mercoledì 17 febbraio 2021

Il Milan è rimasto a Milanello

Il Milan a La Spezia ha rimediato la terza sconfitta del 2021, contro una sola e fra l’altro in coppa del 2020, il Milan dunque, sta pagando lo stress di stare in testa alla classifica per così tanto tempo, speriamo che si tratti di solo di un periodo di stanchezza mentale, che coincide spesso con l’abbassamento dell’attenzione e che non sia come sperano i nostri cugini, che abbiamo finito la benzina.

Sicuramente è stato il peggior Milan della stagione, perché contro Juventus ed Atalanta, abbiamo perso con l’onore delle armi (conto l’Atalanta meno) e con la giustificazione degli assenti, ma stavolta niente di tutto questo, non siamo mai stati in partita e non siamo mai stati pericolosi, questo lo dimostra il fatto che non abbiamo fatto nessun tiro e tanto meno nello specchio della porta, tanto che Provedel non ha dovuto fare una parata.

Ci sta che si possa perdere con lo Spezia, ma non ci sta che i liguri sia stati padroni assoluti e incontrastati, per tutti i 90 minuti, attenzione, il risultato è giusto e sacrosanto, ma non può essere per il Milan, sacrosanta questa sconfitta con questa prestazione, perché è pur vero che lo Spezia si è confermato come una delle più belle e piacevoli sorprese del campionato, ma è sempre lo Spezia e noi siamo sempre il Milan.

Non dobbiamo dimenticare che siamo la squadra “rivelazione”, quella che con poche altre fa il più bel gioco d’Italia, che siamo la squadra compatta, capace di superare brillantemente le molteplici difficoltà incontrate ogni partita e nella sostanza, non è questa disastrosa sconfitta il problema, ma tutte queste sconfitte (3), ravvicinate tra di loro, che mettono paura e fanno calare paurosamente la media punti.

Vero è che non siamo partiti per vincere lo scudetto, ma è pure vero che sarebbe un peccato perderlo con lo Spezia, vero è che l’obbiettivo è e resta un posto in Champions, ma ci sono 7 squadre in dieci punti e nessuna dà segnali di cedimento eccessivo, con queste sconfitte, adesso non abbiamo più il passo delle prime, ma un passo da Europa League e questo sta succedendo proprio ora, che bene o male abbiamo recuperato tutti.

Nella sconfitta contro lo Spezia, ho rivisto i fantasmi di Giampaolo e non vorrei che sia arrivata la fatidica “mezzanotte” di “cenerentola”, che il bel principe rossonero si sia trasformato in rospo e che Pioli sia tornato ad essere l’allenatore sfigato del secondo anno, perché anche con l’Inter dopo una serie eccezionale di vittorie, prese un tunnel nerissimo ed è stato esonerato, mi auguro di no e che Pioli abbia sfatato abbondantemente questa etichetta.

Fatto sta che è stata una terribile sconfitta, una sconfitta seria, perché con l'Atalanta, puoi anche perdere senza toccare palla, con lo Spezia no, l'ultima volta che è successo di perdere senza mai tirare in porta, è stato nella prima partita del campionato 2019/2020, Udinese-Milan e in panchina c’era Giampaolo, anche ora come allora, il Milan non è praticamente sceso in campo, è rimasto a Milanello.

È oramai da tanto tempo, che il Milan non faceva una prestazione così brutta, contro l’Atalanta bene o male aveva reagito e contro la Juventus aveva giocato fino alla fine, ma contro lo Spezia al di là dei troppi errori, il Milan non c’è stato fisicamente e soprattutto mentalmente, non è riuscita a mettere in campo il suo ritmo alto e a spezzare quello altissimo degli spezzini.

È stato un Milan senza lucidità, sia in fase di costruzione, che in quella di realizzazione, un Milan troppo brutto per essere il Milan, che è chiamato a dimostrare fin da subito, contro la Stella Rossa prima e contro la capolista Inter poi, che non è tornato il Milan disastroso e inconcludente di un anno fa, in queste partite vedremo se si è trattato di uno schiaffone benefico o se questa brutta sconfitta ha lasciato il segno, sul presente e sul futuro.

A primo acchito è sembrato un problema di testa, un po' come ha ammesso Romagnoli, si è sottovalutato l'avversario, ma per certi versi, anche contro il Crotone nonostante il 4 a 0 il Milan non aveva fatto una gran bella partita e comunque, per una squadra che vuole vincere lo scudetto e tornare grande in Europa, sottovalutare questa o queste partite è un grave errore, come è un grave errore da parte di Pioli, non avere anche lui un piano B.

Non ci capita mai di giocare con tre centrali, Tomori sulla destra su Saponara, Romagnoli sulla sinistra su Gyasi e Kjaer “libero” di raddoppiare, con tre centrocampisti, Saelemaekers a tutto campo su Augudero, Bebbacer e Kessie a zona sugli altri centrocampisti e con le due punte più vicine.

Non ci capita mai di rispondere all’avversario “rivoluzionando” qualcosa in campo, come faceva Ancelotti, sostituiamo sempre: un terzino per un terzino, un esterno per un esterno o un mediano con un mediano e visto che scrivo per dire la mia, vi posso dire che una partita può nascere storta, ma se l’allenatore la sa leggere e ha l’esperienza giusta, se non la cambia, ne limita i danni.

Dico questo perché mi è successo e perché l’ho fatto, l’ho fatto in una gara di ritorno di coppa; Cinisi-Cus Palermo, gli avversari avevano un trequartista come Augudero e mi aveva messo in grossa difficoltà, perdevamo 1 a 0 e in corso d’opera ho “sacrificato” il mio Saelemaekers sul loro trequartista, mettendomi con le due punte, liberando il mio centrocampo e ho pareggiato la partita, la stessa cosa ho fatto nella partita Finale-Delfini, quella addirittura l’ho vinta 1 a 0 e so che c’è qualcuno che legge, che queste cose le sa.

Questo per dirvi che non si deve essere “integralisti”, che ogni tanto sacrificare l’estetica del gioco, per un po' di vecchio e sano gioco all’italiana non fa male, ogni tanto qualche marcatura spietatamente a uomo fa bene, buttare qualche palla in tribuna come faceva il grande Franco Baresi o impostare la partita sul: “non gioco io e non faccio giocare nemmeno te”, ci vuole, così si diventa grandi e si vincono titoli e trofei a mani basse, proprio come ha fatto Mourinho al tempo del triplete.

Buona la scelta di far giocare Kjaer e Bennacer dall'inizio, per far mettere loro minuti nelle gambe e se il problema è stato mentale, nelle prossime partite non dovrebbe esserci quest’approccio mentale e a proposito di approccio mentale, una riflessione su Dalot è obbligatoria, considerato il rendimento e la situazione contrattuale del giocatore, trovo più appropriato che a sostituire Calabria d’ora in poi sia Kalulu, che è un patrimonio del Milan e i soldi di un eventuale riscatto di Dalot, li spenderei per il vice Hernandez, che al momento sarebbe il portoghese.

Nessun commento:

Posta un commento