Il Milan a La Spezia ha rimediato la terza sconfitta del 2021, contro una sola e fra l’altro in coppa del 2020, il Milan dunque, sta pagando lo stress di stare in testa alla classifica per così tanto tempo, speriamo che si tratti di solo di un periodo di stanchezza mentale, che coincide spesso con l’abbassamento dell’attenzione e che non sia come sperano i nostri cugini, che abbiamo finito la benzina.
Sicuramente è stato il peggior Milan della
stagione, perché contro Juventus ed Atalanta, abbiamo perso con l’onore delle
armi (conto l’Atalanta meno) e con la giustificazione degli assenti, ma
stavolta niente di tutto questo, non siamo mai stati in partita e non siamo mai
stati pericolosi, questo lo dimostra il fatto che non abbiamo fatto nessun tiro
e tanto meno nello specchio della porta, tanto che Provedel non ha dovuto fare
una parata.
Ci sta che si possa perdere con lo Spezia, ma non
ci sta che i liguri sia stati padroni assoluti e incontrastati, per tutti i 90
minuti, attenzione, il risultato è giusto e sacrosanto, ma non può essere per
il Milan, sacrosanta questa sconfitta con questa prestazione, perché è pur vero
che lo Spezia si è confermato come una delle più belle e piacevoli sorprese del
campionato, ma è sempre lo Spezia e noi siamo sempre il Milan.
Non dobbiamo dimenticare che siamo la squadra
“rivelazione”, quella che con poche altre fa il più bel gioco d’Italia, che
siamo la squadra compatta, capace di superare brillantemente le molteplici
difficoltà incontrate ogni partita e nella sostanza, non è questa disastrosa
sconfitta il problema, ma tutte queste sconfitte (3), ravvicinate tra di loro,
che mettono paura e fanno calare paurosamente la media punti.
Vero è che non siamo partiti per vincere lo
scudetto, ma è pure vero che sarebbe un peccato perderlo con lo Spezia, vero è
che l’obbiettivo è e resta un posto in Champions, ma ci sono 7 squadre in dieci
punti e nessuna dà segnali di cedimento eccessivo, con queste sconfitte, adesso
non abbiamo più il passo delle prime, ma un passo da Europa League e questo sta
succedendo proprio ora, che bene o male abbiamo recuperato tutti.
Nella sconfitta contro lo Spezia, ho rivisto i
fantasmi di Giampaolo e non vorrei che sia arrivata la fatidica “mezzanotte” di
“cenerentola”, che il bel principe rossonero si sia trasformato in rospo e che
Pioli sia tornato ad essere l’allenatore sfigato del secondo anno, perché anche
con l’Inter dopo una serie eccezionale di vittorie, prese un tunnel nerissimo
ed è stato esonerato, mi auguro di no e che Pioli abbia sfatato abbondantemente
questa etichetta.
Fatto sta che è stata una terribile sconfitta, una
sconfitta seria, perché con l'Atalanta, puoi anche perdere senza toccare palla,
con lo Spezia no, l'ultima volta che è successo di perdere senza mai tirare in
porta, è stato nella prima partita del campionato 2019/2020, Udinese-Milan e in
panchina c’era Giampaolo, anche ora come allora, il Milan non è praticamente sceso in campo, è rimasto a Milanello.
È oramai da tanto tempo, che il Milan non faceva una prestazione così brutta, contro l’Atalanta bene o male aveva reagito e contro la Juventus aveva giocato fino alla fine, ma contro lo Spezia al di là dei troppi errori, il Milan non c’è stato fisicamente e soprattutto mentalmente, non è riuscita a mettere in campo il suo ritmo alto e a spezzare quello altissimo degli spezzini.
È stato un Milan senza lucidità, sia in fase di costruzione, che
in quella di realizzazione, un Milan troppo brutto per essere il Milan, che è
chiamato a dimostrare fin da subito, contro la Stella Rossa prima e contro la
capolista Inter poi, che non è tornato il Milan disastroso e inconcludente di
un anno fa, in queste partite vedremo se si è trattato di uno schiaffone
benefico o se questa brutta sconfitta ha
lasciato il segno, sul presente e sul futuro.
A primo acchito è sembrato un problema di testa,
un po' come ha ammesso Romagnoli, si è sottovalutato l'avversario, ma per certi
versi, anche contro il Crotone nonostante il 4 a 0 il Milan non aveva fatto una
gran bella partita e comunque, per una squadra che vuole vincere lo scudetto e
tornare grande in Europa, sottovalutare questa o queste partite è un grave
errore, come è un grave errore da parte di Pioli, non avere anche lui un piano
B.
Non ci capita mai di giocare con tre centrali, Tomori
sulla destra su Saponara, Romagnoli sulla sinistra su Gyasi e Kjaer “libero” di
raddoppiare, con tre centrocampisti, Saelemaekers a tutto campo su Augudero,
Bebbacer e Kessie a zona sugli altri centrocampisti e con le due punte più vicine.
Non ci capita mai di rispondere all’avversario “rivoluzionando”
qualcosa in campo, come faceva Ancelotti, sostituiamo sempre: un terzino per un
terzino, un esterno per un esterno o un mediano con un mediano e visto che
scrivo per dire la mia, vi posso dire che una partita può nascere storta, ma se
l’allenatore la sa leggere e ha l’esperienza giusta, se non la cambia, ne
limita i danni.
Dico questo perché mi è
successo e perché l’ho fatto, l’ho fatto in una gara di ritorno di coppa; Cinisi-Cus
Palermo, gli avversari avevano un trequartista come Augudero e mi aveva messo
in grossa difficoltà, perdevamo 1 a 0 e in corso d’opera ho “sacrificato” il
mio Saelemaekers sul loro trequartista, mettendomi
con le due punte, liberando il mio centrocampo e ho pareggiato la partita, la
stessa cosa ho fatto nella partita Finale-Delfini, quella addirittura l’ho
vinta 1 a 0 e so che c’è qualcuno che legge, che queste cose le sa.
Questo per dirvi che non
si deve essere “integralisti”, che ogni tanto sacrificare l’estetica del gioco,
per un po' di vecchio e sano gioco all’italiana non fa male, ogni tanto qualche
marcatura spietatamente a uomo fa bene, buttare qualche palla in tribuna come
faceva il grande Franco Baresi o impostare la partita sul: “non gioco io e non
faccio giocare nemmeno te”, ci vuole, così si diventa grandi e si vincono
titoli e trofei a mani basse, proprio come ha fatto Mourinho al tempo del
triplete.
Buona la scelta di far
giocare Kjaer e Bennacer dall'inizio, per far mettere loro minuti nelle gambe e
se il problema è stato mentale, nelle prossime partite non dovrebbe esserci
quest’approccio mentale e a proposito di approccio mentale, una riflessione su
Dalot è obbligatoria, considerato il rendimento e la situazione contrattuale
del giocatore, trovo più appropriato che a sostituire Calabria d’ora in poi sia
Kalulu, che è un patrimonio del Milan e i soldi di un eventuale riscatto di
Dalot, li spenderei per il vice Hernandez, che al momento sarebbe il
portoghese.
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