domenica 31 marzo 2019

Una battuta d'arresto che preoccupa.


Il test contro la Sampdoria, doveva indicare e fare capire al Milan il grado di maturità raggiunta, se gli allievi di una classe a fine dell’anno scolastico non raggiungono la maturità, potrebbe anche essere che il professore non è “portato per l’insegnamento”? quindi se una squadra non cresce, manca puntualmente tutti gli appuntamenti con il salto di qualità e vince le partite giocando decisamente male, potrebbe essere che l’allenatore non è adatto per insegnare e fare crescere i giovani?

Si perché di giovani si sta parlando, bisogna insegnarli e non solo gestirli, il Milan è tra le squadre più giovani d’Europa e la seconda in Italia dopo la Fiorentina, senza trascurare il fatto che la politica della nuova proprietà è quella dei giovani, quindi, abbandoniamo questa politica e lasciamo gestire i campioni maturi a Gattuso o scegliamo un allenatore che riesca a far fare il salto di qualità e la definitiva maturazione ai giovani?

A quelli bravi la risposta, perché è vero che Donnarumma ha fatto il pasticcio grave, però giustificabile per i troppi palloni che è costretto a toccare, per questa ossessiva tattica del possesso palla, dobbiamo considerarlo come un gol dell’avversario e basta, che facciamo: se il gol se lo fa il portiere, cosa si fa, non si recupera? Dopo il gol il Milan ha avuto 96 minuti per ribaltare la partita, non si può ridurre tutto all’errore del portiere.

Fra l’altro, Donnarumma si è riscattato ampiamente, salvando più volte la porta ed effettuando dei veri miracoli nel corso della stagione, ora mi piacerebbe che non si cercassero scuse o giustificazioni, la Sampdoria è stata superiore nel gioco, nella determinazione e nelle occasioni e non solo la Sampdoria, al momento il Milan ha un solo punto in più rispetto alla passata stagione, significa diamoci da fare, se non vogliamo perdere pure l’Europa League.

È un Milan senza gioco e senza idee, ma non da oggi, è impacciato, poco incisivo, senza ritmo e incapace di produrre un pressing accettabile, è una squadra che raramente mette in difficoltà gli avversari, una squadra troppo lenta e prevedibile, che subisce gli avversari, il loro pressing e le loro ripartenze, per non parlare che attacca con poca veemenza e senza idee.

Non penso di dire cose che non sono sotto gli occhi di tutti, credo che siano delle costatazioni innegabili, l’unica cosa confutabile è il fatto che per me Gattuso non è un grande allenatore, non è uno da Milan per intenderci, sicuramente lo diventerà, ma al momento non è cresciuto così tanto, per me ha troppa paura e poi non parliamo dei tanti calciatori fuori dal gioco, che si fa sentire.

Due sconfitte consecutive che bruciano parecchio e spostano gli obiettivi, in questa due partite potevamo staccare le inseguitrici alla corsa Champions e invece abbiamo fatto una battuta d'arresto preoccupante, perché se la Roma si sta autoescludendo, la Lazio con due vittorie potrebbe raggiungerci al quarto posto, l’Atalanta ci ha già accorciato e si è riaperta la corsa alla Champions.

Il gioco e i moduli sempre gli stessi, ci rendono troppo prevedibile, ora a Suso e a Calhanoglu che non trovano più il guizzo vincente, si aggiungono anche Rodriguez e Biglia, tanto che le assenze di Paquetà e Kessie alla fine hanno pesato, ora rischiamo di buttare tutto e non attacchiamoci ai rigori non concessi, quello su Piatek al novantesimo c’era, ma anche il pareggio per il Milan sarebbe stato un regalo immeritato.

Gattuso con il quarto posto dovrebbe restare, diversamente no, io sono convinto che Gattuso non resta nemmeno se arriva secondo, proprio perché non è adatto alla politica dei giovani voluta dalla proprietà, per vincere e consacrare i giovani, serve qualcosa di più, anche se onestamente non vedo chi lo potrebbe sostituire se non Gasperini,

La Samp era solo l’inizio di una settimana di fuoco, sicuramente era lo snodo decisivo della stagione e adesso lo è ancora di più, ora c’è l’Udinese e poi la Juventus, esattamente fra una settimana, sapremo se la concorrenza avrà approfittato della situazione oppure no, è inutile dirvi che passerei alle due punte con Cutrone e Paquetà trequartista, fuori Biglia, Suso e Calhanoglu, centrocampo a quattro con Conti, Kessie, Bakajoko e Calabria, tre in difesa: Musacchio, Caldara e Romagnoli.



Palermo.



Restano solo otto partite da disputare nel campionato cadetto e il Palermo, causa una partita molto mediocre, ha pareggiato con il Cosenza, senza riuscire a staccare gli inseguitori da un posto per la promozione diretta e alla prossima partita alla favorita ci sarà il Pescara, che in caso di vittoria, aggancerebbe i rosa, che potrebbero essere pure superati dal Lecce.

Il Palermo non può perdere più punti se vuole conquistare la promozione diretta in serie A, fallimento permettendo, con le inseguitrici che non stanno a guardare, per il Palermo saranno otto finali e dovrà ottenere otto vittorie, specie con le dirette concorrenti e contro il Pescara mancheranno tre pedine importanti: i due centrali Rajkovic e Bellusci ed il capitano Nestorvski. 

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