Il test contro la Sampdoria, doveva indicare
e fare capire al Milan il grado di maturità raggiunta, se gli allievi di una
classe a fine dell’anno scolastico non raggiungono la maturità, potrebbe anche
essere che il professore non è “portato per l’insegnamento”? quindi se una
squadra non cresce, manca puntualmente tutti gli appuntamenti con il salto di
qualità e vince le partite giocando decisamente male, potrebbe essere che
l’allenatore non è adatto per
insegnare e fare crescere i giovani?
Si perché di giovani si sta parlando, bisogna
insegnarli e non solo gestirli, il Milan è tra le squadre più giovani d’Europa
e la seconda in Italia dopo la Fiorentina, senza trascurare il fatto che la
politica della nuova proprietà è quella dei giovani, quindi, abbandoniamo
questa politica e lasciamo gestire i campioni maturi a Gattuso o scegliamo un
allenatore che riesca a far fare il salto di qualità e la definitiva
maturazione ai giovani?
A quelli bravi la risposta, perché è vero che
Donnarumma ha fatto il pasticcio grave, però giustificabile per i troppi
palloni che è costretto a toccare, per questa ossessiva tattica del possesso
palla, dobbiamo considerarlo come un gol dell’avversario e basta, che facciamo:
se il gol se lo fa il portiere, cosa si fa, non si recupera? Dopo il gol il
Milan ha avuto 96 minuti per ribaltare la partita, non si può ridurre tutto all’errore
del portiere.
Fra l’altro, Donnarumma si è riscattato
ampiamente, salvando più volte la porta ed effettuando dei veri miracoli nel
corso della stagione, ora mi piacerebbe che non si cercassero scuse o
giustificazioni, la Sampdoria è stata superiore nel gioco, nella determinazione
e nelle occasioni e non solo la Sampdoria, al momento il Milan ha un solo punto
in più rispetto alla passata stagione, significa diamoci da fare, se non
vogliamo perdere pure l’Europa League.
È un Milan senza gioco e senza idee, ma
non da oggi, è impacciato, poco incisivo, senza ritmo e incapace di produrre un
pressing accettabile, è una squadra che raramente mette in difficoltà gli
avversari, una squadra troppo lenta e prevedibile, che subisce gli avversari,
il loro pressing e le loro ripartenze, per non parlare che attacca con poca
veemenza e senza idee.
Non penso di dire cose che non sono sotto
gli occhi di tutti, credo che siano delle costatazioni innegabili, l’unica cosa
confutabile è il fatto che per me Gattuso non è un grande allenatore, non è uno
da Milan per intenderci, sicuramente lo diventerà, ma al momento non è
cresciuto così tanto, per me ha troppa paura e poi non parliamo dei tanti
calciatori fuori dal gioco, che si fa sentire.
Due sconfitte consecutive che bruciano
parecchio e spostano gli obiettivi, in questa due partite potevamo staccare le
inseguitrici alla corsa Champions e invece abbiamo fatto una
battuta d'arresto preoccupante, perché se la Roma si sta autoescludendo, la
Lazio con due vittorie potrebbe raggiungerci al quarto posto, l’Atalanta ci ha
già accorciato e si è riaperta la corsa alla Champions.
Il gioco e i moduli sempre gli stessi, ci
rendono troppo prevedibile, ora a Suso e a Calhanoglu che non trovano più il
guizzo vincente, si aggiungono anche Rodriguez e Biglia, tanto che le assenze
di Paquetà e Kessie alla fine hanno pesato, ora rischiamo di buttare tutto e
non attacchiamoci ai rigori non concessi, quello su Piatek al novantesimo c’era,
ma anche il pareggio per il Milan sarebbe stato un regalo immeritato.
Gattuso con il quarto posto dovrebbe
restare, diversamente no, io sono convinto che Gattuso non resta nemmeno se
arriva secondo, proprio perché non è adatto alla politica dei giovani voluta
dalla proprietà, per vincere e consacrare i giovani, serve qualcosa di più,
anche se onestamente non vedo chi lo potrebbe sostituire se non Gasperini,
La Samp era solo l’inizio di una settimana
di fuoco, sicuramente era lo snodo decisivo della stagione e adesso lo è ancora
di più, ora c’è l’Udinese e poi la Juventus, esattamente fra una settimana,
sapremo se la concorrenza avrà approfittato della situazione oppure no, è
inutile dirvi che passerei alle due punte con Cutrone e Paquetà trequartista,
fuori Biglia, Suso e Calhanoglu, centrocampo a quattro con Conti, Kessie,
Bakajoko e Calabria, tre in difesa: Musacchio, Caldara e Romagnoli.
Palermo.
Restano solo otto partite da disputare nel
campionato cadetto e il Palermo, causa una partita molto mediocre, ha
pareggiato con il Cosenza, senza riuscire a staccare gli inseguitori da un
posto per la promozione diretta e alla prossima partita alla favorita ci sarà
il Pescara, che in caso di vittoria, aggancerebbe i rosa, che potrebbero essere
pure superati dal Lecce.
Il Palermo non può perdere più punti se vuole
conquistare la promozione diretta in serie A, fallimento permettendo, con le
inseguitrici che non stanno a guardare, per il Palermo saranno otto finali e dovrà
ottenere otto vittorie, specie con le dirette concorrenti e contro il Pescara
mancheranno tre pedine importanti: i due centrali Rajkovic e Bellusci
ed il capitano Nestorvski.
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