli che compongono lo statuto della federazione, però recita più o meno così: lo spirito bello del calcio è che in qualsiasi parte del mondo si giochi, le partite del campionato cominciano e finiscono tutte nello stesso medesimo momento per tutti, si giocano tutte con le stesse regole e tutte con lo stesso numero di calciatori.

Orientativamente recita così, da quando c’è tutto questo “spezzatino”, sinceramente ho perso il gusto del campionato, oggi non riesci più a distinguere tra l’ultima partita del turno precedente e la prima del turno successivo, la classifica è in continua trasformazione, squadre che hanno due partite in più e squadre che ne hanno una in meno, squadre che giocano dopo 3 o 4 giorni e altre che giocano dopo dieci, è casino pazzesco.

Il numero uno della Federcalcio spagnola Luis Rubiales, ha annunciato questa novità per la prossima stagione, nella Liga spagnola quindi, saranno aboliti sia gli anticipi del venerdì che i posticipi del lunedì, una decisione comunque ancora in attesa di ufficializzazione, ma richiesta dai tifosi a cui come me, lo "spezzatino" non è gradito, mi auguro che possa portare a dei cambiamenti anche nel campionato italiano.

Campionato italiano dove un brutto Milan (quello contro la Lazio era bruttissimo) ha battuto il Sassuolo per 1 a 0 e grazie ad una autorete ha agguantato il terzo posto, lasciato libero maldestramente dall’Inter, il Milan ha fatto male, anzi malissimo, perché sono stati spesso in balia degli avversari, anche in superiorità numerica, ancora un sentitissimo grazie a Donnarumma (quest’anno soldi ben spesi) per il solito miracolo.

Il Sassuolo non crea dopo tutto grandissime occasioni (sempre meglio e di più del Milan), ma gioca con disinvoltura e con personalità, mettendo in difficoltà un Milan, che sembra essere tornato a qualche mese, a quello che commetteva troppi errori di palleggio e in disimpegno, ancora una partita di grande sofferenza, anche se il terzo posto addolcisce un po' la pillola.


Intanto ci pigliamo e godiamo questo terzo posto che mancava da sei anni, ma dobbiamo restare coi piedi ben piantati per terra, il campionato non è finito e possiamo sempre fare la fine dell’Inter, se non ci sentiamo appaghiamo e non capiamo che bisogna migliorarsi ancora tantissimo, sotto l’aspetto della pressione, oltre che a livello tecnico.

Mancano ancora dodici partite, oltre a migliorare la tecnica, bisogna migliorare nella gestione di giocare davanti ad un pubblico importante, numeroso e non sempre amico, imparare a gestire partite e obiettivi importanti, bisogna fare il salto mentale, avere oltre alla posizione in classifica, anche la mentalità di una squadra da terzo posto.

Il Milan per adesso attacca male e si distende peggio, non ha fluidità di gioco ed è meno brillante, più sotto l’aspetto mentale che fisico, Bakayoko ha bisogno di riposare, mi sembra appannato, in “riserva” e Biglia deve riprendere velocemente il ritmo partita, Suso è andato un po' meglio, ma non ancora sufficiente, così come Calhanoglu, grande impegno in copertura e poi nulla.

Suso è in evidente calo di condizione ed emergono tutti i suoi limiti, cioè quelli di fare sempre la stessa giocata, la stessa finta, gli avversari oramai lo sanno e senza lo spunto vincente non è Suso, due sono le cose, o Suso si accomoda in panchina o Gattuso deve cambiare qualcosa nel sistema di gioco, perché così giochiamo in nove e mezzo.

Anche perché, quasi sicuramente il prossimo anno Suso al Milan non ci sarà, la ricerca continua di un’altra punta (Falcao) o il possibile rientro di Andrè Silva, mi fanno pensare che sarà ceduto e sostituito con una punta (attacco a due punte) o visto l’interesse continuo per Saint-Maximin, con uno o addirittura due attaccanti esterni (ci sarebbe Everton anche il più quotato Dani Olmo).

Biglia e Calhanoglu devono crescere velocemente, anche Kessie non sta bene e il centrocampo ha bisogno di nuove e migliori energie, meno male che da Donnarumma a Piatek, da Calabria a Paquetà, passando da Musacchio e Romagnoli, ad arrivare fino Rodriguez, riescono a tenere botta e sanno soffrire, ma vanno recuperati in brillantezza diversi giocatori, per avere una fase offensiva più pericolosa e produttiva.

La prestazione incolore contro il Sassuolo va oltre al fatto che finalmente non abbiamo fallito la partita del salto di qualità, c’è più di qualche dubbio sull’effettivo valore di questo terzo posto, ci sono delle pericolose avvisaglie, il primo tempo con l’Empoli, la Lazio e ora il Sassuolo, forse è il caso di passare ad un turn over ragionato, per averli in ottima forma nell’importante rush finale.

Il Palermo è tornato a vincere in campionato 2 a 1 sul Lecce, in una sfida valida per prime posizioni in classifica, i rosanero nonostante la disastrosa situazione societaria, hanno dimostrato di volere la promozione diretta in serie A, a tutti i costi, vincendo una gara giocata bene e contro la squadra rilevazione di questo campionato di serie B, portandosi a – 2 dal Brescia e con una partita in meno.

Contro il Lecce hanno giocato tutti bene e in particolare Trajkovski e Bringoli, il Palermo nonostante tutto ha dimostrato di essere la squadra più competitiva di questo campionato, mentre la società è sempre in alto mare, Foschi sta lavorando senza tregua, per portare il Palermo in un porto sicuro ed è fiducioso che entro il 15 marzo la situazione societaria legato al gruppo Mirri, potrebbe passare di proprietà.

Avere sbloccato la situazione degli stipendi, ha dato al gruppo Mirri un diritto di prelazione sull’acquisto dell’intero pacchetto azionario, è chiaro che ci sono ancora debiti per 47 milioni, più la gestione corrente e sono cifre notevoli, che senza la serie A, diventano cavoli amari, speriamo in questo passaggio societario e incrociamo le dita.

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