Partiamo da un fatto assodato, l'Inter ha piazzato la sua prima fuga stagionale, distanziando in classifica di 4 punti il Milan, Milan che non è più quella macchina perfetta di qualche tempo fa e che ha avuto comunque un ridimensionamento, il calo di rendimento del 2021, ora deve essere affrontato da Pioli, che non dovrà solo ricompattare il gruppo, ma secondo me deve dare anche un nuovo assetto tattico alla squadra, per uscire da questa crisi, che rischia di rovinare quanto di buono è stato fatto fine ad adesso.
È vero che da domenica a giovedì c’è poco
tempo a disposizione, però già contro la Stella Rossa il Milan deve raggiungere
obbligatoriamente il passaggio agli ottavi, vincendo e convincendo, cambiando
assolutamente modulo e uomini, puntando su quelli che sono più in forma e più
funzionali, perché dobbiamo ritrovare quel ritmo
frenetico e quella fluidità di palleggio, che ci contraddistinto per tutto il
2020.
Pioli deve andare in profondità sulle cose, che
non hanno funzionato da un mese a questa parte, deve riportare la squadra a giocare
come sa fare, perché certe cose non è che le dimentichi, Pioli ora deve essere
bravo ad insegnare ai tanti giovani, come vanno affrontati questi momenti di
difficoltà e riportare in squadra il giusto equilibrio, il lavoro di Pioli deve
essere fatto anche per dimostrare e dimostrarsi di essere ancora forti e che i
risultati non sono arrivati per caso.
Il Milan deve necessariamente ripartire, ci sono
alcuni giocatori che non sono al massimo della condizione e altri che non
stanno più rendendo nei loro ruoli, dove magari erano adattati e anche se con
buoni risultati, non può continuare a proporli in una fase così complicata, perché
non giova a nessuno, specialmente ai calciatori e a tutta la squadra intera.
Il Milan a mio avviso è competitivo per tutti gli
obiettivi stagionali rimasti, a condizione però che torni ad esprimere il calcio
veloce, fluido, cinico e combattivo del 2020 e poi dopo l’auspicata vittoria
convincente con la Stella Rossa, il Milan dovrà confermarsi anche contro la Roma, per blindare il 2°, il 3° o il 4° posto, senza
tralasciare però la possibilità di vincere il campionato, perché è vero che ora
il Milan deve guardarsi alle spalle dalle contendenti, che si sono notevolmente
avvicinate per un posto in Champions League, ma scordarsi lo scudetto no.
Capisco chi dice che abbiamo diciassette punti in più rispetto all’anno
scorso, che effettivamente non è una squadra alla deriva, sono d’accordo che un
momento di flessione è fisiologico, ma questo è un momento particolarmente
complicato e va ignorato, non tanto per le due sconfitte o per i cinque gol incassati,
quanto per gli zero gol segnati, per una squadra che per 24 o 28 partite
consecutive, adesso non ricordo, ha segnato almeno due gol a partita.
Non possiamo pensare però che se restiamo fuori dalle coppe non è
un problema, quindi se gli attaccanti non segnano, bisogna
capire il perché e lavorarci sopra, anche con un cambio di modulo, perché la
squadra è in difficoltà e non possiamo nasconderlo.
Per esempio Saelemaekers è arrivato
come terzino ed è diventato trequartista, anzi esterno d’attacco, ma se i
nostri esterni lui compreso, al momento non vanno, perché non può fare l’esterno
d’attacco Theo Hernandez? Parliamo di uno che da terzino ha segnato il doppio
dei gol di Saelemaekers e che fa il triplo degli assist, perché non può fare il
trequartista a destra? Del resto Rebic, non gioca a piedi invertiti?
Come esterno basso a sinistra nei 4 a centrocampo, possiamo
adattare: Saelemaekers Kalulu, oppure Calabria, Theo la davanti diventa
devastante e potrebbe essere la migliore spalla per Ibra, perché non possiamo
dare per scontato che abbiamo già un posto sicuro in Champions, se fosse così staremmo
sbagliando tutto.
Hernandez trequartista non è un’idea pellegrina, perché con un
3-4-2-1, potremmo sfruttare al meglio i giocatori a disposizione, avremo una
squadra più compatta e più coperta in fare difensiva, giocando in pratica come
gioca l’Atalanta, che gioca con il solo Zapata e due trequartisti, un problema
è che il Milan dalla Juventus in poi, non ha più
vinto gli scontri diretti e l’altro, è un Milan meno brillante, in
difficoltà, un po’ perso e non si può fare finta che non è così.
La difesa ha perso la sua solidità, l’attacco non è più
decisivo come prima, il solo Ibrahimovic non basta, servono i gol dei
centrocampisti, ma soprattutto servono quelli dei trequartisti (Leao 5, Rebic 4
e Calhanoglu 1), troppo pochi nonostante il gioco molto offensivo fatto dal
Milan, perché anche se abbiamo perso contro l’Inter, sono solo 4 i punti di
distanza e per me siamo ancora in lotta per lo scudetto, non molliamo e non ci
accontentiamo.
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